Midnight
Capitolo 2
Il Midnight Progect
, come il nome suggerisce, era un progetto legato alla Mezzanotte.
Anzi, sarebbe più corretto dire che si trattava di un
progetto che aveva a che fare con un Incubo di Mezzanotte.
Midnight Nightmare. La nostra band.
L’ideatrice di tutto era stata Lily, la quale da sempre
sognava di poter un giorno suonare la sua fidata Stratocaster all’interno di
una rock/metal band affermata in tutto il mondo.
Un’ambizione decisamente grande per una ragazzina di soli
16anni. Ma in fondo si trattava di un sogno come tanti. Un desiderio che molti
altri ragazzi suoi coetanei avevano con lei condiviso, eppure, nessuno come lei
era andato così vicino alla realizzazione di una tale fantasia.
Finalmente dopo anni di fatica e difficoltà superate,
Lily, Violet ed io eravamo ad un passo
dalla vittoria.
Vittoria che stava per sfuggirci di mano…
Mikey non c’era.
Il luogo prefissato per l’incontro era un piccolo bar semi
sconosciuto che si trovava all’incirca a 10 minuti dalla casa di Violet.
Quando arrivammo a destinazione l’ora dell’appuntamento
era ormai passata da circa mezz’ora. Tuttavia non potevo crederci. Possibile ci
avesse scaricate così? Che non avesse resistito ad un’attesa così breve? Per
quanto potessi capire fosse un tipo piuttosto impegnato, non mi andava giù
l’idea che le nostre speranze fossero andate in frantumi per il semplice fatto
che lui non avesse avuto un briciolo di pazienza in più.
<< Ditemi che non è vero. Vi prego. Non è possibile
che se ne sia andato così… Violet hai provato a contattarlo?>>
<< Ci ho già provato tre volte ma non risponde al
cellulare. Mi dispiace, davvero. Non so che dire.>>
Lily stava per avere una crisi di pianto.
<< Ma dai! Non è assolutamente giusto! E che
cazzo!>>
<< Calmati
Sunny…e tu non metterti a piangere Lily, per carità!>>
Era inutile. Anche se Violet cercava di allentare la
tensione, ormai stavo davvero per sbottare. Dopo tutto quello che avevamo
passato non potevo certo stare calma a guardare il nostro sogno infrangersi per
l’ennesima volta. E il vedere la disperazione sul volto di Lily di certo non mi
aiutava.
<< Ma come cavolo faccio a calmarmi V! Edddannazione!
Non posso crederci che ci abbia piantate in asso solo perché eravamo un po’ in
ritardo! Che razza di professionista è??>>
<< Direi un professionista che si è svegliato tardi… Scusatemi.>>
Ci voltammo tutte e tre di scatto.
Mikey era a meno di due metri da noi. L’aria affannata.
Sembrava avesse corso.
Dietro di lui un’altra sagoma si stava avvicinando
velocemente. Non ebbi il tempo di guardarlo in faccia, tuttavia riconobbi
subito il ragazzo non appena vidi Violet fiondarglicisi addosso.
<< Geeeeee!! Ma cosa ci fai tu qui? Pensavo fossi
impegnato con la registrazione del nuovo album!>>
<< Già, ma quando Mik mi ha detto aveva un
appuntamento con voi per discutere del Midnight Progect non ho potuto fare a
meno di seguirlo! Rallenterò un po’ le cose alla band ma… Chi se ne frega!
>> rispose lui, sfoderando uno di quei suoi soliti sorrisi sghembi che
Violet tanto amava.
Lei e Gerard si erano conosciuti durante l’estate tra la
terza e la quarta superiore, quando lui aveva cominciato a lavorare presso uno
dei ristoranti diretti dal padre della ragazza. Tra i due fu amore a prima
vista. Nonostante all’epoca Violet fosse ancora minorenne Gerard non riuscì a
trattenersi dal chiederle di diventare la sua ragazza. Ricordo che la faccenda
suscitò un po’ di problemi poiché la differenza di età tra i due non era ben
accetta dai genitori di lei. Che posso dire. Dovevano volersi davvero bene per
essere riusciti a rimanere insieme nonostante tutto. La loro era davvero una
storia invidiabile.
<< Mi mancavi Violet… non immagini quanto…>> le
sussurrò Gerard all’orecchio.
In tutta risposta, Violet gli si strinse ancora più
addosso e gli diede un bacio così violento che sembrò quasi volesse staccargli
le labbra dalla faccia.
<< Ehm ragazzi… Siamo qui per parlare di cose serie.
Potreste rimandare le vostre effusioni ad un altro momento?>> li
interruppe Mikey, portandosi una mano vicino al viso facendo finta di tossire.
<< Hai ragione Mik, scusa>> rispose Violet
allontanandosi il minimo necessario dal suo ragazzo.
<< Non dargli retta dolcezza. Mio fratello è
semplicemente geloso perché lui non ha uno straccio di ragazza con cui poterle
fare certe effusioni.>>
Mikey fulminò immediatamente il fratello con un’occhiata,
dopodichè mi colse di sorpresa spostando il suo sguardo a incrociare il mio
che, dal momento in cui il ragazzo era arrivato, non gli si era staccato di
dosso un secondo.
Abbassai velocemente il volto, quasi come per un riflesso
condizionato, sperando fortemente non si fosse accorto che lo stavo osservando
forse troppo intensamente.
Dall’ultima volta che l’avevo incontrato di persona erano
passati poco più di sei mesi, eppure mi sembrava fosse cambiato parecchio. Aveva
lo stesso taglio e colore di capelli, forse giusto un po’ più lunghi, e portava
i suoi soliti occhiali da vista ai quali mi ero tanto affezionata. Nonostante
ciò lo trovavo diverso. Sembra forse…più adulto. Magari era cresciuto di
qualche centimetro in altezza.
Quando lo vidi per la prima volta frequentavo il quarto
anno di liceo. Fu in occasione del compleanno di Violet. Un giorno che non
dimenticherò mai.
Me ne stavo comodamente sdraiata in mezzo al giardino
della mia amica a giocare col suo cane, mentre lei e Lily, dopo aver
completamente devastato la cucina nel tentativo di preparare qualcosa di
commestibile, stavano decidendo quale film fosse meglio vedere per primo. La
scelta era tra una delle solite commedie romantiche viste e riviste e un
classico horror. Fosse dipeso da me li avrei bocciati entrambi. Improvvisamente
sentimmo suonare al citofono. I genitori di Violet non sarebbero tornati fino
all’indomani mattina e noi non aspettavamo ospiti. Considerando che quella che
si trovava più vicina all’ingresso ero io, le due simpaticone mi obbligarono a
dirigermi alla porta e vedere chi fosse. Roba che se fosse stato un serial
killer a quest’ora si ritroverebbero con un bel peso sulla coscienza. Eh. In
ogni caso mi diressi all’entrata e fu così che mi ritrovai di fronte a Michael
James Way e suo fratello maggiore Gerard. Da allora, nonostante ci avessi
provato all’incirca un milione di volte, non ero più riuscita a togliermelo
dalla testa. Il suo viso. Il suo sguardo. Il suo modo così gentile di parlare.
Tutto di lui mi affascinò incredibilmente. Con molta probabilità, se fosse
realmente stato uno stupratore omicida, non credo avrei opposto una gran
resistenza. Ebbene si. Mi ero presa una cotta devastante per il fratello del
ragazzo di una delle mie migliori amiche, con il quale non avrei mai potuto
avere la benché minima speranza. Era troppi gradini sopra a me. Troppi. Mi
sentivo davvero un idiota. Ero messa maluccio. Di questa cosa non ne avevo mai
fatto parola né con Lily e tanto meno con Violet. Non volevo mostrare loro un
lato così debole del mio carattere. Non a loro. E poi già me la immaginavo
Violet, intenta a farmi uno dei suoi soliti discorsetti umilianti non appena lo
avesse scoperto. Dovevo proprio evitare che venisse a saperlo…
Mentre mi stavo perdendo in uno dei miei soliti viaggi mentali
venni richiamata all’ordine da una gomitata indirizzata al mio braccio
sinistro.
<< Sveglia Sunny…non mi sembra il momento di dormire
sugli allori questo!>>
Lanciai un’occhiataccia alla mia amica ancora appiccicata
al suo uomo.
<< Ah ah molto divertente V. Sono sveglissima…
ehm…di che stavate parlando?>>
<< E ti pareva… Mikey ci stava dicendo che ha delle
buone notizie da darci. Allora?>> disse Lily rivolgendosi al ragazzo
<< Quali sono le novità? Sbrigati a parlare che non sto più nella pelle!>> spesso
sapeva essere davvero molto poco paziente.
<< Bene…ma…questo non mi sembra il posto più adatto
per parlare. Che ne dite.>> disse indicando l’ingresso del bar di fronte
a noi << entriamo?>>