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Autore: forgottentear    27/02/2016    6 recensioni
Dean Winchester sta passando il periodo più brutto della sua vita. Il suo amico fin dai primi vagiti,Castiel, lo porta a fare un viaggio per aiutarlo a stare meglio. Città dopo città, i due amici si innamoreranno perdutamente.
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Castiel, Dean Winchester
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Nessuna stagione
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Dicono che gli innamorati vengano tutti qua. Il Gianicolo, la passeggiata che divide Trastevere dal Vaticano, offriva veramente una spettacolare visione di Roma, pensò Castiel. Si era diretto qui a grandi passi, dopo che Dean se n'era andato, terrorizzato da ciò che stava accadendogli. Le emozioni si stavano impossessando sempre più di lui, si sentiva come in balia di una rapida impetuosa che non riusciva a dominare, gli sembrava di cadere sempre più in basso, non era una sensazione di per se brutta, l'emozione che provava era amore, dolcezza, tenerezza e affetto. Ma lui era spaventato. Dean non provava le stesse cose. Ok, c'erano stati momenti di tenerezza fra loro, ma probabilmente era stato solo un momento, per Dean, un lasciarsi andare in preda alle emozioni. Non poteva essere anche lui innamorato. Non poteva. Questo turbinio di pensieri si impossessava sempre di più dell'autocontrollo di Castiel, e ben presto vide la strada davanti a se confondersi, le voci attorno a lui diventare dieci, cento...le facce intorno a lui sciogliersi mentre lui si rendeva conto che stava piangendo. Lacrime, le lacrime, che non aveva mai permesso a se stesso di lasciar cadere da anni, ora spingevano come una tempesta sui suoi occhi e per quanto lui cercasse di cacciarle indietro, quelle più sgomitavano per uscire. Sentì il respiro che gli accelerava nel petto, si prese la testa fra le mani ripetendo “Basta basta basta niente emozioni niente emozioni”... ma ormai sembrava che il treno fosse irrimediabilmente partito. Castiel corse verso un angolo appartato, e si buttò a terra, mise la testa fra le ginocchia e pianse. Pianse perchè aveva trovato sua madre in un lago di sangue nel bagno, era ancora viva e aveva chiuso gli occhi fra le sue braccia. Pianse perchè suo padre, da uomo forte, intelligente, vitale e pieno di iniziative che era, si era trasformato in un buco d'uomo vuoto e se n'era andato. Pianse per Michael, che non era riuscito a trovare un modo per far fronte a tutto ciò, e si era chiuso in guscio d'odio e rancore verso il mondo. Pianse per Gabriel, per la sua innocenza vittima dell'estrema sensibilità che lo avevano portato ad affrontare il tutto cancellandolo con l'alcool. Pianse per Anna, sola col suo bimbo, che, come lui, ogni giorno, voltava pagina e andava avanti. Pianse per Sam, che era morto troppo presto, e per Dean, per il suo amico Dean di cui era innamorato all'improvviso e non sapeva perchè. Gli occhi gli ardevano, la testa gli bruciava, le gambe gli tremavano. Le lacrime non si arrestavano. Ma piano piano iniziò a sentirsi più leggero. Più sperduto, più solo, una formica in mezzo a un mondo di giganti. Aveva bisogno di Dean. Di essere abbracciato da lui, di essere sostenuto. Poi, sarebbe andata come sarebbe andata.

Castiel si alzò in piedi e corse. Corse verso il loro albergo, e Dean era alla finestra della loro stanza con una birra in mano, e quando Castiel gli si gettò addosso piangendo, gli parve una cosa talmente irreale che si tirò un pizzicotto. Castiel stava piangendo???E non riusciva a smettere. “hey amico che ti prende???che ti prende???”. Lo trascinò sul letto e lo tenne forte finchè i singhiozzi non si calmarono. Non sapeva cosa turbava il suo amico, ma sapeva cosa doveva dire. Mentre Castiel cercava di regolare il respiro, Dean gli alzò il mento con due dita e disse” ho detto una cazzata prima. Voglio tu sia il mio ragazzo. Mandami a quel paese, fai quel che vuoi,ma io mi sono innamorato di te Castiel Novak, e voglio tu sia il mio ragazzo.”. A quelle parole, tutto, ma tutto si sarebbe aspettato, tranne Castiel che si asciugava gli occhi, lo fissava e diceva, con la voce ancora incrinata ma allo stesso tempo molto ferma “E io da questo momento sono pronto ad amarti, Dean Winchester”

 

   
 
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