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Autore: floflo    28/02/2016    2 recensioni
Parafrasando la celebre canzone di Lorenzo Jovanotti “Gli immortali” ho creato una raccolta di flash-fic su alcuni personaggi di Game of Thrones che, a mio avviso, rappresentano la quintessenza dell’immortalità. Personaggi che sono scampati alla morte e che sono sopravvissuti alla morte stessa: Bran Stark, Daenerys Targaryen e Jon Snow (speriamo!!!).
***
Questa raccolta partecipa al contenst indetto da Fear - Le storie vere, sembra che parlino di noi - sul forum di EFP.
Genere: Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Brandon Stark, Daenerys Targaryen, Jon Snow
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Gli Immortali




Ecco il primo degli immortali, Bran Stark. È scampato alla morte per ben due volte: la prima quando è precitato dalla vecchia torre, la seconda quando hanno cercato di pugnalarlo di notte nel suo letto… Chi meglio di lui poteva rappresentare il primo immortale?


Prompt: Strappare


 

1. Bran

Sotto la curva del cielo
in un applauso di stelle
ho salutato la mia gioventù
per ritornare bambino,
procedendo in avanti senza passare dalla saggezza



Ero solo bambino quando mi hanno strappato via tutto: l’innocenza, l’infanzia, la felicità, la mia famiglia.
Mi chiamavano Bran Stark, Brandon Stark: avevo un nome importante, appartenuto a un mio famoso antenato, perché ero nato in una famiglia gloriosa, gli Stark, signori di Grande Inverno.
Sono stato bambino nel grande Nord, protetto dall’affetto di mia madre, di mio padre, che era forte e generoso e vegliava su di noi come le mura del nostro castello.
Sembrava che niente potesse scalfire la nostra felicità, la nostra sicurezza, ma poi è successo... e tutto è cambiato.
Tutto si è capovolto, come quella volta che sono caduto dalla vecchia torre.
Mia madre diceva che avevo imparato prima a scalare e poi a camminare: mi piaceva arrampicarmi, mi veniva naturale, come camminare.
Prima cercavo un appiglio sicuro con una mano, poi con l’altra, prima con un piede e poi l’altro, per poi ricominciare d’accapo, un passo dopo l’altro, sempre più in alto, sempre più vicino al cielo.
L’avevo fatto centinaia di volte, conoscevo la via per arrivare in cima alla vecchia torre, un passo dopo l’altro, ma quella volta mi sono perso e non riuscivo più a ritrovare il sentiero dell’andata.
Avevo visto qualcosa che mi aveva spaventato, qualcosa che non sapevo spiegare, ma che sapevo essere sbagliato.
Le stelle mi hanno guardato mentre precipitavo.
Ho chiuso gli occhi e quando li ho riaperti non ero più Bran Stark, ero Bran lo spezzato.
Non avrei più potuto arrampicarmi, cavalcare, diventare un cavaliere della guardia reale…
Credevo non potesse capitarmi niente di peggio e, invece, ho continuato a precipitare, come quel giorno dalla vecchia torre.
Un giorno dissero che mio padre, che sembrava invincibile, era morto, e io Bran lo storpio, dovevo difendere la casa di quella che una volta era la mia famiglia, perché era scoppiata una guerra e mio fratello avrebbe dovuto combattere, e mia madre sarebbe partita assieme a lui.
Ma io ero solo Bran lo spezzato, non potevo camminare figuriamoci combattere: non potevo difendere la mia casa senza mio padre e senza mia madre, e così ho continuato a precipitare.
Ero debole, ero indifeso, come un uccellino strappato dal suo nido da un destino ingiusto, eppure il corvo a tre occhi continuava a ripetermi che dovevo volare, che potevo volare.
E allora sono partito, alla ricerca di chi poteva insegnarmi a volare.
Non avevo più niente da perdere.
Tanti hanno cercato di fermarmi, di farmi cambiare idea dicendomi che era una follia, che ero un bambino indifeso, storpio per giunta… Ma adesso non ho più paura di morire: sono morto e rinato molte volte.
Ero stato Bran Stark, ero stato Bran lo storpio, ma ora ho abbandonato le mie vecchie spoglie di ragazzino fragile e indifeso.
Adesso ho imparato a correre insieme al mio metalupo nelle brughiere e nei boschi dell’immenso Nord, riempiendomi i polmoni e la bocca del sapore della vita e della libertà.
Nessuno ora potrà più fermarmi.
Ho imparato a correre, imparerò anche a volare.

E lo ridico ancora per impararlo a memoria
in questi giorni impazziti di polvere di gloria
e lo ripeto ancora fino a strapparmi le corde vocali
ora che siamo qui
Noi Siamo Gli Immortali




 
   
 
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