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Autore: just_es    28/02/2016    1 recensioni
Vera è una ragazza – una donna, ormai – comune. Una Babbana, esatto. E, come tanti, adora la saga di Harry Potter. Ma se i libri non fossero frutto di fantasia? Se quell’universo esistesse davvero, e lei avesse la possibilità di farne parte? Solo per un po’, solo perché deve… Solo perché quella potrebbe essere l’unica soluzione…
Genere: Fantasy, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, FemSlash | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Ciao a tutti. Questa è la prima volta che pubblico qualcosa di mio qui. Ho deciso di farlo perché, di norma, lascio sempre i miei scritti incompiuti: magari pubblicare potrebbe essere la spinta giusta per costringermi a tagliare il traguardo. Di conseguenza, capite bene che la possibilità che io smetta di aggiornare è altissima. Quindi mi scuso in partenza e pace. Potrebbe anche farvi schifo, quindi magari mi arriverà al cervello il concetto che lasciare la roba incompiuta non sia poi una così cattiva idea. Non so dirvi ogni quanto potrei aggiornare, so solo che i capitoli avranno una lunghezza variabile. E non so quanti potranno essere, per il momento ne ho buttati giù solo quattro. Oh, inoltre ho da poco iniziato un nuovo lavoro, quindi il tempo libero è poco. E… *zia, stringi, non ci interessa!* … okay, la smetto.

Devo specificare che ho scritto sempre inediti, quindi questa è la mia prima (e unica, me lo sento) fanfiction. Nello scriverla, ho già notato che non seguo il mio solito stile: mi scuso anche per questo e, chissà, magari un giorno prenderò coraggio e pubblicherò anche qualcos’altro di mio, così potrete fare un confronto – sempre che la cosa vi interessi.

Il titolo è provvisorio, nel senso che di solito è l’ultima cosa che mi viene in mente, ma il sito me l’ha chiesto di punto in bianco e ho dovuto improvvisare. Sono aperta a suggerimenti, quindi sentitevi liberi di darmi spunti più in là, se vi pare.

I personaggi sono quasi tutti originali, inediti, inventati da me o qualsiasi altra definizione vogliate usare: a questo proposito, vi ricordo che ne detengo i diritti e vi chiedo la cortesia di citarmi qualora vogliate usarli, previo consenso. Ogni riferimento a cose, fatti realmente accaduti e/o persone realmente esistenti è da ritenersi puramente casuale. L’universo in cui si svolgono i fatti è ovviamente creato da mamma Rowling, quindi i personaggi, gli incantesimi, gli animali o qualsiasi altra cosa presente nella saga è di sua proprietà e i diritti sono suoi, salvo laddove io ne abbia inventati di nuovi. Non dovrebbero esserci interazioni tra i miei personaggi e i suoi, ma qualche citazione sarà ovvia, quindi in ogni caso ho preferito specificare le presenze di “un po’ tutti”.

Per le informazioni (sempre non mie!) mi sto avvalendo del Lexicon ufficiale di Harry Potter, della wikia relativa e di tutti i miei ricordi legati alla saga: mi scuso per eventuali imprecisioni, la vecchiaia incalza. Per la maggior parte (si capirà il motivo nella storia) sto utilizzando i nomi originali inglesi, salvo laddove suonino davvero troppo strani per i fan italiani o per la scorrevolezza della storia.

Il periodo è quello dopo la guerra finale del settimo libro, quindi tutti i fatti precedenti sono esattamente quelli della saga originale. Ribadisco però che le interazioni non dovrebbero esserci, quindi consideratela una storia tangente. Prevedo di prendermi parecchie libertà ai fini della storia, spero che alcune cose non appaiano troppo assurde.

Per ora ho messo un rating arancione perché prevedo scene quantomeno lime, senza contare il linguaggio spesso… triviale; se dovessi scrivere capitoli scendendo più nei dettagli lo passerò a rosso.

Spero di non aver dimenticato nulla, al massimo rettificherò in futuro. Cosa aggiungere? Spero che vi piaccia, che vi faccia passare minuti piacevoli, che venga fuori qualcosa di decente. Sentitevi liberi di commentare, criticare e suggerire. Buona lettura e un bacio.

S.



 

PROLOGO


Volto l’ultima pagina di Harry Potter e i Doni della Morte e sospiro prima di riporlo nello scaffale. È la millesima volta che lo rileggo. Che rileggo tutta la saga, per l’esattezza. Che posso farci, ne vado pazza. Sono una – come si dice adesso? – Potterhead, o qualcosa del genere. E sì, ho trent’anni, ma continuo a leggere e rileggere questi libri, a perdermi online nei miei “momenti Harry Potter”, a fare test stupidi (“A quale personaggio della saga assomigli?”, “Sei più un tipo da Thestral o da scopa?”) e così via. C’è chi sta peggio, comunque. Ci sono i veri malati, io non lo sono sul serio. Cioè, sono stata in libreria a mezzanotte in attesa delle mie copie. Per quanto riguarda i film, sono andata sempre alla prima. E, in attesa dell’ultimo film, ho fatto la maratona dei precedenti tutta in un giorno (avevo calcolato i tempi al millesimo: mangiando davanti allo schermo e alzandomi solo per andare in bagno ce l’avrei fatta. Poi ci fu un contrattempo e persi qualche ora, ma tant’è). Ma non sono così maniaca, non so a memoria in quale pagina di quale libro Harry faccia un peto, semplicemente penso che la Rowling sia la miglior autrice di tutti i tempi dopo Dante Alighieri. “Dopo” in senso cronologico. Come follia siamo lì, secondo me. Lei è un maledetto genio e io l’adoro. Ce ne sono tanti come me. Mi ha fatto sognare e continua a farlo, al punto che vorrei davvero che tutto quest’universo…

Un ticchettio mi distrae e i miei pensieri evaporano mentre cerco la fonte del rumore. È un colombo, appollaiato sulla ringhiera. Ecco, ci risiamo. Maledetti. Hanno nidificato proprio sotto casa mia qualche tempo fa, e si divertono a planare tra i balconi del circondario, come se ognuno di essi fosse una stanza della loro casa. Il mio, ovviamente, è il cesso. Scommetto che tra cinque secondi mi ritroverò a pulire soavi mucchietti di ricordini lasciati da questo pennuto che… mi sta fissando? E quella cosa alla zampa sarebbe un foglio arrotolato? Scoppio in una risata, devo smetterla di leggere questi libri. È ora che pensi alla vita reale, al mio lavoro, a…

Di nuovo. Sta proprio battendo il becco contro il metallo. È un maledetto piccione con un maledetto rotolo cartaceo attaccato alla zampa! E mi sta anche guardando con supponenza! Tutto questo è assurdo.

«Okay» dico ad alta voce. «Adesso apro la finestra, tu svolazzerai via da bravo uccellino spaventato e io tornerò a pensare di essere mediamente normale con riserva». Il fatto che io stia parlando da sola è un’aggravante. Comunque, chiudiamo questa faccenda, così… Oh, cielo, non vola. Mi aspetta. Mi fissa! Mi sta… tendendo la zampa?!

Sento le pulsazioni accelerare all’istante. Non può star succedendo davvero. Con mano tremula afferro il rotolino – una vera pergamena – e il colombo vola via sprezzante, mentre io rientro in casa sconvolta. Non può essere.

 

Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts

Gentile signorina Di Virgilio,

con la presente La convochiamo per un colloquio nella Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts. Qualsiasi ulteriore informazione Le sarà fornita in loco. Acclusa troverà una Passaporta che La condurrà a destinazione alle ore 22.08 italiane in punto.

Cordialmente,

Everett Alcott Jones

Preside

 

Devo rileggerla almeno tre volte prima di caprine il contenuto, guardare nel vuoto per un lungo attimo e rendermi conto che un brillio azzurro proviene dal fondo della pergamena, su cui è incollata una graffetta che mi appresto a toccare istintivamente. Guardo l’orologio sulla parete. Le 22.08.

«Questi mi stanno prendendo per il cu…» attacco a dire, ma uno strappo all’ombelico si mangia il resto.

  
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