Marta stava apparecchiando la tavola insieme alla sua matrigna. Per cena doveva venire Angelo, il suo fidanzato, per presentarsi a suo padre, Alfio.
Alfio era il classico uomo del sud all'antica molto geloso della figlia, l'avrebbe data solo a chi riteneva "degno". Per questo Marta era molto preoccupata: nessuno era ancora stato ritenuto "degno".
Scoccarono le venti e trenta e Angelo bussò alla porta con un mazzo di petalose rose per la ragazza. Dava una buona impressione di sé: alto, capelli biondi ben pettinati, vestito elegante e sorriso smagliante. Alfio se lo sentiva, questo era quello buono.
Si accomodarono a tavola e il capofamiglia cominciò la serie di domande che faceva ad ogni ragazzo che Marta portava a casa: "Che titoli di studio hai? Dove lavori?"
"Sono laureato in medicina e specializzato in chirurgia, in più ho due master riguardanti l'ambiente sanitario. Nonostante la mia giovane età sono già primario nell'ospedale di questa città, ma ho anche uno studio privato" disse tagliando la sua bistecca.
Alfio era entusiasta, quel ragazzo gli piaceva sempre di più! "E i tuoi genitori? Che lavoro fanno?"
"Mio padre è docente universitario di filosofia, mentre mia mamma è amministratore delegato presso un'importante società informatica."
Un sorriso si stava dipingendo sul volto del padre: bello, ricco e intelligente, cosa voleva di più? Ma gli fece un'altra domanda: "Cosa fai nel tempo libero?"
"Amo lo sport: pratico calcio, tennis e pallanuoto. Però ritengo importante la cultura: leggo molto e visito spesso musei e gallerie d'arte." Angelo era sicuro che con questa risposta avrebbe completamente convinto quello che ormai considerava suo suocero.
Marta era l'unica che non cantava vittoria. Sapeva che suo padre aveva ancora in serbo un'ultima, micidiale, domanda.
Infatti l'uomo, con un sorriso stampato in volto, si protese verso il ragazzo e gli chiese: "Chi hai scelto tra Charmander, Squirtle e Bulbasaur?"
Il biondo, spiazzato dalla domanda, rispose con tutta sincerità: "Squirtle." L'espressione di Alfio divenne incredibilmente seria. "Perché? Charmander è più forte ed è più veloce!"
"Si, ma Squirtle ha più difesa."
"La miglior difesa è l'attacco."
I due cominciarono a guardarsi in cagnesco. Gli occhi castano scuro di Alfio sfidavano quelli azzurro chiaro di Angelo. Marta aveva le mani tra i capelli corvini, anche se già immaginava che sarebbe finita così.
Il padre si accarezzava i folti baffi in attesa della mossa dell'avversario.
"Nella prima Palestra, contro il tipo Roccia, è molto più utile un tipo Acqua che un tipo Fuoco."
"Non riesci a giocare? Imparando le giuste mosse, Charmander riesce a sconfiggere qualsiasi pokèmon."
"La stessa cosa vale per Squirtle. In più impara Surf, utopia per il suo pokèmon."
"Quando il tuo impara Volo ne riparliamo. Uno come Charmander è imprescindibile!"
"Preferirei avere una squadra di Caterpie che scegliere Charmander!"
Forse aveva esagerato.
"Vai subito fuori da questa casa, non meriti mia figlia" urlò Aflio sbattendo il pugno sul tavolo.
"Me ne vado volentieri! Mi dispiace Marta, tra di noi è finita" disse Angelo dirigendosi verso l'uscita.
Marta scappò in camera sua piangendo. Sotto incitazione della moglie suo padre la raggiunse per confortarla. La trovò intenta a preparare le valigie.
Sentendosi in colpa le disse: "Mi dispiace per ciò che è successo, ma quello non è il ragazzo per te. Per favore, non andare da quella traditrice di tua madre."
La ragazza lo guardò male e gli rispose: "Non vado dalla mamma, lei è stupida come te. Non so dove andrò, ma di certo sarà un posto in cui due persone non divorziano perché uno ha scelto Charmander e l'altro Bulbasaur!"