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Autore: _Luthien_    26/03/2009    4 recensioni
Sono giovane. Ho tutta la vita davanti. Ma so già cosa voglio per me in futuro. Essere felice.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Alice Cullen
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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20 anni

 

 

 

Il paesaggio pianeggiante scorreva rapido oltre il finestrino sporco del treno che la stava riportando a casa, a Biloxi.

Era pieno pomeriggio,il sole brillava altro nel cielo. Le fronde degli alberi si muovevano in una danza immaginaria seguendo la leggera brezza del vento.

Mary Alice Brandon aveva appena salutato le amiche che abitavano in un paese poco lontano dalla sua città.

Avevano passato un pomeriggio molto piacevole, parlando di ogni cosa possibile. Dalle cose più frivole, come la moda o le acconciature, fino a fare discorsi seri, come il futuro che le avrebbe viste diventare mogli e, in seguito, madri.

Ma ogni discorso, da quello scherzoso a quello serio, era stato affrontato con il sorriso sulle labbra.

D’altronde, è così che bisogna affrontare la vita quando si hanno 19 anni.

Mary sorrise ripensando ai progetti di tutte loro.

Kate era già fidanzata e si sarebbe sposata di li a poco; attualmente stava arredando casa ed era entusiasta. Il suo futuro marito, Robert, era l’uomo perfetto.

Lucy sognava di viaggiare in tutto il mondo. Era una sempre con la testa fra le nuvole, che era in grado di passare ore sdraiata sull’erba a fissare il cielo. Sapeva già che il suo desiderio non si sarebbe mai realizzato: non era una ragazza ricca che poteva permettersi certi capricci.

Jane invece voleva diventare medico e al diavolo il fatto che ad una donna era riservato esclusivamente il ruolo di infermiera. Lei era uno spirito nobile, voleva aiutare le persone direttamente.

“Ed io?” si chiese Mary fissando il suo riflesso nel finestrino.

Era molto minuta per avere diciannove anni, odiava il suo metro e sessanta scarso. Quello che invece adorava erano i suoi capelli, lunghi, ondulati e neri come la notte.

Inoltre quel colore faceva risaltare particolarmente i suoi occhi azzurri, che assumevano sfumature verdi alla luce abbagliante del sole.

Alle sue amiche Mary aveva detto che tra 20 anni si vedeva con una famiglia semplice ma felice; avrebbe tanto voluto 3 bambini e già li immaginava. E aveva già ben presente chi sarebbe stato il padre dei suoi figli: Jackson Miller, il figlio di un famoso notaio. Certo, Mary non aveva una posizione sociale abbastanza elevata per aspirare a lui, ma l’ultima volta che l’aveva visto al mercato il giovane l’aveva guardata in modo particolare e la giovane ne era stata lusingata.

Ma il sorriso che era sorto spontaneo sulle labbra della giovane scomparve per lasciar posto ad un’espressione che era insieme di amarezza e paura.

Alle sue amiche aveva taciuto un fatto fondamentale e preoccupante: le sue “visioni”.

Perché Mary da qualche tempo aveva delle strane “visioni”, come flash che arrivavano all’improvviso e allo stesso modo sparivano.

Era preoccupata, e molto anche.

Non poteva dirlo a nessuno: né ai suoi genitori, né alle sue amiche.

Chi mai avrebbe voluto una figlia o un’amica pazza?

Perché è così che tutti l’avrebbero considerata: una pazza.

E lei non lo era. Sapeva di non esserlo.

Aveva solo queste strane “visioni”.

Ma la domanda fondamentale era un’altra: “Chi mai avrebbe voluto una moglie pazza?”

E di fronte a questa domanda Mary vide crollare il suo bel castello immaginario.

Un uomo come Jackson Miller non avrebbe mai voluto una moglie con le visioni; e anche se l’avesse voluta, non glielo avrebbero mai permesso.

E improvvisamente Mary si vide tra 20 anni, sola, delusa e infelice.

Si vide in una casa buia, con le pareti pitturate di grigio, senza nessuno.

Mary cercò di scacciare dalla mente quell’immagine.

“No!!” urlò mentalmente “Io non finirò così. Io avrò qualcuno al mio fianco che mi amerà per quella che sono, visioni o non visioni”

In quel momento Mary prese una decisione: avrebbe parlato con i suoi genitori delle strane cose che le capitavano nella testa.

E insieme avrebbero trovato una soluzione: ne era sicura.

 

******

 

Ed ora, a più di cento anni di distanza Alice è felice.

Indubbiamente il suo futuro non è stato quello previsto in quel lontano pomeriggio con le sue amiche. A dir la verità, non è nemmeno stato simile.

I suoi genitori non l’hanno capita e sono stati i primi ad additarla come pazza, rinchiudendola in manicomio.

È stata trasformata in vampiro, quando all’epoca nemmeno sapeva cosa fosse un vampiro.

Però su una cosa Alice aveva avuto ragione.

Aveva vicino qualcuno che la amava per quella che era, visioni o non visioni.

Aveva Jasper.

 

 

 

 

 

 

 

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