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Autore: NonnaPapera    01/03/2016    1 recensioni
Erano tante, tutte messe in fila, tutte ordinatamente disposte sul muro. Migliaia di maschere uguali ma dissimili l’una dall’altra.
Genere: Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La scelta mattutina

Erano tante, tutte messe in fila, tutte ordinatamente disposte sul muro. Migliaia di maschere uguali ma dissimili l’una dall’altra. Infiniti volti, alcuni rovinati dall’usura e dal tempo, altri intonsi e mai utilizzati, alcuni rotti, alcuni impolverati. Eccole lì tutte le sue vite passate e future. Tutte le sue infinite identità, che ogni giorno decideva di indossare, di cambiare per apparire umana in un mondo di uomini.
Camminava silenziosa e lieve, sfiorando di volta in volta quelle corrispondenze sempre nuove e sempre uguali. I polpastrelli accarezzavano ora una ora l’altra maschera, sulla pelle sentiva il freddo, il caldo, il ruvido e il bagnato. Ogni mattina quel suo piccolo rito si ripeteva indefesso, riempiendole il cuore di gioia e aspettativa. Quale scegliere? Quale tra le tante utilizzare quel determinato giorno per camminare tra i mortali?
Lambì un’espressione triste e disperata, che oggi fosse il caso di divenire Sofferenza? No, non era dell’umore adatto, scrutò con attenzione un’altra maschera che era lì, poco distante da quella di Sofferenza… e se quel giorno si fosse incarnata in Gioia?
Scosse la testa in segno di diniego verso i sui stessi pensieri.
Continuò a camminare per la stanza osservando e soppesando le sue mille identità, indecisa -come ogni mattino- su chi diventare.
Dolore, Felicità, Amicizia, Animosità, Rabbia, Nascita, Amore… ce ne erano talmente tante, e tutte le appartenevano, erano un piccolo pezzo di lei.
Con la mano si scostò i capelli che le erano ricaduti davanti al viso privo di lineamenti e di organi. Se avesse già avuto la bocca avrebbe sbuffato infastidita. Quella mattina –più delle altre- tentennava nella scelta.
Alla fine si riscosse e, andando a passo sicuro verso un angolo male illuminato della stanza, afferrò una maschera vecchia e rovinata che quasi faticava a stare insieme ma che al tatto sembrava stranamente solida.
Se la infilò e finalmente poté stendere le sue nuove labbra in un sorriso soddisfatto.
Era sempre su quella identità che la sua scelta ricadeva se era troppo indecisa su cosa indossare. Si rimirò ad uno specchio e compiaciuta, si allontanò dalla stanza pronta a scendere sulla Terra mormorando:
- Per oggi sarò Morte domani si vedrà…-



Scritta nel 2011 così come l'ho pensata la ripubblico
   
 
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