Crossover
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Autore: Korran    19/03/2005    0 recensioni
Sono presenti personaggi di Kimagure Orange Road, Ranma 1/2, Sailor Moon e Saint Seiya (I cavalieri dello Zodiaco). Riassunto ridotto dalla webmistress ... il commento è un commento, non un capitolo (cmq, l'ho spostato nel prologo ... sei libero di togliere questo mio messaggio, quando lo vedrai)!
Genere: Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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2^Capitolo: UN NUOVO GIORNO.

 

Il mattino seguente, il primo a svegliarsi fu Ranma. Incredibile ma vero, il giovane non aveva avuto bisogno dei rimproveri della fidanzata per svegliarsi. Si stava allenando nel giardino interno del tempio.

“Quella ragazza …continuo a pensare a lei…ma che mi succede?”.

“Ranma! Ciao!”. Lo salutò Rei. “Ti stai allenando,vedo….”gli sorrise.

“Oh, sì. Allenarmi è il mio hobby preferito, il combattimento è il mio lavoro!”esclamò sorridendo a sua volta. Rei era una bella ragazza, sembrava dello stesso carattere della sua Akane, solo che non c’era paragone. Akane era Akane. Ma che diavolo sto pensando???Si domandò atterrito. Non voleva ancora credere che fosse possibile. Il grande Ranma Saotome era innamorato di una donna come Akane, un maschiaccio, il SUO MASCHIACCIO.

E come si dice spesso….parli del diavolo…..Arrivò la fidanzata del ragazzo, ancora assonnata. Vide i due ragazzi chiacchierare tranquillamente. Per un attimo un istinto omicida la percorse, poi però si calmò e osservò meglio. Era Rei. Sua cugina di certo non avrebbe fatto nulla che potesse rovinare il suo rapporto con Ranma. A parte che a me di Ranma non importa un bel niente, quindi anche se fosse…. Si rimangiò immediatamente quelle parole uscite solo nella sua mente. Ranma era SUO. Inutile nascondersi dietro l’orgoglio o il timore di essere respinta. Lei lo amava, ma lui? Che cosa pensava di lei? Che era una donna-uomo, incapace di cucinare, grassa, brutta e che altro…ah già senza sex appeal……questo era quello che lui le diceva di continuo. E forse, anzi certamente, era lui ad avere ragione.

Ranma la notò mentre lo stava osservando in un modo assente, freddo. Rabbrividì. Forse la ragazza aveva frainteso tutto come sempre. Saltava sempre a conclusioni affrettate quella baka, che tanto amava. Interruppe il discorso con Rei (le stava spiegando le varie tecniche di combattimento che conosceva) e dopo essersi scusato, si diresse verso Akane.

“Non è come pensi Akane!”esclamò terrorizzato.

“Non sto pensando nulla, Ranma. Che ti prende? Continua pure il discorso con Rei. Io non ho nessun diritto di rovinare il vostro dialogo, così aperto e amichevole…”. Disse la ragazza sarcasticamente.

“Accidenti, Akane, è mai possibile che tu debba sempre fraintendere tutto quanto?”.

“Io non fraintendo nulla…uff”. Detto questo si voltò per rientrare. Questa volta Ranma non la lasciò scappare, al contrario di tante altre volte.

“Senti…Akane….”.

Rei capì che era il momento di tagliare la corda e lasciare che quei due se la sbrigassero da soli. Solo che tra i cespugli vide una scena unica. Nabiki stava riprendendo la scena con una telecamera, affiancata dai genitori dei due e da Kasumi, che con le mani giunte, sembrava stesse pregando.

“Oh, no, non ci credo”. Da dietro le spalle sentì una voce che aggiunse al suo stupore: “Credici pure Rei. Succede sempre così. Quando si avvicinano più del normale tutta la famiglia è pronta a riprenderli, per farli capitolare una volta per tutte, ma…..”.

“Eh????? Ehi voi uscite immediatamente da lì dietro” sbraitò Ranma all’indirizzo dei familiari. “ E’ possibile che non si possa mai stare da soli???”.

Akane lo fissò per un attimo, poi arrabbiata lo lasciò lì solo come un baccalà.

“……come sempre se ne accorgono in tempo….”concluse Sofia ridendo di gusto alla scena a cui stava assistendo di persona.

“Ah sei tu! Ben svegliata! Come immagino tu li conosci meglio di chiunque altro, eh?”. Fece Rei divertita.

“Sì, più o meno”.

“Come conosci noi Sailor e il gruppo di Kyosuke. Giusto?”.

“Sì, certo, solo che sto notando, che vivendo qui di persona, non sono poi così preparata. La spontaneità è una gran cosa. Rende la vita più divertente e meno monotona!”.

“Sicuro!”confermò Rei.

 

“Ehi, quand’è che si mangia????” gridò Happosay verso i ragazzi in giardino “ho fame!!!!”.

“Happosay! Un po’ di rispetto, siamo in casa altrui!!!!” lo rimproverò Ranma.

“Ranma, Happosay ha ragione! Andiamo …chi mi aiuterebbe a preparare la colazione?”chiese Rei.

Akane dall’interno sentì la fatidica domanda, Kasumi non fece in tempo a proporsi che la sorella più giovane delle Tendo, si intromise: “Io, Rei! Lo farei volentieri!”.

“Cosa?!!?!?! Akane no ti prego” disse disperato Ranma. La fidanzata non lo badò nemmeno.

“Certo” rispose Rei ad Akane, allora tu e Kasumi mi aiuterete”. Detto questo entrò e si incamminò verso la cucina, insieme alle due sorelle.

“Bene, fantastico. Io vado al bar di ieri a mangiare” disse Genma di tutta fretta.

“Io ti seguo!” incalzò il vecchio Happosay.

“Ranma, è tutta colpa tua! Se ti fossi mosso e le avessi detto tutto, non rischieremmo la vita ora!!!” lo riprese Nabiki.

“Adesso sarebbe colpa mia!!?!?!?E’ quella scema che vuole farci  morire, io non voglio morire!!!!”.

“Ranma, non dire così, lo sai bene che Akane lo fa solo per te. Si impegna sempre a fondo solo per te”. Era Sofia, che dicendo questo, gli fece l’occhiolino.

“Beh, sopravvivere non sarà poi così difficile. In fondo ci sono anche Rei e Kasumi ai fornelli. Non è detto che moriremo avvelenati….”disse il ragazzo rassegnato.

“Infatti”sorrise Sofia entrando nell’edificio.

 

La colazione venne servita mezz’ora più tardi. Rei quel giorno aveva deciso di non andare a scuola, dato gli impegni più gravosi che le sarebbero spettati lì al tempio. Quindi con calma si mise a sedere insieme agli altri.

“Questi biscotti sono deliziosi!”esclamò Genma, che aveva deciso di rimanere sotto la forte insistenza di Ranma (una serie di calci e pugni che non ammettevano repliche).

“Sì amico mio vero!”continuò Soun, anch’egli rimasto in quanto fedele all’amico.

“Vi ringrazio!”esclamò Rei entusiasta.

Solo che c’erano degli altri biscotti sul tavolo, meno numerosi. Erano di un colore indecifrabile e avevano delle forme davvero bizzarre.

“Ranma” lo chiamò sottovoce Sofia che si era seduta accanto a lui e a Kyosuke “credo che quelli siano di Akane…..”.

“Lo credo anch’io” fece in un sospiro il giovane.

“Ehi”. Kyosuke si intromise. “Perché parlate così piano?”.

“Vedi quei biscotti?”.”Sì”. “Bene, sono opera di Akane, la sua ragazza, ma come noterai nessuno li assaggia e si può capire perché….” un grosso gocciolone si formò sulla testa di Sofia e di Ranma.

“Beh, l’abito non fa il monaco! Io li assaggio!” fece Kyosuke, non rendendosi conto del grosso pericolo di vita che correva, altro che la luna oscura o Galaxia!

Il povero ragazzo dopo aver imboccato tutto d’un fiato un biscotto, rimase impietrito (la solita espressione di chi assaggia anche solo un pezzo del cibo che cucina Akane, pensate lui che ne aveva preso un intero biscotto!).

Ranma era già pronto con del latte molto dolce. Mai scelta fu più giusta. La povera vittima cominciò a bere il latte.

Akane lo osservò e notando il disgusto di Ranma nel vedere i suoi biscotti, ci rimase male. Anche questa volta, pensò, non era riuscita a fare qualcosa di decente.

Ranma non aveva coraggio a mangiarne nemmeno un pezzo. Sofia non era di certo più coraggiosa. Ad ogni modo diede una gomitata al ragazzo col codino, il quale appurato il fatto che il giovane Kasuga si era ripreso grazie al latte, decise di rischiare. Si versò un bel po’ di latte sulla tazza, con molto molto zucchero e arraffò un biscotto, uno qualsiasi. Si sentiva osservato da tutti. Rei era stupita, dovevano essere davvero cattivi quei biscotti se Kyosuke si era sentito male, subito dopo, e poi il modo in cui Ranma li guardava, rendeva abbastanza l’idea.

Un solo gesto veloce della mano. Il biscotto era in bocca. Dapprima Ranma non sentì alcun gusto, era un buon inizio, pensò. Immediatamente dopo un sapore amaro e salato nel contempo lo colpì in pieno, peggio del colpo del LEONE di Ryoga. Mandò giù un bel sorso di latte, poi un altro ancora. Il gusto dolce della bevanda lo aiutò. Era riuscito a buttarlo giù. Tra un paio di ore sicuramente sarebbe stato disteso a letto, ma almeno per il momento aveva superato la prova. Si voltò verso Akane. Gli bastò la sua espressione per fargli capire che fingere non serviva, ma al contrario delle altre volte disse soltanto: “Meglio del solito, Akane, stai migliorando….”. Era una piccola bugia, che però la fece sorridere. E questo bastò a Ranma.

Sofia li osservava soddisfatta. Avevano fatto un bel passo in avanti. Poi rivolse lo sguardo a Madoka e Kyosuke, ormai in salute. Le sorrisero. “In fondo comincio a divertirmi nello stare qui”, pensò.

 

  
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