La solitudine č il campo da gioco di satana.
Nabokov
Pių volte nell'arco della sua vita, Sinclair si era ritrovato a pensare a Kromer ed al suo modo di sputare, come se stesse rigettando tutto il suo essere per la strada, come se, al posto dell'asfalto, ad attendere la sua saliva ci fosse stato il volto ghignate del Diavolo. Che ribrezzo.
Spesso si chiedeva che tipo di uomo fosse diventato...
Doveva ancora molto a Demian per averlo aiutato a liberarsi di Kromer e di quell'oltraggiosa colpa, cosė come - forse - doveva al suo sfortuito incontro con Kromer l'essere stato pronto per conoscere Demian.
La cosa spesso lo faceva sorride, trovava un'ironica malizia nel notare come facilmente dal male si potesse arrivare a qualcosa di buono e proficuo. Come da Kromer si potesse arrivato a Demian.
Pių volte nell'arco della sua vita, Sinclair si era ritrovato a pensare a Kromer ed al suo modo di sputare, come se stesse cercando di cacciar fuori se stesso, la sua propria essenza, il suo dolore.
A quel pensiero il cuore gli si stringeva ed allora si chiedeva se alla fine anche Franz Kromer fosse riuscito a trovare il suo Demian o se invece brancolasse ancora solo nel suo piccolo e terrificante oblio personale.