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Autore: LostHope92    27/02/2016    5 recensioni
Una piccola One-shot sui fondatori di Hogwarts :)
Spero vi piaccia!
Un abbraccio ed un saluto!
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Corvonero, Cosetta, Corvonero, Godric, Salazar, Serpeverde, Serpeverde, Tassorosso, Tosca, Tassorosso
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dai Fondatori alla I guerra
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-Quello che dobbiamo chiederci, a mio parere, è : cosa ci aspettiamo dai maghi che accoglieremo in questa scuola?-

La voce di Godric Grifondoro era potente e chiara, il suo sguardo fiero si spostava su tutta la tavolata, ghermendo con i suoi occhi scuri tutti i suoi amici.

-Astuzia-disse subito Salazar appoggiandosi sullo schienale della sedia imbottita.

I suoi capelli argentei brillavano in contrasto con l'abito scuro che indossava, regalando l'illusione di una nevicata notturna.

Godric annuì in silenzio, per poi spostare lo sguardo sulle altre due fondatrici, che continuavano a riflettere.

-Io personalmente- riprese allora, attendendo che condividessero le loro idee- richiedo il coraggio, da ognuno di loro. Voglio che siano pronti a combattere per quello che credono, senza paura di andare incontro alla morte-

Il tono di lui non aveva vacillato neppure per un secondo, anzi, sembrava acquistare sempre più sicurezza.

-Sei sempre stato un tipo impulsivo- lo canzonò leggermente Salazar con un ghigno divertito.

-Non ti aspetti che i tuoi alunni combattano fino alla morte? Vuoi riempire questa scuola di un branco di monelli vigliacchi che fuggono al primo problema, quando le cose si fanno pericolose?- lo rimbeccò Grifondoro guardandolo torvo e severo.

Le sopracciglia rossicce che si curvavano sopra lo sguardo scuro.

-Mi aspetto astuzia, fratello mio, come ti ho detto. Ed io considero astuto chi comprende quando è tempo di mettere in salvo se stesso e pensare al proprio benessere.- rispose l'altro senza perdere il quieto sorriso, che sembrava non lasciare mai le sue labbra fine.

-Anche quando è in gioco la vita di un amico o di molte persone, stai dicendo forse questo?- riprese l'altro con una sfumatura di disgusto nella sua voce.

-La vita di un amico o di un gruppo ampio di persone, vale forse più della mia?- rispose l'altro con uno sguardo scettico.

Godric sospirò, sapendo che non avrebbe mai compreso il punto di vista dell'altro e lui non aveva alcuna intenzione di accettare il suo.

-Io pretendo l'intelligenza, che è sempre la via giusta da seguire- la voce di Cosetta Corvonero, che era rimasta in silenzio davanti alla loro combutta, li raggiunse, calda, gentile ma ferma.

Tosca aveva atteso per ultima, per affermare poi con voce quasi incerta:

-Io desidero più di ogni altra cosa la fedeltà. Che una persona sia sciocca, intelligente, capace o un po' goffa, l'accetterei per la sua bontà e fedeltà-

Tosca era stata da sempre una donna umile, calma e gentile e gli altri tre (che invece avevano un'indole più dura e combattiva) non riuscivano comunque a non ammirarla.

Ma questo non riuscì ad evitare che Salazar le rispondesse con un sospiro esasperato e un derisorio:

-Tosca cara, sei sempre stata troppo buona. Ti consiglio di mettere un freno a questa tua sfrenata compassione, o ci ritroveremo la scuola piena di sciocchi dal cuore d'oro.-

Tosca, con sguardo deluso, stava per ribattere, quando venne anticipata da Grifondoro, con voce profonda e chiara, che nascondeva in quel momento un velato avvertimento nei confronti del suo amico:

-Io sono d'accordo con te amica mia, la bontà e la fedeltà sono due doti che nella nostra scuola non possono e non devono mancare.-

Salazar si aggiustò sulla sedia, con uno sbuffo annoiato.

-Propongo una soluzione, una modifica al nostro disegno- riprese Godric richiamando l'attenzione degli altri fondatori- Perchè non prendere per noi gli alunni che hanno le qualità che ci interessano?Io accoglierò i coraggiosi, tu Salazar ospiterai gli astuti, Cosetta, da te accorreranno i maghi più intelligenti, e tu mia cara Tosca, avrai modo di seguire i maghi fedeli e dal cuore puro-

Tutti ora, compreso Serpeverde, lo osservavano attenti.

Questo infatti parlò, con voce lenta,strascicata e pensierosa:

-Non è affatto una cattiva idea-

Godric gli indirizzò un sorriso, pieno di entusiasmo ed orgoglio per la propria idea.

Tosca sorrideva quieta, immaginando i giovani maghi che avrebbe accolto, e anche Salazar stirò le sue labbra in un sorriso superbo, nel portare alla propria mente gli alunni che lo avrebbero seguito.

Ma Cosetta non si era lasciata accecare dall'entusiasmo, che aveva animato gli altri tre.

Con voce pratica, aveva infatti chiesto, in direzione degli altri, soffermandosi soprattutto su Godric:

-E chi deciderà? Chi metterà il loro destino nelle proprie mani? Neanche Salazar è arrogante a tal punto da affermare di conoscere le loro giovani menti.

Il fondatore chiamato in causa, anziché adirarsi, ammise con tono complice:

-Non ha tutti i torti Godric-

Grifondoro si incupì, deluso.

Era davvero un peccato lasciar morire una così brillante idea, per un ostacolo tanto misero.

Stava già abbassando gli occhi abbattuto, che la voce di Cosetta lo raggiunse di nuovo:

-A meno che...- riprese lei con uno sguardo che brillava, cosa che le accadeva ogni qual volta fosse colpita da un'idea geniale (e non succedeva raramente) -.A meno che non facessimo decidere a chi è in grado di scrutare nelle loro menti, analizzare i loro pensieri e i loro desideri, un giudice imparziale-

Gli altri tentavano di stare al passo della donna, ma senza risultati, infatti lasciavano vagare i loro sguardi confusi sul viso di Corvonero, quasi con l'intenzione di carpirne i segreti.

-Se creassimo un oggetto che possa farlo? Che possa indagare indisturbato nel pantano confuso delle loro menti?- Cosetta continuava, lasciandosi trascinare dalla corrente delle sue idee.

-Ma...è una cosa piuttosto complicata- affermò Tosca titubante.

-Ma non impossibile- era intervenuto Grifondoro con rinnovato entusiasmo.

-Vero- gli diede man forte Salazar, osservando Cosetta con sguardo attento.

-Che oggetto, miei fratelli?- continuò Godric alzandosi in piedi e cercando qualche spunto tra gli oggetti presenti nella stanza.

Il suo abito, lungo quasi fino alle caviglie, di un rosso purpureo, ondeggiava alle sue spalle, lasciando che la luce del sole danzasse sui decori dorati che attraversavano la stoffa pregiata.

Gli altri lo seguivano con lo sguardo, rimanendo al loro posto.

Godric continuò a girare per tutta la stanza, con passi veloci.

Un vaso? Troppo strano, troppo fragile, troppo ingombrante.

Un quadro?

Avrebbero potuto farlo parlare con gli alunni, ma dove sarebbe finita l'intimità?

Stavano parlando pur sempre di analizzare i più oscuri e reconditi pensieri e sogni dei giovani maghi, non potevano certo lasciare che venissero denudati nella pubblica piazza.

Avevano bisogno di qualcosa, di qualcuno, che parlasse loro, nelle loro menti, che scrutasse i loro pensieri senza essere udito, che analizzasse la loro testa.

Trasportato da quei pensieri, lo sguardo di Godric strisciò sopra le teste dei suoi colleghi.

Sopra l'acconciatura severa di Cosetta, sopra i nivei capelli sciolti di Salazar e si soffermarono poi sopra il capo di Tosca.

Quel giorno portava un grosso cappello, che le copriva tutta la fronte, aveva infatti una gran passione per quei bizzarri accessori.

Un cappello.

La parola gli scivolò fuori dalle labbra, in un sussurro, che fece voltare gli altri tre.

-E' perfetto- ammise Cosetta guardandolo con un leggero sorriso compiaciuto- avrei voluto pensarci io-

Tosca disse con voce estatica :

-Oh si, è davvero perfetto, io adoro i cappelli- battendo piano le mani.

Salazar fece un piccolo cenno di assenso della testa, come per rendergli merito della brillante idea.

E nelle menti di ciascuno di loro prese forma quella scuola, che avrebbe accolto i coraggiosi, gli astuti, gli intelligenti e i puri di cuore, che avrebbero studiato seguendo i loro consigli.

Giovani maghi sarebbero cresciuti, portando avanti i loro ideali.

Un solenne silenzio si alzò da quella tavolata, come per salutare con un profondo inchino, la nascita di Hogwarts, la scuola di magia.

   
 
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