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Autore: fefi97    28/02/2016    4 recensioni
[Sterek; Grey's Anatomy AU; Stiles/ Meredith e Derek/ Derek]
"-Forse sarebbe opportuno fare le presentazioni. -
Stiles lo guardò intensamente, fino quasi a metterlo a disagio, poi si risolse in un piccolo sorriso e in una scrollata di spalle.
-Non é importante. - dichiarò convinto.
L'uomo inarcò un sopracciglio.
- Non é importante che io sappia almeno chi sei? -
Stiles sorrise sghembo, alzandosi in piedi e porgendo una mano al bel sconosciuto, che lo fissava scettico ma in qualche modo interessato, come se fosse curioso di vedere dove diavolo sarebbe andato a parare.
-Sono solo un ragazzo. Un ragazzo in un bar. -
L'uomo sorrise e Stiles ebbe la netta impressione che la sua risposta gli fosse piaciuta.
-E io sono un uomo. Un uomo in un bar. - mormorò afferrando la mano di Stiles e alzandosi in piedi. "
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Derek Hale, Stiles Stilinski, Theo Raeken, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo Primo
L'inizio di una nuova vita (o la fine)

 

 

Bobby Finstock, specializzando anziano del Beacon Hills Memorial Hospital, squadrò con assoluto disgusto i quattro giovani specializzandi davanti a lui.
-E' solo il primo giorno e già voi novellini mi create dei problemi. Dovreste essere cinque, perché siete solo in quattro?-
Lydia si portò una ciocca rossa dietro l'orecchio, vagamente nervosa.
-Abbiamo contattato il dottor Stilinski, ha detto che sarebbe stato qui a momenti. - mentì abbastanza disinvolta, facendo vagare gli irrequieti occhioni chiari per l'atrio dell'ospedale.
Quell'idiota di Stiles...
Un conto era mollarli come dei deficienti nel bar di Danny per spassarsela con quell'uomo stupendo, un altro presentarsi in ritardo al primo giorno di specializzazione!
-Ma dove diavolo si é cacciato? - le sibilò Scott all'orecchio, anche lui nervoso.
Lydia gli lanciò una mezza occhiataccia.
-Non ho la scienza infusa McCall! -
Scott alzò gli occhi al cielo.
-Strano, di solito non fai che starnazzare su come tu sia riuscita a laurearti in medicina a pieni voti... -
Lydia lo fulminò, mentre Kira, accanto a Scott, sospirò, pacata come al solito.
-Non litigate, dai... -
Affianco a Kira, Theo Raken, lo specializzando che i tre avevano conosciuto appena venti minuti prima e che già detestavano a pelle, sghignazzò malevolo.
-Che c'è, il vostro amichetto ha gettato la spugna ancora prima di cominciare? -
-Senti tu... - cominciò Scott irrigidendo la mascella e voltandosi verso di lui, venendo prontamente placcato da Lydia e Kira.
-Lascialo perdere Scott, non ne vale la pena... - sussurrò Lydia guardando male il ragazzo, che per tutta risposta le sorrise strafottente.
Stava per dire qualcosa a Lydia, ma l'assordante suono dell'inseparabile fischietto che Finstock teneva al collo, manco fosse un allenatore di calcio, li fece sobbalzare e sibilare dal fastidio.
-Ehi voi quattro! Forse non ve ne siete resi conto, ma qui non siamo ai giardinetti! Se volete parlottare tra di voi di questioni futili che sono sicuro non mi interessino affatto, vi invito a togliervi il vostro bel camice bianco nuovo di zecca, consegnarmelo e uscire da questo ospedale! -ruggì il dottor Finstock, riportandoli istantaneamente l'ordine.
Scott si liberò bruscamente della presa della sua ragazza e di Lydia, non rinunciando a guardare male Theo.
-Non finisce qui.- sibilò, guadagnandosi un beffardo sguardo di sfida.
-Scusate il ritardo! -
Lydia si girò giusto in tempo per vedere una sorta di gigantesca macchia bianca che si stava abbattendo su di loro alla velocità di un tornado.
Stiles, camice spiegazzato, capello sconvolto e occhiaie che erano tutto un programma, arrestò la sua corsa con un brusco scivolone, fermandosi tra Lydia e Scott. Kira sospirò di sollievo, mentre Theo aveva smesso sorridere sprezzante e fissava serio Stiles, con una strana curiosità.
-Stiles! Alla buon'ora! Che cavolo ti é saltato in mente? - bisbigliò Lydia, furiosa.
-Sul serio amico, ci hai fatto preoccupare, é da ieri sera che non sappiamo che fine hai fatto! - si aggiunse Scott, ignorando lo sguardo assassino di Finstock.
Stiles non guardava nessuno dei due, aveva lo sguardo fisso in quello di Finstock e cercava di mantenere sul volto un sorriso largo e,soprattutto, affidabile.
-Ne parliamo dopo. - sussurrò solo, muovendo appena le labbra.
Bobby Finstock aveva incrociato le braccia al petto, guardando Stiles con un sorriso sarcastico e le sopracciglia inarcate.
Le sue sopracciglia non sono carine come quelle di Derek, pensò Stiles, odiandosi profondamente per il suo stesso pensiero.
-Bene, bene. Tu devi essere Bilinski. -
Stiles dovette far violenza su se stesso per non perdere il sorriso.
-E' Stilinski, signore.- 
Finstock fece una smorfia, agitando la mano come a dire che non importava.
-Quale che sia il tuo nome, arriva un'altra volta in ritardo e l'unico bisturi che vedrai da qui a molto tempo sarà quello che ti infilzerò nel cuore, mi sono spiegato?! -
Stiles spalancò gli occhi, guardando allarmato Scott, Kira e Lydia, che in risposta assunsero della facce sconsolate da “ é pazzo, lo sappiamo”.
-E' chiaro, Bilinski? -
-Ahm, cristallino. - ripose Stiles, stiracchiando malgrado tutto un sorriso amichevole.
Finstock alzò gli occhi al cielo. Sembrava che qualsiasi cosa i cinque specializzandi dicessero o facessero, li trovasse assolutamente irritanti, anche solo se respiravano.
Li squadrò con serietà, uno per uno, e di riflesso anche i cinque giovani assunsero delle pose serie e composte, intuendo che era in arrivo un discorso importante, che forse avrebbero ricordato per sempre.
Epico, in qualche maniera.
-Sturatevi le orecchie ragazzini. Io sono il dottor Robert Finstock e sarò il vostro responsabile per gran parte di questo triste periodo che sarà la vostra specializzazione. Premesso che vi ritengo solo un branco di incapaci, chiassosi e fastidiosi e che vi detesto già, io ho una sola regola che vi conviene rispettare se volete restare in questo ospedale – fece passare gli occhi chiari su tutti e cinque i ragazzi, che lo fissavano sconvolti, come paralizzati.
-Non uccidete nessuno o diventerò molto, molto, molto incazzato. Tutto chiaro? Ho detto, tutto chiaro?! - ripeté a voce più alta, quando nessuno degli specializzandi sembrava intenzionato a rispondergli.
-Si signore! - esclamarono all'unisono, terrorizzati da Finstock che, spazientito, aveva pericolosamente avvicinato la mano al proprio fischietto.
Stiles deglutì, a metà tra l'eccitato e il terrorizzato: in quell'esatto momento aveva inizio una nuova vita.

 


-Allora, non mi  aspetto molto da voi, ovviamente. -
Bobby Finstock si muoveva veloce fra i letti del pronto soccorso, mentre Stiles, Lydia, Scott, Kira e Theo facevano del loro meglio per stargli dietro e non perdersi neanche una parola.
-Siete delle nullità, l'ultimo anello della chirurgia. Tutto quello che pretendo da voi, mocciosi, é che vi muoviate quando mi muovo io e che facciate quel che vi dico, senza obiezioni. -
Bobby si fermò accanto a un'infermiera, prendendo da lei alcune cartelle mediche.
-Martin e Yumi... Yuki... insomma, Rossa e Giapponese, voi siete al letto tre.- sbottò Finstock, lanciando una cartella a Kira. Le due ragazze si rivolsero un breve sguardo prima di allontanarsi velocemente dal gruppo.
-Raken e McCall, voi lavorerete insieme al letto cinque. - continuò Finstock, porgendo una cartella a Scott, che fissò inorridito Theo, scontento quanto lui.
-Signore non voglio lavorare con McCall, finirà per uccidere il paziente!...-
-Signore, Raken é un idiota, non potrei lavorare con Stiles?... -
Finstock diede fiato al suo micidiale fischietto e i due si interruppero bruscamente, con una smorfia.
-Quale parte di “fate quello che vi dico di fare” non avete compreso? Muovetevi, ora! - tuonò il dottore, facendo disperdere Scott e Theo, che non rinunciarono a tirarsi spallate e occhiate omicide mentre si allontanavano per il corridoio.
Bobby si massaggiò stancamente le tempie con una mano.
-Questi mocciosi mi faranno impazzire... - mormorò in tono stanco.
-Ehm, Dottor Finstock? - fece timidamente Stiles, avanzando di un passo per farsi notare – E io cosa devo fare? -
Bobby gli rivolse un'occhiata profondamente infelice.
-Tu sei con me purtroppo, Stilinski. Muoviti! -
Bobby cominciò a muoversi rapidamente in direzione della parte opposta in cui erano andati gli altri specializzandi, mentre Stiles lo seguiva, con un incomprensibile sorriso sulle labbra.
E si, proprio una nuova vita.


-Presenta il caso, Stilinski. -
-Katie Bishop, quindici anni. - cominciò Stiles, leggendo la cartella clinica della giovane paziente che lui e Bobby avevano in cura – E' caduta durante un saggio di ginnastica ritmica, presentando fratture multiple alla caviglia e... -
Katie scoppiò in un piccolo singhiozzo, coprendosi gli occhi con le mani, chiaramente disperata.
-Ho la carriera rovinata! Non potrò partecipare alle nazionali! -
-Katie, amore, non fare così, sono sicura che i medici ti metteranno in piedi in un baleno... - mormorò la madre di Katie, una signora bionda che sembrava in tutto e per tutto una Barbie.
Stiles lanciò uno sguardo disorientato a Bobby che ricambiò con una smorfia annoiata e infastidita: detestava i pazienti piagnucolosi che si lamentavano per una banale frattura alla caviglia.
-Katie, il dottor Philip, é un ottimo ortopedico, sono sicuro che non devi preoccuparti... - tentò Stiles in tono rassicurante, ottenendo come solo risultato quello di far scoppiare Katie in  un pianto a dirotto sulla spalla della madre.
Stiles rivolse l'ennesimo sguardo smarrito a Bobby, che si passò una mano sulla faccia mugugnando cose incomprensibili.
-Signora Bishop, perché non esce un attimo dalla stanza di Katie, così le potrò parlare dell'intervento con calma? - domandò, con un tono gentile che non aveva ancora usato in presenza di Stiles e che lo sorprese molto.
La donna annuì e uscì dalla porta che il medico le teneva aperta. Stiles fece per seguirla, ma Bobby lo bloccò con lo sguardo.
-Dove credi di andare? - gli sibilò.
Stiles gettò uno sguardo perplesso alla signora Bishop, in piedi in corridoio con un 'aria preoccupata.
-Ha detto che doveva parlare alla signora Bishop... -
Bobby inarcò le sopracciglia.
-Esatto. Io devo parlare alla signora Bishop, tu resterai qui a tranquillizzare Baby Barbie, intesi? -
-Ma io … - tentò di protestare Stiles, che non aveva la minima intenzione di rimanere con quell'adolescente capricciosa. Si interruppe non appena percepì l'espressione di Bobby virare da “potenzialmente minacciosa” a “decisamente minacciosa”.
-Ma tu farai quello che dico io, Bilinski, o giuro che farò in modo che tu non veda mai una sala operatoria! -

 

 

-La mia vita é finita! -
Stiles sospirò, cercando di essere paziente mentre applicava uno speciale bendaggio alla caviglia di Katie.
-Non é finita... hai solo quindici anni e ti sei rotta una caviglia... non é la fine del mondo! -
Katie scostò le mani dal volto, rivelando due occhi azzurri rossi e gonfi dal pianto.
-Non é la fine del mondo per una noiosa e patetica sedicenne qualunque, ma per me si! Io sono una star, sono la migliore della mia squadra di ginnastica ritmica, non posso permettermi di rovinare così la mia carriera! -
Stiles ridacchiò, interrompendosi bruscamente all'occhiata di fuoco della ragazzina. Sospirò un sorriso, cercando di essere conciliante, e si sedette sul suo letto. Katie lo fissava guardinga, ma sembrava disposta a starlo ad ascoltare.
-Ascolta, so che in questo momento nulla ti sembra importante come la ginnastica, ma é solo perché in realtà é tutto quello che hai. Un giorno arriveranno i ragazzi, il college, il sesso … - Katie ridacchiò appena, cominciando a rilassarsi e a guardare Stiles con crescente simpatia - … e allora capirai che non tutto ruota intorno all'essere una star. Se poi la ginnastica é così importante per te, sono sicuro che tra qualche tempo, con l'adeguata fisioterapia, sarai di nuova in forma, pronta a fare il culo a tutte le altre ragazzine noiose e patetiche! -
Katie rise e Stiles le sorrise con calore, contento di averla tranquillizzata.
Quando Katie si fu calmata, gli rivolse uno sguardo curioso da sotto le ciglia chiare, guardandolo quasi timidamente.
-Sesso?... - bisbigliò, senza riuscire a trattenere la curiosità.
Stiles rise leggermente e le fece l'occhiolino.
-Del gran sesso, a tempo opportuno. -
Katie rise di nuovo, rivolgendogli un sorriso tutto fossette. Era decisamente più carina e simpatica quando non si atteggiava da diva navigata.
-Sei forte per essere un medico, sai? -
Stiles sorrise.
-Grazie, anche tu sei forte, per essere una paziente.-
Katie ridacchiò, poi gli rivolse un altro sguardo curioso.
-E tu... tu hai fatto del gran sesso? -
Stiles si guardò rapidamente intorno, poi si chinò su Katie, con l'aria di volerle confidare un gran segreto.
-Se ti rivelo una cosa non la dici nessuno? - mormorò, sorridendo soddisfatto alla vista di Katie che scuoteva freneticamente la testolina bionda.
-Ieri notte ho fatto il miglior sesso della mia vita, con l'uomo più bello che avessi mai visto. - le bisbigliò all'orecchio, facendola scoppiare a ridere.
Katie rise talmente forte che ricadde sui cuscini, in preda agli spasimi.
Stiles lo fissò sorridendo, sorriso che si trasformò rapidamente in una smorfia scioccata non appena si rese conto che c'era qualcosa che non andava. Il monitor di Katie era impazzito e la ragazzina si muoveva nel letto in preda a irrefrenabili convulsioni, la bava alla bocca e gli occhi rivolatati all'indietro.
-Oh mio Dio! Ha un attacco epilettico! Infermiera! - urlò Stiles, fissando con occhi sbarrati la piccola Katie, totalmente impotente.
Un'infermiera entrò immediatamente nella stanza, scostandolo immediatamente e cominciando a occuparsi di Katie.
-Dottore, chiami il dottor Finstock!- gridò l'infermiera e Stiles obbedì, risvegliandosi da una sorta di trance e distogliendo a fatica gli occhi dalla figura esanime di Katie.
Era l'inizio di una nuova vita, e per la prima volta Stiles cominciava a chiedersi se quella vita facesse per lui.

 

Stiles si staccò dal muro del corridoio non appena Finstock uscì dalla stanza di Katie, scuro in volto.
-Come sta? - gli domandò immediatamente, affiancandolo.
Finstock si passò una mano sul volto, ma non sembrava arrabbiato con Stiles, cosa che lo tranquillizzò molto.
-E' stabile, ora. Ma rimane il problema che una semplice frattura alla caviglia non dovrebbe provocare un attacco epilettico. -
-Non ne aveva mai sofferto prima? - domandò Stiles, preoccupato.
Cavolo, aveva guardato quella ragazzina dritto negli occhi e le aveva detto di non preoccuparsi, che era solo una frattura alla caviglia... e ora le veniva un attacco epilettico.
Finstock sospirò – Non a sentire la mamma di Katie. - lanciò un'occhiata attenta a Stiles, che fece mettere immediatamente sull'attenti il ragazzo.
-Stai bene Stilinski? - domandò, burbero – Immagino che non sia stato facile per te, assistere a una cosa simile il tuo primo giorno.-
Stiles non riuscì a trattenere un sorriso : aveva la netta impressione che Bobby Finstock giocasse soltanto a fare il burbero.
-Certo signore, é stato un po' scioccante, ma é anche per questo che ho deciso di diventare medico, per aiutare le persone come Katie e...-
Bobby alò gli occhi al cielo.
-Okay, Stilinski, non mi interessava sul serio saperlo, volevo solo essere gentile, ma ho deciso che non lo sarò più, dato che sai diventare insopportabilmente logorroico.-
Stiles roteò gli occhi, ma sorrideva ancora.
-Quindi ora come procediamo con Katie? - gli domandò poi, tornando serio.
Bobby si strinse nelle spalle.
-Ho chiesto un consulto al nuovo neurochirurgo dell'ospedale, sperando che sia uno in gamba. Si é trasferito ieri da New York. -
-Neurochirurgo? - Stiles si illuminò. Neurochirurgia era il tipo di specializzazione che più lo affascinava per il momento.
-Si, il dottor Hale. E' quello laggiù. - rispose Bobby indicando con il dito verso un gruppo di dottori che stava parlando accanto alla macchina di caffè.
Stiles si voltò curioso verso la direzione indicata.
In quell'esatto momento anche uno dei medici, quello che sul camice  aveva scritto Dr. Hale, si voltò, incrociando il suo sguardo con un'espressione scioccata.
Stiles sbarrò gli occhi.
Il cuore gli si fermò in gola.
Le dita gli si strinsero spasmodicamente intorno alla cartella di Katie.
-Stilinski stai bene?-
La voce di Finstock sembrava solo un eco lontano.
-Io... io vado a ritirare le analisi di Katie. - borbottò, dirigendosi a passo sostenuto verso l'ascensore, a testa bassa e attento a non incrociare lo sguardo del dottor Hale.
Non appena le porte si aprirono, Stiles vi si infilò dentro, sperando si sparire il prima possibile.
-Stiles! -
Una mano infilata all'ultimo momento fece bloccare le porte e Derek Hale si infilò nell'ascensore, che cominciò a muoversi immediatamente.
Stiles, in trappola, arretrò riparandosi il petto con le cartelle di Katie, gli occhi spalancati in un'espressione sconvolta.
La faccia di Derek Hale non era da meno, comunque.
-E'... é questo il tuo lavoro di responsabilità? - domandò e Stiles lo sentì appena perché, Cristo, col camice era ancora più bello che con la sua fottutissima camicia rossa!
Maledizione a Scott, alle scommesse e alla sua idiozia!
Però seriamente, quante probabilità c'erano che il bel sconosciuto fosse anche il suo capo?!
Queste cose succedevano solo a lui e ai protagonisti dei telefilm, sicuro.
-Dimmi che non lavori qui. - sussurrò Stiles, facendo un altro passo indietro, giusto per precauzione – Ti prego, dimmi che hai sbattuto la testa da qualche parte, ti sei rotto la mano o qualcosa di simile e che se qui solo per un controllo! Ti prego, ho bisogno che tu lo dica! -
Derek inarcò le sopracciglia, vagamente divertito.
-Stiles, indosso un camice, la mia testa sta benissimo e come vedi le mie mani sono perfettamente funzionanti. Mi spiace dirtelo, ma io lavoro qui.-
-Lo so che lavori qui!- strillò Stiles isterico. Perché cavolo l'ascensore andava così lento,cavolo!? - Stavo facendo del sarcasmo, okay? E stavo cercando di non farmi venire un attacco di panico il mio primo giorno di lavoro.... oh Cristo Santo!... Non ci posso credere, perché a me, perché... -
-Stiles! Calmati! - esclamò Derek, facendo un passo verso di lui e cercando di toccarlo.
Stiles si ritrasse, come un animale selvatico, colpendolo addirittura al braccio con la cartella di Katie.
-Ma sei idiota?! - esclamò Derek, guardandolo furibondo.
-Lei non mi deve toccare! Quello che é successo tra noi in realtà non é mai successo, chiaro? - domandò Stiles, perentorio.
Derek inarcò un sopracciglio.
-Da quando mi dai del lei? -
-Da quando ho scoperto che lei é il mio capo! Tra di noi non ci deve essere confidenza, okay? -
-Stiles, ti ho visto nudo e ti ho scopato in ogni angolo di casa tua e tu hai visto nudo me! Direi che é un po' tardi per preoccuparsi della confidenza, non ti pare? -
-Oh mio Dio, sta zitto! - esclamò Stiles inorridito, guardando implorante la pulsantiera dell'ascensore. Quanto ci metteva ad arrivare al suo dannato piano...
-Tu non mi hai mai visto nudo! Okay? -
Derek cercò di reprimere un sorrisetto malizioso, con scarso successo.
-Ma io ti ho visto nudo... e temo proprio che il ricordo sia inciso a fuoco nella mia memoria... insieme alla tua voce che mi diceva “ancora, ancora..”-
Stiles lo fulminò, le guance rosse.
-Sei uno stronzo! E comunque sei un neurochirurgo, se serve fatti una lobotomia al cervello, ma dimenticati che ci sia stato qualcosa tra noi! -
Derek spalancò gli occhi, tra il divertito e lo sconcertato.
-Stiles, stai esagerando! La stai facendo più grave di quello che é! Se solo mi lasciassi...-
In quel momento le porte dell'ascensore si aprirono e Stiles si affrettò a scendere, sgusciando abilmente via dalle braccia di Derek, che aveva cercato di trattenerlo.
-La terrò aggiornata sul caso di Katie, dottor Hale! - gli urlò da lontano, correndo a tutta velocità per i corridoi, cercando di mettere quanta più distanza tra lui e Derek e guadagnandosi le occhiatacce di tutte le infermiere del piano.
Allora, ricapitolando...
Era andato a letto con Derek Hale. Derek Hale era era uno strutturato. Era andato a letto con uno strutturato del suo stesso ospedale.
Non c'era che dire... gran bel primo giorno del suo lavoro di responsabilità!
Sperava solo che Scott, Kira e Lydia non facessero tanto presto due più due, o la sua carriera sarebbe finita fottuta.
Letteralmente.

 


ANGOLINO

 

Ciao!
Ecco il primo capitolo ^^
Spero vi piaccia!
Grazie a tutti coloro che hanno commentato il prologo, vedrò di rispondervi il prima possibile!
Un bacione e a presto!
Fede <3

 

 

  
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