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Autore: NonnaPapera    01/03/2016    1 recensioni
Una casa di legno con una semplice porta e delle piccole finestre, un tetto spiovente e nulla più.
Compariva e portava con sé un profumo speziato di torte appena sfornate e il suono di un violino che si confondeva con la brezza del vento.
Non era propriamente una leggenda terrificante, nessuno aveva mai fatto cenno a qualche mostro o a qualche strega iraconda che vi dimorava.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Titolo La casa nel bosco
- Autore NonnaPapera!
- Fandom Originale
- Genere generale fantasy
- Tipologia Fiaba
- Avvertimenti One.shot
- Note dell'Autore Ho avuto difficoltà atrovare un'idea decente usando la foto e le parole, spero di non aver scritto banalità e che la storia risulti per lo meno piacevole
- Disclaimers e Crediti Partecipante alla Challenge il Giro dell'Oca indetta sul forum della Writers Arena Rewind
Immagine
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Parola
Violino





La casa nel bosco

Era un gioco leggero che da anni e anni coinvolgeva i ragazzi delle villaggio. Una prova di coraggio, un rito come tanti.
Entrare nel bosco, inoltrarsi nel folto della vegetazione, e continuare a camminare fintanto che non si raggiungeva la radura.
Non era una cosa difficile o particolarmente spaventosa, ovviamente se non si dava credito alle leggende che riguardavano la casa fantasma.
Si mormorava che in alcuni giorni particolari, specialmente nelle giornate di primavera in cui il vento soffiava fresco e il sole splendeva nel cielo, nel centro della radura compariva dal nulla una baita fantasma.
Una casa di legno con una semplice porta e delle piccole finestre, un tetto spiovente e nulla più.
Compariva e portava con sé un profumo speziato di torte appena sfornate e il suono di un violino che si confondeva con la brezza del vento.
Non era propriamente una leggenda terrificante, nessuno aveva mai fatto cenno a qualche mostro o a qualche strega iraconda che vi dimorava.
Però ci si accontentava, una casa fantasma era pur sempre una casa fantasma, anche se non faceva paura.
Accadde che un giorno di primavera, alcuni ragazzi del villaggio intrapresero la solita camminata per cercare la piccola baita stregata.
Fu strano, e nessuno seppe spiegarsi il come, ma quel giorno la trovarono.
Inizialmente sentirono aleggiare nell’aria il profumo di una torta al cioccolato appena sfornata poi, continuando l’avanzata, riuscirono anche a percepire distintamente il suono dolce di un violino; infine scostati gli ultimi rami degli alberi la videro.
Una casettina di legno scuro, che di spettrale non aveva nulla, ma che stranamente era comparsa in un luogo dove non avrebbe dovuto trovarsi niente ad eccezione dell’erba alta.
Non pareva per nulla pericolosa, però le leggende insegnano e così i ragazzi fecero dietro front e si misero a correre a perdifiato verso il villaggio, per avvisare gli adulti dello strano fenomeno.
Appena la notizia si sparse per il villaggio la decisione comune fu presa tempestivamente e senza remore, il paese si armò di tutto il necessario e una lunga processione partì alla volta della radura. Se c’era qualcosa di pericoloso che dimorava nel bosco, perdio lo avrebbero cacciato!
Marciarono con in mano forconi, vanghe, mestoli di legno e alcuni fucili, con passo deciso si avventurarono nella vegetazione e nel giro di pochi minuti raggiunsero la baita.
Quando l’intero villaggio fu di fronte alla piccola casetta, la porta si aprì e dall’uscio semibuio ne uscì una donnina piccola e ricurva.
Era una signora molto anziana, per reggersi in piedi si teneva con un bastone bitorzoluto ed era tutta vestita di nero però…Però non pareva affatto una strega.
Dopo lo stupore iniziale alcuni uomini si fecero coraggio e a voce alta le intimarono di andarsene, non volevano streghe nel loro paese.
La vecchia a quelle parole parve vivamente sorpresa.
Lei? Una strega?
Assolutamente no, si sbagliavano di grosso, non era una strega ed il suo scopo certamente non era quello di far del male.
Semplicemente era una fantasma.
Non un fantasma cattivo, si affrettò a precisare non appena vide l’intero villaggio sgranare gli occhi, semplicemente un fantasma solo.
In vita aveva sempre voluto rimanere da sola, nessun marito, nessun figlio… Nessun amico.
Era sempre stata fortemente convita che la solitudine fosse un dono prezioso e che bisognasse difenderla con cura.
Così aveva trascorso l’intera esistenza coltivando in isolamento le sue due grandi passioni: il violino e la cucina.
A detta sua, la vita vissuta così era stata magnifica e non aveva rimpianti, purtroppo però, pochi istanti prima della sua morte, un pensiero l’aveva colta.
E se…
E se avesse sposato un uomo, e se avesse avuto dei figli, e se avesse avuto degli amici… Come sarebbe stata la sua vita?
La morte la colse proprio mentre si poneva questa semplice domanda e così la sua anima rimase intrappolata.
Non poteva andarsene, almeno non prima di aver trovato degli amici.
Questa fu la sconcertante dichiarazione della vecchia fantasma.
Inutile dire che tutti i presenti la fissarono perplessi e anche non troppo convinti.
indecisi sul da farsi scelsero di affidare la loro sorte al destino, perciò tirarono una moneta.
Testa -avrebbero cercato di distruggerla- Croce -si sarebbero accomodati nella baita e avrebbero accettato di mangiare una fetta di torta e di fare quattro chiacchere.
Uscì Croce, perciò gli abitanti del villaggio facendo spallucce entrarono ordinatamente nella casa fantasma.
Mangiarono la torta, sentirono la vecchia suonare il violino e chiacchierarono per svariate ore del più e del meno.
A conti fatti fu un pomeriggio divertente.
Arrivata la sera l’intero villaggio si accomiatò salutando cordialmente il fantasma.
Sulla strada del ritorno i commenti furono svariati e differenti.
La moglie del fornaio insisteva nel dire che alla torta era stata aggiunta troppa farina, il parroco continuava a borbottare che -per essere uno spirito maligno- quel fantasma era davvero ospitale, altri ancora si lamentavano di aver dovuto ascoltare il concerto improvvisato ma, a questi ultimi alcuni rispondevano che la vecchia suonava davvero bene.
Inutile dire che la signora fantasma bene o male aveva trovato degli amici… Un intero villaggio di amici, con i suoi pregi e i suoi difetti.
La casa fantasma da quel giorno non scomparve più.
Nessuno sa se questa nuova vita piaccia alla vecchia fantasma oppure se rimpianga quella passata in completa solitudine ma, una cosa è certa, ormai sono anni che dimora in quella radura e se avesse voluto andarsene lo avrebbe fatto già da molto tempo.
   
 
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