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Autore: SiSi    25/03/2009    3 recensioni
Fatto sta che non poteva parlare. Gli faceva male la gola, e poi i dottori glielo avevano proibito. Proibito. Ma come Bill Kaulitz non poteva parlare? Nooo! Non era possibile. Pure il gemello si era lamentato con i medici. Ma intanto la situazione era questa.
Genere: Parodia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Tokio Hotel
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 3

“Ricordi”

Il cancelletto era basso. Nero. Il ferro gelido.

 

Toccare le sbarre fredde, gli causò un brivido che percorse tutta la schiena.

 

Ma non era stato il freddo, ma i ricordi, i pensieri passati.

 

In quella casa non ci abitava più nessuno da anni. Ne era certo.

 

Eppure, quando lei, era andata via, lui non c’era. Non c’era stato.

 

Forse non la sentiva più da tre anni.

 

Ma come possono essere cancellati i ricordi dell’infanzia? Dimenticarsi di lei?

 

Sabryna era stata una sua amica. Non la migliore, quello era Andreas, ma si conoscevano da sempre.

 

Tom aveva sempre avuto una cotta per lei. Bill, invece, no.

 

Come si può amare un sorella?” aveva detto una volta al fratello.

 

Il suo gemello le aveva infranto molte volte il cuore.

 

Spinse il cancelletto, che cigolò.

 

L’erba del giardino, smossa dal vento, era ormai secca.

 

Rivide loro tre giocare per terra; salire la scaletta di legno per raggiungere la casa sull’albero; Tom che calciava la palla; le rose cadute; Sabryna cogliere un quadrifoglio..

 

Tutti ricordi. Custoditi, lì, abbandonati a ciò che fu.

 

A ciò che non si sarebbe mai più ripetuto. A ciò che non sarebbe mai più stato.

 

Riaprì gli occhi chiusi. Le forme che Bill aveva immaginato in quel luogo, sfumarono.

 

Si avvicinò lentamente alla porta. Poi si bloccò.

 

Sicuro di volere provare? Si.

 

Alzò il pugno. Toc, toc.

 

Chiuse di nuovo gli occhi. Sperò che qualcuno si affacciasse alla finestra e lo invitasse ad entrare.

 

Ma nulla di tutto ciò accadde nella realtà.

 

Una lacrima gli rigò il viso, poi cadde nello zerbino. Aveva sofferto molto quando l’amica se ne era andata via.

 

Guardò l’orologio. Erano le 18 e 30. Era meglio tornare a casa.

 

Ripercorse velocemente il vialetto, fino casa sua.

 

Entrò.

 

Tom era seduto sul divano a guardare la tv. Solo.

 

Bill salì velocemente le scale per raggiungere camera sua, prese la lavagnetta, scrisse qualcosa, poi scese di nuovo e la mostrò al gemello.

 

Dove è Hanteah?”

 

“Se n’è andata poco fa.” Rispose.

 

Ah. Ok.”

 

“Bill.. Ma che ti è successo? Ti vedo strano.. Sei ancora offeso? E’ perché è la tua logopedista?”chiese il chitarrista preoccupato.

 

No.. Sai.. Oggi sono andato a casa di Sabryna..”

 

Il rastaro non sapeva che dire. Anche lui non aveva avuto contatto con la ragazza negli ultimi anni.

 

Lei se ne era andata, quando i due erano diventati famosi. Aveva detto che quella strada, quella casa e quel giardino, contenevano troppi ricordi. Troppi bei momenti.

 

Da allora non l’avevano più sentita. Era come svanita nel nulla. I tentativi di rintracciarla erano stati molti, ma senza alcun risultato.

 

A Bill scese una lacrima. Tom poggio la sua mano alla spalla del gemello.

 

“Lo so.” Disse “Manca anche a me.” E si abbracciarono.

 

Andarono poi in cucina, per mangiare qualcosa.

 

“Ma dove sono la mamma e Gordon?”scrisse Bill in un foglio di carta.

 

“Ah già! Dimenticavo di dirti che la mamma ha chiamato e ha detto che zia Beth sta ancora male e che sicuramente staranno a casa sua per altri tre giorni..”

 

Certo, perché io sto bene invece..”

 

Cretino ci sono io con te.”

 

Wow che consolazione..” scrisse l’ammalato amareggiato.

 

Tom allora prese un broccolo dal frigo e lo tirò in testa al moro.

 

Quello allora si girò di scatto iniziando a gesticolare e ad emettere suoni non identificati. Probabilmente avrebbe voluto offendere il fratello.

 

“Buahahah! Bill mi fai ridere!! Non puoi parlare, pesce lesso!”

 

A quel punto arrivò alla nuca di Tom, un oggetto-non-identificato.

 

“Ahia! Ma che mi tiri il cucchiaio di legno.. Mi hai fatto male!”

 

Impari monglo! Te lo sei meritato!” scrisse con un pennarello rosso.

 

“Ah si?! Porta rispetto per tuo fratello maggiore!”

 

Il cantante si mise a ridere.

 

Questa me la scrivo!!! < Porta rispetto per tuo fratello maggiore> così se ho voglia di ridere la rileggo!!” fece leggere al gemello sventolando il foglio di carta.

 

“Ma te sei proprio riuscito male..” e detto questo se ne andò adirato nel salotto.

 

Bill rimase lì, a cucinare una pappetta prescritta dal medico.

 

“Blààà!! Che schifo di convalescenza..”

 

Mangiarono separatamente. Verso le 23 il cantante salì in camera sua per coricarsi, mentre il rast-man rimase giù a vedere uno dei suoi film preferiti, che iniziavano a quell’ora.

 

Mentre regnava il silenzio in casa Kaulitz, alle 2 di notte suonarono al campanello.

 

Tom, buttato ancora sul divano dormiente, con la televisione a basso volume ma ancora accesa, si alzò di scatto.

 

Vide che ore erano.

 

“Ma chi ca**o è a quest’ora?!”

 

Aprì la porta, vide due figure.

 

“Voi?!?!?!?!?!?!??!?!”

 

E gli chiuse la porta in faccia.

 

Ma che volevano quei due?!?!?!
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N.A.: Grazie ragazze!Son felice che almeno tre di voi hanno commentato e aggiunto questa stupida storia tra i preferiti!Continuate a commentare, probabilmente fra qualche capitolo la cancellerò nuovamente, perchè commentano in pochi!Continuate e fatemi cambiare idea!Alla prossima!

  
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