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Autore: PrimPrime    05/03/2016    1 recensioni
Il mondo, un tempo in pace, si era trasformato in un grande campo di battaglia.
Le popolazioni, distribuite in città felici, si erano divise in fazioni.
La pace era ormai un concetto così lontano, da essere impensabile.
-dal testo:
"perché questo?" domandò disperata, in preda al dolore.
Gli occhi del ragazzo si riempirono ancor più di rabbia. La sua bocca era tesa in un ghigno che avrebbe intimorito chiunque.
Gli bastò un gesto della mano perché le porte della sala si chiudessero e le torce si spegnessero. Colpì uno ad uno i suoi uomini, facendoli prima cadere a terra per poi spaccargli il cranio.
Anche se a luci spente, Tesha riusciva a percepire gli spostamenti del ragazzo e i gemiti dei suoi uomini morenti. E sentiva che quelli sarebbero stati gli ultimi istanti della sua vita. Gli occhi le si riempirono di lacrime ed iniziò a tremare.
Genere: Avventura, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Sorpresa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Peace is not real - Cronache di un mondo in guerra'
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Le tre fazioni alleate si erano spostate sul campo di battaglia in attesa dell'arrivo del nemico, ed erano stati presto raggiunti dall'esploratore. Il ragazzo diede al leader la conferma che Fenix aveva letto il messaggio e si sarebbe presentato.
Il campo di battaglia era una grande pianura verde, priva di laghetti, alberi o altri impedimenti. Al centro di essa, però, una parte di terreno era stata sostituita con una piattaforma in pietra. Sotto di essa si trovava la stanza del rituale, era quindi lì che Red e Fenix avrebbero combattuto.
Il leader era agitato. Sapeva che avrebbe presto combattuto contro un nemico forte e immortale, e quindi che avrebbe rischiato molto. Anche Tesha era agitata, aveva tutto ciò che le serviva per il rituale e sperava di non fare errori nell'esecuzione.
I due leader cercarono di rassicurarsi a vicenda una sera, mentre erano insieme all'esterno della loro base provvisoria sulla pianura, a guardare le stelle.
Erano lì da soli ed entrambi erano preoccupati, sapevano che presto Fenix sarebbe arrivato.
"ho un po' paura, noi due abbiamo il compito più difficile in questa battaglia" disse la ragazza, tenendo lo sguardo fisso sul cielo.
"già, anche io non riesco a stare tranquillo. Rischio di morire combattendo contro Fenix"
"e io rischio di rovinare tutto sbagliando il rituale, e così morirebbero tutti" continuò lei.
Il ragazzo si voltò a guardarla. I lividi sul suo viso erano quasi del tutto spariti ma le cicatrici erano ancora molto pronunciate. Lei si accorse di essere osservata e si voltò a sua volta verso di lui, leggermente imbarazzata e per un attimo distratta dal pensiero della battaglia.
"dobbiamo farci forza" le disse lui, sicuro di sé. "è vero che l'esito della battaglia dipende da noi, ma non dobbiamo farci prendere dal panico. Io credo in te, anche se io dovessi morire.. so che tu ce la farai"
"grazie.. anche io credo in te" rispose, imbarazzata. "però spero che tu sia migliorato nel combattimento, perché l'ultima volta che io e te ci siamo affrontati facevi pena" gli disse, scherzosamente.
"ma cosa stai dicendo, ero così bravo che sono riuscito a tenerti testa! e comunque sono migliorato molto, te lo posso assicurare" rise.
"va bene, allora dimostramelo" lo sfidò la ragazza.
Presero entrambi dal proprio inventario una spada di legno e si alzarono, pronti a combattere sotto a quel cielo stellato.
Fu Red a sferrare i primi colpi, tutti parati o schivati con maestria da lei, che prontamente contrattaccava.
Continuarono per qualche minuto dopodiché si fermarono, affaticati. Era meglio risparmiare le forze per la vera battaglia.
"devo ammetterlo, sei diventato bravo" disse lei, rimettendosi a sedere.
Da lì, oltre al cielo stellato, si poteva vedere la pianura in tutta la sua vastità e i mob che erano presenti su di essa. Fortunatamente appena si erano accampati lì avevano deciso di creare un fossato intorno alla base provvisoria, così da poter stare al sicuro durante la notte, se non lo avessero fatto si sarebbero trovati in grossi guai.
"sto molto bene con te, Red. Peccato che abbiamo cominciato col piede sbagliato, avremmo potuto allearci contro Fenix sin da subito" gli disse, abbassando lo sguardo.
"meglio tardi che mai" rispose lui, sorridendo.
Calò il silenzio tra i due, ma entrambi avevano più fiducia in loro stessi. Improvvisamente Tesha si alzò in piedi e gli puntò un dito contro. "vedi di non farti ammazzare" gli ordinò, improvvisamente seria. "ora andiamo a dormire, dobbiamo essere pronti in qualsiasi momento"
Il ragazzo annuì sorridendo, notando solo in quel momento che da un po' di tempo Tesha si stava comportando come se fosse il suo capo. Non ribatté, la ragazza aveva ragione e lui lo sapeva bene.
Si alzarono e si separarono per andare ognuno nella rispettiva stanza.

 
L'indomani Red venne svegliato dalle urla delle sentinelle che annunciavano qualcosa. Solo dopo essersi messo a sedere si svegliò completamente e capì quello che stava succedendo: il nemico era arrivato.
Fu meravigliato dalla velocità con cui Fenix si era presentato sul campo di battaglia, ma riteneva anche che la cosa fosse perfetta. Prima mettevano fine alla guerra e meglio era.
Velocemente indossò la sua armatura migliore, in diamante, che era stata incantata negli ultimi giorni. Con quella era sicuro di poter incassare un bel po' di colpi, anche se preferiva non doverne prendere neanche uno. Anche la spada era perfetta per l'occasione, in diamante e incantata. Per sicurezza portò con sé anche un arco e un bel po' di frecce, del cibo, una pozione di cura e poco altro.
Raggiunse i suoi generali, che erano già sulla pianura insieme a tutti gli altri uomini. Il loro esercito era costituito dai Survivors, che erano molto numerosi, i Builders, altrettanto numerosi e molto capaci, e i cacciatori e i guerrieri dei Rebels, tra cui c'era anche Bart. La loro fazione combatteva da poco, ma si erano dimostrati in grado di imparare in fretta ed erano pronti per lo scontro anche loro.
L'esercito nemico era invece costituito solo da Warriors, la fazione più potente, agguerrita e numerosa di tutte. Numericamente erano probabilmente superiori a tutti loro messi insieme, ma dalla sua posizione attuale Red non lo riusciva a capire.
Tesha non era con loro, neanche Enmity e Gryta. I tre erano già spariti nel tunnel che li avrebbe portati alla stanza del rituale, scavata qualche giorno prima da alcuni Builders e Tesha stessa.
"va bene, avviciniamoci con calma. Seguite me" disse Red.
Il ragazzo piazzò dei blocchi di terra per superare il fossato che separava la loro base provvisoria dal resto della pianura e così fecero anche gli altri, seguendolo. Giunse in prossimità della piattaforma di pietra ma non ci salì, rimanendo di qualche blocco più indietro.
Da lì riusciva a vedere bene l'esercito degli Warriors ed era veramente immenso. Inoltre riusciva a vedere anche Fenix. Il leader nemico si trovava sospeso in aria, sopra al suo esercito.
In quel momento Red ebbe conferma di tutte le supposizioni fatte sul suo conto, era veramente il temibile nemico che si diceva. Quella sarebbe stata la prima volta che si affrontavano in battaglia, e anche l'ultima. Se tutto andava secondo i piani, Fenix sarebbe presto morto. In caso contrario tutti loro sarebbero morti.
Kroil, vice di Tesha, raggiunse il fianco di Red.
"sei pronto?" gli domandò, con tono sicuro. Kroil era un ragazzo poco più grande di Red e Tesha, e anche lui come la sua leader aveva alcune cicatrici sul viso. Aveva la solita espressione determinata e seria che Red gli aveva sempre visto in volto e da questo il leader aveva dedotto che doveva essere un bravo combattente. Non lo aveva mai visto combattere, ma si fidava dell'impressione che aveva avuto.
"non so se si può essere veramente pronti ad una cosa del genere" rispose, domandandosi quale strategia avrebbe usato il nemico.
"andiamo" disse Kroil, dopo avergli dato una pacca sulla spalla.
I due raggiunsero la piattaforma di pietra e quindi il centro della pianura e Fenix, capendo che volevano palare con lui, atterrò e li raggiunse.
"e così tu devi essere Red.. la tua fazione ha dato parecchio filo da torcere alla mia, non mi aspettavo che tu fossi così giovane" gli disse in tono altezzoso, con lo sguardo infiammato d'odio.
"anche tu sei giovane, mi aspettavo che fossi un uomo" ribatté Red, in tono di sfida ma calmo.
"non farti ingannare dall'aspetto esteriore, ho vissuto molto più di quanto puoi immaginare" rispose, sorridendo malignamente. "Kroil, vedo che ci sei anche tu. Dove si sta nascondendo Tesha? voglio ucciderla con le mie mani una volta per tutte"
Red strinse la mano intorno all'impugnatura della spada, desideroso di attaccare Fenix il prima possibile.
"Tesha è morta dopo averci detto cosa hai fatto ai Builders che si erano stabiliti nella tua fortezza. Hai ucciso il nostro leader e hai ucciso i miei uomini, pagherai per questo" disse Kroil, con tono serio e determinato.
Il sorriso maligno sul viso di Fenix si allargò. "che peccato, avrei preferito essere presente nel momento della sua morte. Se avessi saputo che sarebbe presto morta le avrei dato il colpo di grazia all'istante"
Anche se la storia della morte di Tesha era una bugia, Kroil si infiammò di rabbia. Malgrado questo riuscì a mantenersi calmo e farsi vedere sicuro di sé davanti al nemico, ma era chiaramente arrabbiato e Red lo aveva capito, dato che oltretutto anche lui provava lo stesso.
"non abbiamo più niente da dirci" aggiunse infine il nemico, voltandosi per tornare in volo dai suoi uomini.
"quel tipo.. vorrei poterlo uccidere con le mie mani" disse Kroil, che non riusciva più a trattenersi.
"pazienta, presto sarà morto. Prepara il tuo arco, cerchiamo di fare bene la nostra parte" gli disse Red, desideroso di mantenere il sangue freddo.
Il generale dei Builders annuì e i due tornarono dai loro uomini.
"cosa è successo?" domandò Lane, vedendo che entrambi erano arrabbiati.
"niente, pensiamo solo ad ucciderlo in fretta" le rispose Red, stringendo ancora più saldamente l'impugnatura della sua arma.
Lane, preoccupata, annuì. "ti guardo le spalle" gli disse.


Red fece qualche passo avanti, quindi si voltò, per rivolgersi a tutti i suoi uomini.
"compagni, questa battaglia cambierà il destino del mondo. Cerchiamo di dare il nostro meglio, ricordate che se moriremo lo faremo da eroi" urlò loro, per infondergli coraggio. "e ora all'attacco!"
L'esercito di Red si riversò nella pianura e così fece anche quello nemico, senza esitazione. Red raggiunse subito la piattaforma di pietra e si accorse di aver perso di vista Fenix. Il nemico si trovava sopra di lui e segnalò la sua presenza colpendo la spalla di Red con una freccia, fortunatamente aveva l'armatura. Subito anche Fenix venne colpito da una freccia, era di Kroill, poco distante da Red. Estrasse la freccia dal suo braccio e la lasciò ricadere a terra, quindi mirò al generale dei Builders, lanciandogli contro una scia di frecce. Il ragazzo riuscì però a schivarle tutte, sorprendendolo. Intanto anche Red si era munito di arco e aveva preso a lanciare frecce contro Fenix, che però non sembrava provare alcun dolore per quelle che lo colpivano. Continuava infatti a concentrarsi su Kroil. Quando ormai la sua gamba sinistra si era riempita di frecce decise di spostare la sua attenzione a Red e sparare frecce a lui. Il ragazzo, dopo aver schivato abilmente le prime due frecce e aver rischiato di essere colpito in pieno viso dalla terza, prese in mano la sua spada e utilizzò la lama come scudo.
Intanto un guerriero di Fenix raggiunse Kroil e gli si scaraventò contro con un colpo di spada. Il ragazzo non se lo aspettava e fermò la lama con il suo arco, che però venne distrutto. Estrasse allora la sua spada in diamante e contrattaccò il nemico, riuscendo ad ucciderlo velocemente. Un altro nemico lo raggiunse e fece presto la stessa fine del precedente. Doveva concentrarsi sulla battaglia e lasciare Fenix a Red.
 Intanto anche Lane combatteva, poco più indietro, contro un uomo bassino armato di ascia. Malgrado la sua statura era molto forte, riusciva a tenerle testa. Nate stava invece lanciando delle frecce a qualunque nemico gli capitasse sotto tiro, ma era stato costretto a metter via l'arco per combattere con un uomo che gli si era avvicinato un po' troppo. Anche Dilan stava dimostrando tutta la sua tecnica combattendo con un nemico, a furia di schivare i suoi attacchi lo aveva fatto stancare ed era stato facile fargli perdere l'equilibrio e ucciderlo. Continuò con la sua strategia finché non si ritrovò ad affrontare due nemici alla volta, trovandosi quindi un po' in difficoltà. Era costretto a schivare gli attacchi di entrambi senza la possibilità di attaccare a sua volta, questo finché Barry non era arrivato alle spalle di uno dei due e lo aveva ucciso. Amy si trovava più indietro, con arcieri di tutte e tre le fazioni. Insieme coprivano gli alleati più vicini attaccando i nemici con cui stavano combattendo, davano una mano fondamentale soprattutto ai guerrieri dei Rebels. I membri di questa fazione si aiutavano l'un l'altro, concentrati soprattutto a proteggere il loro leader, Bart, che comunque se la cavava molto bene in battaglia.
E intanto Red era alle prese con le frecce di Fenix. Il nemico lo sorprese quando anziché lanciargli delle frecce gli lanciò una spada in diamante. Prontamente il leader la schivò e la vide conficcarsi nel terreno, a pochi centimetri da lui. Era ora di dare un taglio a questa storia.
"combatti da uomo! rinuncia all'uso dei poteri e raccogli la spada!" gli urlò, indicando l'arma conficcata a terra.
Fenix sorrise. Non aveva nulla da perdere, niente poteva ferirlo. Senza dire nulla si abbassò e rinunciò momentaneamente all'uso dei suoi poteri.
"come vuoi, Red, ma non riuscirai comunque ad uccidermi. Sono più forte e più bravo di te" disse e corse verso di lui. Raccolse la spada senza la minima fatica e raggiunse Red, salendo così sulla piattaforma di pietra.
Lo attaccò più volte a gran velocità, tanto che Red dovette rimanere fermo con la spada per parare ogni singolo colpo. Il nemico era molto forte, temeva che gli spezzasse la spada a suon di colpi.
Finita la raffica di colpi si fermò un secondo per prepararsi ad attaccare di nuovo, alzò la spada al cielo ma, prima che potesse abbassarla su Red, il ragazzo  aveva affondato la spada nel suo ventre.
Fenix restò fermo, con la spada sollevata in aria, a guardare negli occhi Red. Era serio, poi improvvisamente sorrise. Mise le mani sull'impugnatura della lama di Red e indietreggiò, estraendola dal suo corpo. La ferita si rimarginò davanti agli occhi del leader, incredulo.
Intanto, intorno a loro, gli alchimisti degli Warriors erano entrati in scena lanciando pozioni sconosciute contro Survivors, Rebels e Builders, chiunque capitasse nel loro campo visivo. Quelle pozioni provocavano stanchezza e debolezza, erano tutti nei guai.
Proprio in quel momento Tesha, nella sala sotterranea, stava iniziando il rituale. Aveva alla sua sinistra Gryta, con la Pietra Nera in mano, alla sua destra Enmity, che teneva la Pietra Rossa. Davanti a lei si trovava un altare d'oro al centro del quale era posto un calderone. Versò al suo interno il contenuto di due pozioni, dopodiché prese la sua spada e si fece un taglio sul palmo della mano sinistra. I due ragazzi, non conoscendo la ricetta del rituale, la osservarono sorpresi senza dire nulla. Allungò la mano verso il calderone facendo cadere al suo interno alcune gocce di sangue, che appena toccarono il liquido che conteneva lo fecero diventare rosso.
Tesha sfregò le mani tra loro, trattenendo una smorfia di dolore per la ferita che si era inflitta, quindi le allungò verso i ragazzi per farsi dare le pietre.
La lama di Red non si era per niente sporcata con il sangue di Fenix, che continuava a sorridere compiaciuto. Il ragazzo tornò concentrato appena in tempo per parare un altro suo attacco, dopodiché riuscì ad attaccarlo a sua volta facendogli quasi perdere l'equilibrio. Fenix iniziò a perdere la pazienza, assestò un veloce colpo alla corazza del ragazzo frantumandola in tanti piccoli pezzi. Red era scioccato, aveva impiegato così tanta forza da rompergli l'armatura in diamante. Il leader nemico gli colpì prima una spalla, poi il fianco, evitando di colpire i punti vitali, poi gli arrivò con la lama alla gola e qui si fermò.
"potrei ucciderti adesso, mi basterebbe uno sforzo minimo" lo provocò.
Red recuperò la sua determinazione e con la sua spada colpì quella di Fenix spostandola con violenza, anche se questo gli provocò una ferita superficiale al collo. Il nemico intanto rideva, divertito, sicuro che presto avrebbe vinto.
"il conto alla rovescia per la tua morte sta per esaurirsi. Presto attraverserò il tuo corpo da parte a parte con la mia lama" gli disse, pronto ad attaccare di nuovo.
Red non ribatteva, ma si arrabbiava. Sfruttava la rabbia per colpire più forte, riuscendo a trapassargli una spalla ma senza risultati. Era sfiancante continuare a colpire un nemico che non poteva essere ferito.
Intorno a loro molti tra gli alleati avevano sperimentato gli effetti delle pozioni degli Warriors, che fortunatamente non duravano più di due minuti. Questo tempo, però, poteva bastare a chiunque per ucciderli. Difendersi era diventato più difficile e attaccare era quasi impossibile e molto rischioso.
Un nuovo attacco di Fenix venne parato dalla lama di Red, che sorprendentemente si spezzò. Ora il leader aveva in mano solo mezza lama dall'estremità obliqua e inutile.
"adesso basta, per te è finita" urlò Fenix.
Si lanciò con forza contro il ragazzo, con la spada pronta a colpire il suo ventre. Red era stremato, faticava a muoversi e non aveva nulla con cui parare quell'attacco. Non sarebbe riuscito a schivare anche quel colpo. Lane assistì alla scena da lontano, pensò che quella sarebbe stata veramente la fine. Corse da lui e si mise prontamente sulla traiettoria della spada, facendosi ferire al posto del suo leader.
"no!" urlò Red vedendo la ragazza mettersi davanti a lui e cadere a terra, con la spada conficcata nel ventre.
Fenix aveva mollato subito la presa sull'arma perché a vedersi improvvisamente davanti la ragazza dai lunghi capelli biondi era stato scosso da un ricordo. Restò fermo a guardare la scena, con un'espressione scioccata sul volto.
Red strinse i denti e lanciò a Fenix uno sguardo pieno d'odio. Impugnò la sua spada, anche se era rotta, e si lanciò contro di lui conficcandogliela con forza nel torace.
Fenix, tremante, si accasciò a terra, mentre Red lo lasciava perdere per andare a soccorrere la sua amica.
 Red si era messo in ginocchio e lei aveva la testa sulle sue gambe.
"perché l'hai fatto?" le chiese, disperato.
"dovevo proteggere il mio leader" disse lei, con un filo di voce.
Rimase allibito.
"Lane!" urlò Dilan, che aveva visto tutto.
Le si avvicinò e si mise in ginocchio anche lui, iniziando ad accarezzarle la testa e i lunghi capelli. Guardò la ferita e rimase scioccato.
"no, Lane.. non avresti dovuto.." continuò il minatore, disperato, chinandosi su di lei. "non ti azzardare ad abbandonarmi"
La ragazza, con le poche forze che ancora aveva, gli prese la mano e gliela strinse debolmente. Non disse altro ma gli sorrise.
"Red, possiamo curarla. Dobbiamo provare" disse Dilan, speranzoso.
"possiamo provare" acconsentì Red, preoccupato. Ma la battaglia non era ancora finita. Prese la bottiglia di pozione della cura che aveva con sé e la diede da bere alla ragazza.
"la affido a te" disse poi al minatore.
Spostò delicatamente la testa di lei sul terreno e si avvicinò a Fenix che si trovava ancora sulla piattaforma, tremante. Non aveva rimosso la spada dal suo torace e non sembrava intenzionato a farlo.
Tesha, proprio sotto di lui, stava immergendo entrambe le pietre nel liquido del calderone. Iniziarono a bruciare a contatto con la sua pelle, ma non poteva lasciarle andare. Spinse le pietre l'una contro l'altra e sentì che il liquido in cui aveva immerso le mani si stava asciugando. Ora le pietre bruciavano così tanto che la ragazza non riuscì a resistere e le lasciò andare. Si fusero insieme e si alzarono in volo davanti a loro, rimanendo sospese in aria. Sprigionavano un'innaturale luce bianca che accecò per un attimo tutti e tre. La luce si spostò ancora verso l'alto, attraversando lo strato di roccia che separava loro da Fenix.
"Lexia.." sussurrò Fenix, sconvolto, quando luce lo raggiunse ed iniziò ad inglobarlo dal basso. Dal suo occhio destro uscì una lacrima, era nera come l'inchiostro. Non appena la lacrima cadde sulla pietra sottostante la luce gli pervase completamente il corpo. Il ragazzo si lasciò andare ad un urlo straziante di dolore prima di sparire nel nulla insieme a quella luce.


"il leader è morto!" urlò incredulo uno degli Warriors.
Sentendo il suo grido i compagni di fazione smisero di combattere. Erano allibiti, come tutti i presenti. Red non si aspettava nulla del genere e stava ancora fissando la spada mezza rotta con cui aveva trafitto Fenix, la quale ora si trovava a terra davanti ai suoi occhi. Dopo un attimo si chinò a raccoglierla e la strinse in mano.
"è tutto finito.. è finita.." sussurrò, con lo sguardo fisso sull'arma.
Kroil gli si avvicinò e gli mise una mano sulla spalla. Quando Red si voltò gli vide un'espressione diversa dal solito: anche lui era sorpreso, ma soprattutto sembrava sollevato. Finalmente ce l'avevano fatta, avevano vinto.
"Red, sei stato grande. Ora non ci resta che ristabilire definitivamente la pace su questo mondo" gli disse il generale.
Il leader annuì, sicuro di sé.
Gli Warriors intanto avevano buttato le armi a terra, come se non avessero più intenzione di combattere. Alcuni di loro si erano avvicinati ai due ragazzi come per chiedere spiegazioni, ma non parlavano.
"tu hai sconfitto il nostro leader" disse uno di loro, guardando Red.
"si.. ma non l'ho fatto da solo" rispose.
Dopo aver parlato si rese conto di aver lasciato qualcosa in sospeso. Si voltò e raggiunse Lane, sdraiata accanto a Dilan. Il ragazzo sembrava essere tornato tranquillo e lei aveva ripreso colorito, tutto merito della pozione di cura. Non era però stata sufficiente a rimarginare la ferita, che era ancora aperta e poteva infettarsi da un momento all'altro.
"Dilan, come sta?" gli chiese.
"un po' meglio.. ma non possiamo stare qui. Servono più pozioni e anche delle bende"
Red annuì, spostando lo sguardo sull'amica che ora dormiva.
"dobbiamo fare tutto il possibile.. non permetterò che muoia, quell'attacco era destinato a me" aggiunse.
"deve volerti veramente molto bene" rispose il minatore, intristito, abbassando lo sguardo.
 
Quando Red disse agli Warriors di arrendersi lo fecero senza problemi. Era vero, non avevano più alcun motivo per combattere. Anche loro, come i Builders, avevano subito per molto tempo le cattiverie di Fenix, e rischiato di essere uccisi molte volte. Dato che ormai si era fatto tardi decisero di passare la notte lì, nella base provvisoria. Qui gli Warriors non vennero rinchiusi, rimasero insieme a tutti gli altri, ma erano comunque tenuti d'occhio.
Red stava per fare un discorso quando Tesha lo raggiunse insieme a Enmity. Il leader sorrise vedendoli tornare e gli andò incontro.
"Tesha, sei stata fantastica" si congratulò.
"grazie.. Kroil mi ha detto che anche tu non sei stato male" rispose lei, felice.
"dov'è Gryta?" domandò poi, guardando Enmity.
"mi ha detto di voler restare un po' da sola.. ci raggiungerà tra poco, e domattina partirà per tornare nel suo mondo. Purtroppo non può restare più a lungo, o suo fratello potrebbe arrabbiarsi" gli disse il biondino, che come sempre parlava un po' troppo.
"va bene. Venite a sedervi, stavo per iniziare un discorso"


Nella grande sala si trovavano quasi tutti gli uomini appartenenti alle diverse fazioni. Mancavano solo i feriti, che stavano ricevendo le cure di cui avevano bisogno in un'altra stanza.
Chi davanti, seduto a terra, chi infondo, chi appoggiato alla porta. Tutti quanti. Red non aveva molto spazio, ma non gli interessava. Gli bastava stare in piedi per vedere tutti, ed era questo l'importante.
"amici miei, vecchi e nuovi. Oggi c'è stata una grande battaglia e l'abbiamo vinta.. tutti quanti. Tra le nostre fazioni ci sono state delle divergenze, ma spero che potremmo metterle da parte per costruirci un futuro migliore. Warriors, mi rendo conto che alcuni di voi dovevano essere fedeli a Fenix, ma era impossibile, con lui vivo, arrivare alla pace. è questo quello che noi tutti vogliamo, la pace sull'intero mondo. Quello che vi sto chiedendo è di collaborare insieme a noi per realizzare questo scopo, così che tutti potremo vivere felici. Ovviamente non mi riferisco solo ai presenti, ma anche ai popoli che hanno lasciato il nostro mondo per scappare dalla guerra. Saranno i benvenuti a patto che si manterranno pacifici con gli altri. Da questo momento dichiaro sciolta ogni fazione: saremo popoli, d'ora in poi. Chi è d'accordo con me?"
Nella stanza si levò un grido di gioia e di consenso.






___spazio autrice
Bene.. io mi sono impegnata a scrivere questo capitolo, e spero si sia notato! devo dire che sono abbastanza soddisfatta di come è venuto.. fatemi sapere cosa ne pensate voi :)
Come potete immaginare, l'ultimo capitolo non è questo: ne manca ancora uno. Sarà un piccolo capitolo conclusivo che mi sembrava doveroso fare.. e poi (prima o poi) verrà il seguito di questa storia.
Spero di riuscire a ritoccare l'ultimo capitolo in questa settimana, perché non ho molto tempo.. e in caso contrario dovrete aspettare.. non mi sembra giusto, non vedo l'ora di pubblicarlo!
Alla prossima ^-^


 
   
 
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