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Autore: Mistyna    04/03/2016    10 recensioni
Sono passati sette anni dalla morte di Sebastian. Clary e Jace dovrebbero essere felici, sposati, insieme. Ma non lo sono. E non lo saranno mai. Un'ombra oscura incombe sul loro futuro, un'ombra che ha sete di vendetta e sofferenza.
"Morire è semplice. Morire è definitivo. Una volta morti si è in pace. No. La vostra punizione sarà peggiore."
Genere: Angst, Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Clarissa, Jace Lightwood, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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"Dobbiamo sapere, Magnus." Disse Jace una settimana dopo, dopo aver messo a letto William. Il piccolo aveva giocato tutto il pomeriggio con Simon e Isabelle, felice come non mai; dal momento in cui era tornato a casa, era stato sommerso da tanto di quell'amore che non smetteva mai di ridere e ogni suo piccolo sorriso guariva una ferita nel cuore dei suoi genitori.

Era straordinario quanto potesse cambiare in così poco tempo: non appena Jia aveva fatto ritorno ad Alicante, aveva fatto sapere al rappresentante dei Vampiri che ogni tentativo di colpire la famiglia Herondale sarebbe stato considerato una dichiarazione di guerra ai Nephilim e sarebbe stato trattato di conseguenza. Di fronte al probabile sterminio della loro intera specie, i Figli della Notte avevano saggiamente deciso di rinunciare ai loro sogni di tornare alla luce del sole ed erano stati ricompensati con il tacito perdono per aver anche solo pensato di allearsi con i Fatati contro gli Shadowhunter. Ovviamente i licantropi erano furibondi per gli attacchi ai loro branchi e quindi ora i vampiri non se la passavano troppo bene, ma finchè la vendetta non avesse superato il limite, i Nephilim erano decisi a non intervenire e lasciare che se la sbrigassero da soli.

Per la prima volta da mesi, Clary e Jace si sentivano al sicuro. Le fate erano ancora sconvolte per la perdita della loro Regina e stavano cercando di sopravvivere e scegliere un nuovo regnante fra i parenti della defunta. Stranamente l'emissario delle fate Seelie mandato al Conclave sembrava quasi sollevato che la vecchia Regina fosse morta.

"Non ci avrei mai creduto," aveva commentato Clary, di ritorno da una delle sedute del Consiglio, "ma credo che i fatati fossero stanchi di dover sopportare la Regina e il suo odio per gli Shadowhunter. Sembra che questo ambasciatore stia davvero cercando di lavorare con noi per stabilizzare il Regno Fatato, dice che è ora di ricostruire."

E Jace ne sapeva qualcosa perchè si stava mantenendo in contatto sia con l'ambasciatore sia con Jia, per assicurarsi che ai fatati fossero risparmiate ulteriori punizioni: lo doveva a Kaelie.

Quello che non piaceva a nessuno invece, era la comparsa a Idris di Spyra, la Principessa Unseelie. Era venuta per perorare la richiesta del fratello di separare formalmente la sua razza dalle fate Seelie e gli Herondale e i Lightwood erano costretti dalla promessa di Alec al Re della Corte Unseelie a sostenere le sue dichiarazioni davanti al Consiglio. Era una cosa che detestavano, ma lo stavano facendo comunque. Uno Shadowhunter onora sempre le sue promesse.

A parte le sedute del Consiglio però, Jace e Clary non andavano mai a Idris e non rimanevano mai per più tempo del necessario. Avevano faccende personali da sistemare a casa... come decidere cosa fare della figlia di Sebastian.

"Siete sicuri?" Chiese Magnus, guardando Jace. "Forse potremmo aspettare un altro po'."

"No." Clary era con loro, fuori dalla porta della camera dove dormivano William e la bambina. "William non vuole stare senza di lei. Piange se non sono insieme, e lei piange quando è da sola. Dobbiamo affrontare la possibilità che siano in qualche modo legati."

"E se lo fossero?" Chiese Alec, appoggiandosi al muro di fianco alla porta. Anche Isabelle e Simon erano lì e li guardavano preoccupati.

"Non lo so." Sospirò Jace. "Kaelie diceva che la bambina era sempre malata, che era debole, ma non ha mai nemmeno sternutito da quando è qui. E i suoi occhi sono verdi, non neri. Forse Will l'ha guarita davvero e questo li ha legati insieme."

Magnus scosse la testa, guardandolo. "Sono abbastanza sicuro che non sia accaduto. Deve esserci uno scambio per legare insieme due persone e non credo che la bambina abbia mai dato niente a Will. La Regina avrebbe dovuto infrangere il cristallo per somministrare a William il sangue della piccola e in quel caso non sarebbe stato sufficiente condividerlo con la magia. Avrebbe dovuto estrarlo da lei e questo avrebbe significato indebolirla: non avrebbe mai rischiato di farlo prima di essere sicura che lei fosse guarita."

Ci fu un momento di silenzio prima che Magnus riprendesse. "Onestamente penso che dovremmo considerare la possibilità che si vogliano bene come fratelli. Semplice amore, senza nessuna magia oscura coinvolta. Will è passato attraverso l'inferno negli ultimi mesi e gli è stato ripetuto fino alla nausea che la bambina è sua sorella. E lei lo riconosce perchè ha il suo sangue nelle vene."

Jace e Clary si scambiarono uno sguardo strano e Simon fischiò, annuendo. "Oh, ora capisco, Fray. Voi due vi state affezionando alla bambina, vero? E prima di innamorarvi definitivamente e perdutamente di lei, avete bisogno di sapere se è malvagia o no."

"Io non... lei non..." Tentò di rispondere Clary, ma poi ci rinunciò guardando il suo parabatai. "Sei frustrante, Simon."

"E' che ti conosco. A volte più di quanto tu non conosca te stessa."

"E' solo che..." Jace si passò nervoso la mano fra i capelli. "Stava piangendo prima. Piangeva e non si fermava. Poi Clary l'ha presa in braccio, lei l'ha guardata e mi ha afferrato un dito. Si è rilassata fra le braccia di Clary e si è addormentata stringendomi il dito. Non voleva lasciarmi, così ci siamo seduti e poi è arrivato William, mi si è arrampicato in braccio ed è rimasto lì con questo sorriso che..."

Guardò la sua famiglia e sospirò. "Dobbiamo sapere se sta bene, dobbiamo sapere che starà... bene. Che non si ammalerà o che non crescerà solo per diventare un mostro che saremo costretti a fermare. Capite?"

"Ti dirò una cosa, Jace." Disse Alec, le braccia incrociate davanti al petto. "Ti ricordi quando è morto Hodge? Gli hai chiesto perchè non ti avesse mai detto niente di Valentine e di quello che ti aveva fatto. Ricordi cosa ti ha risposto?"

Jace rimase in silenzio per un minuto prima di mormorare. "Ha detto che non sapeva con sicurezza chi io fossi. E che sperava che l'educazione contasse più del sangue."

"Se ami questa bambina, puoi fare la differenza." Continuò Alec, annuendo. "Anche se il sangue di Sebastian fosse ancora in lei, puoi aiutarla a ignorarlo. Sebastian è stato cresciuto nell'odio e nel rancore, questa bambina sarebbe protetta. Saprebbe cosa vuol dire amare."

"Oh fratello, hai un cuore così tenero." Sussurrò Isabelle, appoggiando la testa alla spalla di Alec. "Ma ha ragione lui. Odiavo Sebastian, lo sapete. Ha ucciso Max. Ma onestamente, guardo sua figlia e vedo solo una bambina. Non vedo niente di lui in lei. Lei sorride. Ride. E' innocente."

"E qualunque rituale facessi per assicurarmi che il sangue di demone sia svanito, le farebbe del male." Aggiunse Magnus. "Dovrei controllare se reagisce a qualcosa di demoniaco e non sarebbe facile per lei, soprattutto se è guarita davvero e il sangue angelico di William ha rimpiazzato il suo."

"E se..." Chiese Clary dopo un momento di silenzio. "E se fosse un errore? Se il sangue fosse più importante dell'educazione? Che succederà se quando cresce ci accorgiamo di aver fatto la scelta sbagliata?"

"Non puoi saperlo." Simon fece un passo avanti verso di lei. "Nessuno può. Il sangue non è l'unica cosa che ci fa diventare malvagi, sai. Pensi che Dart Fener abbia ceduto al Lato Oscuro della Forza perchè era scritto nel suo DNA? Ha!"

Clary lo colpì sulla spalla, cercando di non ridere. "Solo tu potevi tirare fuori un riferimento a Guerre Stellari proprio ora, Simon."

"Ehi, ma è vero!" Insistette lui. "E guarda cosa è successo. Ha ceduto al Lato Oscuro, ha fatto un sacco di cose orrende, ma alla fine ha ritrovato se stesso e ha salvato tutti."

"Nel suo essere un nerd, ha ragione, Clary." Isabelle non fingeva nemmeno di non stare ridendo. "Le cose succedono. La vita succede. Può andare bene e può andare male, ma alla fine non possiamo fare altro che il nostro meglio."

Clary stava per rispondere quando un improvviso grido di protesta si levò dalla porta dietro di lei e lei si precipitò dentro per controllare. Un secondo dopo, il pianto cessò e lei tornò fuori con un soffice fagottino fra le braccia. La bambina era sveglia, gli occhi verdi aperti e curiosi, un ciuccio in bocca che lei succhiava religiosamente. Una mano afferrò una ciocca dei capelli rossi di Clary e cominciò a girarla fra le dita, affascinata dalla trama.

"Will sta ancora dormendo. L'ho presa prima che lo svegliasse." Bisbigliò, tenendo la bambina con cura.

"Io dico di chiamarla Leila." Disse Simon all'improvviso, guardando la piccola avvolta nella sua copertina rosa. "Così ricorderà sempre che può essere un Jedi e non un Sith."

"Sul mio cadavere, Lovelace." Jace gli diede un buffetto sulla testa. "E comunque abbiamo già un nome per lei."

Calò il silenzio quando tutti capirono improvvisamente che la decisione era stata presa: dare alla bambina un nome significava che l'avrebbero tenuta, nel bene e nel male. Non l'avrebbero sottoposta a nessun esame, non le avrebbero fatto del male in quel modo. Tutto quello che potevano fare era amarla, renderla parte di una famiglia che l'avrebbe protetta e adorata tutta la sua vita. E, anche se sembrava strano, dato che era la figlia del loro peggior nemico, nel loro cuore loro sentivano che era la cosa giusta.

"Allora, come si chiama?" Chiese Isabelle, un sorriso sulle labbra.

"Il suo nome è Laetitia." Rispose dolcemente Clary.

"La traduzione latina di Gioia?" Alec sollevò un sopracciglio, guardandola. "Di sicuro sorride abbastanza da meritarsi quel nome."

"E' di buon augurio." Mormorò Jace, raggiungendo Clary e accarezzando la testa della piccola. "E' nata nel dolore, nell'odio e nella malattia. Ora vogliamo augurarle ogni gioia, vogliamo che si senta sempre amata, che sorrida sempre."

"E poi," sorrise orgogliosamente, "mi piace come suona con il mio cognome. Decisamente figo."

"Laetitia Herondale." Sorrise Clary, chinandosi per baciare la fronte della bambina. "Nostra figlia. Benvenuta a casa, tesoro."

 
***

 Si gelava quel giorno a Idris, ma il cielo era sereno. La neve copriva gli alberi, proprio come due settimane prima, quando Clary era stata al Lago Lyn per l'ultima volta. Eppure era cambiato tutto.

Clary portò il passeggino in cui Laetitia dormiva verso l'acqua e guardò suo marito e suo figlio giocare nella neve. William stava prendendo a palle di neve suo padre e Jace rideva nel fare da bersaglio.

"Ciao Jonathan." Chiamò dolcemente. "Immagino che non mi aspettassi così presto, vero? Dopotutto l'ultima volta che sono venuta qui, ti ho maledetto."

Sospirò e accarezzò gentilmente la guancia di sua figlia.

"Le cose sono cambiate. Ancora. E questa volta per il meglio. William è tornato e grazie all'Angelo sta bene. E' stato solo un inganno crudele, ma in qualche modo sono grata per questo, perchè almeno so che è sano. Parla di nuovo adesso e la mia gioia più grande è sentirlo chiamare me. Ogni volta che dice Mamma, non posso che sciogliermi. Ci può essere un bambino più dolce di così?"

Guardando l'acqua calma, continuò. "E' stata dura. Lo è ancora. Ma sto guarendo e posso ringraziare Jace per questo: è così paziente con me, così amorevole. A volte mi sento un'adolescente, con lui, a contare tutti i passi che facciamo insieme. E no, non intendo dirti a che punto siamo io e lui... andiamo, sarebbe disgustoso, fratello."

Sorrise, una luce segreta, felice, negli occhi. "Ma sta andando bene e andrà sempre meglio. Non lascerò che Jiliel mi porti via tutto questo, come ha cercato di fare. Non gli darò quel tipo di potere su di me. Quindi si, starò benissimo."

Sollevò gentilmente Laetitia dal passeggino e la bambina si svegliò lentamente, sbadigliando e stiracchiandosi. Guardandola, Clary sorrise ancora.

"Sono venuta oggi perchè voglio che tu incontri qualcuno di speciale. Non ne hai mai avuto l'occasione, ma credo che sia importante presentarvi: questa è tua figlia, Laetitia." La baciò e la tenne in braccio, sollevata vicino al suo viso. "La gente pensa che sia un'orfana che io e Jace abbiamo adottato dopo l'ultima battaglia con i Fatati e va bene così. Stiamo lavorando alla pace con loro, in modo che lei non debba mai soffrire come è successo a Helen e Mark Blackthorn. La crescerò come se fosse mia figlia e ti prometto che l'amerò come se l'avessi partorita io. Sarà protetta, adorata, ci prenderemo cura di lei. Proprio come sarebbe dovuto succedere a te, fratello. E un giorno, quando sarà grande abbastanza, Jace e io le diremo la verità e ci assicureremo che conosca il vero te, quello che non ha mai avuto la possibilità di esistere. Te lo prometto."

Clary abbracciò forte Laetitia e all'improvviso la bambina si girò, guardando il lago. Sorrise e allungò la manina, come se stesse afferrando qualcosa, proprio nel momento in cui una strana brezza tiepida accarezzava lei e Clary. Clary chiuse gli occhi, lasciando che il vento le passasse sulle guance e sollevò il viso verso il sole, mentre un sommesso "Grazie" le sussurrava all'orecchio, prima di venire portato via dalla brezza, in alto nel cielo, verso la luce.

William rise dietro di lei e Clary vide che lui e Jace si stavano avvicinando.

Baciò di nuovo sua figlia, la sistemò nel passeggino e si unì con lei al resto della sua famiglia per giocare nella neve.




FINE



***

Nota dell'Autrice: E questo è tutto, gente. Sto sorridendo così tanto al momento che mi fa male la mascella, sono così felice di avercela fatta!

Come avete visto non sono saltata avanti nel tempo per vedere cosa succederà a Will e Laetitia perchè non so come cresceranno. Ho lasciato quella porta aperta e condivido la speranza di Jace e Clary che Laetitia crescerà per diventare una giovane donna felice e amorevole perchè è stata cresciuta così, amata e protetta da sempre. E' come voglio immaginarla ed è il mio tributo a Jonathan Morgenstern e all'uomo che avrebbe potuto essere se fosse stato allevato con amore e non con odio.

Una spiegazione per il nome Laetitia. Perchè l'ho scelto? Volevo un nome che augurasse alla bambina buona fortuna per la sua vita e ci ho pensato a lungo. La scelta più ovvia era Hope che significa Speranza (ricordate che questa fanfic è stata scritta prima in inglese e solo dopo ho deciso di riscriverla in italiano e pubblicarla qui) ma non mi piaceva. Poi mi è venuto in mente Dawn, Alba, come inizio di un nuovo giorno, una nuova vita. E infine sono arrivata a Joy, Gioia e ho sentito che era il nome giusto. Ma non mi piaceva come suonava! Ho cercato nomi che significassero Gioia in lingue diverse e ho trovato Laetitia, il nome latino. Il nostro Letizia, per dire. Dal momento che per gli Shadowhunter il latino è una lingua studiata e conosciuta, ho pensato, perchè no? E mi piaceva come suonava. E così la bimba è diventata Laetitia :)

 Ho cominciato questa fanfiction un anno fa, quando uscivano le prime storie dell'Accademia, ma mi sono rifiutata di pubblicare i capitoli finchè non ho terminato l'intera storia, perchè mi conosco: sono passata attraverso periodi di tempo molto lunghi in cui non riuscivo a scrivere una riga perchè la vita di una moglie e madre di due bimbi piccoli non è facile ^^

E poi le storie dell'Accademia continuavano a uscire e io continuavo ad aggiungere dettagli presi da lì, come il mio nominare il piccolo Max Lightwood, o il cognome di Simon. Non so nemmeno quante volte ho corretto i capitoli, aggiungendo cose qui e là, cambiando le parole... è stato un lavoro infinito ma l'ho amato dall'inizio alla fine e sono felice della mia decisione di tenere in sospeso questa fanfiction fino a quando l'ho conclusa: in questo modo mi sono assicurata di aver detto tutto quello che intendevo dire e nel modo in cui volevo farlo. Ho cercato di darvi una storia il più perfetta possibile.

Non so se scriverò di nuovo qualcosa, come ho detto i miei personali Will e Laetitia mi tengono molto occupata, ma mai dire mai! Ho qualche idea, ma sarebbero comunque storie completamente AU, come la mia oneshot. In ogni caso, se pubblicassi di nuovo qualcosa, almeno saprete che ci arriverò in fondo perchè non mostrerò mai più un mio lavoro senza averlo prima terminato: ho imparato quella lezione con un altro paio di fanfic (in inglese e riguardanti un altro fandom), che non ho mai finito.

Cos'altro posso dire? Ho amato questa storia con tutto il mio cuore e anche sentire le vostre opinioni e fare questo viaggio insieme. Spero che la mia fantasia vi abbia tenuto un po' di compagnia in questo paio di mesi.

Grazie a tutti, dal profondo del mio cuore! E' stato un bellissimo viaggio :)

  
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