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Autore: Fanie33    29/02/2016    4 recensioni
Baci, principalmente.
I paring classici intervallati da Ship di cui tutto si può dire tranne che si trovano spesso.
Dalle sorprese a quello che un po' ci si aspettava, ogni capitolo racconta una storia diversa.
Ogni capitolo, un bacio diverso.
[Wincest-Weecest-Destiel-Sabriel-Debriel-Sastiel-Lubriel-Crobby-Dean/Lisa-Megstiel-Wincestiel-Samifer-Gabriel/Kalì-Calthazar...]
Genere: Comico, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash, Crack Pairing | Personaggi: Castiel, Dean Winchester, Gabriel, Sam Winchester, Un po' tutti
Note: Lime, Raccolta, What if? | Avvertimenti: Incest, Threesome | Contesto: Più stagioni, Contesto generale/vago
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Rating: Verde.
Genere: Fluff, un po' demenziale, e qualcosa di comico.
Contesto: Ipoteticamente dopo l'Apocalisse, quindi sesta, ma non ha un vero e proprio contesto.
Note: È per tutti quelli che mi hanno chiesto di scrivere ancora qualcosa su questo paring. Spero che sia decente, questa ship è una faticaccia.
Ci si vede nelle NdA.


 

God save the Queen




Se un anno prima qualcuno gli avesse detto che la sua vita avrebbe preso quella piega, probabilmente avrebbe preso quel qualcuno, lo avrebbe legato ad una sedia e lo avrebbe esorcizzato.
A pensarci, perfino lui si riscopriva sorpreso di come le cose erano evolute, dalla quasi-Apocalisse in poi.
Probabilmente pensare che la fine del mondo sventata per un pelo fosse stata una fortuna sarebbe eccessivo, però Bobby non riusciva davvero ad impedirsi di ringraziare mentalmente un certo patto, e tutto quello che da esso era scaturito.

Certo, avere il re dell'Inferno che ciondolava in salotto per la maggior parte del tempo, distraendolo dalle cacce e divertendosi a fare scherzi idioti ai Winchester, non era esattamente in cima alla lista dei suoi buoni propositi per quell'anno, ma il fatto era che -mastini infernali e dannato accento scozzese a parte- gli piaceva averlo intorno.
Gli piaceva un po' tanto.

Crowley, dopo il primo periodo di assestamento e battute stupide, si era rivelato straordinariamente incline alla vita sedentaria. Sul divano di Bobby, certo.
Il padrone di casa, superato l'imbarazzo di farsela con un demone, si era arreso alla curiosa evidenza di essersi, sì, insomma, invaghito del Re dell'Inferno.
(Quando lo aveva detto a Sam e Dean aveva usato più o meno gli stessi termini, e mentre il maggiore rischiava di strozzarsi con la birra che teneva in mano, suo fratello lo guardava con l'espressione che avrebbe avuto un cervo in procinto di essere investito da un'auto in corsa. Non era stata la conversazione più edificante della sua carriera, ma alla fine entrambi l'avevano accettato di buon grado. Dopotutto, Sam aveva già avuto esperienze demoniache in passato, e Dean, beh, Dean preferiva gli angeli, a quanto pareva, ma Bobby confidava che non fosse tanto diverso)
Crowley, comunque, passava così tanto tempo nel suo salotto -e nella sua camera, nella sua cucina, nel suo bagno...- che a volte al vecchio cacciatore risultava difficile credere che avesse davvero un Inferno da gestire. In sua difesa c'era da dire che le possessioni demoniache erano diminuite notevolmente da quando... insomma, da quando il Re godeva della sua compagnia.

In realtà, la vita con il demone non era molto diversa dalla sua solita, soprannaturale vita di sempre.
Okay, doveva stare attento a dove metteva i piedi per non inciampare su qualche mastino infernale accoccolato ai piedi del suo padrone, e spezzare ogni tanto qualche trappola del diavolo in cui Crowley incappava accidentalmente. E poi certo, ricordarsi di non versargli mai da bere wiskey dalla propria riserva, perché tutte le bottiglie che possedeva contenevano in parte acqua santa.
Però alla fin fine, avere qualcuno che gli preparava la cena -in realtà la faceva semplicemente comparire davanti a lui, ma Bobby preferiva non farsi domande- quando era troppo preso da qualche ricerca per ricordarsi di mangiare, che gli suggeriva l'esatta traduzione di una parola di un testo particolarmente ostico, che aspettava pazientemente, anche per ore intere, che il padrone di casa riuscisse finalmente a contattare i dannati Winchester per assicurarsi che non fossero morti entrambi e che, all'occorrenza, appariva lui stesso ai due fratelli, intimando loro di accendere il telefono prima che a Bobby venisse un infarto, beh, era qualcosa a cui lui non era più abituato.

Avevano avuto le loro discussioni, ovviamente.
Come, ad esempio, quando Crowley aveva fatto sparire tutti i libri di esorcismi dalla libreria di casa Singer. Oppure, quando aveva cercato di infilarsi sotto alla doccia con il vecchio cacciatore, prima di scoprire che tutta l'acqua che circolava nelle tubature era benedetta.
Bobby, onestamente, ricordava con affetto il giorno in cui il demone aveva cercato di polverizzare la sua vicina di casa, quella signora molto gentile che ogni tanto gli regalava una torta. Vedere il Re dell'Inferno geloso di una casalinga in grembiule a fiori era stato qualcosa a cui non credeva avrebbe mai avuto l'onore di assistere.

Ma per quanto Crowley potesse risultare fastidioso, inopportuno, assillante e odiosamente demoniaco, il vecchio cacciatore non riusciva a lamentarsene, davvero.
Perchè c'erano quei momenti, quei microscopici secondi tra una caccia e una telefonata, in mezzo alle battute sarcastiche di Dean e alle visite inaspettate di Rufus, in cui Crowley era... beh, suo.
Gli si sedeva accanto, gli allungava una bottiglia di wiskey o un bacio sulle labbra, gli stringeva le dita tra le proprie, gli si rannicchiava vicino la sera, sotto alle coperte. Era perfetto. Era quasi umano.
Era sempre ironico, certo, dannatamente scozzese e pieno di puzza sotto al naso, ma riusciva a dimostrargli qualcosa, qualcosa che Bobby non vedeva rivolto a se stesso da molti anni.
E visto che la vita dei cacciatori faceva schifo e aveva il brutto vizio di finire sempre troppo presto, lui si era semplicemente deciso a godersela, per tutto il tempo possibile.



Di tutto, forse la parte che in assoluto preferiva erano le mattine.
Quando si girava su se stesso, sul letto, e scopriva che c'era qualcuno, accanto a sé, qualcuno che non aspettava altro che vederlo svegliarsi per poterlo baciare, e forse era schifosamente melenso e decisamente adolescenziale, però era perfetto.
Quella mattina in particolare, le le labbra del Re dell'Inferno sapevano di fragola e vaniglia.
«Hai di nuovo rovistato nella dispensa mentre dormivo, vero?» mormorò, a mo' di buongiorno.
«Quante storie per qualche caramella» rispose Crowley, ghignando «e comunque lo faccio per il tuo bene. Non vivrai a lungo con una dieta a base di zuccheri e alcol»
Bobby sbuffò, coprendosi il viso con una mano. «Maledetto demone»
«Fingi che ti dispiaccia, cacciatore brontolone» rispose lui, con una guancia appoggiata sul palmo e il gomito affondato tra i cuscini, con addosso il suo solito completo.
Allungò una mano verso di lui come per accarezzargli il collo o qualcosa del genere, ma Bobby la scacciò di malagrazia.
«Levati di dosso, è tardi e io devo alzarmi»
Crowley roteò gli occhi, fingendosi offeso. «Come preferisci. Tanto anche io ho da fare. Devo fare un salto giù nell'Ade a controllare i miei ragazzi»
Bobby strizzò le palpebre, rabbrividendo. C'erano cose che preferiva non sapere.
Quando si mise seduto, tutte le vertebre scricchiolarono, e lui mugugnò con disappunto.
Aprendo gli occhi, trovò il demone che lo fissava, a pochi centimetri dal proprio naso. «Che vuoi?» brontolò.
«Il mio più che meritato buongiorno, bella addormentata» disse Crowley, sporgendosi in avanti e coinvolgendolo in un bacio lungo e molto rumoroso, qualcosa da cui il vecchio cacciatore non ebbe né la forza né il desiderio di ritrarsi.
Dopo lunghissimi secondi, il demone si allontanò con un ultimo morso al suo labbro inferiore.
Bobby aprì gli occhi, guardandolo storto. «Sempre pronti ad eseguire gli ordini del Re, eh?» borbottò, come se davvero gli fosse dispiaciuto.
«Esatto, dolcezza» rispose lui, ghignando, e un attimo dopo era scomparso.
Il vecchio cacciatore rimase per un attimo interdetto, poi chiuse gli occhi con esasperazione, mentre uno strano pensiero gli attraversava di slancio la mente.

Ma se Crowley era il Re dell'Inferno, questo faceva di lui la Regina?






















NdA
... Eeeeeeeee sì, è quello che è, non ne sono particolarmente orgogliosa. L'idea in origine era carina, ma la mia testa stasera non sta collaborando.
Non c'è molto da dire, spero che vi sia piaciuta, soprattutto a tutti quelli che mi avevano chiesto altre Crobby. Come credo di aver già detto sei milioni di volte, sono una coppia che faccio fatica a descrivere.
Nulla, come al solito grazie a tutti voi che siete stupendi, un bacio alla mia beta e alla (ormai ufficiale) prompter -anche se stavolta non c'entra niente- e basta, un abbraccio e a presto.
Fanie

 

   
 
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