04/03/2016
7 recensioni· Rufy x Nami ·
La navigatrice rileggeva quella cartina, attenta. Con tutte le insidie che la Rotta Maggiore avrebbe serbato per loro, non poteva assolutamente permettersi il lusso di battere la fiacca.
Le tarde ore della sera erano sicuramente le migliori per concentrarsi, per non parlare della notte fonda: gli unici momenti durante i quali quegli scalmanati dei suoi compagni la lasciavano in pace.
Ancora si chiedeva come fosse possibile che quel gruppetto di pirati improvvisati, senza un minimo di conoscenze in fatto di navigazione, avesse avuto il coraggio di avventurarsi lungo la Grand Line.
Probabilmente, senza di lei, quei quattro sarebbero rimasti ai piedi della Reverse Mountain a chiedersi perché diamine quella montagna si chiamasse in quello strano modo.
Un tuttofare bugiardo e fifone, un cuoco pervertito, uno spadaccino narcolettico e senza il minimo senso dell’orientamento e, come se non bastasse, un capitano che più stupido non si poteva incontrare.
«Sto morendo di fame.» Una voce impastata dal sonno provenne dalla cucina – probabilmente dai pressi del frigorifero –, accompagnata dal sonoro borbottare di uno stomaco.
Nami alzò lo sguardo dalla mappa, concedendosi giusto il tempo di controllare le azioni dell’intruso entrato nel suo studio.
«Dove diavolo è finita tutta la carne?» esclamò il capitano. «Non è possibile! Oggi il frigo era pieno.»
Nami si arrese all’idea che quella notte sarebbe riuscita a portare a termine i suoi studi.
«Sì che c’è» rispose con una sorta di cantilena.
«Eh? E allora dov’è? Ti prego, Nami, dimmelo, ho fame!».
La navigatrice tirò un respiro profondo. Va’ via e lasciami in pace! Era sull’orlo di urlargli, nonostante fosse proprio il suo capitano a chiederle un favore.
«Che razza di domande, Rufy? Con tutta la carne che ti mangi, è ovvio che Sanji la nasconda quando non può controllare le scorte di cibo.»
Si augurò di averlo delucidato, così sarebbe tornato a dormire.
«Accidentaccio» borbottò il capitano con voce sempre più assonnata e caratterizzata da un profondo sbadiglio finale. Si sfregò gli occhi col polso, dopodiché portò l’attenzione in direzione del ponte: ormai era l’alba, l’orizzonte di un rosa pallido.
Era troppo tardi per rimettersi a dormire. Si avviò dunque verso la sua navigatrice seduta a gambe incrociate sul pavimento, la solita mappa tra le mani.
«Non dirmi che sei rimasta sveglia tutta la notte?».
Nami non rispose, tanta era la sua concentrazione.
Rufy fece spallucce, si sedette dietro di lei e appoggiò la guancia destra sulla spalla sinistra della ragazza.
«Non devi fare tutto tu.» Vi era una leggera nota di rimprovero nella voce di Cappello di Paglia. «Siamo pirati. Sappiamo come muoverci su queste acque.»
Alzò il capo, sul volto un’espressione stupita. Sentì gli zigomi pizzicare, causati dalla celata tenerezza di quelle frasi, o forse da quella loro momentanea vicinanza.
Nami si morse l’interno della guancia, incerta sul da farsi.
Il suo viso riassunse l’espressione precedente, anche se a fatica. «Voi? Ma se non sapete nemmeno cosa sia una fascia di bonaccia.»
La notte, a disegnare e studiare le mappe. Il giorno, a guidarli lungo la rotta più sicura.
Chissà da quanto tempo non chiudeva occhio?
Già da qualche giorno, il capitano le rimproverava quel comportamento, reso quasi vano da quel suo esser sempre poco convincente.
Ma come avrebbero potuto fare senza di lei?
Quasi se li immaginava: Usopp e Rufy spensierati, a ridere e a pescare, completamente disinformati sulla navigazione; Zoro beatamente addormentato sul ponte o su qualunque altra zona in cui potesse, come minimo, sedersi; infine Sanji, indaffarato a cucinare o a ronzarle intorno, offrendole prelibatezze di ogni genere.
«Tsk! Navigare voi» bisbigliò.
Attese una risposta dal ragazzo appoggiato alla sua spalla, peccato che questo si fosse già addormentato.
«Rufy?».
Il respiro caldo sulla pelle, un’espressione serena dipinta sul viso.
Le bastò guardalo per sentirsi immediatamente più serena.
Rufy era così, impulsivo e irragionevole.
Sono consapevole del fatto che non sarei in grado di sopravvivere senza l’aiuto degli altri.1
Tuttavia, era il suo capitano.
“E chi diavolo è questa? Non l’ho mai vista nel fandom di One Piece” vi starete chiedendo.
Beh, ciao a tutti! Potete chiamarmi Swan, se volete.
Ho inizato a leggere One Piece circa sei mesi fa, innamorandomene tanto da pensarci per quasi il 99% delle mie giornate. Sì, lo ammetto, sono leggermente fissata.
Grazie a Nami93_Calypso e alla sua challenge One Piece – Scegli il pairing, scegli l'immagine, ho deciso di rompere il ghiaccio con questa semplice e leggera Rufy x Nami che mi auguro abbiate apprezzato; gli avvenimenti presentati si svolgono all'incirca poco prima di Little Garden (in teoria ci sarebbe anche Bibi a bordo, ma ho preferito non inserirla per non complicare le cose).
La Rufy x Nami credo sia tra i pairing più genuini e dolci che si possano vedere in OP – è una coppia che adoro!
Il titolo della OS è ispirata alla musica Morning Song di Dan Gibson – vi consiglio vivamente di ascoltarla!
Spero che la fic vi sia piaciuta. Di solito non lo chiedo ma, essendo la mia prima volta nel fandom, ci terrei ad avere qualche commento, sarebbe molto importante :)
Vi saluto!
Swan