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Autore: tonksnape    19/03/2005    3 recensioni
La prima prova di FF. Un ipotetico inizio (da agosto a dicembre) del 6° anno per il trio e tutta Hogwarts. A voi i commenti. Grazie. I personaggi originali sono naturalmente di JKR.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ginny Weasley, Il trio protagonista
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Dolori e gioie

Gli incontri con Piton proseguivano regolari sia durante l’estate sia dopo l’inizio della scuola: interminabili, frustranti, irritanti e poco utili.

Harry sentiva ancora bruciare la cicatrice. A volte era solo un leggero pizzicare, altre aumentava più o meno velocemente. Non era mai arrivato a svenire o ad urlare dal dolore ed erano meno frequenti dell’anno precedente, ma non riusciva a controllarlo. Sapeva che il contatto tra lui e Voldemort c’era ancora, forte e indissolubile. Conoscere la profezia aumentava questa sua certezza.

Non ne aveva ancora parlato con nessuno.

Piton era inflessibile. Anche più del solito se possibile.

Harry non aveva capito come lo avessero costretto (convinto era impossibile!) a riprendere gli incontri con lui.

Doveva esserci stato l’intervento di Silente, anche se alcuni commenti di Lupin e di Tonks riportati da Hermione, lasciavano credere che tutto il gruppo dell’Ordine vedesse positivamente il ruolo di Piton e avesse sostenuto il suo ruolo di insegnante per Harry.

Harry aveva provato a chiedere a Silente, durante un suo soggiorno a Grimmauld Place, perché non poteva fare quelle lezioni con lui o almeno con Lupin,.

Silente lo aveva guardato velocemente e sorridendo:

“Ci vuole molta forza per contrastarlo Harry. Esercizio e costanza. Io non te li posso dare ora e non desidero metterti in pericolo facendo nuovamente di te un legame tra la mente di Voldemort e la mia. Piton ha dovuto usare l’Occlumanzia per andarsene dai Mangiamorte, l’ha sperimentata sulla sua pelle a lungo. Può darti tutta la conoscenza possibile per aiutare anche te a tenerlo fuori dalla tua vita. So quanto è difficile per te, ma ti sta offrendo aiuto. Lupin ti protegge, Piton ti costringe a proteggerti da solo.”

Pur avendo compreso il messaggio Harry viveva le lezioni come un obbligo e odiava Piton.

Anche dopo aver visto tutto quello che ricordava nel Pensatoio del professore, continuava a trovarlo completamente odioso.

Ron lo sosteneva del tutto: Piton era quanto di più intollerabile potesse immaginare per l’amico e per sé visto che, nonostante tutto, avrebbe dovuto sopportarlo per altri due anni a lezione.

Hermione, naturalmente, appoggiava Silente: Piton era insopportabile, ma indispensabile per Harry e la sua competenza in Occlumanzia era garantita dal Preside. Quindi niente discussioni!

L’arrivo dei risultati dei G.U.F.O. era stato uno dei momenti più difficili e gioiosi a Grimmauld Place.

Le lettere erano giunte subito dopo l’arrivo dei ragazzi nella casa di Sirius e contemporaneamente mentre erano seduti a cena con i gemelli, Ginny, i signori Weasley, Remus Lupin, Ninfadora Tonks, Mundungus e Kingsley Shacklebolt .

Tonks aveva sentito per prima i gufi e aveva urlato: “ Ohhhhh, ragazzi. Il verdetto.” Per l’occasione trasformò la chioma in una parrucca da giudice e si fece apparire degli occhialini tondi sul naso.

Sulla tavola era sceso il silenzio mentre tutti osservavano i tre gufi di Howargts posarsi gentilmente davanti ai tre ragazzi e depositare, con fare regale, le tre lettere, chiuse, silenziose e perfettamente uguali. Avevano immediatamente ripreso il volo.

Ron aveva sospirato e si era nascosto il volto tra le mani, spostando poi le mani tra i capelli e lasciando la sua chioma rossa dritta e spettinata come se fosse stato fulminato.

Aveva cercato di dimenticare quel momento e di non pensare al suo futuro dopo i voti.

Hermione aveva esclamato: “Finalmente!” e aveva cominciato ad aprirla.

Harry e Ron avevano girato lo sguardo verso di lei, rinviando volentieri il loro momento.

Almeno con l’amica andavano sul sicuro.

Hermione se n’era accorta e li aveva guardati a sua volta.

“Facciamolo tutti insieme.” E si era fermata.

“NO, no fai tu.” Aveva detto Ron spalancando gli occhi e annuendo con il capo. “ Noi aspettiamo.”

“Ronald!” La voce della signora Weasley aveva spezzato l’incantesimo. “ Noi stiamo tutti aspettando te! Anche voi, miei cari” aggiunse guardando Harry e Hermione, con voce molto dolce “Ma sono sicura che avete dato il meglio.”

“Grazie mamma! Io cosa ho fatto?” esclamò Ron adirato, girando la testa di scatto verso di lei.

“Eh, i risultati… brutto momento.” disse Fred

“Ti ricordi? Charlie e Bill avevano scommesso al ribasso.” Aggiunse George.

“ Cioè?” chiese Ginny

“Vinceva chi aveva azzeccato più S (scadente) o D (desolante) sommando i nostri voti”. Spiegarono insieme. “Niente Troll purtroppo…” sospirarono.

“Fred! George! Sto aspettando vostro fratello!” li zittì la madre.

Tutti avevano rivolto di nuovo lo sguardo sui tre studenti.

Lentamente Ron aveva preso la sua con una espressione funerea sul volto, seguito da Harry, altrettanto preoccupato e da una Hermione tesa e fremente.

Ognuno aveva aperto, spiegato e letto la propria lettera, mentre la signora Weasley e i gemelli spiavano sopra la spalla di Ron.

Alla fine Hermione era perplessa, Harry sorridente e Ron incredulo.

Mentre la signora Weasley abbracciava il figlio dicendogli che era orgogliosa di lui e Fred e George, con aria semplicemente sconvolta, cercavano di spiegare al fratello che era inutile aprirgli la strada con voti appena ammissibili, se poi lui rialzava in quel modo la media della famiglia, Harry e Hermione si guardarono l’un l’altro e, visto il sorriso dell’amico, Hermione gli chiese:

“Allora?”

“Ho superato tutti gli esami per arrivare ad Auror! Anche Pozioni. Non ci speravo!”

Hermione gli sorrise, allungando la mano sul tavolo e stringendogli la sua.

Harry la afferrò e la strinse a sua volta chiedendole emozionato: “E tu?”

“ Beh… sono tutti Oltre Ogni Previsione o Eccezionale. Ma non sono proprio quello che mi aspettavo.”

“Perché? Hai la media che scende sotto Eccezionale? Hermione, mi preoccupi!” le disse Ron , uscendo dall’abbraccio di sua madre dopo aver dato la lettera al padre affinché la leggesse.

“Scemo!” disse Hermione irrigidendosi e con lo sguardo cupo “Tu piuttosto cosa hai avuto?”

“ Ho passato Pozioni, Trasfigurazione, Difesa Contro le Arti oscure, e… tutto praticamente!! Beh, tranne Divinazione… quello no!” elencò sorridendo.         “ Roba da matti. Credo di dovervi dei ringraziamenti per questo ragazzi…”

Hermione riprese il sorriso, si allungò sopra il tavolo e, senza lasciare la mano di Harry, afferrò anche quella di Ron e gliela accarezzò. Il volto di Ron cominciò ad arrossire mentre Harry gli dava una manata su una spalla.

“Siamo insieme! Possiamo andare a lezione insieme!” esclamò.

Ginny si avvicinò ad Hermione, sorridendo a tutti e tre indistintamente. Lanciò un bacio al fratello e prese la lettera di Hermione.

“Fammi almeno vedere in anteprima come è fatta una lettera per i GUFO!” disse.

Il resto della tavolata si complimentò con tutti e tre.

Dopo parecchi minuti e dei bicchieri di burrobirra comparsi sul tavolo non si sa ad opera di chi (anche se Mundungus appariva soddisfatto di sé) per festeggiare, Hermione propose di sentire il resto del gruppo dei Griffondoro per conoscere i loro risultati e tutti e tre si dedicarono a scrivere lettere, lasciando a Ginny il compito di contattare Dean.

 

Le giornate a scuola si svolgevano nella più quieta normalità, C’era la sensazione che qualcosa stava cambiando, ma il ritmo quotidiano delle lezioni, dei compiti, del quidditch facevano passare tutto il resto in secondo piano.

C’erano segnali anche positivi di cambiamento: Draco passava le proprie giornate con lo sguardo teso e arrabbiato. Il padre era lontano da casa dall’ultimo attacco al Ministero della Magia, ma non c’erano informazioni sicure di dove fosse e Draco non ne parlava con nessuno.

C’erano informazioni ufficiose di una fuga e di un arresto, ma non si sapeva bene in quale ordine e se erano davvero avvenuti uno o tutti e due. Comunque a casa Malfoy il clima doveva essere molto irrequieto.

Il ruolo di leader di Draco non ne aveva risentito. Rimaneva il capo incontrastato della casa, anche se non aveva ricevuto la nomina a Caposcuola, e l’aurea di malvagità che lo circondava aumentava il timore in alcuni Serpeverde, l’ammirazione in altri e il desiderio, soprattutto nel dormitorio femminile, anche per l’aspetto fisico, così longilineo, scattante e snob.

Erano diminuiti gli attacchi verbali con le altre case, anche con San Potter, Lenticchia e gli altri. Nessuno di loro cercava il contatto.

Erano in attesa di vedersela sul campo di quidditch.

La cattedra di Difesa contro le Arti Oscure era stata presa da Shacklebolt .

La sua fama di Auror si era allungata sulla scuola, rendendolo gradito alla maggior parte degli studenti e il suo fare gentile, ma distaccato, molto imparziale lo rendevano inattaccabile anche da chi lo trovava troppo “schierato” nella difesa del Mondo della Magia. Harry, Ron e Hermione lo salutavano con molta cordialità, ma percepivano la necessità di mantenersi distanti da lui, per non alimentare i rischi di collisione tra la scuola e l’Ordine.

La sorpresa maggiore era il ruolo di tuttofare di Tonks.

Nessuno capiva bene cosa stesse facendo lì.

Aiutava sia Shacklebolt  sia la Mc Grannit nelle lezione, soprattutto per le parti pratiche, era stata segnalata come arbitro di quidditch per tutte le partite, veniva tiranneggiata da Piton per la preparazione degli ingredienti delle pozioni. Lei era sempre sorridente e riusciva a non farsi vedere da quest’ultimo, né dagli studenti, mentre lo sbeffeggiava in aula o durante gli incontri comuni degli insegnanti.

Solo Shacklebolt aveva degli improvvisi e immotivati attacchi di tosse quando le stava vicino, e doveva nascondere la faccia nella divisa di insegnante.

A ben guardare c’era un proliferare di aderenti all’Ordine della Fenice e di Auror nella scuola, ma nessuno sembrava notarlo.

D’altra parte non c’era stato alcun riconoscimento ufficiale dell’Ordine della Fenice.

Agivano per tacito assenso del Ministero della Magia, che però ufficialmente non li menzionava. Non c’erano contatti diretti, ma solo informazioni apparentemente casuali che i membri dell’Ordine inseriti nei vari Ministeri, riferivano alla gerarchia di comando per poter mantenere la sicurezza dell’Ordine stesso, della sede e di Harry e per poter intervenire allo scopo di neutralizzare i seguaci di Voldemort.

Proseguivano anche, con il tacito assenso di Silente, gli incontri dell’ Esercito di Silente.

L’organizzazione, i componenti e le modalità per rimanere in contatto erano rimaste le stesse. Non vi partecipava Marietta, ma era rientrata Cho.

Non era stata divulgata in alcun modo la notizia che esistesse questo gruppo e coloro che vi partecipavano usavano il massimo riserbo, evitando commenti o pubblicità nei corridoi, quasi percepissero il rischio che li circondava.

Per Harry stare vicino a Cho continuava ad essere difficile. Avrebbe voluto riprendere da dove si erano fermati, chiederle scusa (anche se non capiva ancora fino in fondo i motivi del litigio), sentirsi chiedere scusa per come lo aveva trattato a fine anno e a volte fantasticava su un eventuale nuovo appuntamento. Non erano giunte voci di una sua relazione attuale con qualcuno e Harry sperava di avere ancora la possibilità di concludere qualcosa. Con lei o … forse solo di concludere qualcosa!

Durante uno di questi voli di fantasia Ron, Seamus e Neville lo avevano trovato imbambolato alla finestra e in un momento di confidenze reciproche Harry si era sfogato.

“ Vorrei poterla portare a Hogsmade. Forse devo chiederle scusa? Oppure prendere qualcosa in uno dei pub Vorrei provare a trovare l’occasione per……, beh insomma……”

”Per parlare di libri? Esami? Compiti?” Seamus aveva pronunciato questa frase allungandosi nel letto di Harry dove erano tutti seduti o sdraiati, fino a trovasi faccia a faccia con l’amico che cominciava a ridere “Oppure di baci? Abbracci? Oppure di ……” e lasciò la frase sospesa.

Ron era scoppiato a ridere, Neville rideva vergognandosi un po’, mentre Harry cercava di negare scotendo la testa, ma stava sorridendo.

“Sesso!!” aveva esclamato Dean entrando in quel momento. “Grande argomento con una ragazza.”

“Ehi, cretino tu stai con mia sorella!” Ron era scattato sul letto in ginocchio, guardando arrabbiato l’amico.

“Ehi, ehi, ho detto parlare. E mi riferivo ad Harry.” Dean sembrava essersi reso conto solo in quel momento del rischio che poteva correre con una affermazione del genere davanti a Ron e si sedette in silenzio al bordo del letto.

“Stavo per dire la stessa cosa” concluse Seamus per fermare le reazioni di Ron. “ E ci pensava anche Harry”. Gli puntò il dito contro.

“Piantala scemo!” aveva risposto Harry ridendo.

“E dai Ron! Ci pensi anche tu! Chi è il soggetto?” lo provocò Seamus.

Ron trovandosi di colpo al centro dell’attenzione arrossì notevolmente dicendo “Non certo tu!”

“Almeno non hai negato.” rise Neville

Nell’ora successiva l’argomento era rimasto lo stesso, erano circolate numerose informazioni e ipotesi, era stata tirata in campo più volte l’esperienza dei 4 fratelli Weasley non presenti (tranne Percy la cui esperienza era per Ron un grande mistero), che rappresentavano la migliore enciclopedia a disposizione, oltre alle informazioni che Seamus aveva raccolto in diversi giornali che era riuscito a rubare vicino a casa sua.

L’esperienza era ancora estremamente limitata, la curiosità e il desiderio di conoscere praticamente illimitati.

Anche Ron era talmente preso dal suo ruolo di depositario del sapere, grazie alle informazioni più o meno casuali raccolte dai fratelli, che non si preoccupò mai della presenza e delle affermazioni di Dean, tranne quando si trovò da solo a letto a ripensare a quanto avevano detto. Ma al momento di addormentarsi i pensieri, che prima vagano tra diverse donne, più o meno reali, si erano concentrati su un’unica ragazza.

 

 

 

Grazie a Jenny88 e a Florinda. Spero vi piaccia anche il seguito.

A me fa molto piacere sapere il vostro parere. Continuate!!!!! Ciao

  
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