03/03/2016
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Tsurugi era disteso sul letto, mentre Kaoru si lavava le mani. Aveva appena finito di medicare il giovane youkai, quindi aveva le mani ricoperte di sangue e creme curative. Era felice di aver trovato il rosso prima che fosse troppo tardi. Ma, dall’altra parte, aveva ancora lo stomaco in subbuglio a causa di ciò che gli avevano fatto, tutto per un’accusa infondata.
Poco dopo tornò nella stanza dove si trovava il ferito. Allungò la mano destra per controllare meglio le fasciature, quando una mano gli afferrò il polso. Tsurugi, disteso a pancia in su, aprì gli occhi e sorrise. «Come stai?» domandò il moro, rimproverandosi mentalmente per la stupidità della domanda «Solo un po’ ammaccato» rispose il rosso, che lentamente spostò la propria mano destra dal polso del ragazzo alla mano.
La strinse nella propria, accarezzandone il dorso con il pollice «Grazie a te ora sto bene, non fare quella faccia» affermò, guardandolo dritto negli occhi «Ma se fossi arrivato prima, forse … » mormorò l’altro, distogliendo lo sguardo. Al solo pensiero di poter fare di più, di potergli fare evitare quelle dolorose ferite, non riuscì a sopportarne lo sguardo. Tuttavia Tsurugi, smettendo di sorridere, disse con voce decisa «Kaoru, non è colpa tua. L’unico che dovrebbe sentirsi un pezzo di sterco è il bastardo che mi ha indicato come colpevole dell’incendio. Ricorda che sono uno youkai, questi graffietti spariranno in un niente» «Ma se ti avessi dato un po’ di potere spirituale, forse non ti avrebbe catturato! E’ anche colpa mia!» esclamò il ragazzo, con gli occhi lucidi.
Con un movimento veloce, Tsurugi tirò verso di sé la mano del ragazzo, che gli cadde addosso. Con la mano libera gli prese il viso, per poi dire «Se vuoi darmi un po’ di potere, puoi farlo adesso». Così dicendo, aprì con impeto la bocca del moro con le proprie labbra, che si appoggiarono sulle sue. La lingua guizzò alla ricerca della compagna, che circondò appena la trovò. E la mosse seguendo il proprio desiderio, scatenando nel corpo di Kaoru un calore e delle sensazioni piacevoli ma anche imbarazzanti.
Il viso del ragazzo arrossì violentemente, mentre il braccio destro del rosso gli circondò la schiena e lo strinse a sé. Con entrambe le mani sul petto muscoloso dello youkai, Kaoru ebbe due forti sensazioni, in risalto rispetto a quelle comunicategli dal bacio: da una parte, avvertì il proprio potere spirituale lasciare lentamente il proprio corpo; dall’altra, avvertì qualcosa di duro e caldo allo stesso tempo sotto le parti intime, un qualcosa che iniziò a strofinare lentamente contro le suddette, provocandogli piccoli gemiti che venivano soffocati dall’azione della bocca di Tsurugi.
Fu proprio lui ad interrompere il bacio, consapevole di non riuscire a fermarsi se fosse andato oltre. E, mezzo rotto e con Kaoru così vulnerabile, non era proprio il caso. Piuttosto, avrebbe aspettato che il ragazzo ricambiasse i suoi sentimenti e fosse anche lui desideroso di intraprendere quella strada. Guardando gli occhi dorati che lo fissavano, lucidi per l’eccitazione e colmi di stupore ed imbarazzo, sorrise ed esclamò «Grazie, Kaoru, adesso mi sento in splendida forma! ».
«Ah, sì?» domandò una voce proveniente dalla porta. Entrambi si voltarono verso di essa e videro Tenri, sorridente come al solito, ma il suo sorriso era tutto tranne che rassicurante. «Sono lieto di sapere che tu stia meglio, quindi perché non lasci che Kaoru vada a controllare se è arrivato Kirei?». il moro si alzò lesto e, con il viso più rosso dei capelli di Tsurugi, uscì dalla stanza dopo aver salutato i due.
Quello che successe subito dopo in quella stanza è ancora un mistero, segreto ben custodito da Tenri e soprattutto da Tsurugi.
THE END