Serie TV > Un Medico In Famiglia
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Autore: Cristin_94    04/03/2016    3 recensioni
La nona stagione di “Un medico in famiglia 9” è iniziata con il mancato matrimonio tra la sorella di Marco e Giuliano in un tranquillo pomeriggio di settembre. Da quel giorno è iniziata la storia d′amore tra la spensierata e dolce Sara Levi e il serio e integerrimo Lorenzo Martini. Puntata dopo puntata i giorni sono passati; le stagioni sono cambiate. Autunno, inverno, primavera… Ma cosa sarà accaduto a Natale, a Capodanno, a San Valentino⁇ Come avranno festeggiato Sara e Lorenzo i loro rispettivi compleanni: insieme o separati⁇ Scopriamolo insieme…
Nota bene : La storia non è inventata ex novo. Ho lasciato intatte le prime nove puntate! L’inizio della mia Fan-fiction corrisponde a una data speciale: 25 dicembre 2013! Il Natale in casa Martini è, appunto, posizionato tra la nona e la decima puntata, prima cioè che il Destino faccia incontrare Sara e Lorenzo al rifugio, subito dopo la fuga di Tommy, Giada e Daniele e gli splendidi sguardi sotto le stelle dei “Sarenzo”…
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lorenzo Martini, Sara Levi, Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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16 marzo 2014, ore 16.00 circa

- “Lorenzo.. Ma ti vuoi dare una mossa? Tommy ci aveva chiesto di essere puntuali!” lo ammonì Sara.
- “Mi dovrei pure dare una mossa adesso!” protestò Lui.
- “Certo Amore. E’ da venti minuti che giriamo intorno alla scuola dei ragazzi e a te non va mai bene un posto per parcheggiare!”
- “Sara.. Non è che a me non piace nessun posto dove parcheggiare. E’ che nei posti dove < tu  > mi dici di parcheggiare N - O - N si può parcheggiare. O è divieto di sosta; o si tratta di posti riservati ai disabili o…”
- “Lì!” urlò ad un tratto Sara. “Si è liberato un posto. E le strisce sono pure bianche! Niente parcheggio a pagamento.. Così non ti lamenti delle tariffe orarie!”
- “Non ho capito: stai dicendo che sono tirchio?” domandò Lui, fingendo di offendersi, mentre spegneva la macchina.
- “Solo un pochino…” lo prese in giro Lei, per poi avvicinarsi e dargli un bacio.
- “Ma dobbiamo per forza andare a scuola per questo spettacolo?” le domandò Lorenzo, baciandole dolcemente il collo.
- “Sì, quindi…” disse Lei, allontanandosi, “adesso andiamo. Sai come si dice: prima iniziamo..”
- “E prima io e la mia bellissima futura moglie possiamo starcene un po’ per conto nostro!” concluse Lorenzo dandole un ultimo bacio.


 
- “Τommy! Ma che stai facendo lì sopra?” gli chiese Lorenzo, entrando in palestra.
- “Papà.. cosa credi che stia facendo? So cercando di sistemare questo maledetto sipario! Oggi non ne va bene nessuna!” ammise il ragazzo, scendendo dalla scala.
- “Cosa è successo?” domandò Sara.
- “Nulla di grave!” si intromise Bobò.
- “Nulla di grave?” domandò Tommy. “Noi il giorno prima dello spettacolo perdiamo i protagonisti e tu dici che non è successo < nulla di grave >?”
- “Beh sì. Nulla di grave, dato che Elena ha appena trovato la soluzione.” Disse Bobò, spostando il suo sguardo da Tommy alla sorella.
- “Io?” domandò la gemella. “Bobò ma cosa stai dicendo? Io non ne so nulla!” aggiunse poi, guardando Tommy, Sara e Lorenzo.
- “E invece sì. Elena.. cos’hai appena detto?” le chiese Bobò.
- “Che la storia di Don Mimì e Ninella è bella almeno quanto quella di Sara e.. Bobò cosa vuoi fare?” domandò Elena, guardando suo fratello.
- “Bobò! Ma tu sei un genio!” esclamò Tommy.
Così Sara e Lorenzo si ritrovarono a essere fissati dai tre. E lo sguardo di Elena, Tommy e Bobò non piacque a nessuno dei due futuri sposi.



- “Allora.. La professoressa di italiano, quest’anno, ci ha dato una lista di libri da leggere.” Iniziò Bobò. “ < Il conte di Montecristo >, < L’amore ai tempi del colera >, < Le ultime lettre di Jacopo Ortis >..”
- “Già. Libri del secolo scorso.” commentò Tommy.
- “Però tra questi tutta la classe, o meglio, il gruppo delle ragazze ne ha scelto uno. Uno soltanto.” riprese Bobò, cercando di non calcolare l’intrusione del cugino.
- “ < Io che amo solo te > ” di Luca Bianchini.” Si intromise Elena, rompendo così il pathos che aveva creato Bobò.
- “E va beh! Ma così non vale!” sbottò Bobò. “Prima mi chiedete di illustrare a Sara e Lorenzo la vicenda e poi mi interrompete continuamente.”
- “Scusa Bobò.” disse Elena.
- “Continua pure! Noi staremo zitti.” lo rassicurò Tommy, guardando Elena, per poi farle l’occhiolino.
- “Bobò ha reagito nello stesso modo in cui reagisci tu ogni volta che ti interrompo!” commentò Sara, rifilando una gomitata a Lorenzo.
- “Tirchio… brontolone.. Mi chiedo: ma tu sei sicura di volermi sposare?” le sussurrò Lui.
- “Sicurissima!” gli rispose Lei, stringendogli la mano.
- “Bene: dove eravamo rimasti?” chiese Bobò.
- “Alla scelta del libro.” suggerì Lorenzo.
- “Bene. Ora, tralasciando il poco entusiasmo di noi ragazzi nel dover leggere un libro chiaramente ispirato a una storia d’amore, abbiamo letto il romanzo e, dato il nostro entusiasmo nel commentarlo e nel confrontarci tra noi studenti sulla storia, sulle tecniche di scrittura, sul..”
- “Scusa Bobò se ti interrompo. Ma va detto, a onor del vero, che il dibattito era molto acceso al solo scopo di far passare l’ora di italiano per non essere interrogati..” aggiunse Tommy.
Sara scoppiò a ridere, mentre Lorenzo si lasciò sfuggire: - “ Sempre il solito sei, vero Tommy?”
- “Beh.. diciamo pure che l’intento di imbrogliare la professoressa era di tutta la classe.. non solo di Tommy!” ammise Elena.
- “E invece è stata la professoressa a fregare noi.” Aggiunse Bobò, ormai rassegnato alle molteplici interruzioni della sorella e del cugino.
- “Vi ha proposto di mettere in scena la commedia, giusto?” domandò Sara.
- “Esatto!” risposero i tre ragazzi.
- “Beh interessante!” commentò Sara.
- “Sì! Alla fine, devo ammettere, ci siamo appassionati alla cosa e ci fa piacere mettere in scena la rappresentazione.” disse Elena.
- “Bobò si è occupato della sceneggiatura. Elena del trucco e dei costumi. Io della musica e poi, modestamente, sono il regista.” continuò Tommy. 
- “E’ tutto pronto. Ma senza gli attori principali, Ninella e don Mimì, che erano i bidelli, dato che ci servivano due persone di una certa età, lo spettacolo rischia di saltare.” concluse Bobò.
- “Come? E perché?” domandò Sara.
- “Il signor Fabio e la Signora Benedetta hanno una figlia. Vive a Udine.” spiegò Tommy.
- “ E quindi?” domandarono Sara e Lorenzo.
- “La nipote é nata proprio questa notte e loro sono partiti all’alba per andare da lei.” Fu più esaustiva Elena.
- “Ho capito.” Disse Lorenzo. “Quello che ancora mi sfugge è che cosa possiamo fare noi per aiutarvi?”
- “Molto!” rispose Tommy.
- “Molto!” ripeté Elena.
- “M-o-l-t-o!” scandì Bobò.
Sara e Lorenzo si guardarono. – “Cioè?” si guardarono i due, seppur avevano già intuito la proposta dei ragazzi.
- “Li sostituite voi!”
- “Noi?” 
- “Voi!”
- “No! Ragazzi no! Ma come facciamo? Lo spettacolo è domani sera, tra neanche ventiquattro ore!” ribatté Lorenzo.
- “Papà lo sappiamo. Ma voi siete gli unici che ci possono salvare. Altrimenti dobbiamo rinunciare a tutto.”
- “Per favore..” li pregò Elena.
- “E’ da due mesi che prepariamo questo spettacolo!” fece notare Bobò. “Voi due siete perfetti per interpretare don Mimì e Ninella.”
- “Vuoi dire che io e Lorenzo siamo perfetti per interpretare due persone di una certa età?”  disse Sara, facendo finta di offendersi. Ma in realtà non lo era affatto. Aveva già deciso che Lei e Lorenzo avrebbero aiutato i giovani di casa Martini. E Lorenzo aveva deciso la stessa cosa.
- “Ma no, Sara. Cosa dici?” corse ai ripari Bobò.
- “Bobò voleva dire che tu e Lorenzo siete perfetti per interpretare questo ruolo perché il vostro amore, la vostra storia è molto simile a quella dei protagonisti e…” Tommy non sapeva più che cosa inventare.
Così Sara e Lorenzo decisero che lo scherzo era finito. Si guardarono, e sorridendosi dissero: - “Va bene!”
Bobò, Elena e Tommy si guardarono e poi, lentamente chiesero: - “Va bene vuol dire che…?”
- “Vuol dire che potete contare su di noi!” scandì Lorenzo.
- “Sì!” urlarono i tre che scattarono dalle sedie e corsero ad abbracciare Sara e Lorenzo.
- “Piano.. Piano.. Se no perdete anche noi!” scherzò Lorenzo.
- “Vado a prendere i copioni.” Disse Bobò.
- “E io vado a dire agli altri che lo spettacolo è salvo.” disse Elena, posando una mano sulla spalla di Tommy, il quale le sorrise.
Sara e Lorenzo si guardarono ma non dissero nulla. Loro si erano ripromessi di essere discreti.. Mica come i nonni!
- “Comunque papà.. Grazie! Non avrei mai pensato che potessi accettare. Pensavo che io Elena e Bobò avremmo dovuto fare i salti mortali per ottenere il tuo sì guardando ai precedenti!”
- “Che vuol dire < guardando ai precedenti >?” domandò Sara, spostando lo sguardo da Tommy a Lorenzo.
Tommy non sapeva cosa rispondere. Non sapeva se suo padre volesse dire a Sara la verità.  Quindi le rispose: - “Nulla! E’ un modo di dire. Solo un modo di dire. Ora vado! Sono pur sempre il regista io!”
Sara lo guardò andare via e poi si concentrò su Lorenzo. Ma prima che Lei gli potesse fare una qualche domanda, Lui le disse quello che voleva sapere.
– “Quando Tommy era piccolo e noi eravamo a New York, a scuola organizzarono uno spettacolo. Misero in scena < I viaggi di Gulliver >. Tutti i bambini erano i Lillipuziani e Tommy mi chiese di fare Gulliver! Per Lui era molto importante. Ma io non l’ho capito. E alla fine Gulliver lo ha fatto un avvocato bello e di successo che ha conquistato tutti i bambini, compreso Τommy.”
Sara lo guardò e gli diede un bacio. - “Beh.. hai imparato dal tuo errore. E questo è molto importante per tuo figlio e per il vostro rapporto.”
Lui la guardò e le sorrise. - “Però c’è un'altra cosa che devo confessare.”
- “Cosa?” domandò Lei, seria.
- “Ho accettato di partecipare alla recita dei ragazzi perché sono curioso di vederti all’opera!”     
- “Di vedere all’opera me?” domandò Sara, sorpresa.
- “Beh sì. Quando siamo andati a Verona mi hai detto che hai recitato in uno spettacolo a scuola. Quindi.. voglio vedere il tuo talento sul palco!”
- “Mi stai sfidando?” domandò Lei.
- “Un po’!”
- “Guarda che ho un talento! Invece dell’atletica io sarei dovuta andare a recitare a Hollywood!”
- “E invece di una medaglia avresti vinto una statuetta dell’Oscar.” la canzonò Lui.
- “Certamente! Altro che Meryl Streep!” gli rispose Lei, alzandosi.
- “Vieni qui, Meryl Streep!” le disse Lui, afferrandole il braccio e baciandola.
 


- “Allora..  Chiara e Damiano sono due giovani di Polignano a Mare che stanno per sposarsi. Fin qui è chiaro?” domandò Bobò.
Sara e Lorenzo annuirono.
- “Ok. Andiamo avanti. I due non sanno che anche i loro genitori, quando erano giovani, stavano per sposarsi. Ma il loro sogno d’amore non si mai realizzato a causa del fratello di Ninella, contrabbandiere che è stato poi arrestato.”
- “Ah.. quindi Ninella é la mamma di Chiara e Don Mimì è il papà di Damiano.” Chiese Lorenzo.
- “Esatto!” rispose Bobò. “Elena sarà Chiara e Giulio, il fidanzato di Elena, sarà Damiano!”
- “Ah!” esclamarono Sara e Lorenzo.
- “C’è qualcosa che non va?” domandò Bobò.
- “No!” rispose Lorenzo.
- “Ok, allora andiamo avanti.” continuò Bobò.
- “Bobò…” lo interruppe timidamente Sara. “Ma Tommy di Elena che interpreta Chiara e Giulio che interpreta Damiano lo sa?”
- “Certo! Lui é il regista.”
- “E va tutto bene?” gli chiese ancora la giovane Levi.
- “Sì. Va tutto bene! Ora.. posso raccontarvi la storia? No, perché forse non vi siete accorti che dovete andare in scena domani sera!”
- “Certo, Bobò! Continua pure!” gli rispose Sara.
- “Bene. Dicevo: il loro sogno d’amore non si é realizzato e ora, a distanza di anni, i due si ritrovano ad organizzare il matrimonio dei figli. Noi nello spettacolo mettiamo in scena il giorno prima delle nozze e quello in cui si celebra il matrimonio, durante i quali, tra segreti svelati, amori mai dimenticati, parenti nordici e galeotti, Chiara e Damiano impareranno cos'è davvero l'amore.”
- “E don Mimì e Ninella?” domandò Sara, curiosa.
- “Beh.. per loro non ci sarà il lieto fine delle favole. I due sono ancora innamorati l’uno dell’altra ma ormai le loro vite hanno preso strade diverse per la loro testardaggine e gli scherzi del destino. Durante il ricevimento, però, Don Mimì si alzerà e, davanti a tutti, chiederà di ballare un’ultima volta alla donna della sua vita. Un ultimo ballo sulle note di < Io che amo solo te >.”
- “Ah!” esclamò Sara.
Lorenzo la guardò e la vide un po’ turbata. Voleva chiederle cosa la preoccupava. Ma Elena li interruppe.
- “Sara, scusa. Avrei bisogno di te per la prova costume. E’ appena arrivata Ave che ci aiuterà a sistemare gli abiti.”
- “Certo, arrivo.” disse Sara.
- “Sì, ma fate presto. Abbiamo bisogno che Sara e Lorenzo provino le scene. Devono entrare in sintonia con gli altri attori..”
- “Bobò.. abbiamo capito! Saremo qui il prima possibile.” tagliò corto Elena.
- “Beh Lorenzo.. potremmo iniziare a provare io e te!” propose Bobò.
- “Tra cinque minuti.” Gli rispose Lorenzo, congedandosi all’istante, per andare a prendere una boccata d′aria.
- “Tra cinque minuti!” concluse Bobò.
- “Almeno li passi con me!” lo sorprese Alice.
- “Beh.. allora possiamo prenderci anche dieci minuti!” concluse Lui, abbracciando la sua dolce metà.
 


Era passata quasi un’ora da quando Elena, Ave e Sara si erano chiuse nei bagni della scuola per la prova costume e Lorenzo ancora non aveva rivisto la sua futura moglie. Non aveva ancora imparato tutte le battute a memoria però aveva già provato insieme a Giulio. Gli piaceva quel ragazzo: era gentile e ben educato. Gli ricordava Stefano per certi versi. Avrebbe preferito non sopportarlo invece non riusciva a trovare un motivo.
- “Allora.. Appena arriva Sara proviamo le scene tra don Mimì e Ninella e poi possiamo andare a casa!” avvisò Τommy, che vestiva brillantemente i panni di regista.
Proprio in quel momento entrò in palestra Elena.
- “Elena, dov’è Sara?” le domandò Lorenzo.
- “Non lo so. Circa dieci minuti fa abbiamo finito con i costumi. Ave si è avviata a casa e io ho sistemato tutto. Credevo che Sara vi avesse raggiunto. Aveva imparato quasi tutte le battute ed era pronta per provare.”
- “No.. invece qui non si è vista. Ora la chiamo.”
Ma l’unica voce che Lorenzo poté sentire fu quella della segreteria telefonica. “Il cliente da lei chiamato non é al momento raggiungibile. La preghiamo di richiamare più tardi.” 
- “Allora?” domandò Τommy, avvicinandosi al padre.
- “Niente.” Gli rispose Lorenzo, incominciando a preoccuparsi.
- “Ok, papà stai tranquillo. Sara avrà avuto soltanto bisogno di fare una passeggiata, di prendere una boccata d’aria.”
- “Sì, sì. Io però vado a cercarla.” Lo avvisò Lorenzo.
 


Lorenzo uscì dalla palestra. Non sapeva dove cercare Sara e si stava man mano preoccupando sempre di più. Aveva notato il turbamento di Sara nell’ascoltare la storia di don Mimì e Ninella ma non aveva avuto il tempo di chiederle nulla. Pensando a ciò, stava per entrare nell’edificio del liceo quando notò delle scale di emergenza che portavano al tetto.
- “Andiamo… dimmi che sei lì!” bisbigliò Lui, salendo i gradini di corsa.
E Sara era proprio lì, seduta con lo sguardo perso nel vuoto. Lui rimase lì a fissarla per qualche minuto. – “Guarda che quando Cenerentola scappa perde la scarpetta. Così il suo principe ha un aiutino per trovarla, portarla a palazzo e sposarla.”
Lei si era voltata di scatto. Credeva di essere sola. E invece Lorenzo era proprio dietro di Lei.
- “Ehi! Da quanto tempo sei qui?”
- “Un paio di minuti.” Le rispose Lui, mettendosi a sedere accanto a Lei.
- “Non me ne sono accorta.”
- “L’ho notato. “ le rispose Lui. Poi aspettò qualche secondo e le chiese: “Mi vuoi dire cosa ti turba?”
- “Niente!” rispose Lei, abbozzando un sorriso. “Volevo solo prendere una boccata d’aria.”
- “Ho capito. Non me lo vuoi dire. Ma, tranquilla, non è un problema.”
- “Ma no! Veramente..” cercò di convincerlo Lei.
- “Sara l’ho notato che, quando Bobò ha finito di raccontarci la storia di Ninella e don Mimì ti sei stranita. Τe l’ho detto: se non vuoi dirmelo non è un problema. Ma non dirmi che va tutto bene perche' non sei brava a mentire.”
Lei appoggiò la sua testa sulla spalla di Lui. Poi stette ancora qualche minuto in silenzio, prima di confessare cosa l’aveva turbata. – “Ho pensato che Ninella e don Mimì saremmo potuti essere noi tra vent’anni. Immagina: la figlia mia e di Stefano che sposa il figlio tuo e di Veronica. Che magari si sono conosciuti a casa Martini una di quelle volte in cui tu e la tua famiglia e io e la mia famiglia siamo andati a fare un saluto di cortesia in ricordo dei vecchi tempi.”
Lorenzo era molto sorpreso. Sapeva che c’era qualcosa che aveva tolto il buon umore a Sara ma non immaginava che il motivo potesse essere questo.
- “Ma Sara? Cosa dici?”
- “Dico quello che sarebbe potuto accadere se il giorno della tua partenza io e te non ci fossimo incontrati al museo di arte contemporanea!” sbottò Lei, visibilmente provata, alzandosi e allontanandosi da Lui.
- “Sara.. ma stai scherzando, vero?” domandò Lui, quasi incredulo.
- “No, Lorenzo no. Ma te lo ricordi come abbiamo reagito dopo aver fatto l’amore in montagna? Tu hai deciso di andare a New York con Veronica e io a vivere con Stefano. Siamo fuggiti come due codardi.” Continuò Lei. “E’ stato per uno scherzo del Destino se ci siamo ritrovati. Lo stesso che ha allontanato don Mimì e Ninella.” Si avvicinò a Lui e gli chiese: “E se fosse successa a noi la stessa cosa? Se non ci fossimo ritrovati? Io non riesco a credere che gli ultimi due mesi potrebbero non esserci mai stati!”
Lorenzo era molto colpito dalle parole di Sara. Lei che aveva sempre parlato del Destino, che aveva sempre creduto al Destino, stava mettendo in discussione tutto.
Ma Lui no, non poteva permetterlo. - “Amore mio… don Mimì e Ninella hanno la loro storia. Io e te abbiamo la nostra!” le disse prendendo il suo viso tra le mani. “E’ vero.. abbiamo rischiato di perdere tutto. Ma per fortuna il Destino è stato più forte di noi!”
Sara scoppiò a ridere. - “Non sono sicura di riuscire a sentirti parlare del Destino!”
- “Sì.. anche io non sono sicuro di riuscire a sentirmi parlare del Destino!” la prese in giro Lui, facendola sedere sulle sue gambe.
- “Grazie!” gli disse Lei ad un tratto.
- “E di cosa?” le domandò Lui.
- “Per essere stato così comprensivo nei mie confronti.”
- “Beh… avevi qualche dubbio?” scherzò Lui.
- “Eeeee…” rispose Lei, per poi baciare il suo futuro marito. L’uomo a cui era destinata. L’uomo della sua vita. “Però aspetta un momento!”
- “Cos’altro è successo?” domandò Lorenzo sull’attenti.
- “Hai letto il copione dello spettacolo?” domandò Lei.
- “Sì!” rispose Lui, cercando di capire dove la sua metà volesse arrivare.
- “E sei cosciente del fatto che, nell’ultima scena di don Mimì e Ninella, lui le chiede un ultimo ballo?”
- “Sì!” rispose Lui, avendo capito le intenzione di Lei.
- “E non e' un problema per te dato che non ami ballare?”
- “Beh.. odiavo ballare e preferivo rimanere nell’angolo a guardare, è vero. Ma questo risale a quando non conoscevo te.”
- “Ah sì?” domandò Lei, sorridendo.
- “Eh sì. Quindi..” disse Lui, alzandosi e facendo un piccolo inchino, “Vuole farmi l’onore di ballare con me, signora Levi?”
- “Con piacere, signor Martini!”
 
 

Quando Lorenzo e Sara scesero in palestra, ad attenderli c’erano solo Bobò, Elena e Tommy.
- “Papà! Sara! Ma dove eravate finiti?” domandò loro Tommy.
- “Tommy scusa, hai ragione! E’ stata colpa mia.” Gli rispose Sara.
- “Ma no, tranquilla! L’importante é che vada tutto bene. Perché.. va tutto bene?” domandò lui.
- “Sì! Sì! Tutto bene! Anzi.. che ne dite di provare..?” domandò Sara, accorgendosi solo dopo che ormai erano andati tutti via.
- “Beh.. veramente abbiamo pensato di dire ai nostri compagni di classe che era meglio andare a casa, vista l’ora.” Le spiegò Bobò.
Sara e Lorenzo si guardarono e poi guardarono l’una il cellulare e l’altro l’orologio. Erano quasi le otto di sera.  
- “Ah! Non ce ne eravamo accorti!” ammise Sara.
- “Va beh.. ma le possiamo fare lo stesso le prove delle scene di don Mimì e Ninella, no?” domandò Lorenzo.
- “Ma come? Giulio è dovuto andare a casa!” fece notare Elena.
- “E poi io devo raggiungere Alice. I suoi genitori mi hanno invitato a cena questa sera.” spiegò Bobò.
Sara e Lorenzo si guardarono. Sapevano che la colpa di non aver provato con i ragazzi era solo la loro, quindi non potevano far altro che prenderne atto. - “Va bene, facciamo così!” propose Lorenzo. “Voi andate a casa e io e Sara rimaniamo un po’qui a provare per lo spettacolo di domani.”
- “Beh.. dato che sono il regista io rimango con voi!” li avvisò Tommy. “Così faccio la parte del figlio di don Mimì e quella di Chiara.”
- “Beh.. dato che Chiara sono io.. posso farlo io... il ruolo di Chiara.” Propose Elena, timidamente, con un gioco di parole.
- “Bravi! Bella idea!” disse Bobò. “Voi quattro provate lo spettacolo che domani deve essere tutto perfetto!” commentò Bobò, avviandosi all’uscita.
- “Disse il committente!” lo prese in giro Tommy.
Elena scoppiò a ridere. - “Dai.. mettiamoci all’opera!”



- “Quindi..” disse Lorenzo, alzandosi dal tavolo, “io mi alzo e, guardando fisso negli occhi Ninella, la invito a ballare.”
- “Esatto! E così iniziate a ballare sulle note di < Io che amo solo te >!” disse Tommy, facendo partire la canzone di sottofondo.
Elena scese dal palco e si sedette in platea. Rimase lì a guardarli per qualche secondo prima di accorgersi che Tommy la stava fissando. – “Che c’è?” gli chiese Lei.
- “Niente! E’ che sembri incantata nel guardare papà e Sara!”
- “Beh.. sono ipnotici. Basta guardarli per capire la forza del loro Amore!”
- “E’ vero!” confermò Lui, sedendosi accanto a Lei.
- “Spero di poter vivere anche io un Amore come il loro. Sai.. di quelli che ti fanno battere il cuore e trattenere il respiro!”
Tommy la guardò. – “Sì!” le disse. Incominciava a capire  cosa Lei volesse dire. E sperava solo che non lo avesse fatto troppo tardi.
 


ore 22.30 circa

Quando Sara, Lorenzo, Tommy e Sara chiusero il cancello della scuola era ormai tardi. Erano stanchi ma contenti per la serata che avevano trascorso insieme. Ma si era fatto tardi e, saggiamente, avevano preferito andare a casa. L’indomani sarebbe stata una giornata faticosa per tutti. Così salirono in macchina e si avviarono verso casa Martini.
Mentre Sara e Tommy bisticciavano sulla radio da sintonizzare, Elena, timidamente, domandò:
- “Ma.. vi ricordate di quella volta che io e Tommy facemmo filone a andammo al mare?”
Lorenzo e Sara si guardarono per poi alzare lo sguardo allo specchietto retrovisore e guardare i ragazzi.
- “Certo!” risposero i due, con un sorriso.
- “L’avevamo combinata davvero grossa!” ammise Elena.
- “Sì! Ricordo ancora la lavata di testa di papà… Com’è che dicesti… < Cosa vuoi fare? Vuoi continuare a fare il coglione tutta la vita per dimostrare agli altri che sei capace di vivere fuori dalle regole? Almeno evita di trascinare i tuoi cugini nelle tue bravate! Perché loro sono delle persone con la testa a posto, non come te. Rispettale. >” lo imitò Tommy.
- “Beh.. diciamo che in quella circostanza non avete dato il meglio di voi. Nessuno dei due!” scandì Lei, rivolgendosi a Lorenzo e a quello che ormai considerava anche suo figlio.
Tommy  e Lorenzo si guardarono. - “E’ vero! Col tempo siamo migliorati, però.”
Mentre i quattro scherzavano, videro una macchina parcheggiata al ciglio della strada.
- “Cosa sarà successo?” domandò Elena.
- “Credo abbiano bucato.” Le rispose Lorenzo, accostando la macchina.
- “Noi andiamo a vedere.” Li avvisò Sara.
- “No.. no! Vado io!” disse Lorenzo. “Τu rimani qui con loro.”
- “Ok! Ma stai attento.”
- "Sì!" disse Lui, dandole un bacio.
Così Lorenzo raggiunse l’uomo al ciglio della strada. - “Salve. Ha bisogno di aiuto?”
- “Salve. Sì, grazie. Ho bucato. Ma non ho una ruota di scorta nella macchina.”
- “Non si preoccupi. Le presto la mia. Vado a prenderla subito.”
- “Grazie. Grazie mille!”
Lorenzo, così, togliendosi la giacca, si diresse alla macchina per avvisare Sara e i ragazzi che gli sarebbero voluti dieci minuti per aiutare l’uomo a cambiare la ruota.
Fu in quel momento che accadde l’impensabile.
Fu un momento. Uno soltanto.
Una macchina sopraggiunse, senza alcun avviso, a fari spenti, proprio mentre Lorenzo stava attraversando la strada.
Il sorriso presente sul viso di Sara, Tommy e Elena fu spazzato via nel sentire il rumore di una frenata.
Lorenzo non ebbe il tempo di capire nulla.
Un minuto prima erano i quatto erano felici.
Ma adesso quella felicità non c'era più.
Non c’era più spazio per nulla.
Se non per la paura che li aveva attanagliati nel vedere il corpo di Lorenzo sull’asfalto.
Non c’era più nulla se non l’angoscia di Elena al pensiero di perdere suo zio.
Non c’era più nulla se non la paura di Tommy al pensiero di perdere suo padre.
Non c’era più nulla se non il terrore di Sara al pensiero di perdere l’uomo che amava.
 

 
Nota dell’autrice

Lo so a cosa state pensando.. < Questa impiega mesi interi per aggiornare la sua storia e poi fa finire il capitolo così? > La risposa è sì. E non perché vi voglia tenere sulle spine. Ma perché altrimenti il capitolo sarebbe stato più lungo dell’Iliade!
Comunque… scusarmi per il ritardo credo sia riduttivo.. Dunque.. lo farò comunque! E’ il minimo che possa fare!
Però, dato che prima di Pasqua avrò finito con gli esami all’università, prometto, e questa volta ho intenzione di mantenere la promessa, che arriverà il capitolo!
Nel frattempo.. se volete un piccolo spoiler.. beh! Ricordate solo che Lorenzo, il giorno del suo matrimonio, è  vivo e vegeto.. Dunque.. qualunque cosa la mia mente abbia pensato, Sara e Lorenzo la affronteranno insieme!
Ah… nel capitolo si parla del libro.. “Io che amo solo te!” Non sono stata molto precisa… nel caso qualcuno volesse vedere il film o leggere il libro!
Credo di aver detto tutto.. Non mi resa che ringraziarvi per l’affetto che mi dimostrate! Quando ho iniziato a scrivere questa Fanficion non avrei mai pensato di arrivare al ventesimo capitolo.. E visto che Medico 10 andrà in onda in autunno, ho deciso di continuare fino a quel momento! Poi credo che dovremmo salutarci.. pronti ad iniziare un’altra avventura insieme!
Per adesso vi saluto! Ci vediamo presto!
 
   
 
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