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Autore: Robigna88    04/03/2016    1 recensioni
Elijah Mikaelson ha deciso di rimanere a New Orleans per occuparsi di quella che per lui è da sempre una missione: la redenzione di suo fratello Niklaus. E anche perchè presto Klaus avrà una figlia.
Una figlia da quella lupa che lui trova estremamente affascinante e che in qualche modo gli fa venire voglia di aprire il suo cuore come non gli era mai successo prima.
Mai, eccetto una volta.
Quando quella volta torna nella sua vita, questo tuffo nel passato cambia tutto e lo cambia in un modo che lo sconvolgerà nel profondo.
DAL PRIMO CAPITOLO:
-"Ti chiederei che cosa ci fai qui, ad aiutare quel fratello che speri ardentemente di poter cambiare anche se è ovvio che Klaus non vuole essere aiutato, ma conosco già la risposta."
"E quale sarebbe?"
"Smetterai di cercare la sua redenzione solo quando crederai che non sia rimasto nulla da trovare. Giusto?"-
Genere: Fantasy, Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Elijah, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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bhj

-CAPITOLO 8-

 

 

 

 

 

“Hey” Elijah si fermò sulla soglia della porta della camera di Allison e sorrise dandole un’occhiata; era immobile sul letto in posizione supina, gli occhi fissi sul soffitto. “Cosa stai facendo?”

Lei fece un grosso respiro, poi alzò un dito e indicò in alto. “Lo sapevi che sul soffitto c’è una crepa che somiglia ad un furetto?”

“Un furetto…”

“Esatto. Guardo nello stesso posto da ore ma solo adesso l’ho notata.”

L’Originale scosse il capo, si avvicinò e le porse una mano. “Andiamo…”

“Dove?” chiese lei afferrandola e alzandosi piano.

“Sei rinchiusa in questa casa da quando Marcel ti ha trovata e ora ho un piccolo compito per te. Credo che sia arrivato al momento giusto oltretutto, considerato che vedi delle crepe a forma di furetto.”

Lei arricciò la bocca, mordicchiandosi l’interno della guancia. “Okay, di che si tratta?”

“Marcel ha trasformato alcune persone in vampiri visto che il suo gruppetto è morto quasi tutto durante… beh quando tu non c’eri. Ora i licantropi li minacciano e noi gli insegneremo a combattere.”

Allison lo seguì fuori dalla stanza mandando indietro i capelli mentre scendevano giù per le scale. “Hai notizie di Davina?”

“Nessuna nuova dall’ultima volta che me lo hai chiesto. Ha riportato in vita mio padre e poi ha lasciato la città e non si sa dove sia andata.”

“Credi che stia bene? Mikael non è esattamente la migliore delle compagnie.”

Elijah la aiutò ad indossare una giacca. “Se c’è una cosa che ho imparato su Davina Claire è che è più tosta di quel che sembra. Sono certo che sta bene.”

Allison annuì ma in realtà non era molto convinta; Elijah aveva ragione, Davina era una tosta ma Mikael era il peggiore tra gli Originali, capace persino di far impallidire Klaus nei suoi giorni peggiori.

Decise che avrebbe provato a richiamarla di nuovo una volta tornata a casa. Magari questa volta le avrebbe risposto.

Mise le mani nelle tasche della giacca e fece un grosso respiro. “Quanti sono esattamente questi vampiri a cui dobbiamo insegnare a difendersi? E soprattutto, perché Hayley non dice ai lupi di piantarla? Non è il loro Alpha o qualcosa del genere?”

“Lo è, ma questo particolare gruppo di lupi segue un altro leader.”

“Che sarebbe?”

“Mia madre.”

Allison sgranò gli occhi, poi scosse il capo salendo in auto.

 

 

 

 

 

****

 

 

 

 

 

“Come possiamo imparare a difenderci da un branco di super lupi mannari in un solo giorno?”

Fu sul finire di quella domanda che due vampiri caddero in terra col collo spezzato facendo indietreggiare per riflesso tutti gli altri. Elijah rimase immobile al centro della stanza mentre Allison avanzava a passo deciso verso tutti loro.

“Regola numero uno!” esclamò l’Originale.

“Mai abbassare la guardia” concluse la cacciatrice per lui.

Marcel fece un grosso respiro, poi allargò le braccia. “Grazie tante,” mormorò. “Ma questa perla di saggezza non ci sarà di nessuna utilità.”

“Siamo qui per aiutarvi” disse loro Elijah, facendo cenno ad Allison di avvicinarsi.

Lei lo fece. “Io ti devo ancora un favore” ricordò a Marcel. “E se stai per dire che sono solo un’umana e che quindi non vi sono di nessuna utilità, ti consiglio di non farlo. Non mi piace essere sottovalutata.”

Elijah abbozzò un sorriso, abbassò lo sguardo per un attimo e quando lo rialzò tutti li fissavano perplessi.

Marcel tuttavia prese quasi tutti i vampiri e raggiunse l’esterno, lasciando Gia e Josh con Elijah ed Allison.

“Bene!” esclamò la cacciatrice togliendosi la giacca. “Chi vuole cominciare?”

Gia fu la prima a farsi avanti, colpendo a vuoto diverse volte prima di fermarsi col fiatone. Allison pensò che forse era il caso di dare a quei due una dimostrazione pratica.

Facendole cenno a Gia di andare a sedersi, si mise di fronte ad Elijah e accennò un sorriso.

Gli strizzò l’occhio, gli girò intorno per un po’ e poi fece la sua mossa. Il primo colpo prese in pieno la parte destra del viso del vampiro, il secondo venne bloccato giusto in tempo.

“Il combattimento è come una danza” disse Elijah mentre sia lui che Allison si rimettevano in posizione stavolta però lui di fronte a Gia e lei davanti a Josh. “Ha un ritmo preciso.”

Sia Gia che Josh si mossero e i colpi di entrambi furono parati.

“Dovete trovare quello giusto” spiegò Allison avanzando di qualche passo verso il suo alunno. “I vostri sensi sono amplificati, imparate ad ascoltare tutto ciò che vi circonda.”

Crescendo” mormorò Elijah quando Gia colpì di nuovo. “E quando lo avrete  trovato.”

Con velocità lei lo spinse contro il muro e lo bloccò con un braccio all’altezza del collo e uno all’altezza del cuore. “Lo cambiamo…”

“Molto bene” Elijah sorrise afferrandole un braccio. “Ora scegli, il cuore o la testa. Niente di tutto questo significa qualcosa se non riesci ad uccidere.”

La ragazza lo guardò negli occhi per un lungo istante, poi scosse il capo indietreggiando appena. “Non so se riesco a farlo.”

“Ci riuscirai quando dovrai, per sopravvivere.”

“Ehm… ragazzi” Josh attirò la loro attenzione. “Qualcosa non va qui. E giuro che io non c’entro nulla.”

L’Originale si voltò giusto in tempo per vedere Allison sanguinare dal naso. Le mani le tremavano mentre se ne portava una al viso per pulire via il sangue.

“Allison” le disse raggiungendola. “Che ti prende?”

Lei chiuse per un lungo secondo gli occhi, quando li riaprì Josh le stava porgendo un bicchiere di acqua dal quale bevve un lungo sorso.

“Grazie” gli sussurrò alzandosi piano, lasciando che Elijah la aiutasse. “Sto bene.”

“No, non è vero.”

“Sì invece, te lo assicuro. Sono semplicemente fuori forma e il mio corpo è ancora un po’ provato dopo… beh dopo la mia piccola gita nella casa stregata. Sto bene e Josh non ha ancora imparato nulla. Credo che sarà più dura del previsto con lui.”

La cacciatrice gli diede un colpetto sul petto, con un sorriso lo sorpassò ma si fermò poggiandosi alla colonna di cemento nel centro della stanza; le girava la testa e aveva freddo.

“Hey hey” Elijah le fu subito accanto. “Perché non ti metti seduta per un po’?”

“Sto bene, davvero. Datemi solo un secondo.”

La donna fece un grosso respiro, poi riacquistò colore e tutto nel suo corpo sembrò tornare alla normalità. Sorrise ad Elijah per tranquillizzarlo e bevve un altro po’ di acqua. Davanti ai suoi occhi passarono le immagini di quei mesi in balia della follia di quella strega.

Le succedeva ogni tanto, da quando era tornata, ma decise che quel dettaglio se lo sarebbe tenuta per sé. Sarebbe passato, ne era sicura, non era necessario spaventare anche l’Originale, che ora la fissava preoccupato.

“Chi è pronto per un altro round?” chiese alzando le mani, cercando di apparire calma e serena.

“Possiamo riprovare” le disse Josh stringendosi nelle spalle. “Ma devo avvisarti che potrei non imparare nulla. Io non sono bravo a combattere.”

“Nemmeno io lo ero,” rispose lei avvicinandosi. “Ma imparerai o morirai. A te la scelta.”

Il ragazzo, Allison si chiese quanti anni avesse, respirò a fondo e si mise in posizione. Si trattava di vivere o morire e lui di andarsene all’altro mondo non aveva proprio voglia.

Beh tecnicamente era già morto, ma erano dettagli.

Seguendo il consiglio di Allison si mise in ascolto dei suoni intorno, di ogni piccolo rumore e con sua grande sorpresa, anzi con grande sorpresa di tutti i presenti, schivò il colpo che la cacciatrice provò a dargli e spinto dall’istinto la atterrò accertandosi però di non farle battere la testa.

Allison gemette di dolore, poi rise guardandolo.

“Molto bene” gli disse quando lui la lasciò. Rialzandosi si spostò i capelli indietro e si posizionò davanti a Gia. “Tempo di scambiarci i posti” mormorò.

Gia la guardò con occhi curiosi e lei pensò che sarebbe stato divertente.

 

 

 

   
 
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