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Autore: telesette    04/03/2016    1 recensioni
Socchiudendo appena una palpebra, Ron vide dinanzi a sé una Hermione stranamente non incollerita...
Genere: Comico, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Ron/Hermione
Note: Missing Moments, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
- Questa storia fa parte della serie 'In memoria di un'amica'
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In memoria di un'amica:

Nata a Chieti, il 4 marzo del 1977, Gina Ciriegi era una persona di animo semplice e molto creativa. 
Oltre a scrivere, sapeva creare delle bellissime riproduzioni e decorazioni angeliche. Molto brava anche col photoshop, con il quale sapeva creare delle immagini molto tenere coi personaggi di varie serie animate. Inguaribile e dolcissima romanticona, amante delle storie d'amore e dei finali lieti. Fedelissima conoscitrice dei vari capolavori di animazione DISNEY ( "Gli Aristogatti", "La Carica dei 101", "La Sirenetta", "Il Re Leone", e molti altri ancora ). Sognatrice e sensibile, nonostante le tante difficoltà della vita, sempre volta a rincorrere le tante piccole gioie che ogni persona desidera per sé: la serenità, la pace, gli affetti, l'amore... 
Gina si spegne il 7 marzo 2013 all'età di 36 anni, lasciando un grande vuoto nei cuori di molte persone ( me compreso! ), e un dolore immenso in tutti coloro che la conoscevano per la persona meravigliosa che era. 
Di tutte le cose che ho ancora di lei, e della nostra bellissima amicizia nata su Facebook, senza dubbio rimane il ricordo delle nostre interminabili chiacchierate. C'erano così tante idee in lei, così tante storie da creare, perciò vorrei tentare di riportarle su queste pagine a nome suo. Nelle mani uno strumento, nella mente un pensiero, ma il cuore è quello che lega entrambi alla fantasia che abbiamo condiviso assieme. 
Ciao Gina!

***

I sogni di Ron
immagini tratte da internet

Se la scuola e le lezioni spesso sono troppo pesanti da sopportare, e Ron pure ne sa qualcosa, niente potrebbe essere più "soporifero" di un'ora di Storia della Magia con il professor Rüf.
Appena quel fantasma inizia a parlare, con quella sua voce monocorde che sembra provenire direttamente dai sotterranei di Hogwarts, più di metà della scolaresca viene colta da un'epidemia contagiosissima di sbadigli. Sovente Harry è troppo preso dai suoi sprazzi visionari, dovuti al suo legame con Voldemort, per prestare ascolto alla lezione. Sfortunatamente, invece, Ron non riesce mai a scamparla col severissimo Agente-di-Custodia seduto al suo fianco.

- Ron, vuoi stare sveglio una buona volta?
- Hrumph... Ancora cinque minuti, mamma... Per favo... AHIO !!!

Incapace di contenere il suo temperamento, Hermione non esita a stimolare la concentrazione dell'assonnato compagno, ricorrendo a salutari punture sul dorso della mano con l'efficacissima penna d'oca appuntita.

- A lezione non si dorme - puntualizza lei severa.
- Tu hai dei problemi seri, davvero, sei da rinchiudere e... AHIAAA !!!
Insomma, signor Weasley - esclama risentito il professor Rüf, in risposta ai gemiti di dolore del povero Ron. - Questa è un'aula, non un urlatoio pubblico!
- Ecco, hai visto - sussurra Hermione guardandolo di traverso. - Non cambierai mai, sei sempre il solito!

Represso a fatica il vivido desiderio di strangolarla, malgrado le attenuanti che gli spetterebbero sull'indubbio servigio reso all'umanità, a Ron non resta altro che sfregarsi la mano dolorante e incassare le dure parole dell'amica senza controbattere.
Che scocciatrice!
E pensare che, lontano da quell'aula chiusa e da quelle lezioni soporifere, fuori dalla finestra si estende un mondo così ricco da esplorare.
A volte, tra un sospiro e l'altro, Ron ripensa quasi con nostalgia all'esperienza di volo con la vecchia Ford incantata di suo padre. Un'esperienza sfortunata, che gli costò anche parecchio cara in termini di rimproveri, ma che spettacolo sorvolare l'intera campagna inglese a bordo di quel dannato trabiccolo. Da che conosceva Harry, la sua vita si era fatta più ricca di guai ed imprevisti ma anche molto più emozionante.
Certo vi era sempre l'incomodo di Hermione, con i suoi continui rimproveri, ma anche lei era niente in confronto a quel viscido sputasentenze di Malfoy.
Ron osservò il bianco quadrante dell'orologio, in cima alla torre campanaria, e sospirò di nuovo.
Ancora tre quarti d'ora, al chiuso, e intanto fuori il sole splendeva a più non posso, con quel bel cielo azzurro di contorno.
Che noia!
Che triste destino infame, il suo: un professore barboso, una compagna isterica, e altri quarantacinque minuti di tortura.
D'istinto appoggiò il mento contro i libri posti sul banco.
Non avrebbe mai detto che fossero tanto comodi, o forse era la sonnolenza a farglieli sembrare tali, fatto sta che persino il Manuale di Trasfigurazione gli ricordava tantissimo un morbido guanciale di piume.

Uff - mormorò. - Me ne andasse bene una, una sola, UNA dico! Poi dicono che la fortuna è cieca, ma la sfiga ci vede benissimo... Becca sempre me, maledetta!

E con le palpebre sempre più pesanti, le orecchie che non riescono a distinguere una parola dall'altra, le mute imprecazioni di Ron si perdono nella pace dei sensi...

***

Ron... Svegliati Ron!

Socchiudendo appena una palpebra, Ron vide dinanzi a sé una Hermione stranamente non incollerita.

- Hai dormito bene? - domandò lei sorridente. - Dovevi essere molto stanco, dopo tutto quell'allenamento di ieri...
- Cos... Aspetta, quale allenamento, di che stai parlando?
- Ma della partita, sciocchino - esclamò lei. - Come se aveste bisogno di allenarvi, con te in campo, Grifondoro vincerà comunque!
- Hermione, non mi fa ridere - ribatté Ron offeso.

Visibilmente contrariato, da quello che pareva essere uno scherzo di pessimo gusto, Ron si accorse finalmente che l'aula era deserta. A parte lui ed Hermione, infatti, nella stanza non era presente anima viva.

- Questa poi - mormorò. - Dove sono finiti gli altri, non c'era Storia della Magia?
- "C'era", appunto - ironizzò Hermione. - Il professor Rüf ha finito venti minuti fa ma, visto che eri così stanco, ha chiesto a tutti di uscire senza fare rumore per non svegliarti...
- Scherzi, vero?
- Ma no, stupidino - la voce di Hermione era insolitamente zuccherosa. - Lo sai, sei così tenero quando dormi che ti mangerei tutto di baci... Sei così bello!
- Io ?!? - Ron non riusciva a credere alle sue orecchie. - Hermione... Sei sicura di stare bene? Che so: tosse, raffreddore, crisi da troppo studio...
- Sto benissimo anzi, adesso che ti sei svegliato, ti farò stare addirittura meglio!

Ciò detto, le avide mani della fanciulla si strinsero attorno al corpo del giovane semi-addormentato. A nulla servirono le proteste, giacché le labbra della ragazza quasi non gli facevano riprendere fiato, e il poverino rimase travolto da un'ondata inarrestabile di "pciù" e "smack" come non se n'erano mai visti. Hermione mantenne prepotente l'iniziativa, stendendolo di forza sulla schiena, e continuò a baciarlo come una ninfomane in astinenza. Invano Ron la supplicò di fermarsi giacché, per quanto la cosa avesse anche il suo lato piacevole, tutto ciò stava accadendo troppo in fretta per i suoi gusti.

- Her... Hermione... Coff - gemette. - Hermione, ti supplico... Non respir... Mmm!
- Oh, Ronald - ansimò lei, gettando all'indietro i capelli tutti scompigliati. - Così, Ronald... Di più, di più, ancora!
- Per favore, ci possono vedere...
- Mmm... Sì, baciami ancora!
- Pietà!
- Ti amo!
- Aiuto!
- Ti voglio!
ACCORMAGO !!!
- Ron... Ron... Rooon!

***

- Ron... Ron, insomma, vuoi smetterla di fare il ghiro? La lezione è finita da un pezzo!
- Hm?

Di nuovo Ronald aprì gli occhi, e questa volta sul serio, e accanto a lui c'era la solita Hermione stizzita ed arrabbiata.
Tutto un sogno, troppo assurdo in effetti, molto meglio la realtà.

- Che cosa devo fare con te? - brontolò Hermione. - Ti devo cuocere in un calderone, per non farti dormire in classe?
- Quello che vuoi - replicò l'altro sovrappensiero. - Cuocimi, picchiami, pungimi con la penna... Ma non baciarmi mai più, ti scongiuro!

Hermione restò interdetta, gli occhi sgranati, convincendosi di avere capito male.

- Come hai detto?
- Chi, io ?!? Nulla, proprio nulla, dormivo... Sognavo, ecco, sognavo!
- Beh, la prossima volta, vedi di sognare da pagina seicentoquindici a pagina ottocentoventi - tagliò corto lei, sbattendo il pesante tomo di Storia della Magia sul banco.
- Grazie, non mancherò!
Sciocco - bofonchiò lei, prima di uscire dall'aula.

Rimasto solo, Ron fece quasi per riaddormentarsi di nuovo quando, con una smorfia d'orrore sul volto, si destò completamente.

- Eh, no - disse. - No, al diavolo, Troppo pericolosi questi sogni... Devo smetterla con le cioccorane prima di andare a letto!

FINE

Nota dell'Autore:
Oggi Gina avrebbe compiuto trentanove anni, se il fato non avesse inteso diversamente per lei...
E' veramente difficile per me scrivere, ultimamente, e ancor più difficile mettere per iscritto idee decenti. Tuttavia, quando penso alla pagina bianca, sono sempre più convinto che la mano che scrive non mi appartenga più e sia invece quella parte di lei che vuole ancora donare parte della sua fantasia ed immaginazione al mondo.
Buon Compleanno Gina, ovunque ti trovi adesso, resti nel mio cuore come sempre!

DADO

   
 
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