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Autore: stay_bree    05/03/2016    0 recensioni
L'ultimo giorno di scuola è arrivato e le vacanze estive sono ormai alle porte. Charlot, una ragazza con la testa sulle spalle, parte per tre mesi in una città molto più grande e molto più trafficata della sua. Qui troverà diverse difficoltà e le persone, che la circondano, non le rendono più facili le cose, specialmente un ragazzo...
*dal testo*
"Sono venuta qui, per scappare dal circolo vizioso della mia città:ero ingabbiata dai pregiudizi e dalla falsità della gente". Ero scoppiata in lacrime, ormai da diversi minuti, la figura davanti a me non proferiva parola, ma intanto io continuavo il mio sfogo:"come avrei potuto pensare che c' è di peggio? Che questa realtà è orribile? Che tu sei il peggio?". Dovetti fermarmi subito:quegli occhi illegibbili, che mi guardavano intensamente non mi lasciavano proseguire; quelle mani, che si avvicinavano pericolosamente ai miei fianchi e quelle labbra carnose, che sfioravano il mio viso, mi impedivano di ragionare. Sapevo, che solo qualche millimetro, sarebbe bastato per farmi perdere il senno, per non farmi pensare a nulla, per dimenticare tutte le verità, che si sarebbero nascoste dietro quel peccaminoso, ma così desiderato bacio.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Pov. Charlie

Il ritorno a casa è stato strano, le strade erano illuminate, c' era diversa gente in giro, ma mi sentivo sempre più sola.
Non sapevo se stavo meglio nella mia città, dove soffocavo oppure qui dove, invece mi sento come un naufrago: totalmente libera in un'isola, ma in solitudine.
Non ho mai amato la mia città, da piccola non capivo il perchè mi sentissi estranea, alcontrario degli altri bambini, così decisi di comportarmi come loro.
Era veramente logorante stare lì, ero in trappola, tenuta dietro le sbarre dai pregiudizi e dai pettegolezzi della gente, che non si faceva mai gli affari propri e che ti tradisce da un momento all'altro.

Solo alcune cose mi facevano rimanere in quel posto angusto:alcuni amici, alcuni parenti e l'impossibilità di andare altrove, data la mia età;
ma ciò non fece altro che incrementare la voglia di provare ad entrare in un' università fuori da tutta la mia conoscenza:la New York University.
Mi è sempre piaciuta la città ed è soprattutto per questo che mi impegno così tanto in inglese.

Sam era arrivata dopo un' ora, ma si è addormentata subito e non potuto aggiornarla sulle ultime novità, sta mattina era uscita presto con i suoi, perchè, da quello che ho letto in un post - it sulla cucina, dovevano andare al cimitero.
Mi ero svegliata tardi, ho spostato il corso a pomeriggio presto, così ho tutto il tempo per sistemarmi e farmi una doccia.
 
 
Pov. Jason

Quella biondina ci sapeva fare, la scorsa notte è stata soddisfacnte, ma dovevo andare da Sam per vedere come stava, l' avevo lasciata a casa sua per poi andare a spassarmela... ho anche io un cuore e le voglio bene...
 Ho deciso di andare a piedi e qui fuori c' è un freddo cane, la mattina,  nonostante siano le 12.30, non è mai piacevole, ma per Sam questo ed altro.

Mentre cammino lungo la strada, rimpiango di non aver preso la moto o la macchina per venire, di sicuro, ci avrei messo molto meno tempo e non starei congelando.
strofino le mani e ripenso a ieri, alla faccia di Lucas e alle parole di Sam...
Quest' estate sarà diversa, me lo sento, purtroppo, però è un pensiero troppo costante per essere falso...

Pov. Charlie
 
Amo la doccia,
lo scorrere dell' acqua calda sul mio corpo, è un non so che di rilassante, ripensavo a ieri e mi rendo conto che ho sbagliato solo ad accettare quella cavolo di scommessa.
Chiudo l' acqua per insaponarmi, ma sento suonare e dato che in casa ci sono solo io,
è mio dovere aprire e dimostrarmi cortese verso l' individuo che mi ha disturbata in un momento cruciale della mia esistenza.

Mi metto un' asciugamano nei capelli, una maglia larga e lunga a maniche corte e dei pantaloncini molto corti e mi precipito a scendere. 
Quell'individuo continua a suonare e poi apro la porta, per la sua gioia e per quella delle mie orecchie.

Davanti a me vedo solo la figura di Jason e dei suoi occhi verdi, che smetterei di guardare se non fossero del mio colore preferito.
"impresa epica aprire una cavolo di porta?" ecco il motivo per cui non lo sopporto
"Buongiorno anche a te!"

apro tutta la porta per farlo entrare, lui mi osserva e ghigna
"stai andando in quanche locale?" di impulso mi abbasso la maglia, sentendomi in imbarrazzo, sento un certo calore, e capisco che le mie guance presto o tardi, sarebbero diventate di un rosso innaturale.
"se noti mi stavo facendo la doccia... ringrazia che ti ho aperto" indico l'asciugamano che ho in testa, ma lui ignora la mia risposta
"dov' è Sam?" beh domanda ovvia
"è uscita con i suoi, appena torna le dico che sei passato... ciao" gli faccio segno con la mano, ma come al solito a lui non importa molto
"non si butta la gente fuori ragazzina!" e sono stata pure gentile
"allora resta! Fai quello che vuoi!" dico sbuffando, chiudo la porta e vado di sopra... chi si crede di essere quel coglione?

-la mattina è stata esasperante, spero che non lo sia allora che il pomeriggio-
 Mi asciugo i capelli e scendo di sotto per prendere un bicchiere di succo, lui è ancora lì, su quel divano.
"vuoi un pò di succo?" la mia gentilezza dovrebbe essere pagata in gettoni d' oro
"ti ho  mai fatto notare di volerlo?" qualche giorno di questi lo strozzerò
"ok, era per essere cortese, dato che dal tuo arrivo questa casa trabocca di gentilezza."mi rigiro e bevo il mio succo, quando non lo vedo più sul divano, ma accanto a me

"non me lo dai?"  ma è serio?
"francamente, credo che tu abbia tutti gli attributi per prendertelo da solo" lui sorride, è la prima volta che lo vedo sorridere per causa mia, non che mi abbia particolarmente segnato " se volevi vedere i miei attributi, bastava chiedere" ma ha problemi mentali mentali cosa?
"no grazie, anche perché sembri una ragazzina col ciclo, per tutti questi cambi d' umore" finisco l' ultimo sorso, le mie intensioni erano quelle di risalire in camera mia,
ma mi fu impedito dalla sua presa sul mio polso.

"che vuoi ancora?" cerco di fare la gentile, ma non sono tagliata per cose impossibili
"hai frainteso tante cose di me, dalla prima volta che ci siamo visti..." non non lo lascio continuare, anche se non sono sicura che lui l' avrebbe fatto
"ti ho mai fatto notare di voler chiarimenti?" sono fiera di me per aver riciclato la sua risposta del succo,  lui sorride e lascia la presa
“touchè” con una faccia compiaciuta mi dirigo verso camera mia.
 
Pov. Jason

Non so perchè ci stavo per provare con lei, abbiamo solo scambiato alcune frasi, ma mai nessuna mi aveva risposto così.
Non capivo il motivo, se fossi stata donna con Lucas ci sarei uscito, mentre con me avrei scopato, ma lei no.

forse è lesbica... se lo fosse dovrei dire a Sam di non farsi vedere nuda da lei...
mi risiedo su quel cavolo di divano e con un sorriso appena accennato, del quale non capisco la provenienza,
ripenso alla scena di prima, che non mi sarei mai aspettato che sarebbe potuta finire in quel modo, forse non è come pensavo, ma resta sempre una ragazzina.

Sento la porta aprirsi e vedo la famiglia rientrare, saluto tutto e con una mano trascino Sam fuori.
"che ti prende?deluso per l' amara sconfitta di ieri?" si ricordava tutto e lo diceva con una risatina,  che mi faceva impazzire e che definisco macabra
"no anzi... tutto bene?" sembra la solita ragazza
"si perchè? Il post sbornia è stato veloce" non si ricorda tutto, mi ero preoccupato, non solo per lei, dato che l' avevo sfruttata,ma anche per le mie -curiosità-...
era ora di andare...
"bene ci vediamo" le do un bacio sulla guancia e incomincio ad incamminarmi per il vialetto
 
 
  ************************************************** CIAO A TUTTI! so che il capitolo è cortissimo, ma ho intensione di aggiungerne un altro oggi. spero che vi stia piacendo la storia... a presto!  
   
 
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