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Autore: The_Lock    29/02/2016    1 recensioni
A grande richiesta, il secondo capitolo della saga It's Up to You. Ashley è una matricola che si trasferisce nel campus St. Collins. Tra confraternite e segreti, il gioco interattivo ritorna: a fine di ogni capitolo si dovrà scegliere tra due o più opzioni, ognuna delle quali avrà delle conseguenze. Il primo a commentare ha il diritto di scegliere.
Genere: Horror, Suspence, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'It's up to you!'
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ST. JUDE HOTEL, ore 23:01

 

“E va bene!” sbottò Madison, dirigendosi insieme a Logan e a Linsday verso il lato opposto del corridoio, vale a dire nel lato destro del terzo piano, dove speravano che l'assassino non li avrebbe seguiti.
I tre decisero di non correre per evitare di far rumore e camminarono con lunghe falcate attutite dalla morbida moquette del pavimento. Appena svoltato l'angolo, Logan aprì la prima porta e fece entrare le ragazze e poi, con loro, vi si chiuse dentro, facendo il più piano possibile.

“Che orrore!” sussurrò Linsday, mordendosi un'unghia.
“Rimaniamo calmi, siamo comunque in tre...” sussurrò Madison.
“Tre? Tu sei magra come un chiodo e Linsday è muscolosa come un filo d'erba...” commentò Logan lanciando un'occhiataccia alla bruna.

“Dio, per forza con voi tre devo crepare?” si lamentò la leader della TPK, sedendosi sul letto e facendo scattare le molle del materasso. Il rumore fece irrigidire tutti e tre ed i ragazzi rimasero in ascolto per aspettare qualche rumore che avvertisse loro della presenza dell'assassino, ma magari aveva cambiato strada.

I tre ragazzi trattennero il respiro a lungo, cercando di resistere al senso di panico che li pervadeva, finché una voce non prese a chiamare dal corridoio.

“Madison?” si sentì chiamare. La ragazza impallidì e Logan e Linsday si girarono di scatto per osservare la ragazza come fosse la prossima vittima.
“Madison?” ripeté la voce e la bruna si avvicinò alla porta, poggiando l'orecchio sul legno umido.

“È Freddie!” disse a bassissima voce.

“Sei sicura?” domandò Linsday. Spaventato, Logan aprì lo spioncino della porta ed aspettò finché non riconobbe il suo compagno di confraternita Freddie.
“Sì, è lui.” mormorò.

“Che facciamo? Apriamo?” domandò Linsday, poggiando le mani sulle guance come segno di disperazione.

“Non lo so...” mormorò Logan “Potrebbe essere una trappola...” disse.
“Almeno avvisiamolo...” sussurrò Madison, ben poco disposta a lasciare che Freddie morisse senza che qualcuno lo aiutasse. Era vero, con lui andava a letto soltanto, ma Madison non era così crudele come gli altri credevano.
“Se parli magari il killer ci sente e siamo nella merda!” protestò Logan a voce bassa.

“Oh, che noia! Allora votiamo! Volete lasciare che Freddie muoia?” disse la ragazza, massaggiandosi le tempie.

 

A) Madison parla con Freddie (a porta chiusa)
B) Madison NON parla con Freddie

 


Michael seguì il tunnel ma senza una fonte di luce era difficile capire da che parte stesse andando. Era buio pesto e, per quanto i suoi occhi si fossero abituati all'oscurità, non riusciva a capire dove fosse diretto.
A volte gli sembrava di aver impegnato una discesa, altre volte una salita e riuscì a contare solo tre curve a sinistra prima di perdere il conto a causa della grande confusione che aveva in testa.
Vide, infine, una luce arancione che tremolava con vigore e splendeva dietro l'angolo. Svoltò lungo l'angolo ed il rosso si ritrovò in un altro, lunghissimo corridoio.
La luce proveniva da una candela ed era posta vicina ad una scatola rettangolare. Incuriosito, Michael si avvicinò e prese in mano la candela per aiutarsi a vedere meglio ciò che era scritto sul biglietto che presentava il suo nome.
Un piccolo regalo per aiutarti a sopravvivere.” Questo e questo soltanto diceva il biglietto. Michael aggrottò la fronte e fu percorso da un brivido freddo. Cosa stava succedendo, in quel luogo? Sembrava un gioco architettato fin nei minimi dettagli da chissà chi.
Aprì la scatola e vi trovò all'interno un grande coltello dalla lama affilata. Lo prese in mano e lo soppesò: era parecchio pesante e richiedeva una certa destrezza nel suo utilizzo.
Perché c'era un coltello da macellaio in quella scatola e perché era diretto a lui e perché, infine, avrebbe avuto bisogno di un coltello per sopravvivere? Sopravvivere a cosa, si chiese.

Era ormai evidente anche al ragazzo che qualcosa non andava in quel posto, e forse rifiutare un'arma sarebbe stato immaturo; ma quella lama così affilata metteva nell'animo di Michael una vera e propria ansia poiché a lui le armi non piacevano.
 

C) Michael prende il coltello
D) Michael NON prende il coltello


Carissime e Carissimi,
ringraziamo Cheshire96 per le scelte dello scorso capitolo. Perdonate il capitolo breve, ma non giudicate dalle apparenze: questi due bivi avranno ripercussioni molto sconvolgenti, se intrapresi in un certo modo. 
Preferite, quindi, che Madison avvisi Freddie (mantenendo la porta chiusa, è chiaro) della presenza dell'assassino o che lo lasci vagare incosciente per i corridoi? E Michael? secondo voi l'arma può giovargli o è meglio se rimane senza alcuna difesa?
La scelta è vostra,

The_Lock

  
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