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Autore: njaalls    27/02/2016    1 recensioni
Il peggiore incubo di Bellamy è sé stesso, ma Clarke non ha paura.
Raccolta os/flash fic/drabble di missing moments, what if, AU (modern, Teen Wolf, ecc).
Genere: Angst, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bellamy Blake, Clarke Griffin, Un po' tutti
Note: AU, Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Unexpected.
 
Prompt: “But they’ll kill me if I tell you!”
“…I’ll kill you if you don’t.”

 
 
Bellamy è sempre in giro, nei paraggi, da qualche parte dove lei possa trovarlo, ma non quella volta e si sente frustrata, perché non ha una bella sensazione e la testa le fa male. Cerca Clarke, quando non trova suo fratello, optando quindi per la scelta più ovvia: la prima persona a cui si sarebbe dovuta rivolgere, considerando il forte dolore alle tempie e gli arti doloranti.
Si trova a cercarli entrambi, alla fine, perché sembrano essere spariti come un’unica persona e storce il naso con un presentimento ancora peggiore del suo forte mal di testa.
È buio, le uniche luci sono le fiaccole accese tra una tenda ed un’altra, e di Bellamy e Clarke nemmeno l’ombra, mentre gli altri delinquenti si organizzano in piccoli gruppi per le chiacchierare notturne finché non sarà troppo tardi e vorranno andare a dormire.
Mentre cammina per il campo, Octavia sente degli occhi puntati addosso, si volta e intravede Jasper, seduto davanti al fuoco e l’attenzione su di lei. Le sembrerebbe quasi normale -perchè, sì, Jasper è cotto della minore di Blake- ma c’è qualcosa di strano nel modo in cui sposta lo sguardo altrove con finta innocenza. Quando di solito la scruta con gli occhi colmi di ammirazione e anche un po’ di imbarazzo.
«Dove sono» domanda, dopo averlo raggiunto con passo spedito, anche se un po’ traballante. «Mio fratello e Clarke»
«Oh, ciao Octavia» Jasper le sorride e si scansa dal legno sul quale è seduto, per farle spazio, prima di battere una mano al suo fianco. «Ti unisci a noi? Sta arrivando Monty con qualcosa di forte»
«Cerco Bellamy. E Clarke»
«Non li ho visti» e alza le spalle in maniera così automatica che Octavia affila lo sguardo, prima di afferrarlo dal colletto del giubbotto e tirarlo su.
«Dove sono»
«Ti giuro, io non-»
«Jasper» sibilla. «Non sto affatto bene e ho bisogno di Clarke»
«Ma mi uccideranno, se te lo dico!»
«Ti ucciderò io, se non lo farai!»
«D’accordo, ma lasciami andare» sbotta Jasper, alzando le mani in segno di resa. «Mi stai spaventando»
 
 
Octavia spalanca la bocca e, anche nel buio della notte, riconoscerebbe le spalle larghe di suo fratello perché sono cresciuti insieme e lo ha visto diventare quel ragazzo non più fragile, ma robusto che è adesso. E che sembra piacere a molte ragazze.
Evidentemente, Clarke è compresa nel numero e Octavia non riesce a reprimere la smorfia di disgusto mentre li guarda scambiarsi fin troppe attenzioni.
C’è solo una torcia, alle spalle della navicella contro cui sono stretti e non li illumina nemmeno abbastanza da farli identificare subito, ma nella notte silenziosa, Octavia sa che sono loro.
«Dio mio» mormora, facendosi sentire dai due interessati. «Avete una tenda, usatela, sembrate due adolescenti!»
Clarke si allontana repentinamente dalle labbra di Bellamy, sporgendosi oltre le sue spalle e quando nota Octavia osservarli disgustati, abbassa lo sguardo con un sorrisino colpevole e imbarazzato che Bellamy intravede solo di sfuggita. Quando si volta verso sua sorella, ridacchia più per l’espressione di Clarke. «Che vuoi, Octavia?»
«La tua ragazza, a quanto pare»
«Octavia, non-»
«Davvero» insiste, passandosi una mano sulla fronte. «Mi dispiace distruggere i vostri piani da dodicenni alla prima pomiciata, ma non mi sento bene. Potrei avere la febbre»
Clarke si scansa da Bellamy e lui la segue di slancio, con la loro unica torcia, percorrendo insieme i passi fino alla ragazzina che li ha appena interrotti. Osserva la bionda toccare la sorella e con ansia chiede: «Quindi? Cosa ha?».
Clarke gli lancia uno sguardo obliquo, prima di prendere Octavia per il polso e trascinarla delicatamente via. «La porto dentro la navicella. Ha bisogno di calore e di un letto, è solo una leggera febbre»
Bellamy annuisce e lancia un’occhiata ad entrambe.
«Vi seguo» risponde, ma nonostante il passo più lento rispetto a quello delle due donne e lo sguardo preoccupato per sua sorella, sente lo stesso la paura scivolargli via quando la sente parlare e rivolgersi a Clarke con malizia. Alza gli occhi e sta bene.
«Quindi, tra te e mio fratello-» inizia la bruna.
«Risparmia il fiato!»
«Pensavo, ci avreste messo di più!»
«Sta’ zitta, Octavia» e al tono esasperato di Bellamy, entrambe ridono e solo Clarke si volta, quando lui continua a mormorare frasi e imprecazioni. «Appena vedo Jasper lo uccido. Doveva fare solo una cosa»
Il sorriso che gli riserva non appena alza lo sguardo, lo riscalda per tutti i baci mancati ed interrotti. Ricambia, prima di vederla sparire e seguirla oltre la tenda della navicella, in cerca dei suoi capelli d’orati e dei suoi occhi immensi come il cielo.
  
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