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Autore: cateca    28/02/2016    0 recensioni
Harry Styles è davvero la persona più indecifrabile che conosco. Ritengo di essere una persona molto empatica, ma con lui non posso mai sapere cosa gli passa per la testa, posso solo ipotizzare, ma non posso mai dare per certo qualcosa con lui.
Rettifico, la situazione più snervante in cui ti puoi trovare con lui è quando ne sei innamorata.
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Lo guardo scuotendo leggermente la testa, per fargli capire che gli sto chiedendo cosa vuole. È l’ennesima volta che lo trovo a fissarmi e, dopo essermi controllata tutto il corpo per vedere se avessi qualcosa fuori posto, adesso mi chiedo se mi stia guardando per qualche motivo particolare. 
 
Lui distoglie lo sguardo e giocherella con il ghiaccio nel suo Long Island, da un lungo sorso e si concentra su Jack, che sta blaterando qualcosa su una tizia che ha conosciuto in facoltà e che ovviamente non gliel’ha data. Alzo gli occhi al cielo, tirando fuori le sigarette e ne tiro fuori una dal pacchetto, insieme all’accendino. La sistemo tra le labbra e l’accendo, coprendo la fiamma dell’accendino con una mano, per non farla spegnere, dato che oggi c’è un vento con raffiche oltre le madonne orarie.
 
Mi danno fastidio i capelli davanti agli occhi, così tengo la sigaretta tra le labbra e me li tiro su in una coda alta, con questo vento si spargono dappertutto quindi evito l’effetto Pocahontas che poi Pocahontas non sono mai.
 
<< Che hai fatto nel polso? >> chiede Harry e me lo afferra, facendo scivolare i capelli dalla mia presa.
 
Si avvicina il polso al viso e Ronnie e Jack si accostano a lui, osservando il graffio che campeggia sulla mia pelle pallida. Tiro via il braccio dalla presa di Harry e lui mi lascia andare subito, docilmente. Prendo la sigaretta dalla bocca per rispondere.
 
<< Mi sono fatta male giocando a pallavolo. >> dico, tirando giù le maniche del mio maglione fino a lasciare scoperte solo le dita.
 
<< Chi te l’ha fatto? >> continua Harry imperterrito, fissandomi con quei fanali verdi che si ritrova al posto degli occhi.
 
<< Chandler, ma è stato uno sbaglio. - rispondo sinceramente. Vedo i muscoli della mascella di Harry tendersi, creando sulle sue guance delle linee dure, così ribadisco il concetto. – Non me lo ha fatto volontariamente. >> 
 
Ieri stavamo giocando a pallavolo con altri ragazzi ed entrambi siamo andati a prendere la palla nello stesso istante, io con le braccia e lui a mo’ di calcio. Morale della storia, mi ha dato un calcio sul polso, dove il bracciale mi ha graffiato lasciando una ferita non profonda ma larga, che ora emerge sul mio polso, rossa vivida.
 
<< Parli del diavolo... >> sussurra Jack.
 
Ronnie mi da di gomito e indica con il mento un punto alla nostra destra. Matthew Chandler è arrivato in piazza in tutto il suo splendore, jeans strappati ad arte,  maglione bordeaux XXL e capelli castani sbarazzini, con un po’ di ciocche schiarite dal sole. Mi fa l’occhiolino e io alzo il mento in saluto, poi lancia un’occhiata ai miei amici e con un sorrisetto si gira verso il tizio con cui sta parlando. Pochi secondi e entra nel bar della piazza, illuminato da luci verdi. 
 
<< Hai visto quella sporca porcellina di Lily… - comincia a ciarlare Jack, gonfiando il petto – Te lo sei fatto, eh? >>
 
Alzo di nuovo gli occhi al cielo, sorridendo, Jack è il tipico esemplare di homo erectus, 80 kili di fibra muscolare, 10 kili di ormoni e poche, pochissime sinapsi.
 
<< Me lo sto lavorando, con calma. – ribatto scherzando e Jack ridacchia – Non sono come te, Mr. Muscolo, che parlo tanto e non concludo nulla.>>
 
Ronnie fa un verso di scherno ma Jack sorride beato, gli scivola tutto addosso. Tiro una boccata dal tubicino di schifo che sto fumando e noto che Harry mi sta fissando, di nuovo. Lo guardo anche io, insistente, e lui velocemente distoglie lo sguardo, di nuovo, ravvivandosi i capelli. 
 
Harry gira i tacchi e se ne va, entrando nel bar e si perde all’interno. Non so cosa abbia fatto, visto il modo scazzato con cui se ne è andato, ma non si può sapere con lui, quindi proprio non mi pongo l’interrogativo.
 
Harry Styles è davvero la persona più indecifrabile che conosco. Ritengo di essere una persona molto empatica, ma con lui non riesco mai a sapere cosa gli passa per la testa, posso solo ipotizzare, non posso mai dare per certo qualcosa. La cosa più snervante del suo carattere è che lui è una persona che sta perennemente sulla difensiva nel campo dei rapporti umani, e ciò non ti permette di sapere nulla della sua anima. Perciò se ti capita la sventura di conoscerlo lo devi sopportare, con la consapevolezza che tu non sarai mai suo amico e quindi non lo conoscerai mai.
 
Rettifico, la situazione più snervante in cui ti puoi trovare con lui è quando ne sei innamorata. Sono stata vittima del suo infinito fascino per circa due anni, che sono coincisi con il peggior periodo della mia vita, più o meno quattro anni fa. Mi ha piantato al suolo con la sua semplice esistenza ed è stata la cosa più logorante del mondo, rimanendogli completamente indifferente, nonostante i miei sforzi. 
 
Facendo i calcoli non ne sono più innamorata da due anni circa e, sinceramente, non lo sono più. Secondo me però, non si può smettere completamente di amare una persona. Rimarrà sempre qualcosa in te che ti farà sobbalzare quando lui farà un passo verso di te.
 
E questo è uno di quei casi.
 
Sbuffando mi appoggio al muro e prendo il telefono, rispondo a dei messaggi, mentre Ronnie e Jack discutono sul nuovo film Marvel appena uscito, ma io non faccio nemmeno finta di stare a sentire il discorso e intravedo Zoe, del mio corso di Fisica. Le vado incontro e lei mi parla immediatamente del suo ragazzo che le ha regalato un bracciale per San Valentino e io mi esibisco nelle battute simpatiche da single cronica, sul cibo come unico vero amore e i soliti cliché.
 
Di punto in bianco Zoe trasale e indica i tavoli del bar. Con mia indignazione, davanti al bar ci sono Matthew e Harry che intrattengono una chiacchierata amichevole.
 
Così amichevole che c’è un capannello di persone che li sta fissando, Matthew ha il naso sanguinante e Harry ha il fiatone, lo posso vedere dalle spalle che si alzano e abbassano velocemente.
 
Matthew dice qualcosa che non riesco a sentire e Harry si tuffa su di lui, letteralmente. Matthew incassa il colpo del corpo di Harry e riesce a non cadere, mentre le mie gambe scattano involontariamente verso di loro. Guardo Harry assestare un pugno nell’occhio a Matthew e quest’ultimo, di risposta, scaglia la mano chiusa a pugno sul viso dell’altro. 
 
Mi infilo in mezzo ai due litiganti, realizzando solamente dopo quanto possa essere rischioso, ma ormai ci sono in mezzo, letteralmente.
 
Ugh, la storia della mia vita.
 
Allargo le braccia per distanziare i due ominidi e li guardo male, con il mio sguardo alla Jack lo squartatore. Matthew ridacchia, come lo spavaldo cerebroleso degno di un film americano di serie B, mentre Harry ha il fuoco dentro gli occhi, e quasi brucia sia me che il suo rivale, a colpi di sguardi alternati.
 
<< Che cazzo succede? >> chiedo ai due coglioni che stanno ansimando. 
 
<< Il tuo ragazzo è un po’ troppo protettivo. – la colonna vertebrale mi si irrigidisce automaticamente ma cerco di restare temeraria, mentre Harry di fianco a me grugnisce – Quel coglione di Styles è invidioso che io ti posso toccare e lui no, vero cucciola? >> 
 
Sto guardando schifata Matthew mentre vedo una massa con un cespuglio di capelli castani in testa che fa una capriola, un avvitamento e un doppio carpiato e poi si tuffa addosso a Matthew, colpendolo con il ginocchio sui gioielli più preziosi del suo corpo. Stavolta Matthew non ce la fa e cade per terra, con le mani subito pronte a sorreggere il tesoro di famiglia, come se servisse a qualcosa.
 
Dentro di me vorrei sbuffare dal fastidio e andarmene, ma non so quale divinità mi fa muovere le gambe ed andare da Matthew, inginocchiandomi. Non so che fare quindi gli do dei buffetti sulla testa, tanto per fare qualcosa.
 
<< Io ti giuro che ti ammazzo, Styles, ricordatelo, io ti uccido con le mie mani, io giuro che… >> gli prendo la mano che sta stringendo attorno alle palle e la metto sopra la bocca per tappargliela.
 
<< Chandler sei la razza di bastardo più schifosa che… >> comincia Harry e dentro di me il gorilla che ho nell’anima grugnisce nel sentire ancora degli insulti.
 
<< Sta zitto Harry. >> lo zittisco e mi giro verso Matthew che adesso è in religioso silenzio, forse nel pregare per non perdere la funzionalità riproduttiva dei suoi testicoli.  
 
Alzo gli occhi al cielo e, scorbutica come mio solito, lo incito ad alzarsi. Piano e con dolore Matthew si alza e si accascia sulla prima sedia che trova, lamentandosi ancora del dolore. 
 
<< Qualcuno gli prenda un sacchetto di ghiaccio da mettergli nei pantaloni. – ordino alla folla ma nessuno sembra intercettare o capire le mie parole – Allora? Siete buoni solo per fare il brodo, eh? >>
 
Un ragazzo mi dice “OK” e entra nel bar così io mi passo una mano tra i capelli e mi giro verso Harry ma ciò che trovo al suo posto è il vuoto. Cerco con lo sguardo Jack e Ronnie che stanno fissando Matthew come due polli. Alzo di nuovo gli occhi al cielo e scruto la stradina buia davanti a me, per poi notare una figura che sta camminando velocemente lontano da noi. Riconosco l’arbusto di capelli ricci di Harry e comincio ad incamminarmi verso di lui.
 
Passata la folla di persone che stanno guardando compassionevoli il neo-evirato Matthew, chiamo Harry, ma lui mi ignora beatamente, così accelero il passo.
 
Harry svolta a destra e io chiamo un’altra volta il suo nome, con il risultato che stavolta il signorino si degna di decelerare il passo e lo vedo ravvivarsi i capelli con una mano. Mantengo la mia andatura e lo raggiungo in breve, mentre lui si ferma.
 
Lo giro verso di me prendendolo per una spalla e mi piazzo davanti a lui, notando subito che ha il labbro inferiore spaccato e sanguinante.
 
<< Che cavolo ti salta in quella mente bacata che ti ritrovi? Ma il criceto che hai nel cervello funziona o è in coma? >> comincio a parlare in quarta, mentre prendo un fazzoletto dalla borsa e glielo appiccico sulla bocca, prendendo la sua mano e mettendola sopra al fazzoletto, per reggerlo. 
 
Harry mi fissa, ma come al solito non riesco a capire il suo sguardo e già mi irrito al pensiero che sono qui a perdere tempo per aiutarlo. Con uno scatto levo la mano di Harry dal fazzoletto, che ha tenuto fermo tutto il tempo, e tampono la ferita. Esce un bel po’ di sangue e arriccio le labbra nel cercare di fermare i rivoletti rossi.
 
Fermo un tizio che ci sta passando vicino per rubargli dal bicchiere un cubetto di ghiaccio e lo poso sul labbro di Harry, non curandomi della reazione del tizio, che mi avrà già etichettata come svalvolata cronica.
 
<< Mi vuoi dire perché ti sei prodigato in una lotta con quel pollo di Matthew, o semplicemente state facendo a gara a chi ha più testosterone? >> 
 
Harry non mi guarda stavolta e ha lo sguardo puntato da un’altra parte, così io per l’ennesima volta alzo gli occhi al cielo, pregando qualunque divinità affinché mi faccia mantenere la calma. Sposto leggermente il cubetto di ghiaccio per controllare la ferita di Harry, che sembra essere meno sanguinante.
 
<< Ti ha insultata. >> butta lì Harry, sempre guardando altrove. Mi concentro per tenere il ghiaccio sulla ferita anche quando parla.
 
<< Tu che gli hai detto?>> Non mi frega niente se quel coglione mi ha insultata, voglio solo sapere come sono andate le cose.
 
<< L’ho trovato dentro al bar… >>
 
<< Casualmente, eh? >> ribatto ma lui mi ignora.
 
<< … E gli ho chiesto perché ti aveva fatto male. – alzo gli occhi al cielo, glielo avevo detto che era stato involontario, ma la sua testardaggine non ha limite – E lui mi ha detto se ero geloso e ti ha chiamato puttana. >>
 
<< Gusto, poi l’hai portato fuori al bar e hai dato via alla lotta per scegliere chi è il maschio alfa? >> 
 
Harry sorride e il ghiaccio mi scivola dalle mani per il movimento non previsto e cade a terra. Poso al suo posto il fazzoletto e lo mollo lì, così Harry scatta con la mano per non farlo cadere.
 
<< Ho vinto, però. >> chiarisce, e nonostante il fazzoletto sopra alle labbra, vedo i suoi occhi che sorridono.
 
Scuoto la testa e mi giro sentendo dei rumori e sperando che siano Jack e Ronnie. Non sono loro, così ritorno a guardare Harry e appena incontro i suoi occhi lui sposta il suo sguardo via da me.
 
<< Bravo, hai ottenuto un labbro spaccato, però la gloria sarà tua fino al prossimo combattimento. – dico ironica e Harry sorride – Andiamo a cercare Jack e Ronnie. >>
 
Mi incammino verso il bar per rientrare nello spiazzo dove stanno tutti ma mi accorgo che Harry non si è mosso. Mi giro verso di lui e sollevo una mano per fargli capire che deve seguirmi. Lui rimane lì fermo come un palo e involontariamente i miei occhi si alzano al cielo, mentre ritorno da lui.
 
<< Ancora non l’hai capito? >> mi domanda e io aggrotto la fronte.
 
<< Si, sei tu il capo del branco, hai vinto tu la lotta al più virile. >> dico ironica e lui mi prende una mano. Irrigidisco al contatto mentre lui mi si avvicina.
 
Mi trapassa l’anima mentre mi guarda e mi sento come se fossi nuda sotto il suo sguardo. Istintivamente chiudo l’altra mano a pugno e lui abbassa lo sguardo sul mio collo.
 
<< Ancora non l’hai capito. – Stavolta è un’affermazione e io mi esibisco in una faccia interrogativa – Non voglio che tu abbia a che fare con lui.>>
 
Sorrido falsamente.
 
<< Ma certo tesoro, adesso do retta a te e faccio della mia vita ciò che ne vuoi tu.>> rispondo ironicamente e gli lascio la mano.
 
<< Tu non vuoi stare con me? >> chiede e il mio sangue gela nelle vene.
 
<< Che c’entra desso questo? – quasi balbetto e mi maledico per la mia instabilità vocale – E poi ormai è passato tutto, Harry.  >>
 
<< Passato? >> 
 
<< Si, e tu non hai mai fatto nulla a riguardo quindi ora non venire qui da me a chiedere pietà. >> 
 
Il suo sguardo si incupisce.
 
<< Non voglio chiedere pietà. Chiedo te. >> ribatte duramente, quasi sussurrando.
 
<< Si, e io chiedo una carnagione con un po’ di melanina, ma non si può avere tutto dalla vita. - sospiro, passandomi la mano libera tra i capelli - Non ti rendi nemmeno conto di ciò che hai significato per me. Eri praticamente l’unica cosa che mi faceva svegliare la mattina, che però poi mi rovinava la giornata. >>
 
<< Tu lo sei ora per me. >>
 
Lo guardo e nella mia mente scorre un fiume di emozioni che quasi non riesco a decifrare. Harry pianta i suoi occhi nei miei e io mi tiro indietro di qualche millimetro.
 
<< Hai gli occhi da pesce-palla. >> sussurro al limite dell’udibile e Harry sorride.
 
Mi prende una mano e la accarezza con il pollice e io lo lascio fare, vergognandomi della mia volubilità. Lo guardo negli occhi e lui osserva il mio viso, per poi ritornare ai miei occhi.
 
<< Tu invece hai gli occhi da Mike Wazowski.>>
 
Lo ignoro e sposto lo sguardo sulla sua bocca ferita, il sangue che ha smesso di versarsi ma che rimane vivido sulla linea che taglia il labbro. Lo sento avvicinarsi a me e la dimensione temporale e spaziale in cui ci troviamo svanisce e mi ritrovo a pensare di essere solo noi due nell’intero universo. Non conta niente che non sia noi due.

Fino a qualche secondo fa ero certa di non essere più innamorata di lui, ero consapevole di esserne uscita.

 
Ma l’amore può smettere di esistere?







Hello.

Sono super impegnata (nella mia vita) nella mia fanfiction Rock My Life e mi ero promessa di non pubblicare nulla prima di aver finito di scrivere la mia grande opera (hahaha).
Ma si sa, le promesse sono fatte per non essere mantenute e poi questa è una one shot, quindi non mi sono presa un impegno da dover rispettare, no?
Applausi a me che metto in pratica la filosofia del giovane adulto: evita le responsabilità.
Questo che avete letto è un sogno che ho fatto qualche notte fa, ovviamente non con Harry, Jack e Ronnie, ma con delle persone che conosco, e che ho sentito l'urgente bisogno di scrivere.
Spero che il mio Styles introverso e schivo vi piaccia quanto piace a me.

Tumblr

Baci.



 
   
 
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