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Autore: effe_95    27/02/2016    1 recensioni
[Storia scritta a quattro mani da Effe_95 e Micio95 ]
Percy ed Harry hanno sempre pensato che i sogni non portino a nulla di buono, e in egual misura le profezie. Gea era appena stata sconfitta, Voldemort annientato. Si prospettavano anni di pace e tranquillità per i due mondi, ignari l'uno dell'esistenza dell'altro.
Era un giorno tranquillo al Campo Mezzosangue, quando venne pronunciata la Terza Grande Profezia.
Era anche il giorno che cambiò le loro vite e nacque una nuova minaccia.
"I maghi e i semidei si uniranno, la progenie del serpente fermare dovranno. A riparare tenteranno il patto della dea fedele infranto. La bacchetta custodita dovrà essere, il male piani terribili potrà tessere. Solo l’ unione una soluzione fornirà, e alle porte dei due mondi la fine decreterà."
Genere: Avventura, Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: I sette della Profezia, Nuovo personaggio, Percy Jackson, Quasi tutti
Note: Cross-over, OOC | Avvertimenti: nessuno
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18.
 
Harry
 
La situazione non poteva essere più assurda, tutta questa storia era cominciata con noi che cercavamo di aiutare i nostri amici a tornare a casa loro e adesso che ci eravamo riusciti, quelli ad essere lontani da casa eravamo noi; ma a differenza dei ragazzi noi a casa nostra potevamo tornare quando volevamo.
Potevo scappare via, tornare ad Hogwarts, alla mia vita, dimenticandomi di loro e degli Dei, infondo fino all’anno scorso non sapevo neanche della loro esistenza, cosa mi sarebbe importato se fossero morti? Il problema non era il mio …
Ma come ben si sa ormai, miei cari amici, io non sono per nulla questo tipo di persona, non lo sono mai stato e mai lo sarò.
Io so chi sono; io sono Harry Potter, il ragazzo sopravvissuto, io sono un mago ed io ho un onore, avrei aiutato quei ragazzi e l’avrei fatto anche se questo voleva dire riporre la bacchetta, mantello e combattere con i denti e con i pugni.
Okay, forse cosi è un po’ esagerato, ma avrei sostituito la mia bacchetta con una spada.
Realizzai quanto ero nei guai soltanto quando Percy mi disse di non preoccuparmi.
Non preoccuparmi! Come no! Solo queste parole MI PREOCCUPAVANO.
Era stato divertente alla scuola di maghi vedere come i semidei cercavano di non morire brandendo una bacchetta troppo forte, come per paura che scivolasse via, ora che ero al loro posto mi tremavano le gambe e non sembrava poi così divertente.
Le loro bacchette erano qui, ma in questo mondo avevano persino meno potere di quanto avessero nel nostro, cioè non erano neanche capaci di trasformare un topo in un calice, che detto tra noi è una delle magie più semplice mai fatte.
Per quanto riguarda le bacchette di noi maghi, erano più o meno funzionanti, ma non del tutto, potevamo fare piccoli incantesimi come quello di cui vi ho parlato prima, ma il Patronus o le maledizioni erano impensabili e a quanto pare neanche incantesimi più potenti come quelli di disarmo erano fattibili; riassunto della situazione, in battaglia erano inutili.
I ragazzi del campo erano stati gentili, ci avevano dato dei vestiti adeguati, io mi guardavo allo specchio in quella che Percy aveva detto essere la Casa di Poseidone, quel pezzo grosso di suo padre, e mi sembrava essere più ridicolo di Ron con il vestito da ballo tradizionale della sua famiglia.
Mi tornò in mente Ron con l’immagine di quella “vestaglia” al torneo tre maghi, quello era ridicolo ma ciò che indossavo in quel momento lo era ancora di più.
_ Perché devo indossare un gonnellino?_ Chiesi perplesso guardando Percy, che rideva osservando la mia faccia sconcertata.
_ Andiamo Harry, non offendere la mia armatura, ricorda che questa la indossavo nella battaglia di New York, dovresti sentirti onorato_ Rise ancora sotto i baffi.
_ Onorato? Si, mi sento proprio onorato ad indossare un gonnellino!_ dissi al mio riflesso stralunato_ E poi pesa! Perché è così pesante?_
_ Per tenerci in allenamento_ rispose _ Forza andiamo, gli altri dovrebbero essere pronti per la vostra prima lezione_
 
Insieme ci avviammo verso un ampio campo di allenamento che era ben vuoto, tutti gli altri semidei ci avevano lasciato il campo libero o per rispetto o per paura che potessimo distruggerlo, in entrambi i casi ero urtato da questo loro atteggiamento, ero sicuro che stessero nascosti dietro un albero a sbirciare e a sghignazzare alle nostre spalle. Oh, avrei voluto avere la mia bacchetta funzionante, allora si che mi sarei divertito!
Avrei visto chi era a sghignazzare allora, eh!
Il mio flusso di pensieri fu interrotto dall’arrivo di Draco, Ron ed Hermione.
_ Non una parola Potter_ Mi ammonì Draco prima che potessi dire qualcosa, evidentemente anche a lui il gonnellino non faceva impazzire.
Ron si squadrò dalla testa ai piedi poi disse:_ Sono più ridicolo di quella volta …_
_ … che indossasti il vestito da ballo tradizionale al Torneo tre maghi_ Conclusi al suo posto, lui mi guardò ridendo e rispose: _ Esatto_
Hermione non era più a suo agio di noi, si guardava e vedevo i suoi nervi che stavano per scoppiare, ero sicuro al cento per cento che non avrebbe retto quando le avrebbero mostrato la sua nuova compagna d’armi.
_ Allora ragazzi_ cominciò Percy _ Dobbiamo rendervi letali, visto che a quanto pare ci sarà una battaglia in questo mondo a breve, quindi ci occuperemo noi di voi quattro_ Indicò se stesso, Jason, Frank e Hazel.
_ Bene, prima di cominciare gli allenamenti dobbiamo armarvi_ Disse Jason.
_ Armarci?_ ripeté Draco_ Ma noi siamo già armati_ Disse indicando la sua bacchetta.
_ Non ti servirà a nulla qui, biondino_ Disse Hazel con un’aria un po’ urtata.
Conoscevo da poco quella ragazza, ma sembrava aggressiva, molto aggressiva.
Mi chiedevo perché non ci fosse Annabeth ad aiutarci, ma poi mi ricordai che lei era peggio di Hermione, avrebbe passato il tempo con quel centauro a cercare di capirne qualcosa. Avrei voluto aiutarli, ma gli sarei stato solo d’ intralcio e quindi decisi che nessuna scusa plausibile reggeva per saltare gli allenamenti, o meglio, io lo avrei chiamato massacro.
Alla fine del giro in armeria, Percy e Jason tornarono con due bauli carichi di armi, a mio avviso sembravano tutte uguali, anche se loro continuavano a chiamarle in modi diversi.
Optammo tutti per quelle che sembravano normali spade luminose, perché si, avevo dimenticato di dirvi questo minuscolo particolare, le armi brillavano di luce propria, come se il resto non bastasse!
_ Bene ragazzi, cominciamo a dividerci in quattro squadre da due, i combattimenti avverranno uno alla volta, gli altri osserveranno i loro compagni, mi raccomando la massima concentrazione_ Disse Frank.
_ Le coppie sono state fatte in base alla stazza e alla potenza, beh diciamo_ Continuò Jason guardandoci tutti quasi con disgusto.
In quel momento gli avrei fatto volentieri esplodere la faccia, se solo la mia bacchetta …
I miei pensieri vennero interrotti da un ghigno divertito di Percy, capiva perfettamente a cosa mi riferissi.
Jason ci ignorò e proseguì: _ Quello più massiccio tra voi sembra essere Ronald, quindi tu ti batterai col gigante buono qui, Frank_  Ron non mi sembrava molto contento, Frank era di dimensioni enormi, era più o meno della sua stessa stazza, ma nonostante il suo sorriso ero sicuro che Frank lo avrebbe massacrato, speravo si sarebbe almeno un po’ trattenuto.
_ Hermione tu sei della stessa altezza di Hazel, e siete tutte e due donne, quindi combatterete insieme_ Entrambe si voltarono verso Jason un po’ irritate, l’appellativo “donne” con fare dispregiativo non era piaciuto a nessuna delle due. Per quanto la nostra Hermione fosse agguerrita e ne avesse passate di tutti i colori, temevo che quella bambolina non fosse così docile come sembrava, Hermione se la sarebbe vista nera.
_ Bene, rimaniamo noi quattro, che grossomodo abbiamo tutti la stessa stazza, ma credo che le coppie possibili siano ben poche_ disse Jason_ Noto un certo feeling tra voi due, Harry e Percy, quindi le coppie saranno Percy contro Draco ed io contro lo sfregiato_
Lo guardai come se potessi incendiarlo con uno sguardo e per un attimo mi sembrò vedere del fumo uscire da sotto la sua armatura, ma fu solo un attimo, forse me l’ero immaginato.
Percy dal canto suo era felice come una Pasqua, avrebbe potuto vendicarsi del piccolo affronto che gli era stato fatto da Draco.
I combattimenti cominciarono, i primi a scontrarsi furono Ron e Frank, quest’ultimo impugnava quello che Percy mi aveva detto chiamarsi un gladius, ero convinto che Ron si sarebbe fatto tanto male.
Lo scontrò cominciò, notai che Ron non se la cavava così male come credevo, ma mi accorsi troppo tardi che in realtà era Frank a dargli quel vantaggio, quando meno se l’aspettava lo attaccò con un fendente e Ron si ritrovò steso a terra con la spada chilometri di distanza.
Poi fu il turno di Hermione e Hazel, all’inizio Hermione riuscì a schivare i colpi della spatha di Hazel in maniera quasi elegante, come era suo solito, poi però Hazel cominciò ad accelerare ed i suoi colpi si fecero più forti e più veloci, tanto che Hermione rimase ferita un paio di volte. Sarei voluto intervenire, ma Percy mi teneva il braccio e mi faceva cenno di no.
In realtà quando mi voltai  di nuovo verso la battaglia, Hermione aveva tirato fuori la bacchetta, fatto un incantesimo di immobilità ad Hazel e poi con la spada l’aveva colpita prima che quei pochi attimi di incantesimo svanissero.
Era stata furba, aveva capito che l’incantesimo di immobilità avrebbe funzionato non come da noi permanente, ma solo per alcuni secondi e ne aveva approfittato.
Hazel era a terra, sconvolta, non si curava della ferita, era solo sorpresa da Hermione, che tra l’altro era stata una delle prime a lamentarsi dell’assenza della bacchetta; ma lei non si era smentita, da brava strega che è, è riuscita in un’impresa colossale.
L’altro scontro tra Percy e Draco durò pochi minuti, se Draco aveva destrezza e sinuosità nei movimenti con la bacchetta, non era così agile e delicato con la spada, anzi era più impacciato che altro.
Basta dire che finì al tappeto in pochi minuti, ma quello scontro fu illuminante.
Osservai tutti i movimenti di Percy, il suo stare in guardia, la posizione dei piedi, i fendenti, le rotazioni, era una macchina da guerra ben oliata, il fatto che combattesse da anni era chiaro dai suoi movimenti, e Vortice nella sua mano era come se fosse il prolungamento del suo braccio, faceva esattamente quello che voleva lui.
Fu così che capii il trucco ed il segreto per battere Jason.
Presi la mia bacchetta e quella di Sambuco, impugnai la bacchetta più forte di tutti e pregai in cuor mio che i suoi incantesimi durassero un po’ in più di quelli normali, e trasformai la mia bacchetta in una spada.
Finito il combattimento tra Draco  e Percy, con un Draco borbottante per la sconfitta e un Percy al settimo cielo per la rivincita, fu la volta mia e di Jason.
Non che mi si venga a dire che io odiavo quel ragazzo, no, per nulla, è solo che non mi stava poi così simpatico, a differenza magari di Leo o Percy o ma si, dai, anche Nico, con cui avevo un buon rapporto, almeno un dialogo, Jason stava sempre sulle sue e aveva quell’aria altezzosa da “Ehi tu, fuori dalla mia nuvola” tipica di un figlio di Giove.
Il combattimento ebbe inizio e i suoi anni di esperienza in battaglia si fecero subito sentire, infatti caddi a terra come un cretino, sentii i ragazzi che ridevano, ma io non mi davo per vinto, avevo un piano e sperai che funzionasse, ma dovevo sbrigarmi, l’incantesimo non sarebbe durato a lungo.
Mi alzai, impugnai la mia spada/bacchetta e partii alla carica, quando la mia spada toccò la sua sussurrai Wingardium Leviosa e con mio enorme stupore la spada d’oro di Jason si liberò dalla sua presa e salì qualche metro più in alto, sotto in mio controllo, la feci ricadere sulla sua testa ferendolo lievemente.
Sentii la spada che tornava bacchetta e la riposai nell’armatura, quello era il suo posto, si, forse come semidio non valevo niente, ma ehi, sono un mago, tutti i miei anni di esperienza sarebbero pur dovuti servire a qualcosa.
Lo scontro era finito, io avevo vinto, dietro di me sentii Jason borbottare, non afferrai tutto il discorso, capii solo le parole “giusto” e “imbrogliare”. Imbrogliare io? Nessuno aveva stabilito regole secondo cui l’uso della magia era proibita nello scontro, era lui che mi aveva sottovalutato, e una delle cose che ho imparato da Percy è mai sottovalutare il tuo avversario se non conosci la sua vera forza.
 
Ci riunimmo dopo un paio d’ore in una sala che doveva essere il punto di ritrovo dei semidei, mangiammo tutti insieme ridendo, ma come si sa i momenti belli alle persone come noi durano poco, sempre troppo poco.
Mentre Percy era in procinto di raccontare ad Annabeth come avevo battuto Jason, arrivò Nico Di Angelo di corsa verso di noi, vestito in armatura e con la sua spada nera che gli pendeva da un fianco.
_ Ehi Nico! Sei venuto anche tu a sentire come Harry ha fatto a fettine braghe di tuono?_ Disse Leo scatenando l’ilarità generale; tutti risero a quella battuta fuorché Jason, che ancora borbottava tra sé e sé mentre Piper e Leo ridacchiavano.
_ No _ Proseguì Nico serio, dal suo tono di voce capii che il tempo dei giochi e delle risate era finito e che ora la faccenda si faceva seria.
_ Cosa succede?_ Chiese Hermione improvvisamente torva, aveva perso il sorriso che aveva fino a poco fa, come tutti noi del resto.
_ Mio padre mi è apparso in sogno, mi ha detto che l’ora è giunta, Bealfire si sta muovendo, ma non sa bene cosa stia tramando, dobbiamo sbrigarci, devo portarvi subito negli Inferi, voi sapete perché_ Concluse Nico.
Io e Percy afferrammo alla svelta, dovevamo sbrigarci e andare allo Stige e Ade stesso ci stava offrendo il libero accesso e ci diceva di sbrigarci.
Corremmo all’alloggio di Percy, ci cambiammo e alleggeriti dal peso dell’armatura corremmo alla spiaggia, Nico ci aveva detto che ci avrebbe atteso là.
 
Quando arrivammo anche lui si era cambiato, ora era vestito da Ambasciatore di Ade, aprì il portale, notai che non gli riusciva per nulla difficile a differenza di come gli avevo visto fare ad Hogwarts.
Saltò dentro e Percy fece lo stesso, rimasi solo io, sapevo cosa dovevo fare: saltare.
Una voce nella mia testa mi disse: “Non ci hai messo molto a trovare la via per l’Inferno non è vero, Harry?”
“Sta zitto Tom” Pensai e la voce si ammutolì, avevo capito benissimo che voleva mettermi in guardia, ma io non avevo scelta, dovevo saltare e così feci.
 
Mi trovai in una valle desolata, alle mie spalle un fiume nero come la pece, orribile e bellissimo allo stesso tempo e lì sulla riva c’era un dio.
Lo riconobbi dallo sguardo truce simile a quello di Nico e dal portamento altezzoso, non sapevo come si ci rivolgesse ad un pezzo grosso come lui, se vogliamo tenere conto che lui era anche il dio degli Inferi.
_ Ehm buona sera, vostra altezza_ Il dio mi guardò e sorrise, poi si voltò verso Percy.
_ Ehi Jackson, hai visto come si saluta una divinità?_ Disse rivolto al mio amico, che sorrise.
_ Cosa ti aspettavi zietto? Un inchino?_ Disse facendo un altezzoso e pomposo inchino che a me era parsa più una presa in giro, ma Ade ci passò sopra.
_ Dovete sbrigarvi, io farò finta di non vedevi_ Disse il dio facendo finta di girarsi.
_ Perché ci aiutate?_ Chiesi d’istinto.
_ Perché se non lo faccio quella mezza calzetta di un mezzosangue si prenderà tutto ciò che è mio e io devo impedirlo_ Detto questo fece un passo avanti e poi si voltò guardando il figlio_ Tu mio caro, rimarrai qui_
Nico sbiancò_ Cosa? Ma io devo combattere!_
_ No Nico, tu hai altre faccende di cui sbrigarti qui, questa non è la tua battaglia, è la loro_ Questa fu l’ultima sua parola, se ne andò senza controllare che il figlio lo facesse o meno, era sicuro che non avrebbe disobbedito.
_ Ragazzi mi dispiace_ Iniziò a dire, ma Percy lo interruppe_ No, devi fare quello che Ade ha detto, però aspetta che io e Harry abbiamo finito, devi farci un ultimo favore_ Gli occhi di Nico si illuminarono.
_ Sarebbe?_ Disse lieto di poter aiutare.
_ Devi farci uscire sani e salvi dagli inferi quando abbiamo fatto_
Nico annuì, era il minimo che poteva fare, ed ero convinto che lo avrebbe fatto volentieri.
 
Ci avvicinammo a quella riva, il fiume era una tavola nera, non c’erano onde, non c’era vita, nessun posto migliore di quello per essere lo Stige, mi chiesi dove Bealfire avesse intinto la sua bacchetta, ma non vidi nessuna grotta, se l’avessi vista quel posto sarebbe stato troppo vicino a casa.
Percy intuì i miei pensieri, si era sentito così quando aveva incontrato i centauri nella Foresta Proibita.
_ Ce la faremo, vedrai_ Disse Percy incoraggiandomi
_ Si, dobbiamo solo salvare il mondo da un pazzo squilibrato, bazzecole_ Risposi.
Sentii Percy ridere.
_ E dov’è la novità? Dovremmo esserci abituati_
Non potevo dargli torto, lo vidi tirar fuori la suo spada, Vortice, compagna di tante avventure e tanti guai, non lo aveva mai abbandonato, mai una volta.
La contemplò come se la vedesse per la prima volta, l’elsa, la punta, era perfetta, sembrava quasi che a Percy dispiacesse “sporcarla” con quell’acqua, come se poi non la sentisse più sua.
Tirai fuori la bacchetta di Sambuco, a me non dispiaceva, in fondo non l’avevo mai sentita mia, forse era per quello che non avevo vinto contro Bealfire.
“È la bacchetta a scegliere il mago signor Potter, non il contrario”
Le parole del Signor Olivander mi risuonarono nelle orecchie.
Non combattevo bene, perché non mi sentivo a mio agio con quella bacchetta, nonostante io fossi il legittimo proprietario.
Ricordavo come al campo io e la mia bachetta avessimo combattuto come Percy fa con Vortice.
Dovevo abbandonare il mio astio e combattere con lei come se fosse parte di me, ora che l’avevo accettata Bealfire non l’avrebbe avuta vinta, non questa volta.
Insieme io e Percy intingemmo la bacchetta e la spada tenendole per la punta dei manici nello Stige.
Quando le tirammo fuori, all’inizio erano nere come le acque di quel fiume, poi tornarono al loro colore e forma naturale, solo che il peso di quel potere riuscivamo a sentirlo fino a dentro le ossa.
Era giunto il momento, Nico ci aprì il portale e io ci saltai dentro come prima, questa volta però al campo sarebbe tornato un mago nuovo, un uomo nuovo.
 
 
Angolo delle autrici:
 
Micio95: Ehilà
Effe_95: Buonsalve!
Micio95: Cosa ne pensi di questo emozionante capitolo?
Effe_95: Fantastico e divertentissimo xD
Micio95: Hahhaha ti ringrazio, chissà se le nostre lettrici ameranno anche loro questo capitolo.
Effe_95: Le nostre lettrici … per favore non odiateci, abbiamo avuto gli esami, per favore capiteci! Vogliateci bene comunque :D
Micio95: Cosa ne pensate dell’incontro con Ade? Io lo adoro, è semplicemente il mio mito.
Effe_95 e Micio95: Vi aspettiamo al prossimo capitolo, fateci sapere cosa ne pensate.
 
Effe_95: Vi aspetto con il Pov di Percy.
 
Anticipazioni:
 
“_ Apri gli occhi Percy, apri gli occhi … non abbiamo molto tempo_
Percepivo quella voce, ma non avevo idea di dove ci trovassimo.
Quando spalancai gli occhi, stavo fluttuando in una stanza completamente nera, non vi erano pavimenti, né pareti e nessuna direzione in cui andare, era il nulla più totale.
Per un momento pensai davvero di aver perso la ragione, ma poi lo vidi”
 
 
  
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