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Autore: Regine del Kebab    04/03/2016    0 recensioni
Chiara, ormai completamente immersa nel gioco, non smetteva di tremare. Continuava a guardarsi intorno, spaventata: nonostante avesse visto centinaia di volte il bioma della pianura, in MineCraft, per lei sembrava tutto nuovo, misterioso e confuso.
«Luca, amore…» sussurrò al fidanzato, ancora intento a leggere i vari achievements nel libro.
«Sì?» Luca le rivolse lo sguardo, mantenendo la calma e la serietà: dentro di lui, però, ardeva una curiosità immensa, che incredibilmente stava soffocando la sua paura iniziale. Incontrò gli occhi della fidanzata che, al contrario di lui, continuava ad essere spaventata.
«Luca, ecco…» balbettò Chiara, sudando freddo, e abbracciandosi le spalle tentando di calmarsi. Lui la guardò attentamente, socchiudendo le labbra. Il suo cuore si distrusse e la fiamma che ardeva in lui si spense, all’udire delle parole della fidanzata sotto shock: «Ho paura… Non voglio… Giocare in Hardcore…!»
***
Fanfiction scritta a quattro mani da Sara e Yume.
Genere: Avventura, Fantasy, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Eternalove
Note: Cross-over, Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Game of Life

∞Capitolo 1∞



Sospettoso, aprì il libro.
In quell’istante, il computer di Luca iniziò a emanare una luce bianca dalle sfumature azzurre molto chiare; questa luce diventava sempre più intensa finché l’intera stanza non ne rimase avvolta. Era una luce accecante, e chiudere gli occhi diventò inevitabile. Luca e Chiara iniziarono a provare uno strano calore attorno ai loro corpi, seguito poi da un freddo glaciale. La loro stanza diventò preda del caos, dove il freddo e il caldo si alternavano nel giro di pochi secondi, con un continuo vento che avvolgeva i giovani tentando di separarli. Cercarono di afferrarsi la mano, terrorizzati da ciò che stava inspiegabilmente accadendo, e non appena si sfiorarono, riuscirono a saldarle insieme. Si strinsero a vicenda, sfuggendo al vento che, con rabbia, stava distruggendo la loro stanza.
Quando poi tutto sembrò essersi calmato, persero i sensi.
 
«Ouch…» sussurrò Chiara massaggiandosi la testa con gli occhi ancora chiusi, sedendosi. «Cosa diavolo è successo…?» aprì gli occhi, e le si gelò il sangue nelle vene alla vista che le si porse davanti: sbarrò gli occhi terrorizzata e si portò entrambe le mani alle labbra, osservando con inquietudine il panorama di cubi. Alzò la testa, e proprio come si aspettava, vide un sole quadrato. Una fitta la colpì al petto, e capì subito che si trattava di paura. Iniziò a tremare, indietreggiando, sperando di scappare dalla realtà che la circondava. «Non ci credo… Dev’essere un incubo!»
Voltò nuovamente la testa, il suo sguardo si posò sul ragazzo sdraiato a terra con ancora gli occhi chiusi e un libro affianco al suo corpo inerme.
«Luca!» gli si accucciò al fianco. «Luca, svegliati!» sentì gli occhi inumidirsi, mentre ripeteva il suo nome. «Luca!» chiamò ancora una volta, scuotendolo con poca grazia. In quel momento, aprì gli occhi.
«C-Chiara…?» mormorò il ragazzo fissando il volto della sua fidanzata, sopra il suo viso, cosparso di lacrime.
«Luca…!» singhiozzò confortata nel vedere che la sua metà stava bene. Chinata su di lui, lo strinse in un abbraccio soffocante, ancora scossa da tremiti e singhiozzi.
«Perché stai piangendo?» le chiese il ragazzo, ricambiando l’abbraccio di Chiara. «Sono qui, non c’è bisogno di agitarsi»
«T-ti sei guardato intorno…?» domandò Chiara, sciogliendo l’abbraccio, e tornando a poggiare il peso del corpo sulle sue ginocchia. Luca si sedette, dando finalmente un’occhiata al mondo che lo circondava. Spalancò gli occhi stupito; spostava costantemente l’attenzione, dai fiori agli alberi, al cielo, all’orizzonte.
«Cosa è successo…?» balbettò, sentendo una prima gocciolina di sudore sfiorargli la tempia. Concentrò di nuovo l’attenzione su Chiara, gli occhi ancora rossi che piansero un’ultima lacrima, i capelli leggermente mossi dal vento, la bocca semi aperta e le guance vermiglie; se la situazione non fosse stata drammatica, sarebbe stata una posa perfetta per un ritratto.
«Non lo so… Voglio… Voglio tornare a casa…» bisbigliò con voce flebile. Luca abbassò lo sguardo, sentendo una morsa al petto. Odiava vedere la persona che amava così abbattuta e spaventata. Doveva essere forte, per lei. Per questo quando tornò ad affrontarla, lo fece con un sorriso coraggioso.
«Torneremo indietro, te lo prometto» le strinse la mano, cercando di confortarla.
 
Quando entrambi si alzarono in piedi, focalizzarono finalmente l’attenzione su un libro particolare vicino a loro. Era bordeaux con dei ricami dorati, in copertina vi era scritto “Game of Life”. Luca lo raccolse curioso, e lo aprì.
In prima pagina, al centro, c’erano le stesse parole che avevano preso il nome del libro nell’inventario di Luca quando aveva accesso al nuovo mondo multiplayer: “Vogliamo Giocare?”
Voltò la pagina, e iniziò a leggere:
« “Introduzione: benvenuti, Eternalove, nel mondo di MineCraft. Come avrete forse notato, tutto introno a voi ha preso le sembianze del videogioco che tanto amate. Sappiate che non si stratta di una simulazione, né di un incubo: questa è la realtà. Adesso fate parte anche voi a questo gioco. In questo libro potrete trovare tutte le informazioni necessarie per capire come funziona il gioco. Il MineCraft in cui vi trovate adesso è leggermente diverso da quello a cui siete abituati, infatti i mob e i giocatori non avranno sembianze cubiche, e ci sono tante altre piccole differenze.” » fece una piccola pausa, tempo per scrutare Chiara, che guardava con espressione preoccupata l’orizzonte. « “Vi auguro buon divertimento, Hexevil e Kiriair.”» Luca sfogliò il libro un paio di volte, prima di trovare la pagina con “Regole e spiegazioni” scritto in alto.
« “La regola numero uno è la più importante: non dovrete infrangerla. Se i vostri punti vita dovessero arrivare a zero, otterrete il Game Over. Se doveste perdere tutti i cuori, sarete destinati a scomparire, non tornerete più né nel gioco né nella vita reale. L’altro giocatore potrà comunque tentare i tornare, ma non potrà riportare in vita il partner.” » nel frattempo che proseguiva con la lettura della prima regola, si rese conto che la sua voce diventava instabile. «… “Regola numero due: divertitevi.” » si morse il labbro. «Tsk, la fai facile…» sussurrò, frustrato, sperando di non essere sentito dalla sua ragazza.


Se vorrete tornare nel mondo reale dovrete completare tutti gli achievements. Nessuno escluso.
Per accedere al vostro inventario tenete aperta la vostra mano destra davanti a voi, nel giro di pochi secondi vi apparirà una schermata touch in cui potete trovare il vostro inventario principale, secondario e il vostro avatar. Per chiudere l’inventario, scorrete verso il basso la mano destra davanti alla schermata.
Ogni azione per modificare lo stato di un oggetto dovrà essere manuale (per esempio, se vorrete creare nuovi oggetti dovrete assemblarli sopra il tavolo da lavoro, o nel caso fossero piccoli oggetti vi basterà assemblarli tra le vostre mani o usare la schermata 4x4 nel vostro inventario)
Quando aprirete una cassa, il suo contenuto verrà mostrato attraverso una schermata simile al vostro inventario.
Ogni tre giorni, al sorgere del sole, otterrete un item bonus in uno dei vostri due inventari. Potrà essere utile – una spada, una pozione, un minerale –, come d’altra parte potrà non esserlo – un blocco di pietra, un ciocco di legno, un fiore…
Per quanto riguarda gli scambi con gli abitanti dei villaggi… Beh, quello lascio scoprirlo a voi.
Non c’è simulazione negli effetti: se vi ferirete il dolore sarà tale e quale a quello reale. La pioggia spegnerà i piccoli fuochi, le torce, ma non la lava. L’acqua (e quindi anche la pioggia) vi bagneranno, e se vorrete asciugarvi dovrete per forza aspettare, il fuoco può aiutarvi a velocizzare il processo, e in più potrà cuocere la carne o altri oggetti senza bisogno delle fornaci, anche se servirà più tempo. Il latte terminerà ogni effetto delle pozioni, esattamente come nel MineCraft Standard. Le torce potranno far luce anche se non piazzate, e via discorrendo.

I pericoli aumenteranno rispetto al MineCraft Standard. Oltre alla barra della vita e a quella della fame, dovrete pestare attenzione anche a quella della temperatura: il freddo o il caldo eccessivo ridurranno lentamente i vostri punti vita. In più avrete anche quella della sete: se questa dovesse arrivare a zero, la vostra vita inizierà a scendere.
Tutti i mob del MineCraft Standard esistono, e ve ne saranno di nuovi.
Se entrate in un letto vi addormenterete dopo sessanta secondi. Assicuratevi perciò di essere al sicuro per almeno un minuto. Vi sveglierete una volta che si sarà fatto giorno, durante la notte nessun mob potrà ferirvi se state dormendo. Tuttavia, anche se entrerete nel letto durante il giorno, se non è calata la notte non potrete dormire. Beh, potete sempre approfittarne però per riposarvi, poiché la vostra energia non è infinita, e lavorare da stanchi peggiora la situazione, non credete anche voi?

In questo libro vi saranno sei capitoli: Introduzione, Regole e Spiegazioni, Mob, Achievements, Status e Crafting. L’introduzione l’avrete sicuramente letta prima di passare a questo secondo capitolo; nel terzo, ovvero “Mob”, potete trovare le caratteristiche di ogni Mob, ostile e non, ma solo se scoperto (Per esempio, i dati del Creeper compariranno solo se uno di voi lo avrà avvistato). Nel capitolo “Achievements” troverete tutti gli obiettivi da completare e come completarli. Nel capitolo “Status” potrete vedere il vostro stato e quello del vostro partner che comprende punti vita, fame, effetti delle pozioni, inventario eccetera. Nel capitolo “Crafting” verranno segnati tutti i gli oggetti che si possono creare in MineCraft, ma si sbloccheranno solo dopo averli creati o tramite dei bonus ottenuti dagli achievements.
 
Chiara, ormai completamente immersa nel gioco, non smetteva di tremare. Continuava a guardarsi intorno, spaventata: nonostante avesse visto centinaia di volte il bioma della pianura, in MineCraft, per lei sembrava tutto nuovo, misterioso e confuso.
«Luca, amore…» sussurrò al fidanzato, ancora intento a leggere i vari achievements nel libro.
«Sì?» Luca le rivolse lo sguardo, mantenendo la calma e la serietà: dentro di lui, però, ardeva una curiosità immensa, che incredibilmente stava soffocando la sua paura iniziale. Incontrò gli occhi della fidanzata che, al contrario di lui, continuava ad essere spaventata.
«Luca, ecco…» balbettò Chiara, sudando freddo, e abbracciandosi le spalle tentando di calmarsi. Lui la guardò attentamente, socchiudendo le labbra. Il suo cuore si distrusse e la fiamma che ardeva in lui si spense, all’udire delle parole della fidanzata sotto shock: «Ho paura… Non voglio… Giocare in Hardcore…!»
Luca chiuse dunque il libro, poggiandolo a terra, e si avvicinò a Chiara, stringendola in un nuovo abbraccio. Non sapeva cosa dirle per confortarla, poteva solo mordersi la lingua per non dire qualcosa che non avrebbe dovuto o che avrebbe potuto spaventarla ancora di più. Le sussurrava solo parole dolci come “stai tranquilla”, “torneremo a casa”, “ti proteggerò”. Le diede poi un bacio affettuoso sulla guancia, prima di sorriderle.
«Dobbiamo almeno provarci, o non potremo mai tornare indietro» le disse, stringendole le mani, facendo incrociare le loro dita. Chiara deglutì. «Ehi, me lo fai un sorriso?» le chiese.
La ragazza fece un leggero cenno con la testa, fece un respiro profondo, e mostrò a Luca il miglio sorriso che in quel momento poteva regalargli. Lui allora le scompigliò con dolcezza i capelli. «Brava, Kiria»
L’uno al fianco dell’altra aprirono la mano destra all’altezza del petto, davanti ai loro occhi si formò nel giro di pochi secondi l’inventario di MineCraft, l’unica differenza si trovava nella zona del crafting: una piccola icona mostrava il volto dell’altro giocatore.
«E così questo è l’inventario? Beh, non è cambiato molto, per fortuna…» disse Chiara, poco più rilassata. Chiuse l’inventario come aveva spiegato il libro. «Adesso però… cosa facciamo?»
Luca chiuse a sua volta la schermata e si voltò verso la foresta. «Adesso… dobbiamo giocare». Il ragazzo mise il libro nel suo inventario e, presa per mano Chiara, si diresse verso la foresta.
 
Era tutto molto simile al MineCraft del computer, e non fu difficile per loro distinguere dove iniziava un blocco e dove finiva.
«Dovremo raccogliere la legna come prima cosa, giusto?» disse Chiara posizionandosi davanti a una quercia. Appoggiò una mano sulla corteccia, sperando di vedere dopo qualche secondo le crepe sul blocco, ma questo rimaneva sempre intatto. La ragazza fissava confusa il legno. «Come andrebbe presa?» si chiese. Ricordò quel che diceva il libro: ogni azione per modificare lo stato di un oggetto dovrà essere manuale. Portò quindi indietro il braccio e scagliò un primo pugno, sentendo solo in lontananza un leggero bruciore alle dita; sul legno vi era adesso una piccola crepa. «Mmmh…» sussurrò. Luca le fece un cenno con la testa, avvicinandosi a lei. Assieme iniziarono a tirare pugni ai blocchi di legno, finché questi non furono solo piccoli blocchi.
«Whew…» sospirò Chiara quando finirono di raccogliere il legno. «Teoricamente dovremmo aver già completato i primi due achievements: aprire l’inventario e raccogliere la legna» disse Chiara, aprendo l’inventario e trasformando il legno grezzo in legna lavorata.
Luca prese il libro e andò a controllare tra gli achievements, trovando in effetti un tick accanto ai primi due achievements. «Sì, in effetti sono… Ouch!» esclamò improvvisamente portandosi una mano alla testa. «Ma che diavolo…!?» guardò prima in alto, poi ai suoi piedi, e vide una mela. Sbarrò gli occhi sorpreso, ma poi sorrise. «Sì!» esclamò allegro, prendendo la mela. La ragazza gli sorrise.
«Beh, almeno per oggi anche con il cibo siamo a posto» scherzò, appoggiando un tavolo da lavoro che aveva da poco creato. «Ci facciamo un’ascia e un piccone? Così almeno iniziamo a raccogliere i materiali più importanti» propose, trasformando alcuni blocchi dal legno lavorato ai bastoncini, creando poi un’ascia e un piccone. «Cosa preferisci?» gli chiese, tenendo tra le mani i due arnesi. Luca prese il piccone. «Sai, vorrei evitare che tu perda il senso d’orientamento sotto terra» le disse trattenendo una risatina; la ragazza face una faccia offesa. «Pfff, scommettiamo invece che nel mentre che tu raccogli pietruzze varie, io avrò già fatto una scorta di mele?» lo sfidò, mettendosi in spalla l’ascia in legno. Luca accettò la sfida, imitando il gesto della ragazza con il piccone.
«Allora ci ritroviamo qui non appena avremo finito gli utensili?» propose lui. Chiara annuì, iniziando ad abbattere gli alberi più vicini. «Fai attenzione a non allontanarti troppo, però!» le esclamò, iniziando a scavare, prima a mani nude, poi con il suo piccone.
 
Quando entrambi ruppero i primi utensili, Luca tornò al tavolo da lavoro con sessanta pezzi di pietra, Chiara con sessanta blocchi di legno grezzo e cinque mele. Si sedettero l’uno accanto l’altra, mangiando una mela a testa. Il sole segnava quasi mezzogiorno.
«E così… stiamo davvero vivendo MineCraft in prima persona…» sussurrò Chiara, guardando i vari achievements nel libro. «E nulla dice che una volta completati gli achievements potremo tornare a casa»
«Non dire così!» esclamò Luca. «Oggi ne abbiamo già completati due nel giro di poco, e sono sicuro che troveremo il modo di tornare indietro» la confortò, alzandosi, e offrendole la mano, che Chiara non rifiutò. «Forza, perché non andiamo a cercare un villaggio? Così avremo già una casa assicurata» propose, mettendo il tavolo da lavoro nell’inventario, non prima di aver però creato due spade in pietra
Iniziarono a camminare, i loro occhi saltavano a destra e a sinistra, guardando con stupore e un po’ con inquietudine i cubetti colorati che li circondavano. Non avevano ancora incontrato un mob, e al momento l’unico cibo che avevano a disposizione erano quelle poche mele che Chiara aveva trovato.
«Credi dovremo camminare molto?» chiese Luca, grattandosi la nuca perplesso.
«Spero di no… Non vorrei ritrovarmi durante la notte senza una casa…» sussurrò Chiara, cercando di mantenere la calma: il sole stava procedendo lentamente verso ovest.
Cambiarono direzione diverse volte, finché non si ritrovarono davanti a un ruscello: l’acqua sembrava vera. A differenza dei materiali solidi, l’acqua non aveva le stesse sembianze del gioco. La ragazza si morse impercettibilmente il labbro.
«Pensi che si possa bere? Sai, solitamente in MineCraft l’acqua non cambia da bioma a bioma, ma visto che sembra diversa… non so…»
«Mmmh… beh, una cosa è sicura: nelle vicinanze dev’esserci un villaggio. Non penso che fattori come “sete” siano soltanto nostri, ma anche dei mob o degli NPC. Cerchiamo nei dintorni, forse potremo trovare anche una coltivazione…» propose saggiamente Luca, dopo aver sfiorato con le dita l’acqua.
Iniziarono a camminare seguendo il corso del fiumiciattolo, finché non iniziarono a vedere delle piccole case, ma prima ancora di vedere le case, un uomo abbastanza alto volto di spalle: indossava una mantella marrone scuro, e la sua testa era calva, i suoi piedi nudi.
«Non ci credo… Non può essere davvero… lui…» sussurrò scioccata Chiara, arrestandosi di colpo.
Con una lentezza estenuante, l’uomo si voltò verso di loro, e la prima cosa evidente del suo volto fu il naso più lungo del normale, e solo in seguito si concentrarono sui suoi occhi verdi.
«Tu sei…!» esclamò Luca, senza riuscire a finire la frase: l’uomo aveva abbassato lo sguardo, e con voce squillante parlò.
«Hihihihi…. Pieeeeedi!»
   
 
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