UN
UOMO NUOVO
Quando Cassidy aprì la porta, non poteva credere alle persone che si ritrovò davanti: Kate, Aaron, una ragazza bionda (la mamma di Aaron, forse? Kate le aveva detto che i capelli biondi il bambino li aveva presi da sua madre.), ma, quello che la stupì più di ogni altra cosa, Sawyer. Se ne stava lì, alle spalle delle due donne e aveva uno sguardo strano, che non aveva mai visto sul suo bel viso da truffatore bastardo. Sembrava sinceramente dispiaciuto e intimorito. Se lei non avesse saputo quanto lui fosse bravo a mentire, anche con i soli occhi, poteva credere che fosse realmente sincero, mentre la guardava di sottecchi, avendo quasi timore della sua reazione. Cercando di rimanere fredda, si voltò a guardare verso Kate, sicura che dovesse a lei l'onore di quella visita.
- Ciao Cassidy.
- Ciao Kate.
- Zia Cassidy, non c’è Clem?
- Si, tesoro. E’ nella sua cameretta. Perché tu, Kate e Claire non andate su a vedere cosa sta facendo?
- E tu non vieni con noi?
- No, io devo parlare un attimo con Sawyer!
- Zio James, vuoi dire?
- Vieni tesoro, andiamo da Clementine! Così la facciamo conoscere a Claire!
- Così Kate è riuscita a riportarti indietro, questa volta, James!
- Già. Cassidy...
- Spiegami una cosa: che diavolo sei venuto a fare fino a qui? Perché non lo so se voglio che Clementine conosca suo padre, dato che hai espressamente detto che non la consideri tua figlia.
- Ascoltami, Cassidy, lo so che mi reputi il peggior bastardo al mondo, ma davvero vorrei che noi potessimo parlare.
- Perché dovrei stare qui a sentire le tue balle?
- Perché, se tu mi dai un’opportunità, per una volta, ti dirò tutta la verità.
- E su quali basi dovrei crederti?
- Beh, innanzitutto, sono passati degli anni da quando ci siamo visti l’ultima volta e io sono molto cambiato, nel frattempo. L’esperienza sull’Isola mi ha dato modo di riflettere e capire gli errori compiuti in passato. Inoltre, ci sono delle cose che non sai.
- Ah, e quali sarebbero?
- Che cosa vuoi da me, Sawyer? E, soprattutto, perché sei qui?
- Voglio che tu mi ascolti e basta. Inoltre... Inoltre voglio conoscere Clementine.
- Ok, ti ascolto. Sentiamo cosa hai da dire. Dopo, valuterò se potrai incontrare mia figlia, oppure no.
- So che Kate ti ha già raccontato quello che è successo durante il periodo che abbiamo passato sull’Isola, prima che lei e altri miei compagni la lasciassero per la prima volta...
- Si, certo. Mi ha detto tutto. Anche della vostra relazione.
- Si, lo so. Mi ha accennato la tua interessante teoria riguardo al perché mi sarei buttato dall’elicottero.
- Interessante vuol dire che avevo ragione io?
- Beh, più o meno. Avevi ragione sul fatto che avevo paura di affrontare un futuro con Kate, tuttavia, non è per quello che mi sono buttato dall’elicottero.
- So che non sono una brava persona e che ho fatto tanti brutti errori nella mia vita. Ci sono stati dei momenti in cui ho dovuto agire in modi non consoni ad un brav'uomo. E anche se sembrava tutto l’incontrario, le mie intenzioni erano buone. Io…
- Per me non è facile parlare di queste cose, accidenti! Però ci tengo a farlo, perché meriti delle spiegazioni.
- Che cosa c’è?
- Beh, c’è che inizio davvero a credere che tu non sia lo stesso uomo che ho conosciuto tempo fa. A quanto pare, quest’Isola ti ha davvero cambiato.
- Non è stata l’Isola a cambiarmi. Però, in effetti, da quando ci sono finito, ho potuto rimettere un po' in ordine la mia vita e, riflettendo, ho compreso molte cose.
- Tipo?
- Tipo, ho compreso che con te mi sono comportato molto male, però vorrei che tu adesso capissi, che, nonostante tutto il male che ti ho procurato, non ho avuto altra scelta.
- Che vuoi dire, scusa?
- Ricordi quando sei venuta in prigione?
- Certo, quando hai detto che Clementine non era tua figlia. Penso che non lo dimenticherò mai.
- So che per te è difficile da credere, ma l'ho detto per proteggervi. Il direttore del carcere mi stava alle costole per un brutto affare e avrebbe potuto usarvi per fare leva su di me.
- Che intendi per brutto affare, se eri dentro?
- Credi che il carcere sia un posto pulito? C'è più corruzione lì dentro che da qualsiasi altra parte! E se ci sai fare, puoi guadagnare con poco uno sconto di pena.
- Dovevo fare il mio interesse, va bene? Comunque è un affare che mi ha fruttato una buona ricompensa, oltre lo sconto di pena.
- Aspetta un attimo… Di che cifra stiamo parlando?
- Di una buona cifra, se ricordo bene.
- Così sei stato tu ad aprire il conto a nome di Clementine?
- Era l'unica cosa che potessi fare per lei.
- Eppure hai fatto in modo che fosse impossibile risalire a te.
- Sai meglio di me che era meglio per Clementine che non sapesse mai chi fosse suo padre. Un truffatore senza cuore né coscienza, almeno allora.
- Invece adesso pensi che dovrebbe saperlo?
- Si, perché...
- Sei cambiato, lo so. Continui a ripeterlo, ma io non mi fido più delle tue parole.
- So che non hai motivo di fidarti di me, ma ti fidi di Kate, no?
- Credi che lei mi avrebbe portato qui se non l’avesse ritenuta una buona idea? Se non sapesse che adesso sono un uomo nuovo, di cui ci si può fidare?
- Ma è l’uomo della foto! Allora è davvero lui il mio papà, vero, mammina?
- Si, tesoro, lui è il tuo papà.
- Come ti chiami, papà?
- James Ford, piccola.