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Autore: Erebos    29/02/2016    0 recensioni
SPOILER sulle saghe di Percy Jackson Dei dell'Olimpo ed Eroi dell'Olimpo!
E' passato un anno dalla fine della guerra contro Gea. La vita sembra tornata alla normalità, o qualcosa di molto simile a questa. 18 agosto, se siete bravi semidei, sapete che non è un giorno come tutti gli altri. Tutti allegramente riuniti al Campo Mezzosangue, ci si sente un po' a casa. Di tuffi nel passato e cambiamenti sorprendenti ce ne saranno a bizzeffe. L'oracolo non ha più enunciato nulla, eppure...
Genere: Fantasy, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Calipso, I sette della Profezia, Luke Castellan, Talia Grace, Zoe Nightshade
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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                                                                                                                           Tutti tornano
1.Perchè i compleanni normali ci fanno schifo
Non era passato poi così tanto tempo dalla fine dell’ultima profezia, soltanto un anno, eppure per i due campi sembravano trascorsi secoli. La vita era ricominciata normalmente, al limite del concesso sia chiaro: piccole imprese, le serate trascorse fra Nuova Roma e il Campo Mezzosangue, le caccie alla bandiera. Percy e gli altri facevano l’impossibile perché tutti gli dei avessero una cabina in entrambi i campi e perché i figli venissero riconosciuti entro l’età prestabilita. Quel giorno era il compleanno di Percy Jackson. 18 anni, ed aveva ucciso il minotauro senza saper maneggiare una spada, lottato contro i più disparati mostri, titani e divinità. Erano tutti presi dalla caccia alla bandiera: greci, cacciatrici, romani e…no, le amazzoni erano sempre dell’idea che i maschi fosse meglio evitarli. Una sola bandiera, tre schieramenti.
Chris Rodriguez cercava di convincere Clarisse che appiccare fuoco alle tende delle cacciatrici, solo perché tiravano con l’arco, non era una buona idea ma lei era irremovibile: dopo la vittoria dei Greci (perché loro avrebbero vinto) le cacciatrici avrebbero dormito sotto le stelle.
Percy, Annabeth, Piper, Jason, Frank e Hazel si erano astenuti dal gioco. Stavano parlando seduti in cerchio nella cabina di Zeus, nonostante la statua li inquietasse non poco.  –Quindi Rachel non ha più detto nemmeno una profezia?- aveva chiesto Frank perplesso.
-Nemmeno mezza, anche se probabilmente mezza profezia sarebbe pure peggio- gli aveva risposto Piper mentre giocava con la piuma incastrata fra i suoi capelli.
Avevano cambiato argomento rapidamente per arrivare a parlare di come Percy sbavasse quando dormiva e del motivo per cui Hazel non riuscisse a capire cos’erano esattamente questi tablet. Le conversazioni vennero presto interrotte da un piccolo satiro volante con un mattone blu in mano.
-Coach! Possibile che suo figlio sia sempre con qualcosa di pericoloso in mano?!-
-Grover, come sei paranoico è solo un mattone!- i due satiri si misero a rincorrere per tutta la stanza il piccolo che venne fermato da Jason il quale aveva spiccato il volo poco dopo la loro entrata. Il piccolo satiro rideva come un matto alla faccia delle preoccupazioni di Grover. Senza che nessuno potesse dire nulla fece la sua comparsa Tyson che gesticolava borbottando parole sconnesse.
-Di nuovo….nave grande…i pony arcobaleno…fuoco…grande fuoco!...Tyson-
-Ehi, tranquillo fratello, che succede?-
-Fuori…-
Percy continuava a non capire così incontrando lo sguardo perplesso di Annabeth sospirò –Andiamo fuori-
Uscirono dalla cabina, lasciando i due satiri con il piccolo. Il campo era deserto, tutti si trovavano nella foresta. Seguirono Tyson fino al campo da basket, dove li attendeva Talia che fissava il cielo con sguardo assente.  
-Talia! Stai bene?- chiese Annabeth preoccupata guardando la postura rigida che la ragazza aveva assunto sentendoli avvicinare. Non molto tempo tutti si resero conto che il loro anno sabbatico era giunto al termine. Una stella cadente, sembrava, si avvicinava al campo.
-Gli Stoll hanno deciso di prenderci in giro, mettendo in scena un’apocalisse?- scherzò Percy, ma non sembrava molto convinto.
- Sembra un ammasso di metallo incandescente- commentò Frank in un sussurro.
Dalla “stella cadente” un po’ troppo caduta, precipitò un’oggetto altrettanto infiammato.
-Percy fa qualcosa!- strillò Annabeth appena la cosa toccò terra.
-E che posso fare?!- urlò lui in risposta preso dal panico.
-USA L’ACQUA!- urlarono i ragazzi intorno a lui che nel frattempo erano aumentati perché la caccia alla bandiera si era conclusa. Una volta spento, l’oggetto risultò essere una bottiglia. Nyssa, che essendo figlia di Efesto non ci faceva troppo caso al fuoco, raccolse la bottiglia e ne estrasse un foglio, lesse ad alta voce.
-Non…ma che diamine di scrittura…state lì a fissare il cielo come…dei…Babbuini? No, no babbei. Babbei? FATE QUALCOSA! Sempre il vostro magnifico…non ci credo…Leo Valdez. Fra parentesi: che preferirebbe evitare di appiccare fuoco al campo-
 
 
-Angolo Autore-
Salve a tutti abitanti del mondo! Questo è il mio primo primissimo, racconto che pubblico sul sito. Se state leggendo queste note vuol dire che questa “roba”  che ho scritto non è così terribile. Penso che il nostro caro zio Rick, ci abbia lasciato un po’ a bocca asciutta, perché nella mia testa bacata ci sono questioni ancora irrisolte. Quindi ho deciso di provare a cimentarmi in questo fandom (che io amo), pregando di non allontanarmi troppo dall’idea dei suoi personaggi. Fatemi sapere che ne pensate ;)
 
   
 
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