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Autore: whiteflower    03/03/2016    0 recensioni
Questa storie è totalmente ispirata al film " Le pagine della nostra vita".
Louis, ormai anziano, soffre di demenza senile e suo marito non riesce a lasciarlo andare. Decide così di leggergli la storia della loro vita, cercando di riuscire a fargli riacquistare la memoria, anche solo per pochi minuti.
Inizia così un racconto ricco di emozioni, sulla vita di due ragazzi che per amore sfideranno se stessi.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: AU, Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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NOTE:
 
Ciao a tutti, questa os nasce da una richiesta fatta da una persona speciale.
Sarà un’ au ispirata al film “le pagine della nostra vita” che sicuramente tutti avrete visto.
Ovviamente avendo dovuto adattare il racconto alla storia d’amore tra Harry e Louis, ho ritenuto opportuno apportare alcune modifiche. Infatti la storia è ambientata in un periodo più recente, dove l’omosessualità non è reato e quindi per questo motivo uno dei protagonisti non andrà in guerra.
Spero di non aver combinato un completo disastro.
 
A Martina…
 
 
 
 
 
 
 
 
Il sole stava ormai tramontando, una piccola barca a remi si vedeva all’orizzonte e mille ricordi attraversarono la mente di Harry.
 
La sua vita era trascorsa così in fretta che a volte si sentiva quasi in colpa con se stesso, gli sembrava quasi di non aver assaporato per bene ogni attimo, ogni momento felice, ogni sguardo pieno d’amore del suo Louis.
Si ritrovava lì a quella finestra tutte le sere, da mesi ormai, e non importava quanto a volte gli acciacchi della sua età si facessero sentire, non gli importava quanto a volte lo stare in piedi per molto tempo lo stancasse, era lì che Harry voleva stare, non c’era nessun altro posto dove sarebbe voluto essere.
 
Un’infermiera irruppe nella stanza distraendolo dai suoi pensieri. Spingeva una sedia a rotelle che ospitava un uomo di settantatrè anni, gli occhi talmente azzurri che ogni giorno lanciavano una sfida al cielo, la pelle candida e il corpo esile stretto in una coperta.
Un bellissimo sorriso incerto sul volto.
 
“ Eccoci qua signor Styles, le ho portato il suo nuovo amico per la lettura giornaliera.”
Harry si voltò a guardare le due persone entrate nella stanza con un sorriso.
 
“ Oh Louis, finalmente la stavo aspettando. Venga, mi sembra che eravamo arrivati a pagina 5 ieri. “
Louis sorrise entusiasta, amava la voce di quell’uomo, era così roca e rilassante, Pronunciava ogni parola lentamente, dando la giusta intonazione alla voce e leggendo con espressività, rendendo il racconto così avvincente. Louis adorava quei momenti della giornata, erano appuntamenti a cui non rinunciava mai.
 
“ Ehm sì, credo di sì, non ricordo il numero esatto della pagina, ma mi fido di lei. “
 
Ad Harry quelle parole colpirono il cuore, ma non lo diede a vedere.
 
Si accomodò su una delle morbide poltrone davanti la finestra e fece segno a Louis di prendere posto accanto a lui.
Louis non se lo fece ripetere due volte, si alzò dalla sedia a rotelle, con cui quell’infermiera si ostinava a trasportarlo da una stanza all’altra, e si accomodò sulla poltrona vicino a quella in cui era seduto Harry. Poggiò un plaid sulle sue ginocchia e si rilassò con un sorriso sereno, era pronto ad ascoltare il racconto dell’uomo a fianco a lui.
 
Harry inforcò i suoi occhiali da lettura e cominciò…
 
 
 
Il ragazzo dagli occhi verdi credeva davvero di aver visto un angelo. Era lì, nel luna park, circondato da luci colorate, giostre e orsi di peluche di ogni dimensione eppure nulla di tutto quello riusciva anche solo lontanamente ad avvicinarsi alla bellezza di quel viso.
 
Il ragazzo che lo aveva praticamente incantato era circondato da amici e… sorrideva, ma non un sorriso normale, no, un  sorriso che poteva appartenere solo ad un angelo. E così, preso da non si sa quale forza, Harry si mosse e gli si avvicinò.
 
“ Chi è quello? “ chiese al suo amico Niall.
“ Oh bè, quello è Louis Tomlinson, Harry, non è roba per te.  E’ qui per le vacanze estive e il suo ripostiglio per le scope è più grande di casa tua. “
Harry annuì poco convinto, in realtà aveva smesso di ascoltare il suo amico subito dopo aver saputo il nome di quel ragazzo bellissimo.
 
Gli arrivò a pochi centimetri dalla faccia e come se niente fosse gli disse “ vuoi ballare con me? “
 
Il ragazzo dagli occhi blu mise su un’espressione sorpresa e scostante e  “ No, chi ti conosce! “
Si allontanò dal riccio deridendolo con i suoi amici e salì tranquillamente sulla ruota panoramica, prendendo posto vicino a Thomas, il ragazzo con il quale aveva un appuntamento.
 
“ Ma hai visto quel coglione? Che problemi ha? E’ ritardato forse? “
Thomas rise di gusto “ Sì bè, normale non lo è di certo, ma è amico di Niall e ogni tanto ci tocca sopportarlo. “
 
Harry non era mai stato un tipo che si arrendeva facilmente e così prese la rincorsa e si arrampicò sulla struttura che sorreggeva l’enorme ruota panoramica e si andò a sedere proprio tra i due ragazzi che lo guardavano esterrefatti.
 
“  Che cavolo fai? “
“ Vuoi uscire con me? “
“ Nooo, mi sembrava di essere stato abbastanza chiaro. “
 
Di sotto si sentivano le urla del giostraio che ovviamente lo avvertiva che era pericoloso stare in tre sul sedile.
“ Perché no? “
“ Perché non mi va! “
“ Oh ok, va bene allora non mi lasci altra scelta. “
Il riccio scese dal sedile e rimase aggrappato a 10 metri d’altezza tenendosi solo con le mani ad una sbarra. Era voltato verso il liscio che lo guardava a bocca aperta.
 
“ Mio dio ma sei completamente impazzito, che fai? Ti farai male così, ti prego scendi. “
“ Scenderò se tu uscirai con me. “ Nel dirlo lasciò andare una mano e restò appeso solo da un braccio.
 
Gli amici sotto di lui gli urlavano dandogli del coglione incosciente, ma Harry non se ne curava, voleva a tutti i costi il sì di Louis e l’avrebbe ottenuto.
 
“ I protagonisti si chiamano come noi… perché? “
 
Harry sorrise a quella domanda.
“ In realtà ho cambiato io i nomi originali, volevo rendere il racconto più interessante, ma se ti da fastidio, non lo faccio più. “
 
Louis sembrò rifletterci un attimo prima di rispondere.
 
“ No, no mi va benissimo così. “
“ Bene “ il cuore di Harry perse un battito.
 
Allora dicevamo, Harry al limite della resistenza urlò “ Ti prego, mi sta per scivolare la mano, dimmi di sì, dimmi che uscirai con me. “
 
“ Santo cielo va bene “
“ No non voglio che tu ti senta costretto, non voglio che mi faccia un favore. “
 
Louis alzò gli occhi al cielo.
 
“ Non ti sto facendo un favore, voglio uscire davvero con te. “
“ Ripetilo con più decisione “
“ VOGLIO USCIRE CON TE “
“ Ok Ok non c’è bisogno di urlare esco volentieri con te “
 
Louis non sapeva se gridare esasperato o scoppiare a ridere, ma scelse di comportarsi esattamente come la sassy Louis Tomlinson avrebbe fatto. In un attimo tirò giù i pantaloni di Harry, lasciandolo lì appeso come un salame…in mutande. Tutti risero nel vedere la scena.
 
“ Non mi sembri così sicuro adesso “ Louis sorrise vittorioso, incrociando le braccia al petto.
 
Harry dal canto suo non si aspettava di sicuro quella reazione, quel ragazzo gli avrebbe fottuto il cervello ne era certo.
 
 
 
Dopo qualche giorno, mentre passeggiava con i suoi colleghi della fabbrica di legnami, vide Louis passeggiare tranquillo.
Il suo cervello andò in tilt e lasciò immediatamente i suoi amici per raggiungere il ragazzo dagli occhi blu.
 
“ Ciao ti ricordi di me? “
Louis sorrise divertito “ Oh sì certo che mi ricordo, il signor mutandone, e chi ti scorda più? “
 
Harry arrossì “ Sì ecco, io volevo chiarire questa cosa, perché mi sono reso conto di essere stato uno stronzo con te, e che arrampicarmi come un folle sulla ruota panoramica sia stato stupido, ma io dovevo stare vicino a te, ero rimasto completamente affascinato dai tuoi occhi. “
 
Louis scoppiò a ridere “ Wow che bella frase ad effetto, la usi spesso per rimorchiare? “
 
“  No “
“ Sì certo come no, guarda che ti ho visto l’altra sera guardare quel biondino. “
Harry senza neanche dargli una risposta, continuò imperterrito. Quel ragazzo meravigliosamente bello, seppur troppo ricco e troppo ben educato per poter anche solo pensare di uscire con lui, lo avrebbe fatto. Harry non si sarebbe dato pace finché non avrebbe avuto il suo appuntamento da sogno con Louis Tomlinson.
 
 
“ Esci con me stasera? “
“ Che cosa? “
 
“ Se non puoi stasera, va bene anche domani, quando vuoi. “
 
Louis alzò gli occhi al cielo e cercò di proseguire provando a sorpassare il riccio.
 
“ Perché mai dovrei uscire con uno come te? “
“ Perché hai accettato l’altra sera, hai detto di sì. “
“ Oh no, non l’ho fatto. “
“ sì invece. Senti, lo so che non mi conosci, so che sembro un pazzo, che ti fermo qui per strada tutto sporco quando tu  sei così…così meraviglioso, ma io mi conosco e so che quando mi piace qualcosa, io devo averla. “
 
“ Ma di che cazzo stai parlando? “
 
Harry abbassò solo un attimo lo sguardo, imbarazzato.
“ Bè… di te. “
 
Louis rise. “ Sei davvero uno stronzo, ci sai fare. “
“ No non è vero, io non sono così con nessuno. “
“ Sì come no “
“ Posso essere simpatico se ti piace ridere, o malinconico se vuoi, guarda so anche ballare “ lo disse incespicando nelle sue lunghe gambe da cucciolo di giraffa e fece ridere ancora di più Louis.
“ Tu dimmi solo cosa ti piace e io lo diventerò per te. “
“ Tu sei pazzo “
“ Sì posso esserlo se vuoi. “
“ No amico dico sul serio, tu sei completamente pazzo. “ Louis aprì la sua Mercedes con un bip dal telecomando e salì.
 
“ Ehi non mi hai detto quando? “
“ Perché non uscirò con te “
“ Dimmi cosa devo fare per farti cambiare idea. “
“ Bè mio bel ricciolino, dovrai inventarti qualcosa. “
Detto questo diede gas alla sua costosa auto e sparì.
 
 
 
Giorni dopo Harry aveva convinto Niall ad organizzare un’uscita a quattro. Niall stava infatti uscendo con una delle migliori amiche di Louis, Gabrielle , dopo aver provato a convincere Harry che non fosse una buon’idea senza riuscirci, accettò rassegnato.
 
Harry guardò verso il cinema e vide Louis vicino la sua amica che aspettava, non sapeva di sicuro che fosse lui il ragazzo misterioso con cui Gabrielle gli aveva combinato un incontro, se il suo sguardo sbalordito appena lo vide e il fatto che avesse trascinato la sua amica incenerendola con lo sguardo e parlottando concitatamente con lei, fossero un segnale.
 
 
“ Louis, sono davvero felice di rivederti. “
“ Harry… tu non ti arrendi mai vero? “
“ Non quando ne vale così tanto la pena. Sei bellissimo stasera. “
 
In quel momento Niall si avvicinò a loro “ Sì ok amico, abbiamo capito che Louis è l’essere più perfetto della terra, ma se non ti dispiace, il film sta per cominciare. Avanti entriamo! “
 
I ragazzi entrarono nel cinema, Harry era annoiato a morte, quella trama era davvero noiosa, ma lo spettacolo che aveva davanti a lui non lo era per niente.
Louis lo aveva costretto a sedersi lontano da lui, ma Harry approfittò della sua concentrazione sul film per sgattaiolare affianco a lui.
 
Niall e Gabrielle erano decisamente intenti ad esplorarsi le bocche mentre loro due passarono l’intera durata del film a sorridere e a mangiare popcorn.
 
Finito il film, i ragazzi uscirono per salire in macchina di Niall, ma Harry si avvicinò all’orecchio di Louis e gli sussurrò “ Vieni a piedi con me “
Louis sembrò pensarci solo un attimo, prima di dirgli “ Ok “
 
“ Niall io e Louis andiamo a piedi, vogliamo fare una passeggiata. “
“ Oh va bene amico, mi raccomando al lubrificante. “ I ragazzi scoppiarono a ridere e Niall sparì con la sua macchina.
 
Harry e Louis passeggiarono uno affianco all’altro per un po’ in silenzio, prima che Louis parlasse.
 
“ E’ stato molto bello il film, erano anni che non ne vedevo uno. “
“ Sei serio ? “
Ad Harry sembrava impossibile.
 
“ Bè sì, da quando ero piccolo. Sai io sono molto impegnato, la mia famiglia pretende molto da me. Seguo corsi di piano, studio tre diverse lingue, seguo lezioni di latino e gioco a pallavolo, nuoto e… ah sì certo, seguo anche lezioni di canto. Le mie giornate sono pianificate dalla mattina alla sera, è rarissimo che io abbia momenti liberi. “
“ Wow, sono impressionato , devi avere già il futuro scritto tu. “
 
Louis sorrise “ Bè ho fatto domanda in tutti i migliori college, devo farmi trovare pronto quando mi chiameranno, in fondo è questo quello che vogliamo.“
 
“ Vogliamo chi? “
“ Io e i miei genitori, ovviamente. “
 
“ Decidete ogni cosa insieme? “
“ Sì certo. “
“ Tutto tutto? “
“ No Harry, so dove vuoi andare a parare, no…non decidiamo proprio tutto insieme, solo le cose importanti. “
“ Mmm capisco, è solo che con tutti questi impegni non capisco cosa tu faccia per svagarti. Che cosa fai solo per far piacere a te?
 
“ Te l’ ho appena detto Harry, il piano, il canto e “
“ No “ lo interruppe Harry “ Quello che voglio dire io è cosa fai per divertirti, per stare bene? “
“ Ma chi ti dice che io non stia bene? “
 
“ Non lo so è che t’immaginavo diverso, più…libero. “
“ Ma io sono libero “
“ A me non sembra, ma ok. Se lo dici tu. Vieni voglio farti vedere una cosa. “
Harry corse per strada, si sdraiò per terra proprio di fronte ad un semaforo.
 
" ma sei matto, potremmo essere investiti " “ Da chi? La strada è deserta, vieni sdraiati vicino a me. Ci venivo sempre con mia madre a guardare il semaforo. Lo so ti sembrerà stupido, ma ti rilassa. Ti stendi qui, guardi le luci colorate e ti rilassi. Dai vieni. “
 
Louis sembrò esitare
“ Hai detto tu di essere libero, avanti, vieni qui. “
Il ragazzo sorrise e si sdraiò vicino a lui. Erano completamente soli, uno a fianco all’altro. I loro visi venivano illuminati dalle luci colorate del semaforo e fu per quel senso di pace che Louis sentì di poter aprirsi con Harry.
 
“ Dipingo. “
“ Cosa? “
“ Mi hai chiesto cosa faccio per me stesso, cosa mi rende felice e mi fa sentire libero…bè dipingere. E’ la cosa che più amo fare. “
Harry non ebbe il tempo di rispondere perché un claxon ruppe il silenzio e i due ragazzi saltarono sul posto per lo spavento. Corsero a rifugiarsi sul marciapiede e mentre Harry era palesemente spaventato, Louis non riusciva a smettere di ridere.
 
Harry era sconcertato, non capiva il motivo di quella reazione, si aspettava che Lou si arrabbiasse per la sua idea folle e invece quello rideva fino a restare senza respiro.
Era la cosa più bella che Harry avesse mai visto in tutta la sua vita, sul serio, era decisamente la cosa più meravigliosa che i suoi occhi avessero mai guardato.
“ Dio non mi sono mai divertito tanto. “
Harry sorrise a quelle parole.
“ Vuoi ballare con me? “
 
Louis aveva il fiato corto per le troppe risate, ma questa volta non esitò un momento a rispondere “ certo “
 
“ Vieni “
“ Ma vuoi dire che balleremo qui, ora? “
“ Sì certo. “
“ Ma non si dovrebbe ballare in mezzo alla strada. “
“ Oh, si deve invece. “
“ E come facciamo senza musica? “
“ La facciamo noi. “
Detto questo Harry prese Louis tra le braccia e cominciò a canticchiare con la sua voce roca, ondeggiando a tempo di una musica tutta sua.
 
“ Sei un cantante terribile Harry Styles “
“ Lo so “
“ Ma non smettere, amo questa canzone. “
Louis appoggiò la sua guancia sull’ampio petto di Harry e si lasciò cullare dolcemente dal ragazzo. Ogni tanto Harry posava le labbra sui suoi capelli ed ispirava il suo profumo e Louis si sentiva speciale e importante.
Era proprio così che quel ragazzo lo faceva sentire dal primo istante in cui, testardo come un mulo, aveva deciso di corteggiarlo.
 
Passarono l’estate insieme, sempre appiccicati. Louis sapeva benissimo che quella storia non sarebbe mai stata approvata dai suoi genitori, ma non gli importava, non riusciva a fare a meno di Harry.
 
Ogni tanto andava persino a trovarlo sul lavoro, e fregandosene delle risatine dei colleghi di Harry o degli insulti poco velati, gli saltava al collo e lo riempiva di baci. Perché davvero non riusciva a fare altro. La bocca di Harry era una calamita per baci roventi.
 
Una sera poi, Louis decise di andare a trovare Harry a casa sua, ma quello che trovò lo lasciò a bocca aperta. Harry era seduto su una sedia di fronte ad una donna bellissima dai lunghi capelli neri. Lei si dondolava lentamente sul suo dondolo bianco, mentre ad occhi chiusi ascoltava il ragazzo leggere poesie.
 
Louis restò ad ascoltare Harry in disparte, sembrava un sacrilegio interrompere quel momento, finché non fu la donna ad accorgersi della sua presenza.
“ Oh Harry amore, credo che tu abbia visite. “
 
Louis si riscosse dal suo stato di trance.  “ Oh mi dispiace signora, non volevo interrompervi. “
“ Non dire sciocchezze mio caro, mio figlio continuerà più tardi con le sue poesie. Vieni accomodati pure. “
“ Mamma lui è Louis. “
“ Ooooh Louis, piacere di conoscerti tesoro, Harry mi ha parlato molto di te. “
“ Ehm…piacere mio signora Styles. “
“Oh no ti prego, chiamami Anne, caro, signora Styles mi fa pensare tanto a mia suocera e credimi, non è un bene somigliare a quella donna. “
 
Il ragazzo sorrise, si respirava un’aria tranquilla in quella casa. Louis si divertì a trovare pezzetti di Harry in quella donna.
 
“ Le ho ehm ti ho portato una cosa Anne. “ Louis porse il quadro che aveva dipinto alla donna che lo esaminò con attenzione prima di esclamare entusiasta “ Mio dio è fantastico, Louis, grazie mille. Lo appenderò sopra il mio letto. “
 
Louis sorrise, era bello che qualcuno apprezzasse i suoi dipinti.
“ Era davvero bella la poesia, non sapevo ti piacessero Harry. “
“ Oh bè, in realtà non è stato sempre così, mio figlio balbettava da morire da bambino. Era imbarazzante, davvero, e allora l’ho praticamente costretto a leggere un sacco, per ovviare al problema. “
“ E dai mamma. Devi per forza raccontare queste cose imbarazzanti? “
“ Oh sta zitto amore, sono racconti divertenti, vedi, Louis ride. “
Harry si coprì il viso con le braccia, sbuffando esasperato, mentre Louis se la rideva bellamente.
 
“ Andiamo Louis, entra dentro che ti preparerò i migliori pancakes di sempre. “
“ Mamma sono le otto di sera. “
“ Oh Harry tesoro, è sempre il momento giusto per mangiare Pancakes “
I ragazzi mangiarono e risero allegramente chiacchierando con la donna.
Non potevano essere più diversi di così, il ragazzo povero di campagna e il ricco ragazzo di città, eppure insieme si completavano così bene.
 
Nei giorni a seguire Louis frequentò sempre più spesso quella casa. La signora Styles dava feste, organizzava barbecue e cucinava montagne di pancakes ad ogni ora del giorno.
 
Harry e Louis andavano al mare, si baciavano come se niente e nessuno potesse dividerli.
Erano folli e bellissimi, così rumorosi, così spontanei… così veri.
 
Harry quell’estate insegnò a Louis a nuotare, a guidare e a cucinare, e tutte le volte litigavano puntualmente perché Louis voleva fare di testa sua e Harry aveva paura potesse farsi male. Poi Louis metteva il broncio quando Harry alzava troppo la voce e tutte le volte finiva con il riccio che gli chiedeva scusa mille volte e lui che fingeva di essere tremendamente arrabbiato, solo per ricevere più baci in cambio.
 
La situazione tra loro diventava sempre più bollente, erano giorni infatti che dai baci erano passati alle carezze e ormai anche quelle non sembravano più abbastanza.
Per Harry diventava sempre più difficile riuscire a fermarsi, ma Louis gli aveva confidato che non l’avesse ancora mai fatto con nessuno e  Harry non voleva forzarlo.
Una sera infatti mentre erano fuori casa di Louis, in auto cercando da mezz’ora di riuscire a darsi la buonanotte ma fallendo miseramente infilandosi le mani ovunque, vennero interrotti da un leggero bussare al finestrino dell’auto.
 
Louis saltò sul posto e quando si voltò vide suo padre con un’espressione divertita sul volto.
“ Salve “
“ Ehm papà, ecco…io…stavo per tornare a casa, sì..io sì. “
“ Bene, perché si è fatto tardi. Non mi presenti il tuo…amico? “
“ Ehm sì certo, papà lui è Harry. Harry, mio padre. “
“ Molto piacere signor Tomlinson. “
“ Piacere mio ragazzo, mi piacerebbe averti a pranzo domenica. “
“ Oh…ehm…certo…va bene. “
Louis ingoiò a vuoto e scese dall’auto.
“ Ehm…ok Harry a domani, buonanotte. “
“ Notte Lou, buonanotte signor Tomlinson. “
 
 
Il pranzo fu un completo disastro, la madre di Louis non fece nulla per non mettere in imbarazzo Harry per il suo conto in banca, o per i suoi abiti poco costosi o per le strambe abitudini di sua madre. Ma Harry reggeva tutti i colpi senza problemi, non gli interessava cosa quella donna pensava di lui, finché Louis lo guardava in quel modo.
 
Fu però quando la madre di Louis si lasciò sfuggire che lui sarebbe andato a New York per studiare che l’umore di Harry vacillò.
 
Louis dal canto suo era furioso con sua madre, perché avrebbe voluto dare lui quella notizia a Harry, con i suoi modi e i suoi tempi. E soprattutto odiò il fatto che sua madre l’avesse fatto di proposito, per mettere il suo ragazzo in una situazione scomoda.
Ma Harry era pur sempre Harry e dopo un attimo di esitazione, tornò a sorridere e a conversare gentilmente con tutti.
 
La sera dopo quando Lou arrivò sulla sua Mercedes a casa sua e scese di corsa precipitandosi sulle sue labbra, i ragazzi capirono che era arrivato il momento.
Si baciavano contro il muro da ormai minuti interminabili.
“ Dio Lou…mi fai impazzire. “
Louis era perso nel piacere, voleva di più, ormai ne era sicuro.
“ Ti voglio Harry…ti voglio dentro di me. “
Il riccio strabuzzò gli occhi e gemette nel sentire quelle parole.
“ In casa c’è mia madre, ti va di venire in un posto con me? “
“ Ovunque tu voglia “
Entrarono in macchina continuando a baciarsi e toccarsi, come se ormai non fosse più possibile staccarsi.
Arrivarono davanti ad un rudere che cadeva letteralmente a pezzi. Lo scheletro di una vecchia casa, che quasi sicuramente era stata teatro di altri mille amori come il loro.
“ Che posto è questo? “
Harry sorrise  “ è il mio rifugio, ci vengo spesso. Un giorno la comprerò e la restaurerò. “
“ Ehi, perché parli al singolare? Non vuoi avermi qui con te? “
“ Tu vuoi esserci? “
“ Voglio essere ovunque sia tu. E voglio una stanza che dia sul lago dove poter dipingere. Voglio che questa casa diventi bellissima, bianca con le imposte blu e voglio viverci con te Harry. “
“ E allora ti prometto che avrai tutto questo. “
Louis sorrise vittorioso prima di dirigersi al vecchio piano.
“ Sarà sicuramente scordato, ma voglio provare. “
Harry lo guardava estasiato, era fermo appoggiato ad una colonna impolverata e semplicemente lo guardava, con tutto l’amore che poteva negli occhi, con tutta l’ammirazione che nutriva verso quel piccolo uomo, di cui era perdutamente innamorato.
 
Louis cominciò ad accarezzare i tasti del pianoforte con le sue minuscole dita. La musica che riusciva a suonare era dolcissima, proprio come lui e dopo qualche minuto restare fermo per Harry diventò impossibile.
Si avvicinò a lui, appoggiò le sue mani sulle sue spalle e cominciò ad accarezzarlo piano. Si piegò per posare le sue labbra sul collo del ragazzo e cominciò a lasciare baci leggeri, provocando brividi su tutto il suo corpo.
Louis provò a continuare a suonare, ma ad un certo punto la voglia di Harry fu talmente forte che quelle parole uscirono di getto dalla sua bocca.
“ Voglio fare l’amore con te Harry. “
Il riccio non ne fu sorpreso, lo sapeva. Lo aveva percepito dal modo in cui Louis lo baciava negli ultimi giorni, dal modo in cui le sue mani fremevano per scoprire ogni giorno pezzi di pelle inesplorati e nel modo in cui le sue labbra indugiavano con più insistenza sul suo collo creandogli marchi che restavano vividi per giorni e giorni.
Fu per questo che Harry semplicemente annuì, prese Louis per mano, sistemò una coperta sul pavimento e cominciò a spogliarsi, con Louis di fronte a lui che faceva lo stesso. Erano buffi, così impalati in piedi con la coperta a dividerli, uno lo specchio dell’altro, che invece di spogliarsi a vicenda dando sfogo alla bramosia che avevano del loro corpo, si toglievano indumenti con più calma del solito, forse per placare l’agitazione e quel piccolo pizzico di paura che avevano nel fare quel passo.
 
Avevano stilato un regolamento solo con lo sguardo, si toglievano un indumento per volta, uno per ciascuno e quando finalmente rimasero nudi, uno di fronte all’altro Harry dovette sforzarsi con tutto se stesso per non venire all’istante.
Louis Tomlinson, il ragazzo che gli aveva fatto perdere  sonno e senno era lì davanti a lui, in tutta la sua meravigliosa bellezza, pronto per essere baciato, accarezzato, toccato e…dio…pronto per accoglierlo dentro di lui.
Si Inginocchiarono sulla coperta e cominciarono a baciarsi. Era così bello e strano allo stesso tempo poter sentire la pelle di Louis  a contatto con la sua per la prima volta.
Harry fece sdraiare Louis sotto di lui e cominciò a prepararlo con tutta la dolcezza che aveva. Voleva che fosse tutto perfetto. Baciava ogni centimetro del suo petto per poi tornare alle sue labbra e poi di nuovo al petto. Lo penetrava con le dita beandosi dei piccoli gemiti che Louis emetteva di tanto in tanto.
Ma quando finalmente entrò dentro di lui…
“ Harry aspetta. Io ti ho detto che volevo fare l’amore con te, ma credo di non sapere cosa fare. “
“ Non devi fare niente amore, ci penso io a te. “
“ Sì ma ecco, io non capisco perché tu riesca a stare così calmo quando io ho troppi pensieri per la testa. “
“ Lou, rilassati, ci penseremo dopo ai pensieri ok? Ora lasciati andare. “
“ Sì… beh io lo farei davvero, ma non posso Harry, non ci riesco, sono troppo agitato. “
Harry allora uscì da lui, si mise a sedere, cercando di calmare il suo respiro.
Era tremendamente eccitato e fermarsi in quel modo gli aveva creato non pochi problemi.
Louis si mise dietro di lui e lo abbracciò.
“ Scusami… sono un coglione. Volevo che fosse tutto perfetto e invece ora non riesco a stare zitto. “
Harry sospirò “ Ti amo…lo sapevi? “
Louis gli accarezzò la schiena nuda e annuì, perché sì, lui lo sapeva. Era proprio per quello che si trovava su quel pavimento.
“ Ti amo anch’io “ e cominciò a baciare i bicipiti del riccio, accarezzando il suo addome con le mani che tremavano.
Harry si voltò e ricominciò a baciarlo, infilò una mano tra i capelli lisci del ragazzo e spinse la lingua nella sua bocca morbida e profumata. Quando ad un tratto sentirono urlare Niall.
“ Harry, Harry sei qui? “ Niall entrò nella vecchia casa trovandoli nudi e abbracciati.
“ Ragazzi scusatemi, ma i genitori di Louis sembrano impazziti, hanno chiamato la polizia e lo stanno cercando ovunque. “
“ Cristo! “
I ragazzi si vestirono come furie e arrivarono a casa di Louis in un battibaleno.
 
Quando entrarono in casa la polizia era ancora lì. Louis era mortificato, non si era reso conto che fosse così tardi, erano le due di notte e per uno che ogni sera era costretto ad andare a dormire non più tardi delle undici era praticamente l’alba.
 
“ Papà mi dispiace posso spiegarti. “
“ Dove sei stato? “
“ E’ tutta colpa mia signor Tomlinson “
L’uomo si voltò verso Harry e per la prima volta da quando lo aveva conosciuto lesse nel suo sguardo rabbia.
“ Harry se non ti dispiace vorrei parlare un momento con mio figlio, da solo. “
Ma Harry non si mosse di lì, non avrebbe lasciato Louis da solo in quella situazione per nulla al mondo. Ma la signora Tomlinson non si lasciò intimidire dal suo coraggio. Trascinò suo figlio nello studio sbattendo la porta.
 
“ Louis, questa storia finisce qui! Per tuo padre e me è già stato difficile accettare i tuoi gusti, ma addirittura accettare che tu faccia certe cose con una persona come lui, che non vale neanche un tuo capello, no Louis, non te lo permetterò.
Questa ….cosa che avete voi due, deve finire all’istante. Sono stata chiara? “
 
Louis scoppiò in lacrime “ No mamma, non permetterò che tu mi faccia questo. Io lo amo. “
“ Credi che non lo sappia? Ma lui non è adatto a te, è un pezzente. Che futuro pensi possa darti eh Louis? Un falegname…Dio Louis, non ho passato gli ultimi diciassette anni della mia vita ad educarti per darti in pasto ad un pezzente del genere. “
“ Io lo so che lui non è colto, non è raffinato ed elegante come colui che vorreste per me, ma io amo lui mamma. Lui è molto più di quanto immagini. “
 
Harry nell’altra stanza stava sentendo tutto, e mai come quella sera si sentì umiliato e non abbastanza per il  ragazzo che amava.
Uscì pronto ad andare via, non riusciva a sopportare di essere lui la causa delle grida e delle lacrime del suo Louis. Ma Louis lo fermò prima che salisse in auto.
“ Dove stai andando? “
“ Devo andare Lou. “
“ No, no Harry, non voglio che vai via…ti prego. “
“ Tu te ne andrai e io passerò il resto della mia vita a rimpiangere i tuoi occhi. “
 
“ No, non deve per forza andare così, non ci andrò all’università se è questo il problema. “
“ Louis, quello è il tuo futuro. Non mi perdonerei mai se per colpa mia tu rinunciassi a diventare ciò per cui sei destinato. “
“ E allora vieni con me “
“ A New York? E cosa faccio io lì? “
“ Stai con me “ fu poco più di un sussurro ma bastò a Harry per baciare Lou di slancio.
“ Io ti amo, lo sai questo vero? “
“ Sì “
“ Ed è per questo che devo lasciarti andare “
“ No no no Harry ti prego “
“ Devo farlo Louis “
“ Ah davvero? Perfetto allora, vattene, vattene e non tornare mai più. “ Louis colpiva Harry accecato dalla rabbia e dal dolore, e Harry restava lì immobile a prendere i suoi schiaffi senza neanche provare a difendersi, perché mai e poi mai avrebbe colpito l’amore della sua vita.
Salì sulla sua auto pronto ad andare via, ma Lou cercava di trattenerlo con tutte le sue forze.
“ Ti prego non lasciarmi, ti scongiuro Harry, non mi lasciare. “
“ Devo andare…ti amo. “
 
 
“ Mio dio che storia triste, poveri ragazzi. E lui se ne andò davvero? “
“ Sì, lasciò Louis in lacrime e scappò via. “
“ Poverino, chissà quanto avrà sofferto. Louis avrebbe dovuto mandare al diavolo i genitori. “
“ Ahahaha sì, hai ragione, avrebbe dovuto.  Continuiamo? “
“ Sì. “
 
 
Quando Loui s quella mattina si svegliò, trovò i suoi genitori intenti a preparare i bagagli.
“ Che succede? “
“ Torniamo a casa “
“ No, no dovevamo partire tra una settimana. “
“ E invece partiremo oggi Louis, e tu verrai con noi, con o senza il tuo volere. “
 
Il ragazzo urlò disperato e cercò in tutti i modi di convincere sua madre a cambiare idea, ma purtroppo non ci riuscì.
Si precipitò al deposito di legnami, il posto in cui Harry lavorava ma lui non c’era.
“ Niall dov’è Harry? “
“ E’ andato a fare una consegna.  “
“ Ok…ok devi farmi un favore. Devi dire a Harry che lo amo e che mi dispiace per tutto. Io sto partendo, ti prego…diglielo da parte mia. “
“ Lou, che senso avrebbe? Ho passato tutta la notte con lui e credimi se ti dico che non l’avevo mai visto stare così male. E’ finita Louis, devi fartene una ragione. “
“ No, non è vero che è finita, abbiamo litigato, ok? Si risolverà tutto. “
“ Louis, sappiamo entrambi che non è così, siete troppo diversi. “
“ Tu digli solo che lo amo, al resto penso io. “
“ D’accordo, glielo dirò. Buon viaggio amico. “
“ Addio Niall. “
 
 
La macchina partì e con lei anche Louis e le sue lacrime. Niente sembrava più avere un senso senza di Harry.
 
 
 
 
 
 
 
Harry si pentì subito della scelta fatta. Non riusciva a vivere senza Louis e così cominciò a scrivergli lettere su lettere, dove si scusava con lui e gli chiedeva se poteva raggiungerlo. Gli diceva che lo amava e che voleva passare la sua vita con lui, ovunque avesse voluto.
 
Scrisse una lettera al giorno, per un anno intero, ma la signora Tomlinson non ne consegnava neanche una a suo figlio e Louis credette di essere stato dimenticato. Fu un periodo buio per il ragazzo, fatto di lacrime e notti insonni, fatto di ricordi e di rimpianti.
 
 
 
 
Louis dopo mesi passati chiuso in se stesso, decise di andare avanti con la sua vita, incontrò un ragazzo bellissimo, molto ricco e di buona famiglia, e cominciò  a frequentarlo con l’approvazione di sua madre.
Luke era un ragazzo affascinante, simpatico e Louis ad un certo punto credette sul serio di amarlo e di essere riuscito  finalmente a dimenticare quei riccioli morbidi che profumavano d’estate.
 
E’ per questo che Louis rispose di sì quando Luke gli chiese di sposarlo, anche se nel preciso istante in cui pronunciò quella sillaba, il viso di Harry gli fece visita. A Louis mancò il respiro.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Anne Styles era sempre stata una donna molto attenta, mai impulsiva e prudente. Ma quando le si presentò davanti la possibilità di realizzare il sogno del suo bambino, non ci pensò su due volte a realizzarlo e così vendette  la casa per permettere a Harry di comprare e ristrutturare la casa dei suoi sogni.
 
Solo che a volte il destino gioca brutti scherzi ed è quando Harry andò in città per farsi approvare il progetto che vide Louis per caso.
Scese di corsa dal pullman e corse, corse più veloce che poté  per riuscire a raggiungerlo, ma quando finalmente lo trovò, bello come il sole, lo vide baciare Luke e dentro di lui qualcosa si ruppe.
 
Tornò a casa distrutto e si buttò a capofitto sulla ristrutturazione della casa, come se invece di una casa, stesse riportando in vita il loro amore.
 
Quando Anne improvvisamente morì, Harry si sentì solo e sperduto, l’unica cosa che gli era rimasta era quella casa e lui sembrava impazzito per come si dedicava anima e corpo a quel progetto.
 
E riuscì a realizzarlo, oh se ci riuscì. La casa era meravigliosa, bianca con le imposte blu, proprio come Louis desiderava. Grande, elegante e bellissima.
 
Addirittura finì sul giornale locale, perché era stato talmente bravo e veloce che tutti gli abitanti del suo paesino erano rimasti  a bocca aperta per il suo operato.
 
Harry però, decise di venderla, non riusciva proprio a vivere lì dentro senza pensare al suo Louis.
C’era però qualcosa che gli impediva tutte le volte di riuscire a sbarazzarsi di quella casa per davvero. Trovava mille scuse, una più assurda dell’altra per rifiutare le vantaggiose offerte che gli venivano fatte.
 
Trascorreva le giornate chiuso in quella casa e le nottate a regalarsi attimi di pace nelle gambe di Nick Grimshaw, un musicista squattrinato infatuato di lui.
Harry però, anche in quei momenti, pensava solo ed esclusivamente ad una persona. Era un chiodo fisso, veniva pensando a quegli occhi azzurri e a volte durante l’orgasmo urlava persino il suo nome, ferendo Nick sempre di più.
“ A volte mi fai sentire come se non esistessi. “
“ Mi dispiace Nick, vorrei tanto poterti dare ciò che desideri, ma non posso. Quella parte di me mi è stata portata via tanto tempo fa e…non c’è più. “
 
Nick annuì rivestendosi in fretta.
 
 
 
 
Louis era eccitato per i preparativi del suo sfarzoso matrimonio, era lì circondato dai suoi amici e dalla sua famiglia mentre provava completi su completi quando ad un tratto una foto su un giornale non catturò la sua attenzione. Ci mise pochi attimi a riconoscerlo, perché, nonostante i riccioli ormai lunghi e le spalle molto più ampie e muscolose, gli occhi verdi da cucciolo di Harry erano gli stessi.
Lou si sentì mancare, uscì come una furia dal negozio, con ancora un vestito non pagato addosso, lasciando tutti a bocca aperta, sconcertati.
C’era solo una persona in quella stanza che aveva riconosciuto Harry, sua madre.
 
Passò una giornata intera chiuso in bagno, immerso in una vasca ormai colma di acqua fredda, con quella foto davanti agli occhi.
Ma ad un tratto, la decisione che prese gli sembrò l’unica possibile.
 
Si rivestì di corsa e si precipitò da Luke. Bussò alla porta del suo ufficio e quando lo vide così felice di vederlo, si sentì quasi morire.
“ Amore che ci fai qui? “
“ Ehm…Luke, ti ho disturbato? “
“ Ma no amore che dici, tu non disturbi mai. “
 
Luke lo abbracciò e lo baciò.
 
 “ sapevi che amo dipingere? “
Il ragazzo sembrò un po’ perplesso da quell’uscita senza senso.
“ No, non lo sapevo. Ma è meraviglioso amore. “
“ Non lo sapevi perché io non lo faccio più. “
Luke era sempre più stranito
“ E allora fallo se ti piace…ehm stai bene? “
“ Sì, ma devo andare via. Ho bisogno di andare in un posto, chiarire delle cose che ho lasciato in sospeso. “
“ Mi devo preoccupare? “
“ No amore, no. Non ho ripensamenti, devo solo fare una cosa. Tornerò tra un paio di giorni, va bene? “
Luke lo baciò dolcemente “ D’accordo, fa quello che devi fare e torna da me. “
 
 
 
 
 
 
Ritornare in quella piccola cittadina di campagna risvegliò in Louis numerosi ricordi, ma ciò che sentì non appena parcheggiò l’auto davanti alla casa, a quella casa, fu troppo intenso per essere descritto.
Harry era rintanato nel suo laboratorio, lavorava ad un mobile. Aveva la barba incolta e l’espressione di chi ormai ha smesso di lottare. Ma poi guardò fuori dalla finestra e lo vide…per poco non scoppiò a piangere. Uscì fuori e rimase fermo e zitto, non riusciva a dire neanche una parola mentre Louis gli parlava.
 
“ Ciao “ Louis gli sorrise e abbassò gli occhi prima di continuare “ ho visto la foto della casa su un giornale e volevo vedere se stavi bene.  In realtà non ero nei paraggi … io ehm…allora stai bene? “
 
Harry era come paralizzato, non usciva una sillaba dalla sua bocca.
“ Sono contento… ok credo di essermi reso già abbastanza ridicolo, non dovevo venire. Mi dispiace, vado via. “
Entrò in macchina e sgommò per andarsene da quel posto il prima possibile ma andò a finire contro la staccionata in legno.
E ovviamente la sua macchina non voleva saperne di ripartire.
Harry si avvicinò al suo finestrino “ Ti va di entrare? “
Louis sospirò, si grattò la testa “ Ok “
 
 
“ Questa è proprio una storia bellissima, mi sembra di averla già sentita. “
“ Davvero? E’ probabile. “
“ Io devo andare, ma tu potresti suonare un po’ il piano mentre mi aspetti. “
“ Oh ma io non so suonare. “
“ Sì invece, sei bravissimo. Sai leggere la musica, scegli una melodia sullo spartito e suona. Io cercherò di tornare più in fretta possibile. “
“ Ehm…ok ci proverò. “
 
Il medico visitò Harry, controllò le sue cartelle dove risultava che avesse avuto due infarti nel giro di due anni e finita la visita chiacchierò con lui.
 
“ Mi è stato detto che lei legge al signor Tomlinson. “
“ Sì lo faccio tutti i giorni. “
“ Perché? “
“ Oltre al fatto che amo stare in compagnia di mio marito, lo faccio per far riaffiorare i ricordi. Io leggo e lui ricorda. “
“ No Harry, non è così. La demenza senile è irreversibile e degenerativa. La memoria di suo marito è andata, non vorrei che lei nutrisse false speranze e ci restasse male, affaticando così ancora di più il suo cuore. “
“ La ringrazio, ma io credo che la scienza arrivi fino ad un certo punto. “ Harry si fermò un istante ad ascoltare il suono del pianoforte che veniva dal salone. “ Si dimenticano sempre di girargli lo spartito. “ Poi seguì una pausa e quando la musica ricominciò il dottore sorrise. “ Ecco vede, non deve arrabbiarsi, gliel’hanno girato lo spartito. “
Harry lo guardò dall’alto verso il basso “ No, questa la suona a memoria. “ E detto questo uscì da quella stanza, quel dottore gli aveva fatto perdere del tempo prezioso.
 
Si avvicinò a Louis intento a suonare la loro canzone al pianoforte.
“ Signor Tomlinson, la visita è finita, vuole proseguire con la lettura o è stanco? “
“ Oh no no certo che voglio. Andiamo “
 
 
 
 
“ Come hai detto che si chiama? “
“ Luke. E’ un bravo ragazzo, davvero per bene. “
“ Oh immagino che sia stato approvato da tua madre allora.  Lo ami? “
“ Sì, lo amo. “
“ Bene, allora non vedo cosa ci sia da dire ancora. Tu sposi lui e io e te restiamo amici. “
“ Sì “
“ Hai fame?  Cena con me. “
“ Non so se sia una buon’idea Harry. “
“ Perché no, siamo amici e gli amici mangiano spesso insieme. “
“ D’accordo. “
 
 
Erano seduti al tavolo, uno di fronte all’altro. Harry non riusciva a staccargli gli occhi di dosso. Si sentiva come sotto un incantesimo.
“ Perché mi guardi così? “
“ Ehm… scusami, è che mi vengono in mente tanti  ricordi. Sai, stiamo cenando esattamente nel punto della casa dove io e te… ecco. “
“ Mio Dio è qui? “
“ Sì, esattamente qui. “
Louis sorrise mentre milioni di ricordi attraversarono la sua mente.
“ Ti andrebbe di leggermi una delle tue poesie? “
 
Harry annuì, lo prese per mano e lo portò sul portico. Lo fece accomodare e lui si sedette per terra, cominciando a leggere una poesia, ma Louis lo interruppe quasi subito.
“ Io e te eravamo poco più che bambini, ma ci amavamo sul serio, non è vero? “
“ Sì è così. “ Louis assimilò quelle parole dentro di lui.
“ E’ meglio che vada. “
“ Ok “
Si avviarono alla macchina di Louis, si guardarono imbarazzati e incerti, perché ciò che entrambi avrebbero voluto era tuffarsi su quelle labbra che avevano aspettato e desiderato per così tanto tempo, ma la ragione ebbe la meglio. Louis salì, pronto a partire.
 
“ Pensi che riusciresti a tornare domani? “
“ Perché ? “
“ Voglio portarti in un posto. “
Louis sorrise “ Ok “
“ Ok… a domani  allora “
 
Harry restò sveglio tutta la notte, rivedere Louis l’aveva scosso nel profondo, aveva riacceso in lui tutti i sentimenti che aveva provato solo per quel ragazzo. S’impossessò di lui la paura di poterlo perdere una seconda volta. Ma lui stavolta avrebbe fatto di tutto affinché non accadesse.
 
Quando Louis tornò in albergo, ricevette una telefonata da Luke. La sua voce era strana, preoccupata, anche se cercava in ogni modo di non darlo a vedere.
Quando Louis riattaccò, si sentì una persona orribile, perché quella non era la voce che avrebbe voluto sentire.
 
 
 
La mattina seguente Louis raggiunse Harry come promesso. Il ragazzo gli venne incontro con un enorme sorriso e lo portò a fare un giro in barca.
Era uno spettacolo meraviglioso, il piccolo lago era completamente pieno di anatre e cigni, tutti rigorosamente bianchi.
Louis rideva felice e spensierato e Harry si nutriva di quel sorriso meraviglioso. Non c’era un’altra cosa al mondo che fosse altrettanto bella e preziosa per lui.
 
“ Sei cambiato Harry “
“ Davvero? Anche tu lo sei. “
“ In meglio o in peggio? “ Louis mise su un finto broncio.
“ In meglio “  A Louis brillarono gli occhi.
“ Non pensavo l’avresti fatto davvero “
“ Che cosa? “
“ Costruire la casa…è bellissima. “
Harry lo guardò intensamente “ Bè te l’avevo promesso. “
Un tuono spezzò il momento e i ragazzi si misero a remare velocemente per riuscire a tornare a riva, ma non riuscirono ad evitare la pioggia torrenziale che venne giù. Louis cercava di ripararsi come meglio poteva, mentre Harry rideva a crepapelle, come se con quella risata riuscisse a liberarsi di tutto il peso che sentiva nel petto da quando Louis era riapparso nella sua vita.
Louis lo guardò come se fosse matto, prima di farsi contagiare da quella risata irresistibile.
E allora risero, risero fino a perdere il fiato. Louis con la maglietta completamente zuppa che aderiva perfettamente ai suoi addominali scolpiti e Harry con la sua camicia sbottonata per metà che era diventata completamente trasparente.
 
Finalmente arrivarono a riva, Louis scese sul pontile cominciando a correre, mentre Harry metteva la barca al sicuro.
Ad un certo punto Louis, completamente inzuppato dalla testa ai piedi si voltò e cominciò ad urlargli contro.
 
“ Perché non mi hai scritto? Perchè? Non era finita per me, Cristo Harry io ti amavo. “
“ Ti ho scritto 365 lettere, ti ho scritto tutti i giorni per un anno. Non era finita Lou… e non è finita neanche ora. “
Harry si avventò sulle labbra di Louis e finalmente si risentì a casa. Fu un bacio bagnato e appassionato, un bacio che era un “ mi sei mancato da morire “ e un “ non ho amato nessun altro, solo te “.Louis si aggrappò al corpo del riccio, avvolse il suo bacino con le gambe e si lasciò trasportare in casa. La pioggia non voleva smetterla di cadere indemoniata, ma per i ragazzi non faceva alcuna differenza, niente li avrebbe separati ora che si erano ritrovati.
 
Fu diverso dalla loro prima volta, non ci fu calma, non ci furono parole, solo passione, la più potente e sfrenata passione. Harry sbatté il corpo di Louis al muro, si staccò da lui solo un momento per riuscire a togliersi la camicia, Louis nel frattempo gli slacciava i pantaloni ansimando. Tornarono sulle loro bocche respirandosi a vicenda, toccandosi ovunque le mani avessero voglia di andare.
Harry portò Louis al piano di sopra in braccio, in quella che era nata come la loro camera da letto e solo quando finalmente lo adagiò sul suo letto, ormai quasi nudo, con solo i boxer addosso, si permise di ammirare con la calma che meritava quel corpo bellissimo che gli era mancato da morire.
Louis gemeva, Harry non stava facendo nulla di che ancora, eppure lui era eccitato da morire e non riusciva a trattenersi.
Accarezzò la pelle di Louis con tutta la delicatezza di cui era capace, e quando arrivò all’ombelico del ragazzo, Louis gemette talmente forte che Harry per poco non venne solo nell’udire quel suono.
“ Harry, ti prego “
“ Sì amore sì “
 
Harry toccò l’erezione rossa e pulsante del ragazzo prima di grugnire quasi e cominciare a leccarla.
Strofinò il naso su tutta la lunghezza ispirando il profumo di Louis socchiudendo gli occhi. Gli tremavano le mani da quanto lo desidera.
Cominciò a succhiare, baciare, Louis era fuori di sé dall’eccitazione. Era la prima volta che quelle labbra rosse e morbide lo toccavano così intimamente e il suo cervello stava andando in tilt.
“ Dio Harry mmh “
Il riccio portò un dito all’apertura grinzosa del liscio, cominciò a picchiettare solo per stuzzicarlo e Louis si spingeva verso il suo dito, ormai senza controllo.
Emetteva miagolii sconnessi e si aggrappava ai suoi capelli neanche se da quello dipendesse la sua vita.
 
Harry lo preparò con cura e quando finalmente sentì i suoi muscoli cedere, lo guardò dritto negli occhi ed entrò dentro di lui.
 
Tutto il mondo smise di girare e ad Harry si formarono piccole lacrime ai lati dei suoi occhi. Era tutto troppo forte, sentiva il corpo sotto il suo in un modo in cui non aveva mai fatto. Poggiò la fronte su quella di Louis che lo guardava in attesa e cominciò a spingersi in lui.
Chiuse tutta la malinconia in un cassetto, tutta la rabbia che sentiva per il dolore che aveva provato in  quegli anni a causa della sua mancanza e finalmente si lasciò andare.
 
 
 
 
 
 
Gemevano senza freni e si muovevano in sincrono sul loro letto. Harry lo baciava ovunque riuscisse ad arrivare, gli baciava le spalle, il collo, la faccia. Era completamente perso in lui, mentre spingeva sempre più forte.
Infilò le mani sotto il corpo di Louis e lo sollevò portandoselo a sedere addosso. Louis lo baciò e cominciò a calarsi su lui ansimando forte e aggrappandosi ai suoi capelli.
 
Vennero insieme, come le coppie che lo fanno da una vita e che riescono ad aspettarsi, per condividere quel momento e per renderlo più intenso. Perché nonostante quella fosse la loro vera prima volta, quei corpi sapevano di appartenersi da anni.
 
“ Dio…è questo che mi sono perso per tutti questi anni ? Sei fantastico Harry. “
Harry non riusciva a parlare, del resto tra i due era sempre stato Lou quello più chiacchierone.
 
“ Ti va di rifarlo ? “ Harry non ebbe il tempo di rispondere perché Lou fu di nuovo su di lui.
 
 
Si ritrovarono dopo ore sul grosso tappeto in sala davanti al camino, avevano fatto l’amore in tutte le stanze della casa.
Harry dormiva a pancia sotto, stremato, mentre Lou già sveglio lo guardava dormire e gli accarezzava capelli e viso.
 
“ Harry…amore svegliati. “
Harry non dava segni di vita, così Lou cominciò a baciarlo piano, lo fece voltare e salì su di lui, baciandogli il petto, la pancia e tornando alla sua bocca.
 
“ Mmmh, non ce la faccio Lou devo mangiare “
Louis rise, sentire il suo uomo fare i capricci come un bambino era divertente.
 
“ D’accordo amore, cosa vuoi per colazione? “
“ Pancakes “
“ Ok “
“ E uova “
“ Ok “
“ E succo d’arancia “
“ Ahahah ok, basta così? “
“ E te “ Harry ormai del tutto sveglio cominciò a baciarlo, ma il campanello li interruppe.
 
Si rivestirono  alla meglio e Harry andò ad aprire.
Era Nick che lo guardava con lo sguardo che ha chi ha capito tutto senza bisogno di parlare.
“ E’ lui non è vero? “
“ Sì “
“ Me lo fai conoscere ? “
“ Nick non mi sembra il caso. “
“ Ti prego, farò il bravo, voglio solo conoscerlo. “
 
Nel frattempo Louis rivestitosi in fretta venne loro incontro. Sembrava quasi che fosse il padrone di casa che venisse a fare gli onori ad un ospite. E forse, in fin dei conti era davvero così
Era questo che pensava Harry mentre lo guardava con l’amore negli occhi, che era giusto il suo atteggiamento, perché quella casa era stata costruita per lui.
 
 
“ Tu devi essere Nick, molto piacere, io sono Louis. Harry mi ha parlato…molto di te. “
“ Ehm… ciao, sì sono io, Harry mi ha parlato molto anche di te. “
“ Perché non ti accomodi, posso offrirti qualcosa?  Sai Harry è molto affamato, potresti unirti a noi per colazione. “
“ Ehm…sei sicuro? “
“ Certo, vieni accomodati. “
Nick entrò e prima di seguirlo Louis guardò Harry dritto negli occhi, con uno sguardo quasi di sfida, ad Harry si gelò il sangue nelle vene.
 
Passarono l’intera giornata a chiacchierare, Louis era amabile, ancora più del solito, divertente, gioviale un perfetto gentiluomo e Nick rimase completamente affascinato da lui.
 
Quando infatti Harry lo accompagnò alla porta, Nick gli disse quelle parole quasi con le lacrime agli occhi.
“ E’ davvero straordinario. E’ un ragazzo fantastico e per la prima volta ho potuto vedere come sei tu quando sei innamorato…addio Harry. “
“ Mi dispiace Nick. “
“ Non devi dispiacerti, mi hai mostrato esattamente quello che devo cercare. Voglio anch’io qualcuno che mi guardi come tu guardi lui. “
 
Il ragazzo salì in macchina e sparì.
 
 
 
La mattina seguente quando Louis si svegliò trovò una rosa sul cuscino affianco al suo. Si stiracchiò e sorrise.
Quando si mise a sedere, notò un bigliettino “ Dormivi come un angelo, sembrava un sacrilegio svegliarti. Sono uscito a prendere la colazione. C’è una sorpresa per te, segui le frecce sul pavimento. “
 
Louis si alzò eccitato, felice come un bambino la mattina di Natale e si mise a seguire le frecce ancora nudo e avvolto nel lenzuolo bianco.
 
Quello che lo attese a percorso finito lo lasciò senza parole.
Una stanza riempita solo da un cavalletto, una tela pulita, uno sgabello in legno e centinaia di colori e pennelli.
Louis lasciò cadere il lenzuolo e si accomodò sullo sgabello completamente nudo. Prese uno dei pennelli e semplicemente tornò nel suo elemento.
Dipinse tutta la mattina quando finalmente bussarono alla porta. Felice di andare a ringraziare Harry per la bellissima sorpresa, corse giù per le scale riavvolgendosi il lenzuolo intorno al corpo. Aprì di scatto la porta sorridendo radioso, ma si trovò sua madre davanti.
La sua espressione mutò di colpo.
 
“ Louis…oh mio dio. Luke sta venendo qui. Tuo padre gli ha raccontato di Harry e lui sta venendo a prenderti. “
“ Wow perfetto, ben fatto mamma. Dimmi un po’, le leggevi anche le lettere di Harry, oltre a nasconderle a me? Mi hai visto piangere giorno dopo giorno per mesi mamma, e mai ti è venuto in mente di mettere fine al mio dolore, consegnandomi ciò che era mio. Come hai potuto? “
 
“ Mi dispiace Louis, ma ho agito solo per il tuo bene. “
 
“ E dimmi mamma, ti sembra che io stia bene? “
“ Per favore Louis, Luke è il ragazzo giusto per te, non permettere che un fantasma del passato ti rovini la vita. Credimi, ci sono passata prima di te, e ho odiato i miei genitori proprio come tu ora odi me, ma a conti fatti Louis, sono felice della decisione che mia madre prese al posto mio.
Ecco, tieni amore, queste sono tutte le tue lettere. Promettimi solo che ci rifletterai, e che prenderai la decisione giusta. Ti voglio bene tesoro. “
 
Johanna abbracciò suo figlio e rientrò nella sua auto andando via e lasciando Louis nella più completa confusione.
 
Louis aspettò che Harry tornasse e quando il riccio lo fece, gli disse che aveva incontrato sua madre per strada.
 
“ E’ stata dura con te? “
“ No, sta tranquillo. Harry, Luke è in città. “
Harry ispirò e trattenne una smorfia.
“ Ah…bene è qui. “
“ Già “
“ E tu che cosa farai Louis? “
“ Non lo so “
Harry scattò in piedi  “ Siamo sempre allo stesso punto io e te, non è vero? Che cosa sono stati questi due giorni per te Louis, un passatempo? “
“ No Harry non dire così, questi giorni sono stati meravigliosi, ma io e te siamo stati degli incoscienti. Io ho un fidanzato che mi sta aspettando e che mi odierà quando saprà cosa ho fatto. “
“ Quindi fammi capire, tu fai l’amore con me e poi torni da lui? Cos’è non ho superato il test? Non sono stato abbastanza bravo per te? “
 
“ No, no Harry. Io ho fatto una promessa a quell’uomo, lui mi ha dato un anello e io gli ho dato la mia parola. “
“ Oh Louis ti prego fammi il piacere e smettila di prendermi in giro. Qui non si tratta di fare una scelta e neanche di seguire il cuore, perché Cristo Louis io lo sento che quello mi appartiene. Qui si tratta di garanzie. “
“ Garanzie? “
“ Soldi, maledizione! “
“ Ma come ti permetti? Presuntuoso pezzo di merda. “
“ Louis se vai via ti giuro che ti odierò “
“ bè io ti odio già, e sto an dando via proprio adesso. “
“ Pensavo che fossi tornato per restare, che fossi venuto finalmente a vivere nella nostra casa, evidentemente ho frainteso tutto. “
“ Bè sì hai frainteso. “
Louis prese a camminare come una furia, stringendo le sue lettere a sé.
 
“ Sappiamo entrambi che il tuo signorotto ti annoia da morire Louis. Non saresti qui se non fosse così ammettilo. “ I ragazzi ormai correvano verso l’auto di Louis. Uno avanti e l’altro a gridargli dietro.
 
“ Quanto cazzo sei presuntuoso, Dio. Lo vedi che io e te siamo incompatibili, stiamo insieme da due giorni e stiamo già litigando.“
 
“ Sì bè noi siamo così, noi litighiamo. Tu dici a me che sono un presuntuoso del cazzo e io dico a te che sei un rompicoglioni, e Dio solo sa se lo sei.  E sì non sarà facile e dovremo lavorarci ogni giorno, ma io voglio farlo, perché io voglio te. Io voglio tutto di te, per sempre, ogni giorno della nostra vita. Ti prego Lou, prova a immaginarti tra trenta, quarant’anni e se è con lui che ti vedi, allora vai. Lo hai già fatto una volta, sopravvivrò anche alla seconda. “ Harry cercò di trattenere le lacrime che spingevano per uscire e continuò .
“  Se è questo quello che vuoi, allora va via e non voltarti più indietro. Ma non farlo perché è la cosa più semplice da fare. “
 
“ Più semplice? Qualunque decisione io prenda, finirò per ferire qualcuno.  Cosa c’è di semplice in questo? “
“ Smettila di preoccuparti per ciò che pensano o provano gli altri, pensa a cosa vuoi tu. Tu che cosa vuoi? Che cosa vuoi? “
“ Non è così semplice. “
“ TU…CHE…COSA …VUOI “
Louis singhiozzava ormai disperato.
“ Ti prego, dimmelo, che cosa vuoi? “
“ Io devo andare “
Harry ci mise tutta la forza che aveva a staccarsi da quell’auto e a lasciarlo passare.
Per la seconda volta nella sua vita stava perdendo tutto ciò che contava per lui, stava dicendo addio di nuovo, a tutto il suo mondo.
Louis entrò in macchina, si asciugò le lacrime e partì. Non riuscì a fare un lungo tragitto però, perché dovette fermarsi sul ciglio della strada, e permettere a se stesso di piangere tutte le lacrime di cui aveva bisogno. Aprì le sue lettere e cominciò a leggere quelle parole piene d’amore e dolore.
Parole scritte dal suo piccolo Harry che gli chiedeva perdono per averlo mandato via, che gli diceva di amarlo più di ogni altra cosa e che lo ringraziava, perché nonostante tutto, aveva imparato ad amare solo grazie a lui.
 
Louis non riusciva a smettere di piangere e quando arrivò fuori l’hotel dove Luke alloggiava, dovette mettercela tutta per darsi un contegno.
 
 
“ E’ davvero una storia tristissima. “
“ Sì lo è, ma non devi disperare.  Ho freddo, ti va di entrare? “
“ Sì d’accordo. “ Harry accompagnò suo marito all’interno della casa di riposo e gli fece trovare una sorpresa  bellissima. Con l’aiuto degli infermieri aveva fatto preparare per loro una cenetta a lume di candela.
Si accomodarono al tavolo ma Louis non riusciva proprio a restare con quel dubbio
“ Oh ti prego, raccontami cosa accade nel racconto. “
“ Ahahah impaziente come al solito. D’accordo”
 
 
Luke aspettava Louis nella sua stanza d’albergo e quando Lou arrivò e gli raccontò tutto, il ragazzo si sentì crollare il mondo addosso.
“ Sai qual è la cosa più buffa? E’ che qualunque decisione io prenderò, non avrò l’unica cosa che voglio…te. Potrei andare lì ed ucciderlo, ma tu mi odieresti, potrei andare lì e picchiarlo, ma non farei altro che spingerti tra le sue braccia e poi, potrei lasciarti, ma anche in questo caso, ti perderei. Cosa devo fare Louis? Io ti amo “
 
“ Ti amo anch’io. “ Louis pronunciò quelle parole singhiozzando.
“ Louis, io ci credevo veramente quando ti ho messo quell’anello al dito. “
“ Anch’io Luke, te lo giuro, è solo che quando sono con Harry, divento un altro. “
Luke si avvicinò a lui, gli prese le mani e gli parlò dolcemente.
“ Louis, io ti amo, ma ti voglio tutto per me. Rifletti bene e cerca di capire cosa vuoi, con chi vuoi stare “
“ Io so già cosa devo fare Luke, l’ho sempre saputo. “
 
 
 
 
 
Quando Harry ,avvolto nel lenzuolo in cui amava avvolgersi Lou , sdraiato nel suo letto, con le lacrime ormai asciutte sotto gli occhi sentì l’auto di Louis nel viale, credette per un momento che fosse solo frutto della sua immaginazione. E invece, quando si affacciò sul terrazzo, vide Louis scendere dalla sua auto, bello come mai prima d’ora, con in mano due valigie e il suo cuore.
 
Harry sorrise, sentì l’ossigeno entrargli nel petto come se per tutto quel tempo fosse stato in apnea. Scese di corsa le scale e guardò Louis negli occhi solo un attimo, prima che lui lasciasse a terra le valigie e si buttasse tra le sue braccia.
 
Fu un amore intenso il loro. Non ci furono silenzi, piuttosto grida a volte, ma ci  fu passione e devozione.
Vissero il loro matrimonio accudendolo come fosse uno dei loro bambini e crebbero i loro figli lasciandoli liberi di scegliere e di sbagliare.
Furono maledettamente felici, dipendenti l’uno dall’altro, uno l’ossigeno dell’altro.
 
Louis diventò un pittore di successo e al contrario di ciò che pensava la signora Tomlinson, Harry fece di tutto, lavorò giorno e notte, per permettere a Lou e ai suoi figli di vivere come principi.
 
Affrontarono molti ostacoli, di natura diversa, ma li superarono perché restarono insieme…per sempre.
 
 
 
“ Harry…mio Dio Harry eravamo noi due. “
“ Lou, tu ricordi? “
“ Sì amore, certo che ricordo, ti amo, vieni qui, abbracciami. “
 
Harry e Louis quella sera sfruttarono i pochi minuti che la malattia di Lou concesse loro, ballando e baciandosi esattamente come i ragazzini innamorati che erano stati.
 
 
 
Fine…
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Note:
Allora eccoci alla fine, sono consapevole di aver lasciato molte cose quasi identiche al film, ma è perché quella storia meritava di essere raccontata senza essere stravolta.
Ho deciso di far finire così il racconto, perché l’idea di farli morire proprio non mi andava giù.
Un bacio a tutte le persone che leggono.
Lalla.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
   
 
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