Anime & Manga > Shugo Chara!
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Autore: Amu chan    28/02/2016    1 recensioni
Cosa sarebbe successo se il manga non fosse finito? E se i Guardiani, dopo "Shugo Chara! Encore" incontrassero una misteriosa ragazza proveniente dalla Via delle Stelle? La giovane trascinerà i nostri eroi in un' avventura che cambierà le loro vite lasciando un segno indelebile... Buona lettura! ;-)
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Amu Hinamori, Ikuto Tsukiyomi, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Kairi POV: Io ero entrato nella galleria verde smeraldo. Uhm, quel verde era più sul verde pino che non sullo smeraldo. Avrei potuto scriverci una relazione...
No, non era il momento di pensare a cose del genere! Io dovevo concentrarmi sulla prova! Ero incorreggibile... Mentre camminavo, mi accorsi che la Caverna era costellata di cristalli di carbonio puro (ovvero, diamanti. Perché devi farla tanto lunga? Nda). Sentii In lontananza la voce melodiosa dello Spirito delle Stelle. Diceva: "È più facile di quanto sembri..." L'indizio! "Che cosa vuol dire?" Mi chiesi. "Ma dai, ancora non l'hai capito, presidente?"
A parlare era stata una ragazza, di circa cinquemilaottocentoquaranta giorni (per chi non lo sapesse, sedici anni Nda Ma potevano arrivarci anche da soli! Nd Kairi Zitto e pensa alla tua prova Nda) comparsa dal nulla: indossava un abito azzurro, con sopra ricamati caratteri complicatissimi ed era scalza. I capelli erano neri, legati in una treccia fermata da in nastro blu. "Chi siete voi, madamigella?" Chiesi. Lei sorrise beffarda: "E siamo a due. Mamma mia, non ti facevo così ignorante!" Io mi sentii oltraggiato: come si permetteva di darmi dell'ignorante? Poi pensai: doveva essere la prova! Dovevo stare calmo...
"Di cosa state parlando, signorina?" "E tre. Siamo a tre cose che non sai. Sei veramente un disastro..." Io non mi scomposi: "Siete per caso la prova che devo affrontare?" "E quattro! Comunque, la risposta è sì: la tua prova consiste nel leggere i Kanji scritti sul mio abito!" E si tolse il vestito, rimanendo in sottoveste bianca. Io, rosso in viso, replicai: "Spogliarsi di fronte a un estraneo è indecoroso per una fanciulla!" "Quanto la fai lunga... su, leggi!" Distese l'abito sul pavimento verde della galleria, permettendomi di vedere bene i caratteri scritti sulla stoffa. Io guardai e riguardai quei caratteri, che in tutto erano dieci, finché non mi girò la testa, ma niente: erano troppo difficili, e io ero solo alle elementari! Nemmeno Musashi sapeva aiutarmi: erano troppo difficili anche per lui. La fanciulla esclamò: "Tempo scaduto! Allora, cosa c'è scritto?" "Io....io..." Balbettai, con gli occhi lucidi. "Tu non lo sai, vero?" Mi schernì lei. "Ma del resto, quella sempliciotta di Yaya ha fallito, quindi il suo amichetto non poteva che fare altrettanto!" Io mi infuriai e urlai: "Non parlare male di Yaya, brutta..." "Ahi ahi ahi, presidente, ci stiamo arrabbiando, eh?" Rise lei. Poi si fece pensierosa e disse: "Però c'è un modo per saperli leggere e superare la prova..." "E sarebbe?" Chiesi ansioso. "Bere l'acqua della boccetta e desiderare di poterlo fare!" Io mi insospettii. "È troppo facile!" Sbottai. Poi mi ricordai: il messaggio dello Spirito era 'È più facile di quanto sembri'. La ragazza rise e, come se mi avesse letto nel pensiero, esclamò: "E dai, il suggerimento dello Spirito era quello! Tra l'altro, sai che con il Tesoro della Luce potrai rivedere la tua cara Yaya?" Ero molto tentato di esprimere il desiderio... E poi, volevo rivedere Yaya! Musashi mi avvisò: "Kairi, prendere scorciatoie non è la cosa giusta!" Cominciava ad irritarmi... "Ti prego, ascoltami! Questa non è la strada verso la verità!" Io urlai:"Sta' zitto! Yaya ha fallito la prova, quindi devo andare avanti anche per lei, visto che non posso salvarla con la boccetta!" Ormai fuori di me, presi il piccolo contenitore di vetro verde a forma di foglia. Lentamente, tolsi il piccolo tappo, accostandomi la boccetta alle labbra. L'acqua magica era piuttosto dolce, e la bevvi volentieri. Quando finii di bere, dissi: "Desidero essere in grado di leggere i Kanji scritti sul vestito." mi avvicinai al vestito,  guardando i caratteri.
Che cosa??? Non riuscivo a leggerli! Chiesi spiegazioni alla giovane. Lei, per tutta risposta, cambiò il suo sorriso in un ghigno sadico: "Tu hai desiderato leggere i Kanji scritti sul vestito..." "Esatto!" Replicai. "Ma non ti ha minimamente sfiorato l'idea che quelli non fossero Kanji?" Sussultai, sbarrando gli occhi: "Ma allora... Questo significa che..." " Esattamente! La risposta era 'Sull'abito non ci sono Kanji!' Ma tu hai voluto rivedere la tua Yaya a tutti i costi e hai avuto troppa fretta. Mi dispiace, presidente: hai perso." La fanciulla in sottoveste svanì, mentre l'abito, come mosso da una mano invisibile, mi si avvicinò fluttuando. Io urlai: "Tecnica segreta: Spada di Tuono!" Le mie Katane tagliarono la stoffa, riducendo il vestito in brandelli. Tirai un sospiro di sollievo, ma poi notai che il malefico indumento si stava ricomponendo! Uno dei brandelli, non ancora attaccato agli altri, avvolse le mie spade, frantumandole. Ormai disarmato, indietreggiai, ma il vestito, ormai ricomposto, mi raggiunse, avvolgendomi completamente. Percepii che lo yukata e i sandali di legno svanivano, lasciando posto alla mia divisa scolastica, mentre gli occhiali ricomparvero sul mio viso: la Chara Transformation si era sciolta. Sentii sotto le dita il mio Uovo del Cuore: Musashi vi era tornato.
Cercai di divincolarmi, ma inutilmente: la morbida stoffa azzurra mi aveva imprigionato. L'abito si indurì improvvisamente, mentre cambiava colore, diventando verde trasparente. Con orrore, capii che si stava trasformando in un enorme smeraldo a forma di foglia. La pietra mi inglobò del tutto. Sentii una voce potente gridare: "Addio, Foglia verde! Ne restano nove." Poco prima di perdere i sensi, sussurrai, con le lacrime agli occhi: "Sono stato uno sciocco e ho fallito. Perdonami, Yaya..."


Nagihiko POV: La galleria dov'ero entrato era molto piacevole da guardare : sulle pareti indaco erano incastonate piccole gemme luccicanti, mentre il pavimento, sempre indaco, era attraversato da righe più chiare che si intrecciavano per formare un motivo floreale. Mentre percorrevo il tunnel, sentii una voce melodiosa: riconobbi quella dello Spirito delle Stelle. Capendo che stava intonando l'indizio, aguzzai le orecchie: diceva "Non guardare il mare o ti ci perderai." Ritmo chiese: "Secondo te cosa significa?" Io scossi la testa: non ne avevo la benché minima idea. A un tratto, sentii una musica molto dolce, che riconobbi subito: era la base musicale del mio ultimo spettacolo come ballerino! Istintivamente, mi misi a danzare lentamente, seguendo i passi che avevo imparato anni addietro. Mi muovevo con sicurezza, cercando di dare il meglio di me, anche se non avevo un pubblico, senza pensare a come fossi vestito, da basket, senza kimono. Poi, sul più bello, la musica finì. Io mi fermai di scatto, mentre qualcuno applaudiva. Subito chiesi: "Chi è là? Fatti vedere!" Dall'ombra uscì una ragazza di circa quindici anni: i suoi lunghi capelli erano bianchi come la neve e gli occhi blu come il mare. Indossava un kimono azzurro e verde, decorato con motivi che ricordavano le onde del mare. Ai piedi aveva i classici sandali di legno e un paio di calzini bianchi. La sconosciuta mi salutò: "Ciao, Nagihiko! Io mi chiamo Umi e sono la tua prova!" E fece un piccolo inchino. Io ricambiai il saluto, inchinandomi a mia volta. Poi chiesi: "In cosa consiste la mia prova?" "Devi danzare meglio di me." Rispose lei. "Tutto qui? Una semplice gara di ballo? Ci dev'essere sotto qualcosa..." Pensai. Umi replicò: "Non c'è sotto niente di losco." Ehi, mi aveva letto nel pensiero! La ragazza mi si avvicinò e mi prese per mano. Subito ci avvolse una tenue luce rosa. Umi spiegò: "Adesso andremo nel Teatro dei Sogni. Lì, dovremo danzare. Chi di noi sarà più acclamato dal pubblico, avrà vinto!" Io riflettei: era sempre troppo facile...
La luce svanì. Come mi aveva detto Umi, mi ritrovai in un teatro, su un palco di legno. La platea era stracolma di gente, seduta in silenzio su morbide poltroncine rosse. Io mi guardai: la tenuta da Beat Jumper era sparita! Al suo posto, indossavo un kimono blu, decorato con fiori di ciliegio bianchi e azzurri: insomma, era simile all'uovo di Ritmo, pensai sorridendo. I miei capelli erano legati in uno chignon, fermati da una molletta azzurra. "Vuoi che cominci io?" Chiese Umi. Io pensai: "Se la lascio cominciare avrò modo di studiarla e di capire i suoi punti deboli!" "D'accordo!" Dissi. "Bene." La ragazza avanzò e io mi Scostai, andando dietro le quinte.
I suonatori cominciarono a pizzicare le corde degli Shamisen. Umi cominciò a ballare, leggera come una piuma. Io sussurrai a Ritmo: "Devo ammettere che è proprio brava." "Già. Ma tu ce la farai comunque, vero Nagi?" Disse allegramente il mio Shugo Chara. "Certo!" Poi ripresi a guardare Umi. Man mano che si muoveva, però, cominciai a sentirmi strano: la testa mi girava e avevo sonno. Trovai una sedia e mi sedetti, continuando a guardare la giovane che danzava. Dopo un po', mi accorsi che non riuscivo a staccare gli occhi da lei: era come se fossero incollati. La musica finì e Umi fece un inchino al pubblico, che applaudì estasiato. Anch'io battei piano le mani. Umi venì dietro le quinte e mi si avvicinò: "Ora tocca a te, Nagihiko. Prima, però, guarda qui: secondo te dovrei migliorare?" E riprese a danzare. Come prima, ricominciai a sentirmi stanco. Gli occhi mi si chiusero. Umi mormorò: "Nagihiko, so che vorresti dormire... Puoi farlo, se vuoi. Ma non supererai la prova, se ti addormenti." A quelle parole, pensai: la boccetta! Presi il piccolo contenitore indaco, lo stappai e bevvi. Dopodiché, dissi: "Desidero avere abbastanza forze per danzare!" Pian piano, riacquistai le forze. Mi alzai e, ancora un po' a fatica, mi diressi verso il palco. Quando fui davanti al pubblico, cominciai a ballare, seguendo le note dei suonatori. Mentre danzavo, però, mi accorsi che Umi era scesa in platea e ora sedeva tra gli spettatori. Di nuovo, qualcosa mi costrinse a guardarla, tanto che sbagliai molti passi. Quando ebbi finito, il pubblico mi fischiò. Io mi bloccai, con le lacrime agli occhi. Umi salì di nuovo sul palco e sorrise beffarda: "Non guardare il mare o ti ci perderai... Hai capito cosa significava?" Io scossi la testa. Lei mi rise in faccia: "Eppure sei giapponese, no? Cosa significa il mio nome?" Io sbarrai gli occhi: mare. Umi significava Mare! A quel punto capii: non avrei dovuto cercare di capire i suoi punti deboli, avrei dovuto semplicemente danzare! Così, mi ero perso nel mare, avevo sprecato la preziosa boccetta e avevo fallito la mia prova! Ormai era tutto chiaro.
Il teatro svanì, e io mi ritrovai nella galleria, di nuovo trasformato con Ritmo. Tirai un sospiro di sollievo, ma durò poco: Umi era apparsa, con un ghigno malefico dipinto sul volto. La ragazza mi schernì: "Povero Nagi... Hai voluto scoprire i miei punti deboli a tutti i costi e hai fallito... Addio." I capelli bianchi si scurirono e l'abito verde e azzurro diventò nero. "Yami! Che ci fai qui?" "Lo Spirito delle Stelle non mi ha imprigionato bene... Quindi, eccomi qua!" Rise lei. Io, ancora affaticato, sfiorai la spilla di Iolite appuntata sulla giacca. "Terzo tempo ultraveloce!" Feci apparire la palla da basket di luce blu e iniziai a palleggiare, velocissimo. Ben presto, muovendomi a zig zag arrivai dietro a Yami, che non capiva come fermarmi. Gridai: "Tiro infuocato!" Lanciai la palla addosso alla donna. Dopo una nuvola di fumo, Yami mi colpì con un raggio di luce viola, che mi fece perdere definitivamente le forze. Caddi a terra, esausto. La ragazza in nero lanciò nell'aria una bizzarra polverina blu e sparì in una nuvola di scintille giallastre. La polverina si attaccò ai miei vestiti sempre di più, finché mi sommerse. La polvere si trasformò in un immenso cristallo di Iolite a forma di palla da basket. Ritmo si chiuse nel suo Uovo, sciogliendo la Chara Transformation. Il cristallo si ispessì, imprigionandomi del tutto. Sentii un grido: "Addio, Palla indaco. Ne restano otto." Poi più nulla.


Kukai POV: La galleria arancione rispecchiava i miei gusti in fatto di colori: le pareti arancioni erano costellate di gemme bianche e nere. Questi colori mi piacevano per due motivi:
1 Il calcio.
2 Gli Shugo Chara di Utau

Amavo quella ragazza... Daichi mi riscosse: "Kukai, Riprenditi! So che sei innamorato di Utau, ma ora devi pensare alla prova che ti aspetta!" "Hai ragione, Daichi. Scusa..." Mi fermai: avevo appena sentito la voce dello Spirito delle Stelle che diceva: "Lasciati guidare dal cuore e andrai oltre le menzogne..." Mi comparve un gocciolone dietro la testa: "Sì, ma... che vuol dire?" "Che è l'indizio per superare la prova, no?" A parlare era stata una figura molto familiare....
"Utau!" Gridai. La bellissima cantante, trasformata in Fascino Divino, mi disse: "Sai, Kukai... Io... io..." Sbiancò e sbarrò gli occhi,cadendo a terra. Io corsi da lei, preoccupato: "Utau, che hai?" Lei sorrise a fatica: "Sono debole... Yami mi ha attaccata mentre cercavo di superare la mia prova. Fortunatamente, sono riuscita ad arrivare qui!" Io mi insospettii, pensando all'indizio dello Spirito delle Stelle. Le dissi: "Dimmi, Utau, ti ricordi il nostro primo bacio?" Lei fece un' espressione sognante: "Già... Mi è piaciuto tanto!" "Ma non avevi detto che ero un principiante?" Lei balbettò: "S-Sì. .. però è stato bello lo stesso!" Io continuai: "Sai, dovremmo tornare in quello studio di registrazione dove ci siamo baciati...." "Sono d'accordo!" Io ebbi un sussulto, ma decisi di mantenere la calma. La aiutai ad alzarsi e le feci: "Sai..." La Sbattei contro il muro con forza. "Noi non ci siamo baciati in uno studio di registrazione. Non è vero, cara prova da affrontare?" 'Utau' sorrise sadica: "Ti sbagli. La prova la avrai più avanti. Evidentemente sei più furbo di quanto pensassi!" Utau tremò e si sciolse, diventando una pozza d'acqua rosa viscida, che sparì. Un bimbetto apparso dal nulla applaudì: "Bravo, Kukai! Ma ora devi affrontare la tua vera prova!" Mi prese per mano e mi condusse in uno studio della Easter. Lì, vidi Utau: stava cantando "Ali di farfalla", la canzone con cui estraeva le Uova del Cuore! Mi tappai le orecchie, gridando: "Utau, smettila! Ti prego! Non cantare quella canzone!" Il bimbo sorrise: "Sai, con la boccetta puoi cambiare il passato: se lo fai, Utau non avrà mai fatto parte della Easter e sarà felice!" "Utau..." mormorai. "Percepisco che il tuo cuore lo desidera... coraggio! Utau sarà felice... Utau sarà felice..." Io pensai: "Potrei davvero aiutarla." La canzone finì e Utau cadde a terra, urlando: "Basta! Non voglio più far parte della Easter! Kukai, aiutami!" Quelle parole mi colpirono. Istintivamente, presi la boccetta arancio, la stappai e bevvi, dicendo: "Desidero che Utau non abbia mai fatto parte della Easter." Il bimbo rise: "Addio, Kukai." E mi colpì con un raggio di luce blu, catapultandomi davanti all'Utau del passato, che, non facendo parte della Easter, ormai mendicava per strada. "Chi sei tu? Cosa vuoi da me?" Urlò. Io mi sentii uno sciocco. Avendo cambiato il passato, non l'avrei mai conosciuta! Il bimbo riapparve e disse: "Tranquillo, in realtà il passato non è cambiato. Semplicemente, non mi hai sconfitto. Hai fallito." Io mi misi a piangere, disperato. Daichi cercò di consolarmi, ma all'improvviso il suo Uovo si chiuse, mentre il completo verde lasciava il posto alla mia uniforme scolastica. Intorno a me comparve una stella di topazio, che mi imprigionò. Ma ormai, io ero distrutto, quindi quasi non me ne accorsi. Un grido mi scosse: "Addio, Stella Arancione. Ne restano sette." Appena mi chiesi cosa significasse, persi i sensi.
   
 
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