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Autore: Black Deer    27/02/2016    1 recensioni
“Odio quando fai così ! Mi senti?! Ti odio!!” ero in lacrime “Desidero che il Re dei Goblin mi porti via da questo inferno!!”
Corsi in camera sbattendo la porta e chiudendola a chiave, poi scoppiai a piangere. Erano lacrime amare e tristi.
“Avresti potuto chiedermelo molto tempo fa, lo sai …?”
Mi bloccai di colpo, conoscevo quella voce … Era una voce sensuale, carezzevole, persuasiva.
Impossibile. Un lampo lo illuminò: era lui, il Re dei Goblin.
Genere: Drammatico, Erotico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jareth, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Lemon, Movieverse, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
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Una nuvola di polvere dorata circondò tutto, un secondo dopo si diradò: eravamo all’ingresso del castello.
Jareth avvolgeva ancora con un braccio intorno alla mia vita e senza lasciare la presa entrammo dentro il castello, oltrepassammo il portone d’ingresso che con un forte tonfo si richiuse subito dopo il nostro passaggio. Subito mi condusse lungo una rampa di scale e mi accompagnò in una sala: era una camera da letto molto accogliente con un maestoso letto a baldacchino, un’elegante  specchiera con una sedia ed un’ampia porta a vetro finemente decorata con rampicanti e fiori d’ottone. Dava su un ampio terrazzo con innumerevoli vasi di fiori lungo il bordo.

“Mia preziosa” disse prendendomi una mano tra le sue “è di tuo gradimento?” “E’ splendida” lasciò un bacio delicato sulla mia mano “Irina ti aiuterà a prepararti per la cena”. Subito entrò una donna  minuta vestita con un lungo abito beige stretto in vita da una fusciacca marrone scuro, si avvicinò e fece un profondo inchino “Milady, da questa parte” disse indicando una porta marrone con degli intarsi madreperla che formavano dei fiori. Jareth uscì dalla stanza, mi lasciai preparare dalle esperte mani di Irina: mi fece una complessa acconciatura ornata con nastri e piccole campanule bianche. L’abito aveva un corpino bianco con una fascia verde arricciata che mi avvolgeva dolcemente la vita, lunghe maniche a campana, la gonna un voluminosa e composta da sue strati, sotto aveva una base bianca e sopra due strati a petalo verde chiaro. Poco dopo si sentì uno strano vociare, la porta si aprì e due piccoli goblin entrarono. “Siamo venuti a prendere la ragazza” “Lei è Milady per voi” disse seria Irina. Entrambi sbuffarono impertinenti “Forza” mi disse uno dei due tirandomi per la gonna. Li seguii, percorrendo diversi corridoi, come l’esterno anche l’interno del castello sembrava un labirinto: si alternavano lunghissimi corridoi a piccole svolte, e sembravano tutti uguali. Ci fermammo davanti ad un arco coperto da una spessa tenda di velluto rosso scuro “Milady aspettate qua” dissero con le loro vocine stridule. Mi lasciarono sola coi miei pensieri. Avevo davvero fatto bene ad andare con Jareth? Cominciavo ad avere parecchie esitazioni sulla mia scelta, la tenda si sollevò dolcemente e tutte le ansie sparirono quando lo vidi: era in piedi che mi aspettava, lo sguardo curioso e dolce. Allungò una mano verso di me, invitandomi ad avvicinarmi. Lentamente avanzai: anche lui si era cambiato, era vestito in tinta con i miei stessi colori. Il mio sguardo vagò per la stanza: mi trovavo in una splendida sala da ballo, con sfarzose decorazioni, statue dorate ampie vetrate che davano su un lussureggiante giardino che risplendeva sotto la calda luce del tramonto. Mise la mano sinistra dietro la schiena, con l’altra prese la mia, si inchinò ed eseguì un perfetto baciamano, mi scappò una risatina euforica. “Cosa c’è?” chiese interessato “N-nulla” dissi arrossendo vistosamente “E’ che ho sempre desiderato che qualcuno lo facesse con me…” sorrise e mi porse il braccio, lo presi e ci avviammo verso il giardino: fuori era stato allestito un tavolo per due, con luce soffusa e molte candele. Jareth mi precedette scostandomi la sedia, mi accomodai ed aspettai che lui facesse lo stesso. Mentre attendevamo che venisse servita la cena, lui cominciò a guardarmi intensamente: non riuscii a reggere il suo sguardo, abbassai gli occhi timidamente. Jareth tese una mano sul tavolo, allungai anch’io la mia afferrandola “ Ci siamo fatte silenziose è…?” lo guardai imbarazzata “N-no, ma che dici?!” rise beffardo. La cena era squisita e passò in fretta, ad un certo punto Jareth si alzò, mi porse la mano e ci avviammo verso il giardino.

Passeggiammo a lungo, in silenzio, scambiandoci solo qualche occhiata fugace. Arrivammo di fronte ad una lunga scalinata che portava al terrazzo di fronte alla mia camera. Le prime stelle cominciarono a vedersi nel cielo mi persi a contemplarle, solo dopo mi accorsi che Jareth invece di guardare il cielo, mi osservava. Cingendomi con un braccio la vita mi strinse vicino a sé, sentii il mio cuore cominciare a battere all’impazzata, solo ora che gli ero così vicina mi accorsi di quanto fosse più alto rispetto a me e mi persi nei suoi occhi screziati. Di solito erano duri e freddi, ma adesso sembravano essersi fatti più dolci. Delicatamente mi sfiorò il viso con la sua mano guantata e si avvicinò lentamente alle mie labbra. Sicuramente Jareth riusciva a sentire le frenetiche pulsazioni del mio cuore contro il suo petto, ma la frenesia del momento lasciò presto spazio ad un altro sentimento: era strano, qualcosa mi turbava, come se mi stesse mettendo in guardia, avevo quasi paura… Ormai solo un lieve spazio separava le nostre labbra, riuscivo già a sentirne il calore, ma non volevo che succedesse tutto così in fretta. Voltai la testa e gli misi le mani sul petto per allontanarlo, vidi il suo sguardo rabbuiarsi: la dolcezza dei suoi occhi mutò subito in rabbia. Fece dei lunghi respiri profondi, cercava di controllarsi, lui però non parve demordere e mi strinse ancora più vicino tanto da farmi male. Sembrava non voler accettare il mio rifiuto, ma neanch’io volevo arrendermi. Cercai di divincolarmi e finalmente si decise ad allontanarsi da me. Perché si comporta così? E’ stato gentile ed affettuoso tutta sera e adesso…

Freddamente mi salutò, poi cominciò ad incamminarsi nella direzione da cui eravamo venuti, lasciandomi sola coi miei pensieri. Mi girai e corsi verso la porta a vetro rientrando nella mia camera nel castello. Avevo il respiro affannato e mi tremavano le mani. Mi strinsi forte, come se da un momento all’altro rischiassi di rompermi in mille pezzi, gli occhi cominciarono ad inumidirsi e mi accasciai a terra. Presto le lacrime cominciarono a rigarmi le guance, mi coprii il volto con le mani e scoppiai a piangere.









Ciao a tutti!
Mi spiace di essere stata assente così a lungo, ma non riuscivo a trovare un momento libero per scrivere...
Vi lascio con questo nuovo capitolo, fatemi sempre sapere cosa ne pensate! :D
Un bacio, a presto!
   
 
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