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Autore: AlexBoss1997    28/02/2016    1 recensioni
La storia segue le vicende de "La bambina della pioggia e l'uomo di ferro"; indietro nel tempo, 5 fra i giorni più raffigurativi nella vita di Gajill, alle prese con l'accudire la piccola Lluvia, che col tempo crescerà, ma per qualcuno resterà sempre una bambina.
Genere: Commedia, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Gajil Redfox, Lluvia
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Non serve esser famiglia per esser felici '
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Quanto tempo era passato, quanto, da quando con un atto di misericordia  aveva compiuto forse il gesto più folle della sua vita, diversi anni e tanti ricordi, oramai Lluvia non era più una bambina, e non era più indifesa, anni e anni di allenamenti l'avevano plasmata per quello che era ora, Gajill le aveva insegnato a non odiare la pioggia e il senso di malessere che portava, anzi, di abbracciare quel dono, e così facendo la rese ancora più fredda della stessa acqua che formava il suo corpo magico, l'aveva resa come se stesso, ma lei era diversa, imparò si a essere distaccata con tutti, ma non era realmente così, in fondo era rimasta la dolce bambina dai capelli blu.
In quegli anni ci furono diversi cambiamenti, la ragazza iniziò a uscire da sola, senza Gajill, per andare chissà chi; le prime volte l'uomo la pedinava, ma non capitava mai nulla, lei andava solo in giro per le strade col suo colorato ombrello, lo stesso di quando era piccola, ai tempi la copriva quasi interamente, ma non era più così.
Una volta la ragazza uscì e tornò a casa piangendo, quel giorno la città se la vide davvero brutta dato che stava per essere rasa al suolo da un Gajill arrabbiato come non mai, ma alla fine tutto si risolse per il meglio, Lluvia lo tranquillizzò dicendo che erano solo "Piccoli problemi di cuore" e Gajill riuscì a placare la sua sete di distruzione, era diventato iper protettivo nei suoi confronti, l'unica persona per la quale avrebbe combattuto oltre che se stesso, anche se la ragazza sapeva difendersi benissimo e grazie alla sua magia riusciva a rendersi invulnerabile a qualsiasi attacco, ma non se colta di sorpresa, ma questo solo loro due lo sapevano.
"Lluvia, vestiti" furono le parole del drago appena varcata la soglia di casa; la ragazza era ai fornelli e si stava preparando il pranzo, Gajill era  partito il giorno prima per una missione e nemmeno a chiederlo per favore avvisava mai la ragazza di quando sarebbe tornato.
Lluvia eseguì senza chiedere e si vestì con uno dei suoi completi preferiti, molto casto, di un blu scuro e un cappello, anch'esso blu, e insieme uscirono dall'appartamento, aveva uno strano presentimento, nulla di preoccupante, ma le pareva strano, non era un giorno particolare.
"Gajill, Lluvia si chiede dove siamo diretti" chiese lei curiosa.
"Aspetta e vedrai ghihihi" rispose lui, coinciso e diretto, con quel ghigno che presagiva che ci sarebbe stato da divertirsi.
Insieme arrivano a un immenso castello su una collina, era quel luogo che Lluvia osservava sempre da lontano perché troppo intimorita per avvicinarsi, sapeva solo che Gajill ci si recava spesso.
Varcarono la soglia dell'edificio e si ritrovarono in un enorme salone, immerso quasi nella sua totalità nell'oscurità, poca luce vi filtrava dalle alte finestre, ma si potevano benissimo vedere lunghi tavoli dove sedevano loschi figuri, era leggermente intimorita di quel luogo, Gajill dal canto suo si sentiva come nel suo regno, un re che cammina fra gli schiavi.
"Ehi bambolina, perché non vieni a bere con noi?" Si azzardò uno di quei balordi, al che Gajill ringhiò bruscamente, lo sguardo omicida si stava per posare sul malcapitato, quando
"Water Lock" la ragazza si girò a fissare l'uomo che la stava invitando, e con un movimento della mano fece una delle sue magie, estremamente calma, bloccandolo in una sfera d'acqua e osservandolo con sguardo sadico mentre terminava l'ossigeno e si dimenava cercando la libertà.
A Gajill quella vista non dispiacque per nulla, anzi, era fiero di lei e sopratutto di se stesso per averla resa così, ma dopo essersi riempito gli occhi di quella idilliaca vista ordinò alla ragazza di sciogliere l'incantesimo, non voleva un morto appena arrivati; lei eseguì, facendo ricadere il poveretto per terra mezzo morto mentre con calma gli si avvicinò inginocchiandosi davanti a lui.
"Disturba ancora Lluvia e la prossima volta l'acqua sarà bollente" gli disse, mentre i compagni tenevano le distanze e Gajill ghignava diabolicamente.
"Ottimo come primo giorno ghihi" pensò l'uomo dai capelli nero pece tra un ghigno e l'altro.

Insieme i due si diressero verso la torre più alta del castello, fino a una porta dove la marcia si interruppe.
"Una volta dentro io parlerò e tu starai zitta, intesi?" Ordinò il drago serio, per tutta risposta Lluvia annuì silenziosa.
Varcata la soglia si ritrovarono davanti un uomo girato di spalle, gli abiti erano viola, appariscenti, e aveva delle strane protuberanze che sbucavano dalla schiena, come ali di pipistrello, probabilmente una strana decorazione dell'abito, ma quel che più scosse Lluvia era l'incredibile potere magico che scaturiva da egli, magia oscura straripava da ogni parte del suo corpo, era assai più potente si Gajill e Lluvia messi assieme, perciò anche estremamente pericoloso.
"Oh, sei tu Gajill, cosa ti porta qui, e in compagnia vedo" chiese l'uomo senza girarsi, qualcosa nella sua voce dava i brividi alla ragazza.
"Master, ho portato qui una persona che vorrei si unisse alla gilda, si chiama Lluvia" disse Gajill col suo solito tono.
"Interessante Gajill, e dimmi, quali sono le sue doti?" Chiese.
"È una maga dell'acqua, e sicuramente è più forte di quei buoni a nulla di sotto, l'ho addestrata io ghihi" rispose Gajill ghignando e sicuro delle sue parole.
"Uhm, molto bene" rispose girandosi per la prima volta e mostrando il volto, non era così vecchio dopotutto, ma non di sicuro nel fiore degli anni, e sopratutto non un bell'uomo "allora non vedo problemi"
Terminò avvicinandosi alla ragazza.
"Benvenuta nella grande gilda di Phantom Lord".

I due stavano percorrendo uno dei tanti corridoi del castello, il colloquio col master era terminato e ora Lluvia era a tutti gli effetti una maga di Phantom Lord.
"Lluvia si chiede cosa deve fare" la ragazza sapeva poco e nulla sul lavoro di Gajill, solo che a volte intraprendeva queste missioni e per un paio di giorni non lo si vedeva, null'altro.
"Devi portare a termine delle missioni, cose che solo noi maghi possiamo fare" spiegò semplicemente lui.
"E queste missioni possiamo accettarle insieme?" Chiese lei entusiasta, il pensiero di lavorare insieme a Gajill la riempiva di felicità.
"Potremmo, ma non sarà così, io lavoro da solo," rispose lui, smorzando l'entusiasmo della chioma blu "ma non ti lascerò andare in missione da sola, avrai un team" terminò incuriosendola non poco.
Arrivarono a un altro salone, assai più luminoso e meno movimentato dell'altro.
"Aspetta qui tu, e se arriva qualcuno a disturbarti... Beh, cerca solo di non ammazzarlo" ordinò lui uscendo per andare chissà dove.
La ragazza lo attese diversi minuti, mentre per passare il tempo osservava alcuni quadri appesi alle pareti; alla fine Gajill tornò con al seguito tre uomini: Il primo di essi era un grosso omone, vestiva con un impermeabile verde e un cappello in fedora sulla testa, ma cosa che la incuriosì era la benda sugli occhi, chissà come facesse a vedere, il secondo era vestito come un damerino, o un cameriere, assai elegante, ma dal volto stravagante, capelli verdi, come i dritti baffi, e un monocolo sull'occhio destro, infine il terzo era vestito con abbigliamento da samurai color rosso e una katana al fianco, i capelli erano in gran parte neri con alcuni ciuffi bianchi e sotto gli occhi era tagliato a metà da una striscia di colore nero.
"Loro sono il tuo nuovo team" parlò per primo Gajill alla ragazza, che frattanto scrutava il più grosso dei tre piangere.
"Che tristezza! Una così bella ragazza in un posto così cupo, Aria si rattrista" disse, Lluvia lo prese per pazzo, ma non si soffermò troppo dato che quello coi capelli verdi le si avvicinò.
"Madame che piacere conoscervi, io sono Sol, detto Sol del sottosuolo" disse il tipo stravagante.
"Io mi chiamo Totomaru, e non capisco nemmeno perché mi trovo qui" disse seccato il terzo pur presentandosi.
"Vi ho già spiegato che voi tre farete squadra con lei... Avete qualcosa da ridire?" disse loro Gajill con sguardo folle mentre i suoi occhi si illuminavano di un rosso sangue.
"Gajill... Lluvia non capisce, crede di essere abbastanza forte da poter lavorare da sola" disse la ragazza al suo mentore, Aria e Sol parevano non aver tutte le rotelle al posto giusto, mentre Totomaru le stava antipatico a pelle.
"Conosco benissimo le tue capacità, ma se dico che farete squadra allora così sarà" terminò Gajill levando le tende, in verità voleva difenderla, infatti poco prima aveva minacciato i tre che se Lluvia fosse tornata a casa con anche solo un piccolo taglietto li avrebbe fatti a pezzetti, Aria nel corso degli anni era migliorato molto, infatti poteva accettare missioni di classe S, gli altri due invece si erano distinti dalla marmaglia per le loro capacità, non erano al livello di Lluvia, ma sempre meglio di nulla.
"Dannato Gajill, non può sempre comportarsi così" disse ancora seccato Totomaru, scatenando la collera della ragazza.
"Come hai detto scusa? Lluvia non permette che si parli male di Gajill" stava già per colpirlo con una sua magia, ma Sol si mise in mezzo.
"Non non non, la prego madame, si calmi, Totomaru voleva solo dire che Gajill a volte è un po brusco, ma voi siete vecchi amici?" Chiese poi.
"Non sono affari che ti riguardano" rispose lei, secca, Gajill le aveva insegnato così e non le andava di dare spiegazioni "piuttosto, se dobbiamo essere un team non dovremmo avere un nome?" Terminò lei; tutti e quattro presero a pensare a qualcosa, ma dopo un'interminabile silenzio si arresero tutti, così iniziarono a parlare, cercavano di fare amicizia, o qualcosa del genere.
Lluvia capì piano piano e senza chiedere che tipo di magie possedessero i suoi nuovi compagni, Aria controllava i venti, Sol la terra e Totomaru il fuoco.
"Aria, terra, fuoco" pensava Lluvia "Aria, terra, fuoco e... Acqua" ebbe un'improvvisa illuminazione.
"Element Four!" Disse urlando.
"Element Four?" Ripetè Totomaru "Che sarebbe, una qualche magia?"
"No, Lluvia ha trovato il nome per il team, Element Four" disse orgogliosa di se stessa mentre gli altri tre la fissavano pensierosi.
"Element Four... Credo sia un ottimo nome madame" disse Sol gongolando.
"È un così bel nome, che tristezza" piagnucolò Aria, perché poi nessuno lo sa, mentre Totomaru fece solo un cenno di approvazione annoiato.
"Allora è deciso, da oggi saremo gli Element Four di Phantom Lord"
E fu così che iniziò tutto, molte furono le avventure di Lluvia e i suoi nuovi compagni, con Gajill che era sempre più fiero di lei.
Fino a quando non arrivò la richiesta di aiuto da uno degli uomini più ricchi del paese, che chiedeva di riportargli la figlia, unitasi alla gilda di Fairy Tail, acerrima rivale di Phantom Lord, ma questa è un'altra storia.


Angolo dell'autore.
Prima di tutto mi scuso se pubblico questo capitolo così tardi, ho avuto molto da fare in questi giorni e non ho nemmeno potuto scrivere, in ogni caso eccolo qui, il capitolo finale della storia, qualcosa di semplice e corto, a idee scarseggiavo, però spero vi possa piacere, alla prossima.
  
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