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Autore: lulumarylullaby    04/03/2016    0 recensioni
Myriam è una ragazza di appena 18 anni che prova una esperienza unica : entrare nella scuola di Amici. Inseguendo il suo sogno insieme ad altri ragazzi, vivrà esperienze uniche (forse anche l'amore?).
Ripropongo una storia cancellata, modificandone alcuni contenuti. Spero che per alcuni casi di omonimia non venga nuovamente cancellata. Ringrazio tutti coloro che in questo periodo l'hanno seguita e mi dispiace davvero moltissimo di aver perso le vostre 40 recensioni, che porterò sempre nel cuore. Mi spiace di non riuscire a ricontattare tutti ma spero che coloro che l'hanno da sempre seguita riescano a ritrovarla e a capirmi. Ringrazio coloro che la inizieranno e spero di riuscire ad arrivare alla fine senza altri ostacoli.
Io, comunque vada, penserò sempre e sola ad una persona.
Grazie ancora.
Marilù
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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“Allora Ema, cambia solo questo accordo ed il gioco è fatto.” Esordisce il professore in sala prove mentre io ed Emanuele proviamo la nuova canzone. 
“Ok, così dovrebbe andare.” Piano il suono lieve della sua chitarra sovrasta il silenzio della stanza. Nel suo sguardo c’è una sfumatura nuova. Ha riacquistato la forza di lottare, un po’ come me. Sorrido, vedendolo tutto concentrato sulle corde di quello strumento. 
“Tu sei pronta?” Il maestro mi riporta alla realtà.
“Si, dovrei esserci.” 
“Non voglio sentire nessun dovrei.” La voce di Emma ci fa girare tutti di scatto verso la porta. “Vi voglio carichi a mille, perché non possiamo permetterci di mandare un’altra persona a casa stasera.” Ripenso ad Anthony ed a come aveva abbandonato il programma. Aveva ballato con tutto sé stesso, senza sprecare una goccia del suo sudore. Devo mettere tutto questo nel mio inedito, nelle mie parole: la forza di tutti loro. 
“Ci sono Emma, davvero. Sono pronta per stasera.” Le affermo. 
La bionda mi sorride. “Sapevo di poter contare su di te, Myriam.” 

Quinta puntata del serale. 
Lo studio ci accoglie nel miglior modo possibile, ma questa volta ho una brutta sensazione. 
Miguel lancia il suo sguardo di fuoco verso di noi e sorride. “Dai che stasera ne facciamo fuori un altro.” 
“Troppo sicuro di te, Miguel.” La voce di Emma riecheggia per lo studio. E’ una lotta aperta ormai. 
Le sfide si susseguono l’un l’altra senza remissione di colpi. La ferita inflitta alla nostra squadra è troppo fresca per non reagire. 
La prima partita viene vinta da noi: Marta è fuori. Non posso fare a meno di piangere, vedendola allontanarsi dallo studio nell’attesa del suo sfidante. Penso a tutti i sacrifici per arrivare fin qui, a tutto quel che abbiamo condiviso insieme e.. non sopporterei l’idea di vederla andare via senza un contratto in mano. 
La seconda partita inizia ma quella brutta sensazione non mi lascia. 
Vinciamo due sfide ed Emma mi manda in campo con il mio nuovo inedito. “Vai, spacca tutto.” 
Emanuele mi raggiunge nel centro dello studio e partono le prime note. 
Scoverai tra mille occhi i miei, come se li avessi visti sempre. Potrai chiamarla anche magia, ma in realtà è solo vita. 
Chiudo gli occhi e canto. Metto tutta me stessa, senza fare a meno di stringere la mano alla persona che ho affianco. Siamo solo io e lui in questo momento che sembra infinito. Queste note e queste parole siamo noi. Raccontano di noi. Un applauso pervade le ultime note della canzone e corro fra le braccia di Emanuele. 
“Vi devo fare davvero i miei complimenti.” Luca - seguito da Gabry - si alza dalla sua poltrona rossa per applaudirci. “Una canzone d’amore semplice ma piena di significato. E se penso che è stata scritta da due ragazzi di appena 18 anni, beh… che posso dire.. Riuscite a stupirmi sempre di più. Continuate così.” Ringraziamo e ci mettiamo a sedere. 
Dall’altra parte, Ylenia prende posto al centro del palco con E’ l’amore che conta di Giorgia. La vedo avvicinarsi alla mia postazione e lanciarmi un foglio di carta, facendomi l’occhiolino mentre canta “Di tempo ne ho perso. Certe occasioni sai che non ritornano. Mi va bene lo stesso, se la mia dignità è ancora giovane.”. 
Apro il foglio e riconosco subito la calligrafia: è di Emanuele. 
Gli lancio uno sguardo subito prima di vederne il contenuto. 
“Cosa c’è Myriam?” mi chiede Lorella. 
Le faccio segno di aspettare, mentre i miei occhi scorrono su e giù quella lettera datata un paio di mesi prima dell’inizio del serale. 

Myriam non dovrà mai venire a sapere quello che è successo. 

Scritto a caratteri cubitali su un rigo. Mi alzo di scatto, immagazzinando nella mente tutto quello che ho letto rigo dopo rigo. Frasi sconnesse, che cercano di nascondere qualcosa che c’è stato. 
“No, tu ora questa me la spieghi!” Urlo in mezzo lo studio, buttando in faccia ad Emanuele quel pezzo di carta. Lo vedo sbiancare, riconoscendo la sua stessa calligrafia. Il suo sguardo incontra quello di Ylenia, che se la ride alla grande. Voleva creare una rottura e ci era riuscita benissimo. “Guarda me.” Dico portando la sua faccia vicino alla mia. “Non lei.” 
“Che sta succedendo qui?” Emma si avvicina a me e strappa dalle mani di Emanuele il foglio. “Siamo nel bel mezzo di una sfida, cavolo!” 
“Io ad una sfida in cui non si gioca ad armi pari non ci resto.” Fulmino Ylenia con uno sguardo. 
“Ti vuoi calmare pure tu?” Emma mi ammonisce.
“Ma cosa mi dovrei calmare?!” Tremo di rabbia. 
“Ema ci puoi spiegare per favore?” Lorella esordisce esasperata dalla tensione. 
Non dice nulla, si alza ed esce un attimo dallo studio seguito da Moreno. 
“Ma fanculo va.” Mi alzo anch’io e vado a raggiungere Marta, con tanto di applauso alla squadra blu. 

“Che sta succedendo Myriam?” Le braccia di Marta mi accolgono come l’ultima volta. 
“Mi sei mancata tanto Marta.” La stringo a me più forte.
“Myriam, guardami.” Punta il suo sguardo nel mio. “Che è successo?” 
Mi cadono delle lacrime dalle palpebre mentre piano sussurro “Sai nulla di una lettera di Emanuele ad Ylenia?” 
“Una lettera? Di che stai parlando?” 
“Mi ha lanciato una lettera durante la sua esibizione ed era la calligrafia di Emanuele.” Un’ennesima crepa al mio cuore. “Non so che devo fare.” 
“Myriam sei qui?” La voce di Pasquale si intrufola fra i miei singhiozzi. Le sue braccia mi circondano in men che non si dica. I suoi occhi scuri vicino ai miei. “Piccola, non ti lascerò stare così.” In quel sorriso rassicurante noto qualcosa che non avevo notato prima: l’amore di Pasquale per me. Guardo Marta e mi fa capire che lei l’aveva notato molto prima di me. “Capiremo che è successo insieme, va bene?” 
Annuisco, tirando su col naso. “Sarò orrenda ora.” Cerco di allentare la tensione. Dallo schermo in sala, vedo Emanuele prendere il centro dello studio insieme alla sua chitarra. 
“Prova, prova.” Tocca il microfono. “Vorrei innanzitutto chiedere scusa a tutto il pubblico per tutto quello che sta succedendo, ma mi hanno sempre detto che il modo migliore con cui riesca a spiegarmi è attraverso questa chitarra. Ringrazio Emma per avermi dato la possibilità di schierarmi per la mia squadra, improvvisando tutto questo. Ma questa canzone è per una persona importante per me.” 
Iniziano le note e la riconosco subito. “Non ci posso credere.” Esclama Marta girandosi verso di me. Mi ha rubato le parole di bocca. 
Come saprei amarti io nessuno saprebbe mai. Come saprei riuscirci io, ancora non lo sai. Io ci metterò tutta l’anima che ho.
La canzone dei miei provini aveva preso una nuova forma attraverso la sua chitarra.  
Chiudo gli occhi pensando a tutti questi mesi insieme, ripensando a quegli sguardi durante i provini. Ed intercetto nei miei ricordi qualcosa che non avevo mai notato prima. “Lei..” dico, tappandomi immediatamente la bocca.
“Lei chi?” Marta e Pasquale mi guardano. 
“Ylenia. Mi ricordo di come guardava me ed Emanuele il giorno dei provini. Ricordo che fin dal principio non mi sopportava e non capivo il perché.” Senza dare ulteriore spiegazioni, corro subito in studio e fermo la canzone di Emanuele. 
“E’ lei? La ragazza del treno è lei?” Esordisco nel silenzio assoluto del pubblico. Ricordo una delle prime sere insieme che Emanuele mi aveva raccontato di aver conosciuto questa ragazza su uno dei treni per venire a Roma durante le fasi iniziali dei provini. Erano capitati nella stessa vettura ed avevano preso confidenza fino a scoprire di essere entrambi diretti agli studi di Cinecittà. Mi aveva fatto capire che ci fosse stato qualcosa fra i due, ma che fosse stato di poco peso. Io inoltre - gelosa come sono - non mi ero mai spinta oltre nel chiedere. Ylenia che si alza e lascia lo studio mi dà un ulteriore conferma delle mie intuizioni. 
“Perché non dirmelo eh?” Cerco una risposta nel suo sguardo. Rimaniamo per qualche secondo a guardarci e scrutarci. 
“Io..” Emanuele inizia a sussurrare. 
“Ragazzi, scusate ma siamo in puntata.” Ci riporta alla realtà Maria col suo sorriso materno. 
“Si, scusate..” Rispondo, tornando al mio posto vicino ad Emma. 

Torniamo in casetta con una doppia vittoria in mano, anche se abbiamo dovuto salutare Antonio. 
Io ed Emanuele siamo ancora distanti nel piccolo bus che ci porta in casa, non abbiamo ancora il coraggio di affrontare la cosa. Non sono una persona che ama i segreti, specialmente fra persone che si vogliono bene. Posso capire che l’abbia fatto per il mio bene, però… Mi sento un po’ tradita lo stesso. Lei era lì, a pochi metri da me a godersi lo spettacolo senza che io sapessi tutta la verità. Molte cose che in tutto questo tempo non comprendevo hanno avuto chiarezza in una volta sola. Pasquale mi stringe la mano, un po’ per rassicurarmi. 
Cosa ho fatto per meritarmi l’affetto così sincero di questo ragazzo? Penso guardando i suoi occhi castani e sorridenti. 
“Posso parlarti prima di entrare in casetta?” Mi chiede. 
“Certo, ci mancherebbe.” Sforzo un sorriso. 
“Ragazzi, domani prima di andare all’incontro con Emma dobbiamo vederci con Luca in studio.” Lorella si affaccia dal sedile di fronte al mio. 
“Come mai?” Io e Pasquale ci guardiamo.
“Vuole chiarire alcune cose avvenute stasera, non so dirvi di più.” 
Mi si gela il sangue a pensare a tutto quello che è successo stasera. Ci siamo comportati tutti  in modo assurdo, io per prima. 
“Stai calma Myriam..” Pasquale mi sfiora con la mano e mi sento fulminare. 
Lo sguardo di Emanuele è di fronte a me. Mi scruta, come se cercasse qualche certezza che non tutto sia da buttare fra noi. Una fitta al cuore. La stessa del nostro primo incontro. La pelle si riempie di brividi mentre il mio sguardo regge il suo. Parliamo con gli sguardi, dicendoci tutti i “Perdonami” e gli “Scusa” di questo mondo. Ma al mio animo in bilico non basta. Ho bisogno di spiegazioni, di capire. Ho bisogno di equilibrio. Abbasso lo sguardo prima di scoppiare a piangere e guardo fuori dal finestrino le strade susseguirsi l’un l’altra.
Io.. Io non capisco. 

Arriviamo in casetta e Lino mi prende in disparte. 
“Myriam io…” Abbassa lo sguardo verso le nostre mani e le intreccia. “..ci sarò sempre per te, lo sai vero?” 
Lo dice con talmente tanta forza che lo stringo a me. “Che ho fatto per avere te?” Sussurro nel suo orecchio.
“Io ti amo, piccola Myriam..” Mi abbraccia più forte che può a sé. “Potrei essere egoista in questo momento, dirti che io ti amerei come nessun’altra e che saresti la mia regina ma.. Lo so che il tuo cuore appartiene ad un’altra persona.” Mi prende il mento per puntare i suoi occhi nei miei. “Sii forte e lasciati amare come meriti.”
“Posso solo chiederti una cosa?” Cerco di asciugarmi le lacrime. 
“Tutto quel che vuoi.” Mi lascia per accendersi una sigaretta. 
“Dormi insieme a me stanotte?” Alla mia domanda, si soffoca col fumo della sigaretta. “Ehi, ehi.. respira! Non è una proposta di matrimonio.” Rido, vedendolo diventare rosso in faccia. 

Emanuele sta rispettando i miei tempi, lasciandomi sola per un po’. Ne ho bisogno. 
Mi abbraccio stretta a Lino sotto il candido piumone. “Buonanotte piccola.” Mi sussurra, stampandomi un bacio in fronte. 
“Grazie Lino per essere qui.” Lo guardo sottecchi. “Ti voglio bene.” 
Ci addormentiamo così, l’una vicino l’altro. Nessuno sa della sua dichiarazione e molto probabilmente è meglio così. 
Ho pensato a Pasquale come ragazzo? Sinceramente no, anche se la parte razionale di me la considera la scelta migliore per me stessa. 
Mi sveglio durante la notte e lo vedo dormire come un bambino affianco a me. Il suo respiro è leggero e sorride nel sonno, mentre con una mano sfiora i miei capelli. Noto quei tratti delicati mentre il suo viso è rilassato, con il ciuffo ribelle che cade in avanti sul cuscino. Gli sfioro la guancia e mentalmente ringrazio chi è riuscito a portare questo piccolo angelo nella mia vita. 
Piano piano vedo i suoi occhi aprirsi e specchiarsi nei miei. “Ehi, non dormi?” Scuoto la testa, tirando via la mano dalla sua guancia. Lui la prende prima che io possa nasconderla sotto le coperte. “No, lasciala lì. Mi piace il calore della tua mano.” Sorride lievemente, ancora mezzo addormentato. 
E se questo fosse solo un sogno e avessi la possibilità di capire cosa sarebbe successo se il mio cuore avesse scelto lui? Il suo sguardo si fa serio, come se riuscisse a leggere il mio momento di fragilità. Si avvicina leggermente e sfiora la mia guancia. La muove delicatamente, vagando fra la punta del mio naso e l’angolo della mia bocca. Io non so cosa fare, sono immobile. Un po’ come a chiedere il permesso, sfiora il suo naso col mio e.. Mi bacia delicatamente le labbra. 
"Asp…” Non riesco a terminare la frase che le sue labbra sono di nuovo sulle mie, ancora una volta di più. E’ un bacio delicato, come se volesse assaporare il momento.
“Solo una volta.” Mi sussurra. “Solo per questa volta.” Mi stringe a sé, dandomi un bacio lungo il collo. 
Mi sento ancora più in bilico. 
“Lino, aspetta.” Lo allontano un attimo da me, per vederlo in viso. 
“Ti prego Myriam..” Evita il contatto col mio sguardo, cercando di stringermi di nuovo stretta. 
Faccio resistenza pur di puntargli lo sguardo addosso. “Pasquale, guardami.” 
“Amami.” Dichiara in un batter d’occhio. “Lo so che ho detto l’opposto però.. Io più ci penso e più penso a quanto ti saprei amare.” Rimango senza parole davanti ad una frase così onesta. I suoi occhi profondi puntati nei miei. “Sei così bella..” Mi mette una ciocca di capelli ribelli dietro l’orecchio, prima di darmi un bacio all’angolo della bocca. Mi guarda, mi scruta. Non so che fare. Mi sento fragile e protetta in questo momento fra le sue braccia. 
“Sono..” Mi bacia la fronte, intrecciando le sue mani alle mie. “Sono..” 
Confusa. Sono confusa. Dillo. 
“Sei..?” Mi chiede incuriosito. 
Non riesco a dirlo. Non riesco ad ammetterlo. Sono in crisi, perché non so più dove andare. 
“E’ tutto così complicato.” dico, girandomi per vedere il soffitto. “E’ tutto così complesso, intrecciato su sé stesso e tu..” 
“Questo è così semplice Myriam..” Mi gira verso il suo viso. “Devi solo capire se lo vuoi.” 
“Posso..?” Aspettare. Non riesco a finire la frase. Mi bacia, questa volta in modo più passionale. Mi sfiora il corpo piano, come se non volesse fare qualche mossa falsa. Non riesco a mettere a fuoco quello che sta succedendo. Tutto così veloce, tutto così..bello. Mi appaga. Ma..non posso. “Pasquale, per favore..” 
“Shh..” Dice, baciandomi nuovamente. 
“Forse non hai capito che la ragazza ti ha detto di smetterla.” La luce della stanza si accende improvvisamente. Emanuele è allo stipite della porta, con un bicchiere di acqua in mano. “Possiamo parlare adesso Myriam?” Non riesco nemmeno a guardarlo in faccia.

Ci troviamo poco dopo tutti e tre in salone. 
“Posso capire che sta succedendo?” Sento la sua voce tuonare. “E’ colpa mia.” Pasquale si porta una mano dietro la nuca. “Non dovevo accettare di dormire vicino a lei.” Emanuele guarda me e di punto in bianco la mia fragilità si trasforma in rabbia.
“La colpa è tua.” Scoppio di botto, piangendo. “La colpa è tua, che mi hai tenuto segrete determinate cose. Quella ragazza ha cercato in ogni modo di rendermi la vita impossibile in tutto questo tempo. Pensavo che fosse solo per concorrenza, ma qui sono uscite altre cose. E’ colpa delle tue sorprese, del tuo essere te e poi.. Tutto questo. Come faccio a non pensare che tu sei stato con lei? Come faccio a pensare che tu mi hai tenuto segreto tutto questo, dopo che io sono stata sempre limpida con te? Come facevi a guardami, a far l’amore con me sapendo che nella stanza accanto c’era lei che poteva sentirci? Dimmelo!” Sto quasi urlando. Esco fuori e sbatto la porta alle mie spalle. Prendo una sigaretta dal pacchetto di Pasquale e l’accendo prepotentemente. Troppi pensieri. Troppi. 
Aspiro forte e butto fuori, mentre guardo il cielo su di me. Piango, piango a dirotto. 
“Ehi…” Una mano si poggia sulla mia spalla. “..hai ceduto alla tentazione?” Un ciuffo rosso spunta sulla mia testa. Greta è affianco a me coi suoi occhi verdi, insieme a Lorella. Entrambe mi abbracciano, mentre io piango a singhiozzi. 
“Ci siamo noi qui.” Lorella mi accarezza i capelli. 
“Che ho fatto di male?” Dico fra un singhiozzo e l’altro. 
“Ora cerca di calmarti.” Greta mi toglie il mozzicone di sigaretta fra le mani. “Che è successo con Pasquale?” 
“Mi ha baciato, varie volte.” Guardo il cielo, incapace di incontrare lo sguardo delle mie amiche. “Giudicatemi, forza.”
Le vedo guardarsi e sorridere. “S’è deciso quell’imbecille?” 
“Ma voi siete sceme?” Dico guardandole incredula.
“Mì, di un bacio stiamo parlando! Prendila con più leggerezza.” Greta si accende una sigaretta. “Potessi averli io tutti ‘sti fighi che mi vogliono baciare.” Mi scappa una risata. 
“Diciamo che ha scelto il momento sbagliato. Tu ora sei fragile e ti appigli ad ogni dimostrazione di affetto. Ti senti in un certo senso tradita.” Lorella parla, guardando altrove. Glielo si legge in faccia che parla per esperienza personale. “E’ la vita Myriam, devi capire cose vuoi dopo tutto quello che ti è successo.” Tira via qualche filo d’erba mentre le scappa una lacrima solitaria. 
“Miriam…” La voce di Emanuele si intrufola nei nostri discorsi. Da quanto tempo è lì? 
“Vi lasciamo soli.” Greta e Lorella entrano dentro a parlare con Pasquale. Lui si avvicina a me e giocherella con l’erba del prato mentre io prendo un’altra sigaretta.
“Non ti sembra di star esagerando?” Sottolinea lui.

“Ho tutte le scusanti per farlo, non credi?” Non lo guardo nemmeno in faccia. 
“Cosa provi per Pasquale?” Domanda a bruciapelo.
“Cosa provi per Ylenia?” Rispondo, fulminandolo con lo sguardo. 
“Io..” Si interrompe.
“Dillo Emanuele.” 
“Non centra niente con quello che provo per te.”
“E cosa provi per me?” Inchiodo i miei occhi nei suoi. 
“Ti amo Myriam.” Mi viene da ridere. 
“Se tu mi amassi, perché tenermi nascosta una notte da nulla?” 
“Non volevo farti male.” 
“Perché ora sto meglio vero?” Sono un misto fra ironia e pianto isterico. Faccio un altro tiro di sigaretta, prima di spegnerla. 
“Non volevo di certo che lo scoprissi così.” 
“E come, Emanuele? Volevi portarmi fuori a cena e dirmi “Sai, ho fatto sesso con una ragazza che poi ha dichiarato di amarmi e questa ragazza è Ilenia”? Come facevi a far l’amore con me e non pensare a lei? Perché io per un cazzo di bacio ho pensato solo a te là dentro.” Urlo di rabbia. “Potevo godermi il momento, starci con Pasquale perché tanto l’avrei imparato ad amare come davvero merita e farti male, male davvero. Ed invece pensavo a te, hai visto che cogliona?!” Mi alzo per entrare in casetta ma lui mi blocca. I suoi occhi corvini ad un centimetro dai miei. I nostri respiri affannosi che parlano all’unisono. Gli leggo la paura di perdermi negli occhi e.. mi bacia. “Ti prego Emanuele..” Mi allontano ma mi bacia un’altra volta. 
“Senti questo.” Porta la mia mano sul suo petto. “Questo è tuo Myriam, lo capisci?” 
Mi tiro indietro. “Scusa, non ce la faccio.” Dico chiudendomi la porta della casetta alle mie spalle. Corro in bagno senza dare retta a nessuno e mi ci chiudo dentro. 

“Sei ancora lì dentro Myriam?” La voce di Emma mi sveglia.
“Ehm.. Sì.” Apro la porta ed entra accendendo la luce. 
“Parla con me.” Si siede vicino a me. 
“Che cosa devo dirti, penso che tu sappia già tutto.” Nascondo la faccia fra le gambe. Ho un mal di testa terribile. 
“Ti posso dare un consiglio?” Annuisco. “Ascolta il tuo cuore. Rischia tutto.” 
“Come faccio a non pensare alla sua faccia?”
“Provaci! Male che vada c’è sempre Pasquale.” Mi dà una gomitata.
Cazzo, Pasquale! “Dovrei parlare anche con lui, a dir la verità.” 
“Penso che lui preferisca far finta che ieri sera non sia successo nulla. Non è bello sentirsi rifiutato.” 
Un sorriso amaro si disegna sulla mia faccia. “Gli voglio un bene dell’anima…” 
“Ma non quel tipo di bene vero?” Termina lei la frase per me.
“Già..” 
“E allora parla con Emanuele, senza orgoglio o altro. Prenditi la tua felicità.” Mi porge la mano per farmi alzare e le sorrido. 
“Emanuele vieni qui.” Grida Emma. Vedo Moreno e Pasquale trascinarlo in bagno. Quest’ultimo mi fa un occhiolino. Gli sorrido di rimando. 
“Parlami.” Gli dico solamente, mentre la porta viene chiusa alle sue spalle. 
“E’ stato solo un errore, tutto qua. Non sapevo che sarebbe successo tutto questo. Tu avevi già preoccupazioni grazie ad Ilenia e non volevo dartene altre e dopo che ho visto come hai reagito a quel bacio volevo evitare di dartene altre. Da lei sono attratto fisicamente ma… Io amo te e non voglio perderti per tutto questo.” Mi guarda fisso negli occhi. “Quello che è successo con lei non centra niente con quello che è successo con te.” Mentre lo guardo, ripenso a questi mesi insieme. Ai baci, ai sorrisi, agli scherzi. All’amore. Quanto mi manca il nostro semplice stare insieme. Mi alzo piano, sfiorandogli la mano. Delicatamente mi tocca la guancia e fa un mezzo sorriso. 
“Ti amo anche io Ema..” Mi avvicino alle sue labbra e le sfioro alle mie. La mia armonia. Il mio equilibrio è lui. 
Felice come non so cosa, mi prende in braccio e mi fa roteare. “Prometto di non farti star più così.”
Lo guardo seria. “Niente più segreti, okay?” Gli porgo il mignolo. 
Lo stringe col suo e afferma. “Promesso.” Prima di scoppiare a ridere entrambi. Ci guardiamo negli occhi in silenzio e piano piano è come se ricominciassimo a leggere dalla stessa pagina. Riesco ad annullare la nebbia che mi aveva circondato e finalmente metto in ordine i segnali del mio corpo insieme a quelli del mio cuore. Mi specchio in quegli occhi che mi hanno stregato fin dal primo momento e mi sento a casa. Mi abbraccia forte a sé e sento vicino al mio orecchio il sospiro di un sorriso. Chiudo gli occhi e respiro a fondo il suo profumo, ritrovando la pace. 
“E’ vero che ci completiamo.” Sussurra piano. “Ha ragione Gabry.” Sorrido pensando ai complimenti per la nostra canzone.
“Grazie per la dedica di ieri.” Lo stringo ancora più a me.

“Da quel giorno Myriam, da quella canzone… E’ partito tutto quanto. E l’ha capito anche lei.” Fissa i suoi occhi nei miei. 
“Non parliamo di lei adesso, va bene?” Mi metto subito sulla difensiva.
“Non voglio che lei rovini altro fra noi, per questo voglio dirti tutto.” Avevano passato tre giorni insieme, 24 ore su 24. “Lei era bella, più grande di me e senza complicazioni. Sapevo di non voler una relazione e lei voleva lo stesso, tanto che non ci siamo più sentiti fino a quando l’ho vista ai provini. Lì è successo qualcosa: l’ho salutata e lei si era avvicinata per darmi un bacio leggero. L’ho respinta chiedendole spiegazioni ma mi guardava senza dirmi nulla. Poi ho incontrato te, ho passato quei giorni bellissimi con te e le scrissi quelle righe appena venne formata la classe. Non volevo che si rovinasse tutto fra noi per un errore da ragazzino che ho fatto prima di conoscerti. Solo che questo nasconderti tutto ha solo peggiorato le cose.” Ascolto tutto quello che esce dalla sua bocca attentamente. Schiena contro il muro freddo e mani che si sfiorano sulle mattonelle del pavimento.
“E poi lei ha cercato di vendicarsi..” Sussurro, mettendo i pezzi del puzzle uno vicino all’altro. 
Annuisce soltanto, senza lasciare la presa sui miei occhi. Sta cercando di leggermi dentro.
“Non volevo tutto questo. Volevo proteggerti dai miei sbagli e invece ti ho solo fatto stare male. Forse ha ragione Pasquale: lui saprebbe amarti come meriti.” Sospira.

“Shh..” Poso le mie labbra sulle sue. “Ma Pasquale non è te.” Prendo la sua mano nella mia e la stringo. I suoi occhi lucidi parlano per lui. Non posso fare a meno di baciarlo e stringerlo forte a me. Il calore del suo corpo sul mio contro quelle mattonelle fredde mi fa capire come sia lui l’unico capace di rendermi sua. Solo e solamente sua. 

“Ragazzi, vorrei discutere con voi di quello che è successo ieri.” La voce di Luca rimbomba nello studio vuoto. “Il vostro comportamento ha lasciato tutti senza parole. Dovreste essere un modello per molti ragazzi della vostra età e invece continuate a farvi i dispetti come i bambini.” Lo sguardo del conduttore è puntato su Ylenia. “Ci sarà un provvedimento disciplinare.” Sentenzia. 
“Cosa?” Moreno interviene.  
“Non per tutti naturalmente.” Chiarisce, facendo sospirare alcuni dei miei compagni. “Ylenia parlo di te.” La faccia della ragazza bruna di fronte a me sbianca. 
“Che cosa?” Sussurra. 
“Nella prossima puntata del serale, sarai la prima ad essere messa in ballottaggio per l’eliminazione. Qualunque sia l’esito della sfida.” E’ una punizione molto forte. “Myriam?” 
“Si?” Sono pronta anche io. 
“Maria vuole parlare con te.” 
“Tutto qui?” Sono stupita. 
“Si, tu non centri nulla con quel che è successo ieri sera.” Sospiro sollevata. “Hai continuato a fare la tua sfida al meglio dei modi, dopo quel momento di confusione generale.” 
Raggiungo Maria nel suo ufficio prima di tornare in casetta. 
“Myriam stai meglio?” Mi accoglie con questa domanda, facendomi sedere di fianco a lei.
“Si Maria, grazie ad Emma molto meglio.” 
“Vorrei solo sapere se hai qualche difficoltà nello stare in casetta con Emanuele o..” La fermo prima che possa continuare.
“No Maria, tutto bene. Abbiamo tutti avuto una nottata pesante ma l’abbiamo superata al meglio.” Le sorrido. “Spero solo che non si vengano a ripetere certi episodi.” Mi confido con lei come se fosse mia madre. 

“L’amore alla vostra età è travolgente. Ma per quanto sia travolgente sa anche far male. Tu lasciati travolgere dalle emozioni e mettile in quello che fai con la tua voce. Vivi al meglio questi tuoi 18 anni e non pentirtene, soprattutto se segui il tuo cuore.” Mi sorride dolcemente prima di lasciarmi andare.
“Grazie di tutto, Maria.” L’abbraccio senza pensarci su. “Ma vorrei chiederti un’ultima cosa se è possibile.” 

Apro quella porta blu con più serenità possibile e mi affaccio nel suo interno. “Scusate..” I ragazzi della squadra Blu si girano tutti verso di me mentre Marta mi corre incontro per abbracciarmi. 
“Ciao tesoro.” Mi stringe senza darmi la possibilità di terminare. “Che ci fai qui?” Scruta il mio sguardo. 
“Vorrei parlare con te e…” Giro lo sguardo per la stanza fino a puntare il suo sguardo. “..con Ylenia.” Dopo queste parole mi sposto con Marta in giardino e le racconto tutto quello che era successo la sera prima. 
“Sei seria? Pasquale?” Esclama stupita.
“Si..” Divento un po’ rossa in viso, ricordando quello che era successo la sera prima. 
“Ed io che la prima volta pensavo fosse gay.” Scoppia a ridere. “Sa dove buttare le mani anche lui.”
“Maaaarta!” Le tiro uno schiaffetto affettuoso in testa. “Ma quanto sei scema?!” 
“Si vabbe…” Mi guarda curiosa. “Come se non ci saresti rimasta con lui ieri sera, se non ci fosse stato Emanuele nella tua vita.” Mi sento avvampare. "Mì, parliamo di un bellissimo ragazzo e tu hai solo 18 anni. Non hai mai pensato a che faresti se non ci fosse Emanuele ora?”
“Si ma.. E’ Pasquale.” 
“Ma ora dici così perché c’è Emanuele. Ma se non ci fosse stato, oggi mi racconteresti tutto questo con un morale diverso.” Mi stringe la mano. “Non prenderla male, non ti sto giudicando. Ora sei innamorata di Emanuele ed è una cosa bellissima perché siete una coppia stupenda. Ma io ti dico solo di immaginare: che avevi da perdere anche se fosse? Lui ha sbagliato il momento, perché eri in piena crisi con te stessa, ma era come se volesse darti un’alternativa a come poteva essere. Tutto qui.”
“Forse in un’altra vita..” Dico stringendo le gambe al petto. “Non voglio solo farlo star male.” 
“Gli hai regalato uno dei momenti più belli della sua vita. E’ un bravo ragazzo e ti vuole un bene che solo Dio sa.” Mi rassicura sorridendo. “Dai, vado a chiamarti Ylenia. Lo so che sei in ansia.” Prima di lasciarmi, mi dà un abbraccio. “Sii forte Myriam. Lo sappiamo entrambe che sarai felice.” Mi sorride prima di chiedere la porta alle sue spalle. Sento il rumore di passi poco dopo e, senza dire una parola, si siede davanti a me.
“Io ti perdono Ylenia.” Le dico tutto d’un fiato. “So cosa vuol dire essere rifiutati ed avere la persona che ami di fronte, per questo ti perdono. Però ti chiedo solo una cosa: smettila di inserire queste lotte personali all’interno del programma. Se vuoi dirmi qualcosa, dimmela ora.” I miei occhi puntati sui suoi. Una lacrima le solca il viso.
“Perché dovevi esserci tu? Perché?” Scoppia a piangere. “Cos’ho io meno di te?” 
Le tocco la spalla.
“Non hai niente meno di me Ylenia, sono solo cose che succedono senza che noi riusciamo a darci una minima spiegazione logica. Inoltre siamo stati costretti a viverci a stretto contatto e questo ha amplificato tutto il resto.”  

“Mi spiace per tutto ma…” Mi guarda con un fuoco ardente negli occhi. “..io lo amo così tanto.” Mi trasmette così tanta forza di volontà il suo sguardo.
“Siamo in due. Riesce a farsi amare.” Accenno un sorriso. 

“Si.. Ma lui ha scelto te, non me. Ha ragione Luca, devo smetterla di comportarmi da bambina e accettare la realtà della cose. Vi auguro tutto il meglio ma preferisco non vedervi per un po’.” Mi guarda, quasi a chiedere permesso. Senza dire nulla, mi alzo e le sorrido.
“Salutami gli altri lì dentro.” 

“Lo farò.” Mi sorride e mi avvicino alla porta del giardino. “Myriam..” Mi chiama un’ultima volta in modo tale da farmi rivolgere lo sguardo. “Grazie.” Mi dice a voce leggera, prima di entrare in casetta. 
Torno nella mia casetta bianca poco dopo ed Emanuele è seduto in giardino. “Ti aspettavo.” Mi sorride.
“Scusa il ritardo.” Siedo affianco a lui, poggiando la testa sulla mia spalla. 
“Niente da dirmi?” 
“No.. E’ stata solo una chiacchierata fra donne. Ora siamo in pace, se così si può dire.” 
“Devo cercare di far meno breccia nel cuore delle donne.” Ride.
Gli tiro uno schiaffo. “Cerca di fare meno lo spiritoso tu.” 
“Daaai..” Mi abbraccia, rubandomi un bacio a fior di labbra. “Lo sai che sei la mia arrabbiatina?” 
“Arrabbia che?” 
“Arrabbiatina.” Ride mentre lo dice. “Sei bellissima quando fai l’offesa.” Le nostre fronti si scontrano l’un l’altra mentre i suoi occhi centrano i miei. 
“Ti va una serata delle nostre domani?” Dico senza pensarci molto. 
“Domani?” Fa il sorpreso.
“Se te ne fossi dimenticato è il mio compleanno domani.” Lo brucio con lo sguardo. 
Inizia a farmi il solletico fino a farmi scontrare con il parquet scuro. “Come potrei dimenticarlo?” Mi stampa un bacio sulle labbra. 

La mattina dopo mi sveglio nelle braccia di Emanuele. Inalo il suo profumo, come se fosse la mia droga preferita, mentre accarezzo la ciocca dei suoi capelli neri. “Buongiorno dormiglione.” Cerco di svegliarlo, baciandolo dolcemente, prima di alzarmi dal letto. 
“TAAAANTI AUGURI!” Nemmeno poso i piedi a terra che vengo circondata da tutti i miei compagni con tanto di sparacoriandoli. 
“Grazie ragazzi” Li abbraccio tutti quando dietro di me spunta Emanuele con un grande mazzo di rose. 
“Auguri amore mio.” Mi dà un bacio prendendomi in braccio. “Controlla bene quelle rose.” In mezzo alle rose, trovo una piccola scatolina con vicino una lettera. 

Avrei voluto dirti tante cose in questo momento. Dirti che sei l’amore della mia vita, che un’altra come te non la troverò mai. 
Vorrei questo sia il primo dei compleanni insieme, per riuscire a sorprenderti e a toglierti il fiato sempre. 
Ma ora voglio solo dirti una cosa: Ti amo. 

Apro il piccolo pacchetto e… un anello d’argento è fra le mie mani. Sopra è inciso un “E’ solo Amore.” affianco alla nostra data. “Io ne ho uno uguale a te.” Indica il dito anulare sinistro. “Posso?” Annuisco, commossa e senza parole. “Io sono tuo, per sempre.” Mi sussurra all’orecchio mentre i ragazzi ci fanno un applauso. “Ma non è finita qui. Vieni con me.” Mi trascina mano nella mano fino alla porta della casetta. “Oggi niente prove. Saremo solo io e te e…” Apre la porta del giardino per uscire in strada. Una vespa rossa è parcheggiata fuori con due caschi. “…Roma.” 
“Cosa?” Lo guardo incredula. 
“Si faremo un giro in vespa per Roma, come hai sempre sognato.” Un sorriso che gli illumina il viso si disegna sulla sua labbra.
Sono solo.. felice, abbracciata a lui col vento che mi accarezza la pelle. Vediamo tutte le meraviglie di Roma, compreso il nostro ponte. 
“Sono passati quasi sette mesi ah?” Sorrido pensando a quel giorno. 
“Il mio colpo di fulmine.” Posa un braccio sulle mie spalle e ho un vuoto allo stomaco. Mi siedo sul parapetto del ponte in modo tale da avere il suo viso di fronte al mio e incrocio le mie braccia dietro al suo collo.
“E tu sei il mio amore.” 
Mi sorride come se gli avessi detto la cosa più bella del mondo.
“Ti fidi di me?” 
Annuisco e mi chiude gli occhi con una mano. Un oggetto metallico cade nelle mie mane unite. “Questo è il mio regalo per te.” Dandomi un bacio in fronte, si allontana di qualche passo. Apro gli occhi e una chiave è fra le mani. Lo guardo senza capire. 
“Ti va di venire a vedere la nostra futura casa?” Mi risponde nel più semplice modo possibile. 

Ci ritroviamo in un monolocale poco distante dal Colosseo. 
“Pensavo che dopo tanto tempo insieme, potremmo..vivere insieme. Sempre quando sarai pronta per farlo.” Dice, chiudendosi la porta alle sue spalle. Vedo il soppalco con il letto matrimoniale. Sul muro del soggiorno ci sono già le nostre foto appese. “
Non ci credo.” Dico, sfiorando la cornice. 

“Si, la nostra prima foto insieme.” Mi abbraccia da dietro, baciandomi il collo. “Voglio riempire i muri di questo appartamento di noi.” Sorrido al solo pensiero. Sposta i capelli e mi bacia dietro la nuca e continua così, sbottonandomi piano i bottoni della camicia. “Voglio che sia piena del tuo odore, della tua voce. Voglio solo te dentro la mia vita.” Confessa, scontrando i nostri visi in un bacio profondo.  Facciamo l’amore poco dopo, non curanti di buttare i vestiti dove capita. Ci lasciamo trasportare senza pensare troppo. Siamo solo io e lui ed è questo che conta. 
“Ti amo Emanuele.” Sussurro, perdendomi nella pressione delle sue labbra sulla mia pelle nuda. 
“Ti amo anch’io.” Si avvicina a me e mi stringe a sé per diventare nuovamente una cosa sola. 

 

Angolo dell’autrice: 
Non nascondo quando sia strano e difficile per me riprendere questa storia dopo tanto tempo, ma ho deciso che era giusto dare una degna conclusione a questi personaggi della mia immaginazione. Sono cambiate tante cose, sono cambiata anche io. Credo solo che prima di iniziare qualcos’altro che in questo momento si rispecchi di più con la mia vita al momento, debba terminare quello che avevo iniziato. Spero che capirete tutto quello che ho da dire. Grazie di tutto. Aggiornerò presto, promesso. Questi due hanno bisogno di un lieto fine, che ne dite? ;) 
Marilù

  
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