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Autore: Per aspera ad astra    01/03/2016    1 recensioni
" [...] Quando poi sono diventati una coppia le cose non sono poi cambiate così tanto, Louis gli dice che lo ama raramente, e quando lo fa glielo sussurra a voce bassissima, all'orecchio, quasi fosse un segreto che nessuno deve conoscere. A dirla tutta, Harry pensa, ciò non è poi così lontano dalla verità, ma comunque non è questo il punto."
[ Harry/Louis] [Canon!Fic] [Slice of life]
Genere: Fluff, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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                                                    Quattro volte in cui Louis ha sorpreso Harry e una in cui non lo ha fatto
 
 

                                                                                   





Che Louis non sia quel tipo di persona che dimostra affetto in modo convenzionale Harry lo ha capito fin dal primo momento in cui lo ha conosciuto, anche quando erano solamente amici.
In effetti Harry può giurare che in quel periodo Louis non gli abbia, mai, nemmeno una volta, detto "ti voglio bene". Eppure sapeva che gliene voleva, e anche molto.

Quando poi sono diventati una coppia le cose non sono poi cambiate così tanto, Louis gli dice che lo ama raramente, e quando lo fa glielo sussurra a voce bassissima, all'orecchio, quasi fosse un segreto che nessuno deve conoscere. A dirla tutta, Harry pensa, ciò non è poi così lontano dalla verità, ma comunque non è questo il punto.
Il fatto è che Louis è quel tipo di persona che se lo abbracci il più delle volte si divincola dopo pochi secondi e che se lo porti in un ristorante elegante con il suono dolce del pianoforte come sottofondo, storce il naso e mette sù il muso. Harry ci aveva messo un po', all'inizio della loro relazione, ad inquadrarlo; spesso si ritrovava con l'essere disorientato dalle sue reazioni e non può negare che qualche volta si è sentito anche un po' offeso. Capitava che dopo lunghi baci e momenti intimi tra loro, Louis se ne uscisse con battute idiote o che affrontasse con sarcasmo cose che Harry riteneva serie e rilevanti. Temeva, in sostanza, che per Louis la loro storia fosse meno importante di quanto Harry la considerasse. Se ci ripensa oggi, a distanza di sei anni, dopo tutto quello che hanno affrontato, non può fare a meno di darsi dell'imbecille e ridere di cuore, tuttavia non riesce a biasimarsi per quel pensiero che comunque apparteneva a un ragazzino di diciassette anni e che era cotto di un ragazzo più grande che conosceva solo da qualche mese.

La prima volta che Louis ha sorpreso Harry è stata qualche settimana dopo il loro trasferimento nell'appartamento a Londra, all'epoca stavano insieme solo da due mesi e qualche giorno. In tutta sincerità, ancora oggi non sa spiegarsi come Louis abbia fatto a convincere sua mamma, ma fatto sta che quella sera erano lì.
Avevano invitato gli amici di Louis per fare vedere loro la nuova casa, Harry era un po' agitato perché conosceva solo Stan e voleva fare buona impressione sugli amici di sempre del suo ragazzo, in sostanza, non voleva passare per un ragazzino. Così avevano ordinato delle pizze e avevano scherzato a lungo, poteva notare come Louis riusciva con una sola parola a scatenare ilarità e portare luce e allegria in tutto l'ambiente, vedeva i suoi amici ascoltarlo e prestare attenzione a ogni cosa dicesse e riderne, anche se poi non era così divertente, ma se la diceva Louis lo sembrava.
Harry non li biasimava di certo, era quello che subito lo aveva colpito di Louis, la sua capacità di attrarre le persone, tuttavia ricorda chiaramente che dentro di se ne era geloso, avrebbe voluto tenere solo per lui quella luce, senza condividerla, e la consapevolezza che invece tutte quelle persone la conoscevano e la provavano da molto tempo prima di lui lo faceva sentire un po' fuori luogo.

Ridicolo, pensa Harry adesso.
Ridicolo, ha pensato Louis quando glielo ha raccontato.

Eppure era così.
Dopo aver cenato e aver giocato un po' alla play, quello che poi avrebbe ricordato essere Calvin propose di vedere un thriller, Seven, quel film americano con Morgan Freeman e Brad Pitt alle prese con un serial killer che uccide persone seguendo i sette peccati capitali. Insomma, il tipico genere di film che allora (ma anche oggi) avrebbe fatto venire gli incubi ad Harry per un mese.
Tuttavia, nonostante ogni cellula del suo corpo gli supplicasse di opporsi a quella proposta, si ritrovò ad annuire con poca convinzione tra gli assensi generali dei presenti.
Così prese posto in un angolino del divano accanto a Louis, e il film cominciò.

All'inizio fu semplice, ma andando avanti la tensione saliva sempre di più e le immagini si facevano sempre più raccapriccianti, la tentazione di mettersi una mano davanti agli occhi o quella di prendere la scusa di dover andare in bagno era insistente, tuttavia Harry si costrinse a rimanere là e a guardare, temendo di venire giudicato un bambino infantile e pure fifone.
Ora non ricorda precisamente quale scena fosse, ma ce ne fu una che, senza che lui potesse evitarlo, lo fece sussultare lievemente. Si guardò intorno per vedere se qualcuno se ne fosse accorto, e sembrava nessuno, ma Louis doveva averlo fatto, perché non passò qualche secondo che gli prese il mento con due dita e lo costrinse a guardarlo, facendogli così perdere il contatto visivo con la televisione.
E poi lo baciò. Delicatamente e a lungo.

Quando si staccarono Harry non poté fare a meno di chiedergli perché lo avesse fatto, soprattutto considerando che Louis non era tipo da effusioni in pubblico .

" Avevo voglia di baciarti" disse prendendo una manciata di popcorn salati e portandoseli alla bocca.
" E poi, non ci siamo persi niente. In questi film è tutto così finto, non c'è niente di cui avere paura"

E Harry gli sorrise.
È tutto così finto.
Non c' è niente di cui aver paura.

Lo aveva baciato per non fargli guardare quella scena senza che lo dovesse fare da solo, e poi lo aveva rassicurato. Perché Louis aveva capito tutto, senza che gli dovesse spiegare nulla.

E così quando si rigirò verso il televisore, con le labbra che sapevano di sale e un po' meno spaventato, Harry era sorpreso.


La seconda volta che Louis ha sorpreso Harry erano ormai una coppia da più di un anno.
La paura che Louis potesse reputare la loro relazione poco importante ormai era andata via da un pezzo, considerati anche tutti gli sforzi e tutti i sacrifici che lui ci stava mettendo per fare funzionare tutto. Le cose non erano semplici, ma come gli diceva sempre Liam, le cose belle non lo sono quasi mai.
In quell'ultimo anno il loro rapporto si era rafforzato, sentivano di appartenere l'uno all'altro più di quanto una coppia normale della loro età dovrebbe sentire, o forse, esattamente come una coppia normale della loro età dovrebbe sentire.
Fatto sta che Harry era innegabilmente, indubbiamente e inevitabilmente sicuro di essere follemente innamorato di Louis Tomlinson e allo stesso tempo era inevitabilmente, indubbiamente e innegabilmente sicuro che Louis provasse lo stesso.
E non perché glielo dicesse, Louis non era cambiato, ma perché glielo dimostrava nelle piccole cose, come quella di lasciargli sempre l'ultimo pezzo di hamburger quando uscivano a cena, o quella di coprirlo quando durante la notte si spostava la coperta, o quella di mandargli continuamente suoi selfie annoiati quando usciva con Eleanor.
Sapeva perfettamente che non si annoiava così tanto, alla fine Eleanor era a posto, ma sapeva anche che lo faceva per fargli ben capire che avrebbe preferito un milione di volte essere lì con lui. Insomma, il loro rapporto era di non detti e di gesti quotidiani. In silenzio, si urlavano di amarsi con gli occhi.
Non si erano mai ritrovati, quindi, a parlare del futuro. Un po' perché volevano viversi il presente, un po' perché li spaventava. Tuttavia capitò una sera dove avevano appena finito di fare l'amore, Harry aveva il capo poggiato sul petto di Louis, cullato dal battito del suo cuore, e quest ultimo intrecciava i suoi ricci con le dita. In quella posizione, Harry non poté evitare di lasciargli una una striscia di baci su quella porzione libera di pelle. Così sentì il suo cuore battere più veloce.

" Io ti sposerò, Harry" disse ad un tratto Louis dopo qualche minuto di silenzio.
Harry riaprì di scatto gli occhi, credendo di esserselo immaginato nel suo stato di dormiveglia, e magari di essere incappato in qualche sogno evanescente del suo subconscio.

Ma " io ti sposerò" ripeté ancora.

" Come? Che intendi dire?" Sapeva che fosse una domanda stupida, ma non riusciva a capacitarsi di cosa Louis avesse appena affermato come se stesse parlando delle previsioni del meteo.
" Esattamente quello che ho detto. Non so tra quanto e in quali circostanze, ma io un giorno ti sposerò Harry, se tu lo vorrai"
" Lo voglio" sussurrò quindi lui, facendo anche solo fatica ad emettere qualche respiro.
" Bene" E detto questo continuó ad intrecciare i suoi capelli.

Harry quella notte non riuscì a dormire, sia perché continuava a pensare alla promessa di Louis sia perché aveva il cuore che sembrava voler esplodere dentro al suo petto.
Non sa calibrare quanto effettivamente fosse sorpreso, forse perché lo stupore era troppo ovattato dalla felicità.


La terza volta è stata una delle prime occasioni in cui Harry cominciava a fermarsi a LA per qualche settimana.
Avevano passato insieme qualche giorno a Londra praticamente rinchiusi nella loro casa, ma il tempo sembrava essere volato e così Harry si ritrovò già con una borsa piena e un aereo prenotato per la California.
Gli sarebbe piaciuto poter partire baciando Louis sulle labbra per salutarlo e col cuore leggero, ma in quel periodo, tra gli impegni di Louis e le sue partenze, tra loro si avvertiva sempre più tensione quando arrivava il momento di salutarsi.
Quella volta Louis, quando si era svegliato e lo aveva trovato preparare le sue cose, non l'aveva presa particolarmente bene, a dire la verità è più corretto dire che cominciò a sbuffare dicendo che non era necessario e che poteva rimandare qualsiasi impegno avesse preso con qualche pomposa celebrità.
In altre occasioni Harry sarebbe rimasto intenerito da quel lato infantile di Louis, ma il tono sdegnato con cui aveva catalogato quell'ambiente del quale, nel bene o nel male, lui faceva parte e soprattutto il fatto che Louis per primo non rinunciava a nessuno dei suoi appuntamenti che sottraevano loro tempo prezioso , gli fece salire un moto di rabbia improvviso che lo spinse ad intimargli di chiamarlo solo quando sarebbe rinsavito e a sbattere la porta di casa con violenza, per poi salire sulla macchina che lo avrebbe portato all'aeroporto.
Una cosa che ancora oggi non è minimamente cambiata è che Harry odia partire avendo litigato con Louis, perché spesso accade che rimangono senza vedersi per settimane e prima che uno dei due si smuova dalla propria posizione possono anche passare giorni. Il fatto è che sono entrambi maledettamene orgogliosi, lo sono sempre stati. Per questo anche quella volta Harry trascorse dieci ore di volo (più due in aeroporto, dato che avevano fatto ritardo), pentendosi di essere andato via senza chiarirsi prima con Louis.

Quando varcò la porta della villa Californiana in cui alloggiava si stava ancora chiedendo se fosse totalmente una follia fare marcia indietro e riprendere il primo aereo per Londra, quando vide una luce provenire dalla ampia cucina che era ubicata esattamente dopo l'ingresso . Inizialmente stava già per chiamare il 911, ma poi la parte razionale di lui gli disse che le chiavi le aveva ovviamente anche Jeff, dal momento che era casa sua, e probabilmente era venuto per salutarlo e per non fargli trovare una casa vuota e triste.
Era già pronto a trovarsi davanti il viso famigliare dell'amico quando invece si ritrovò di fronte una figura mingherlina ma ben proporzionata, capelli castano miele e due gambe ossute avvolte in una tutta larga e grigia che andava a finire dentro due calzettoni bianchi che avevano il logo del Doncaster Rovers.
Louis gli dava le spalle, con la testa ficcata nella credenza probabilmente nella vana speranza di trovare qualcosa da mangiare, tuttavia non c'erano dubbi che quello davanti a lui fosse il suo fidanzato.

" Louis? Che ci fai qui?"
Louis sobbalzò, preso alla sprovvista e si avvicinò a lui lentamente, sfregandosi le mani minute e mangiucchiate.
" Odio quando vai via, fa schifo, ma quando vai via e sei arrabbiato con me fa schifo ancora di più "
" E hai attraversato un intero oceano per dirmi questo?"
" Ho attraversato l'intero oceano perché col cazzo che sto altre tre settimane senza di te, Styles. "

A quelle parole Harry non riuscì nemmeno più a fingere di fare il sostenuto, dal momento che tutta la rabbia si era dissolta nell'istante in cui aveva chiuso la porta del loro appartamento a Londra e l'unico desiderio che aveva avuto dal primo secondo che l'aveva visto in quella cucina era stato quello di baciarlo. Così lo fece, e sapeva già che Louis si sarebbe arrampicato su di lui, circondandogli la vita con le gambe, così non si stupì affatto quando lo fece, anzi, era già pronto a sollevarlo.

" In questo caso, suppongo di doverti tenere qui, non ti posso di certo buttare in mezzo a una strada"
" In mezzo a una strada troverei sicuramente più roba da mangiare che qui dentro, hai idea del significato di 'spesa', Harold?"

Harry sbuffò sorridendo, facendolo sedere sul tavolo, per poi dirigersi verso la dispensa. Avrebbe trovato qualcosa da cucinargli, come sempre del resto.
E mentre accendeva il forno e sentiva il chiacchiericcio costante di Louis in sottofondo, Harry pensò di non essere mai stato più felice di essere sorpreso.


La quarta volta è forse quella che Harry costudisce dentro di se con più intimità.
Risale a settembre 2014, Harry ricorda di aver preso un volo per Londra per la prima volta con le lacrime agli occhi.
Che a sua nonna rimanesse poco ormai lo sapeva da tempo, ma non c'è nulla che davvero ti prepari mai a quel tipo di telefonata. Suo padre glielo disse piangendo, e suo padre non piange mai.
Sentì poi sua sorella, no, lei non piangeva, Gemma è forte e probabilmente si tratteneva per dare conforto al padre e a Anne. Quest' ultima Harry non seppe nemmeno dire come stesse,al telefono parló appena.

Il funerale fu una cerimonia intima, solo parenti e amici di famiglia.
Harry non aveva mai affrontato, fortunatamente, la morte prima di allora e stare lì, quasi a celebrarla, lo faceva sentire quasi sporco. E sapeva che ciò non aveva una logica.
E non riusciva a trovare un senso o un qualsiasi conforto a tutte le parole che lo circondavano, tutti quei 'ha smesso di soffrire', ' è in un posto migliore' gli sembravano incredibilmente inutili.
Si trovava nel giardino della casa di sua madre e Robin quando sentì qualcuno sedersi accanto a lui. Non gli serviva alzare la testa per capire che fosse Louis, sntiva il suo sguardo ansioso e preoccupato addosso che non lo lasciava mai da ore, come sapeva anche perfettamente cosa gli volesse dire, probabilmente che lo capiva, che sapeva che si sentiva perché anche lui aveva perso sua nonna.
Ma Harry doveva aspettarsi questo da qualcun altro, chiunque altro non fosse Louis, perché invece quello era Louis e Louis non lo avrebbe mai riempito di frasi banali e scontate .

" Non ti dirò che lei sarà sempre con te, Harry. Perchè ricordarsi delle persone non ci impedisce di sentire la loro mancanza. Non ti dirò nemmeno che passerà, perché non lo farà, ma andrà meglio, col tempo. E sicuramente non ti costringerò a buttare tutto fuori e quelle pseudo stronzate da psicoanalisi ma sappi che quando vorrai, io sarò pronto a condividere con te anche il silenzio"

Lo continuò a guardare per qualche altro secondo, prima di alzarsi, ma non ci riuscì perché Harry lo prese semplicemente per mano.
Non parlò, solo, teneva la mano poggiata sulla sua, su quella panchina in legno nel giardino di sua madre.
Louis si limitò a stringergliela.

In quel momento Harry si rese conto che i silenzi legano, molto più delle parole. Anche più delle catene.


Insomma, Louis Tomlinson non ti dirà che ti ama ogni cinque minuti, ma di certo ti sorprende in modo che tu non abbia modo di dubitare che lo faccia.
Tuttavia, ci sono volte in cui Harry ha le sue piccole rivincite, e non si lascia trovare impreparato.

Capita infatti che la notte del suo ventiduesimo compleanno Louis si faccia trovare completamente nudo sul matrimoniale della loro casa a LA, con un fiocco rosso legato al collo.
Harry appena lo vede non può fare altro che scoppiare a ridere e -bè- se dicesse che non si aspettava un regalo del genere da parte del suo fidanzato, sarebbe un grandissimo bugiardo.
 
   
 
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