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Autore: ChrisAndreini    06/03/2016    3 recensioni
Dipper e Mabel, un anno dopo gli eventi che hanno caratterizzato la loro prima estate a Gravity Falls, tornano nella città, ma prima ancora di raggiungere il Mystery Shack verranno catapultati in un mondo molto strano, abitato da mostri intrappolati lì per sempre.
Dovranno usare tutta la loro determinazione per uscire dal Sottosuolo, e una domanda sorge spontanea: riusciranno a farcela pacificamente, o scivoleranno sulla via del genocidio?
Dal prologo:
-Salve! Io sono Flowey, Flowey il fiorellino!-
Ci fu un attimo di sbigottimento da parte di entrambi, poi Mabel prese il rampino con forza e lo puntò verso il fiore.
-AAHHH! Un fiore parlante!!- esclamò, sconvolta.
Il fiore fece uno sguardo strano, poi continuò.
-Siete nuovi del Sottosuolo, vero? Sarete spaesati, lasciate che vi spiega- il fiore fece loro un occhiolino, e subito il pino sul cappello di Dipper e la stella cadente sul maglione di Mabel si illuminarono, e davanti ai ragazzi si materializzarono quattro pulsanti. In sottofondo iniziò a sentirsi una musichetta allegra e veloce.
ATTENZIONE: SPOILER PESANTI SU GRAVITY FALLS E UNDERTALE. NON LEGGETE SE NON CONOSCETE TUTTI I FINALI!!
Genere: Avventura, Comico, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shoujo-ai | Personaggi: Altri, Bill Cipher, Dipper Pines, Mabel Pines
Note: AU, Cross-over, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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The Phantom-Ruins

 

 

-E quindi questa è praticamente tutta la storia della nostra vita- il trio male assortito stava procedendo attraverso lunghi corridoi e puzzle di ogni genere da un sacco di tempo, e stranamente Toriel, a differenza di Dipper, non sembrava minimamente annoiata dalla parlantina ininterrotta di Mabel, anzi, ascoltava con sempre nuovo interesse, mentre li guidava per mano attraverso vari enigmi che Dipper avrebbe tanto voluto provare a risolvere.

-Santo cielo, che vita avventurosa. Poveri miei bambini, affrontare tutte quelle creature. Ma non preoccupatevi, qui nelle rovine vi proteggerò io- promise Toriel, procedendo in un’altra stanza.

-Adolescenti- corresse Dipper, ma Toriel non gli badò poi molto.

Evidentemente le piaceva troppo dar loro dei bambini.

-A proposito dell’affrontare mostri. Qui nelle radure potreste imbattervi in mostri di ogni genere, e vorrei che voi parlaste con loro e li intratteniate fino al mio arrivo, poi sarò io a mandarli via. Ecco, esercitatevi con questo pupazzo- nella stanza appena raggiunta c’era un manichino riempito di cotone, fermo e immobile.

Dipper lo squadrò attento.

-E’ un mostro anche…- prima che potesse finire la domanda, il pino blu sul suo cappello si illuminò, e ritornò alla schermata di combattimento che prima aveva vissuto con Flowey.

A Mabel accadde lo stesso con la stella cadente sul suo maglione, ed in un attimo erano l’uno affianco all’altro, con una nuova musichetta di sottofondo, diversa da quella di Flowey e molto più incalzante.

Dipper si portò immediatamente davanti a Mabel sollevando le braccia per evitare un possibile attacco, ma il manichino era fermo immobile.

Mabel si sporse oltre la spalla del fratello e osservò i quattro pulsanti davanti a lei, interessata.

-Sembra che sia il nostro turno. Io direi di usare “Agisci” e… sporse una mano per premere il pulsante, ma si interruppe osservando l’ultimo pulsante all’estrema destra: “Pietà”.

-Dipper, tu che mi consigli? “Agisci” o “Pietà”, il secondo mi sembra molto interessante-

Dipper non la stava ascoltando, e si guardava intorno.

Toriel li guardava da poco distante, e copriva la porta per la stanza successiva, ma appariva sfocata, come se non fosse davvero lì con loro ma dietro un vetro.

Un pensiero iniziò a formarsi nella testa di Dipper, un pensiero che venne interrotto da sua sorella.

-Dipper!- lo richiamò infatti Mabel, sventolandogli una mano davanti al volto. 

Dipper si riscosse, e guardò i pulsanti.

-Qual era la domanda?- chiese, guardando Mabel, che alzò gli occhi al cielo.

-Oggi sei proprio distratto, lo sai?- lo prese in giro, poi cliccò senza esitazione il pulsante “Pietà”, che aveva due opzioni: “scappa” e “risparmia”.

Mabel guardò intensamente l’opzione risparmia, ma Dipper fu più rapido e premette il pulsante “Agisci”, che offriva a sua volta due opzioni: “controlla” e “parla”.

-Non sono distratto, mi sono perfettamente accorto che nel racconto di tredici anni di vita hai tralasciato l’apocalisse, che guarda caso è uno degli elementi più degni di nota- 

Fece per premere l’opzione “parla”, ma Mabel premette di nuovo il pulsante “Pietà”, determinata.

-Non mi sembrava il caso di ammorbarla con tristi racconti, dopotutto è molto sensibile- obiettò cercando di apparire calma, ma distogliendo lo sguardo.

-E poi sarei io quello che ha paura di Bill- la prese in giro lui sarcastico e, senza guardare, premette di nuovo il pulsante “Agisci”, o almeno credette di premerlo.

-Dipper!- lo riprese Mabel, avvertendolo, e lui si rese conto di aver premuto per sbaglio il pulsante “Lotta”.

Tolse subito la mano prima di recare alcun danno al pupazzo, e si affrettò a premere prima “Agisci”, poi “parla”, sperando in una reazione poco assassina da parte dell’avversario.

Il manichino non si mosse, ma Toriel, dall’altra parte della stanza, sorrise, e il combattimento finì. 

Non avevano guadagnato né exp, né soldi.

-Molto bene, miei bambini. Finché farete così sarete sempre al sicuro, dopotutto ci sono io a vedervi le spalle- si complimentò, per poi raggiungere la stanza successiva.

-Toriel, posso chiedere una cosa? Ma il pulsante “Pietà”, a cosa serve, esattamente?- Mabel la raggiunse in fretta e le iniziò a trotterellare accanto.

Dipper seguì le due subito dietro.

-Con il pulsante “Pietà” puoi scappare da un combattimento o risparmiare un avversario. Quando risparmi un avversario significa che non vuoi più combatterlo e se anche il mostro la pensa allo stesso modo il combattimento finirà- spiegò cauta Toriel, con un grande sorriso.

-Oh, fantastico, allora premerò sempre quello! Come si fa a capire che un mostro non vuole più combattermi?- chiese ancora la ragazza, con entusiasmo.

Il sorriso di Toriel si allargò sentendo tanta bontà provenire dal cuore di quella ragazza.

-Quando affronti un avversario sul suo capo appare il nome e quanta vita esso possiede. Se il nome diventa giallo, significa che puoi risparmiarlo- spiegò paziente la donna capra, continuando a procedere a grandi falcate.

Il pensiero che prima aveva iniziato ad entrare nella mente di Dipper si fece risentire, e iniziò ad espandersi.

-Allora “agirò” fino a quando non potrò risparmiare- affermò convinta Mabel.

Toriel la guardò orgogliosa.

-A meno che non siano unicorni, ovviamente. Con gli unicorni… duello all’ultimo sangue! Così vedono chi ha il cuore puro- continuò poi la ragazza, battendo un pugno in un altro.

Il sorriso di Toriel si trasformò in una smorfia sorpresa e confusa.

Rimasero tutti in silenzio fino all’arrivo in un lunghissimo corridoio, dove Toriel parlò nuovamente.

-Miei bambini…- 

-Coff Adolescenti coff- la interruppe Dipper, guadagnandosi una risatina di Mabel.

Toriel procedette come se non fosse successo niente.

-…vi devo chiedere una cosa molto importante. Dovrete attraversare questa stanza… da soli. Senza la mia compagnia- lo disse con un tono molto teso, come se stesse chiedendo ai ragazzi di affrontare da soli un intero esercito, cosa che, dal punto di vista di Dipper, poteva anche essere vera.

I due gemelli si guardarono, poi Toriel procedette con grande velocità davanti a loro e in poco tempo la persero di vista.

Una nuova musica iniziò a suonare in sottofondo, ed era così piena di tensione che Dipper prese sua sorella per un braccio e iniziò a correre guardandosi intorno e aspettandosi di trovare la più vasta scala di creature mostruose pronte ad ucciderlo e a combatterlo.

Dopo qualche metro, però, lui e la sorella iniziarono a rallentare, constatando che non sembrava esserci il minimo pericolo all’orizzonte.

-Dipper, secondo te perché c’è questa musica se il corridoio è vuoto?- chiese Mabel, una volta smesso di correre ed avere invece iniziato a camminare tranquillamente.

Dipper era all’erta, ma la tensione si stava scaricando.

-Sai, non lo so, Toriel deve essere davvero preoccupata se ha messo una musica di sottofondo così- commentò il ragazzo, guardandosi intorno.

-Credi l’abbia messa lei?- chiese Mabel, ormai perfettamente tranquilla.

-Non lo so, comunque è strano. Per ora le canzoni ci sono state solo con i nemici da affrontare, no? Però qui non c’è nessuno- osservò Dipper, mentre la fine della stanza si avvicinava.

-Beh, non è vero, per tutto questo tempo c’è stata una flebile canzoncina di sottofondo per tutte le rovine. Non te ne sei accorto?- chiese Mabel, prendendolo in giro.

-Come avrei fatto con te che parlavi a tutto spiano- iniziò a punzecchiarla lui, ed entrambi risero di gusto.

-Beh, ormai io ci ho fatto l’abitudine a canzoncine di sottofondo ininterrotte, sai, dopo Mabelland- ricordò la ragazza, rabbuiandosi un po’.

Erano zitti mentre raggiungevano a fine del corridoio.

La musica si interruppe di scatto, mentre Toriel usciva da dietro una colonna, una grande colonna.

-Ce l’avete fatta miei bambini…-

Dipper aprì un’attimo la bocca, ma poi alzò le spalle. 

-…mi dispiace avervi sottoposti ad una prova così ardua, ma dovevo testare la vostra indipendenza- continuò Toriel.

Dipper e Mabel si guardarono. Dai racconti di Mabel Toriel avrebbe dovuto ormai capire che erano ben più che indipendenti.

-Devo fare alcune commissioni, e vorrei che rimaneste qui per un po’- fece per uscire dalla stanza, poi sembrò ripensarci.

-Tenete, è un telefono cellulare. Ne ho solo uno purtroppo, perciò per favore non allontanatevi l’uno dall’altra… beh, tanto rimarrete qui tutto il tempo immagino, perciò… Se avete bisogno di qualcosa, chiamate- e con un gran sorriso e dopo aver scompigliato i capelli di Mabel, Toriel uscì dalla stanza.

Mabel si sedette, e si mise a vedere il cellulare, con gli occhi che brillavano. I loro genitori non permettevano loro di possederne uno, perché erano, a detta loro troppo piccoli per avere un cellulare.

Almeno la loro madre capra era più ragionevole.

-Mabel, tutta questa faccenda non mi convince- Dipper si sedette accanto a lei.

-Questo telefono è vecchissimo! Non ha neanche i messaggi!- si lamentò lei, senza ascoltarlo, ma concentrata sull’apparecchio elettronico.

-La musica di sottofondo, i nemici, questo strano modo di combattere con i turni, Toriel…- Dipper iniziò ad elencare le stranezze di quel luogo.

-Speriamo che le chiamate almeno funzionino… proviamo- Mabel, sempre ignorandolo senza neanche accorgersene, provò a chiamare Toriel.

-Sembra quasi…- Dipper iniziò a dare voce al pensiero che gli era salito in mente da un po’.

-Pronto Toriel, si, volevo solo salutarti. Stiamo bene, tranquilla, qui è tutto molto rilassante ora che quella musica di non necessaria tensione è sparita… come “quale musica”?- Mabel iniziò a chiacchierare, mentre Dipper arrivava alla sua conclusione.

-…un videogioco- 

Mabel interruppe la chiamata, e guardò Dipper a bocca aperta.

-Quindi dici, come quando Rumble voleva la sua vendetta?- chiese, d’un tratto interessata.

-Esattamente. Facci caso, tutto è diverso dal mondo reale, e tutto sembra così programmato- Dipper si alzò ed iniziò a fare avanti e indietro per la sala, pensieroso.

Mabel lo seguì con lo sguardo.

-Ma quindi questo significa che se dovessimo morire ritorneremmo in vita? Molto figo- trovò il lato positivo, con un gran sorriso.

-Mabel, prendilo seriamente! Non dobbiamo rischiare che ciò accada. E poi dobbiamo tornare a casa il prima possibile, chissà come funziona il tempo qui rispetto al mondo reale- Dipper alzò gli occhi al cielo, e si maledisse per non avere un orologio.

Mabel abbassò lo sguardo e ricominciò a giocare con il cellulare. 

-Vabbè, aspettiamo che torni Toriel e poi magari glielo chiederemo- alzò le spalle.

-Secondo me non tornerà, se questo è un videogioco dovremmo cavarcela da soli e raggiungerla alla fine delle rovine- osservò Dipper.

-Ma no, sono sicura che sarà qui in qualsiasi momen…- mentre Mabel ostentava tutto il suo ottimismo, il telefono squillò, e la ragazza si affrettò a rispondere.

-Scusate, miei bambini, ma ho avuto un piccolo imprevisto e arriverò un po’ più tardi. Voi rimanete lì, d’accordo?- si sentì il suono di un cane in lontananza e Toriel riattaccò.

Mabel guardò il fratello, che, ostentata una faccia da “te l’avevo detto”, indicò la porta dell’altra stanza.

Mabel alzò gli occhi al cielo e si alzò per seguirlo, intascando il cellulare. 

Dipper la precedette, commentando allegramente:

-E finalmente usciamo dal tutorial- era molto contento di poter risolvere qualche puzzle e affrontare qualche mostro senza una guida che lo facesse per lui. Era sempre stato un appassionato di videogiochi, anche se non quanto Soos.

-Vorrai dire, il tuToriel!- lo corresse Mabel, ridacchiando per la sua stessa battuta.

Dipper si portò le mani sul viso, sconvolto.

-Ti prego, Mabel, era squallidissima!- si lamentò, affrettando il passo, e cercando di non dare a vedere le sue risate trattenute.

-Su, Dipper, era una battuta fantastica, ammettilo che stai sorridendo- Mabel lo rincorse, ma un brillio attirò il suo sguardo.

-Dipper, guarda- richiamò l’attenzione del fratello, che spostò lo sguardo sullo scintillio in mezzo alle foglie rosse.

-Deve essere un punto di salvataggio- osservò, avvicinandosi e iniziando a girarci intorno.

-Perfetto!- Mabel lo toccò, e sulla sua testa apparve una scritta e due scelte da fare: *Salva*, *Resetta*.

Mabel cliccò su *Salva*, anche perché *Resetta* era semitrasparente e quindi impossibile da cliccare.

Che cosa strana.

Dipper fece lo stesso, più titubante.

-Bene, possiamo procedere!- esclamò Mabel, ma neanche il tempo di fare un passo che la stella sul suo maglione brillò, e lei venne catapultata in una battaglia.

-Mabel!- esclamò Dipper, raggiungendola e venendo risucchiato anche lui.

L’avversario era una strana rana molto grossa di nome Froggit, la musica era la stessa incalzante che avevano udito prima, contro il pupazzo. Forse un po’ più mixata.

Dipper iniziò a sudare freddo, e il suo istinto primordiale di giocatore assiduo di videogiochi gli disse senza esitazione di premere il pulsante “Lotta”.

Per fortuna c’era Mabel con lui, che subito, eccitata per l’incontro, si buttò sul pulsante “Agisci”.

C’erano tre opzioni tra cui scegliere, ma Mabel ne lesse una sola: “Complimenta”, e la premette senza alcun dubbio, per poi parlare come guidata da un istinto.

-Ciao Froggit! Ma sai che hai un colorito bianco fantastico! Cioè, stai troppo alla grande!- le fece l’occhiolino, e uno scritta informò i due ragazzi che la rana non aveva capito, ma si sentiva comunque lusingata.

Dipper sorrise, non era stato difficile.

-Bravissima Mabel, sei riuscita a…- ma il combattimento non era finito, ed era il turno di Froggit, che spedì loro un sacco di moscerini, che colpirono la spalla di Dipper.

-Ahia!- esclamò lui, il suo HP si abbassò a 18. 

Mabel guardò male Froggit, che abbassò la testa. Il nome sopra di lui divenne giallo, e Mabel premette su “Risparmia” prima che Dipper potesse pensare di vendicarsi con un po’ di “Lotta”.

La musica da combattimento finì e Froggit sparì.

Avevano guadagnato 4 soldi, che comparvero nell’inventario di Mabel, dato che era stata lei a premere Risparmia e a concludere così l’incontro.

-Stai bene, Dip Dip?- chiese lei, controllando i danni.

-Si, non me lo aspettavo, tutto qui- lui alzò le spalle, e salvò nuovamente, recuperando la vita.

-Forte comunque questo modo di fare, e anche il fatto che guadagniamo dei soldi. Procediamo, dai!- incoraggiò la sorella, che, tirando un sospiro di sollievo, lo seguì attraverso le rovine.

Nella stanza successiva, il telefono squillò, e prontamente Mabel rispose, mentre Dipper risolveva l’enigma della stanza, a qualche metro di distanza.

-Pronto. Oh, ciao Toriel… cosa? Cannella o caramella al burro? Ma Cannella, assolutamente… Dipper? …DIPPER! CANNELLA O CARAMELLA AL BURRO?- urlò Mabel al fratello, ma prima che questi potesse rispondere, Mabel rispose per lui.

-Cannella, dice cannella anche lui- e poi riattaccò.

-Se devo essere sincero la caramella al burro non mi sarebbe dispiaciuta- obiettò Dipper, con un pizzico di rimpianto.

-Dai, risolvi il puzzle e non lamentarti- lo incoraggiò Mabel, e Dipper alzò gli occhi al cielo.

-E poi dicono che quella pura di cuore tra i due sei tu- scosse la testa, sarcastico, e risolse l’enigma, sbloccando l’uscita.

-La mia purezza è riflessa nelle mie azioni, non nelle mie non azioni- disse Mabel con tono filosofico.

-Lo sa che non ha senso quello che hai detto, vero?- osservò Dipper, indicandole l’uscita.

-Pfff, e tu che ne capisci?- lo beffeggiò Mabel, uscendo prima di lui.

Un’altra chiamata le arrivò.

-Pronto, Toriel!- rispose Mabel, allegra -Cosa? No, non è che la caramella al burro mi dispiaccia, anzi Dipper e io, ma soprattutto Dipper, la apprezziamo molto. Anche se entrambi, e sottolineo entrambi, preferiamo la cannella…. ok, ciao! Un bacione- e Mabel riattaccò nuovamente.

-Forse dovrei tenere un po’ io il telefono- propose Dipper, ma Mabel lo tenne stretto come un tesoro prezioso.

-Ma si è affezionato a me!- obiettò.

-Uff, va bene, procediamo- si arrese il fratello.

Le stanze seguenti mostrarono molti enigmi e altri mostri, ma i due fratelli risolsero tutto senza molti problemi.

Dipper era molto abile negli enigmi, anche se quello del “non calpestare le foglie” aveva causato loro molti problemi per via di Mabel che non riusciva a seguire un percorso troppo preciso.

La ragazza però aveva altre qualità, ed era sempre lei a combattere contro i mostri e trovare il modo di renderli inoffensivi senza fare loro il minimo male.

Certo, anche Dipper avrebbe saputo come fare, ma gli piaceva vedere sua sorella così divertita e determinata nel cercare tutti i modi possibili per rendere un mostro felice e divertito.

E probabilmente lui, al suo posto, non si sarebbe mai messo a flirtare con un Moldsmal, soprattutto visto che era già risparmiabile e sarebbero potuti procedere senza molti problemi, se soprattutto senza abbassare i pochi Hp che avevano.

Dipper si chiedeva se ci fosse un modo per alzarli, dato che 20 era davvero troppo poco se volevano sopravvivere nel gioco. 

-Dipper, hai visto quanto era felice quel Moldsmal, sono proprio una rubacuori- si atteggiò Mabel, portandosi indietro i capelli scompigliati.

Dipper ridacchiò.

-Si si, come con Gideon. Fossi stato in te l’avrei risparmiato e basta- osservò, procedendo.

-Ma no, è più divertente flirtare con tutto quello che si muove- a Mabel brillavano gli occhi, e Dipper le tirò una gomitata affettuosa.

-Attenta però a non innamorarti troppo, non credo che la poligamia sia concessa qui- la prese in giro, e lei gli rifece scherzosamente il verso.

-Bla bla bla, tu non ne capisci niente di romanticismo nei videogiochi- 

-Ma parlando d’altro, quanti Hp ti sono rimasti?- chiese Dipper, tranquillamente, mentre procedevano per arrivare nella stanza successiva. Non incontravano un punto di salvataggio da un bel po’ di tempo.

-Ehm…- Mabel premette la stella cadente sulla maglietta, e comparve il suo nome, con vicino i suoi hp rimasti, e la tranquillità di Dipper si infranse completamente.

-2/20!! Mabel, santo cielo!- si preoccupò, prendendosi la testa tra le mani. 

Mabel alzò le spalle.

-Effettivamente mi era sembrato di prendere un po’ di colpi, ma vabbè, è solo un gioco no? E poi tra un po’ ci sarà un punto di salvataggio immagino- cercò di rassicurare il fratello, che sospirò.

-Speriamo solo che non ci sia un altro combattimento prima, rischi grosso così, sai?- stavano per raggiungere la fine della stanza, ma neanche il tempo di fare qualche passo che entrarono in un altro combattimento, e gli avversari erano tre.

Prima che Mabel potesse raggiungere il tasto “Agisci”, Dipper la spedì fuori dal combattimento, e rimase da solo.

Non poteva permettere che perdesse.

Non appena uscì, Mabel cercò di vedere cosa combinava il fratello, ma era come vedere da dietro un vetro oscurato e appannato nello stesso momento, anche se era sicura stesse premendo agisci e pietà. Dopotutto era Dipper, quindi Mabel fu più preoccupata per lui che per i mostri.

Insomma, lo vedeva premere pulsanti e schivare, ma non sapeva dire cosa stesse premendo.

Non molto tempo dopo, Dipper uscì dal combattimento, tirando un sospiro di sollievo, e un tantino seccato. I suoi Hp erano rimasti 3.

-Speriamo che ci sia un punto di salvataggio qui vicino- disse solo, prendendo Mabel per un braccio e dirigendosi dall’altra parte della stanza.

-Com’è andata?- chiese la sorella, curiosa.

Dipper non la guardò mentre rispondeva.

-Non hai visto con i tuoi occhi?- sembrava confuso, ma era comprensibile, non aveva mai visto un combattimento da fuori.

-No, cioè, si, ma in modo molto confuso- gli spiegò lei.

Lui sbuffò.

-A quanto pare volevano affrontare te, mi sembra di aver capito che si è sparsa la voce della tua pietà e bontà e ci ho messo molti turni per fare la cosa giusta… ma alla fine è andata bene- Dipper, per quanto cercasse di tenere un tono tranquillo e orgoglioso, si vedeva che era parecchio seccato dal fatto che ancora una volta venisse messo in luce dalla sua ben più carismatica e amabile sorella.

Lei tentò di rassicurarlo.

-Su, su, impareranno ad amarti tutti, devono solo imparare a conoscerti- gli diede una pacca sulla spalla, ed entrambi raggiunsero un’altra stanza, dove erano presenti una tana per un topo e un formaggio vecchio su un tavolino.

Al centro del curioso scenario, un altro scintillio di salvataggio.

-Grazie al cielo!- esclamò Dipper, affrettandosi a salvare.

Mabel si diresse verso la tana del topolino, che squittiva sommessamente da dietro il muro.

-Chissà se il topolino raggiungerà mai il formaggio- si chiese, poi si diresse verso il punto di salvataggio.

-Secondo me si, e mi riempie di determinazione- aggiunse poi, rivolta al fratello, con un grande sorriso.

Lui la guardò, inclinando la testa.

-Sei proprio entrata nello spirito del gioco, vedo- osservò, con un sorrisetto.

Lei sorrise a sua volta e sollevò le spalle.

-Mi sto divertendo molto, tutto qui. Procediamo?- chiese poi al fratello.

Con la loro salute perfettamente ristabilita, i due raggiunsero una nuova stanza, al cui centro, sdraiato su un tappeto di foglie e che impediva loro di andare avanti, c’era un fantasma bianco e ad occhi chiusi.

-E’ il primo mostro che vediamo fuori combattimento, oltre a Toriel- constatò Dipper, avvicinandosi cautamente.

-Sembra così carino- lo seguì Mabel, osservandolo intenerita.

-zzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzz- diceva il fantasma, fingendo di dormire.

Mabel storse la bocca, e si rivolse al fratello, a bassa voce, per chiedere chiarimenti.

-Dipper, ma nei videogiochi è normale che i personaggi dicano tante z quando dormono?-

Dipper scosse la testa, incerto.

-A dire la verità non saprei, però forse dovremmo provare a spostarlo, o non potremo procedere- rispose lui, anche se non aveva la più pallida idea di come spostarlo.

-Beh, è un fantasma, tu ci sai fare molto meglio di me, no? Ti lascio il compito di ragionarci tu- Mabel lo spinse avanti, e Dipper entrò in un combattimento.

La musica era molto diversa dai combattimenti precedenti, cosa che fece pensare a Dipper di trovarsi in uno scontro con un boss o un miniboss. Inoltre era molto su genere jazz, che di solito non attirava Dipper, ma doveva ammettere che era molto orecchiabile.

Il fantasma si era svegliato, e lo guardava immusonito, probabilmente.

Dipper avrebbe tanto voluto avere uno specchio d’argento a portata di mano, ma si impose di restare calmo e cercare di fare la cosa giusta, per fortuna era il suo turno e poteva metterci tutto il tempo che voleva per decidere.

Premette sul pulsante “Agisci”, e gli si pararono di fronte tre possibilità, oltre al solito “controlla”: “minaccia”, “conforta”, “flirta”.

Dipper guardò disgustato il flirta, possibile che tutti i mostri avessero bisogno di essere corteggiati per essere battuti?

Decise di premere comunque quel pulsante, ma il fantasma, il cui nome si rivelò essere Napstablook, non sembrava essere molto in vena di essere corteggiato, e rimase neutro, mentre toccava a lui agire, con una pioggia di lacrime che molto probabilmente erano acide.

Dipper le schivò come meglio poté, e riuscì ad avere solo due danni.

Così decise di “confortarlo”, e le parole gli uscirono dalla bocca come incapace di trattenerle, ma allo stesso tempo provenienti da lui, quindi il risultato non sembrò molto buono, visto che Dipper era pessimo nel parlare, quando era sotto pressione.

-Ehm, tranquillo, Napstablook, tutto si, ehm, risolverà per il meglio, fidati- 

Per sua fortuna, la sua rassicurazione traballante sembrò confortarlo, almeno un po’, e il fantasma accennò un piccolo sorriso.

L’attacco seguente non ci fu, Napstablook non sembrava molto in vena, come disse con una scritta che fece apparire davanti a Dipper.

Il ragazzo iniziò a recuperare un po’ di fiducia in se stesso, e sorrise rassicurante, premendo di nuovo il tasto “Agisci”, e poi “conforta”.

-Non buttarti giù, i problemi della vita non sono impossibili da risolvere, devi affrontare la vita con un bel sorriso- lo rassicurò, pensando a quello che avrebbe detto Mabel.

Il fantasma sorrise un altro po’, e attaccò nuovamente. Questa volta Dipper schivò tutti i colpi, e poi lo confortò di nuovo.

-Sai, conosco un sacco di fantasmi, e molti sono stati molto cattivi con me, ma tu sembri davvero un fantasma gentile e buono, e vorrei tanto che potessimo essere amici, solo che devi tirarti un po’ su- e Dipper, quelle cose, le pensava davvero, e non sapeva neanche perché, ma si immedesimava in quell’incerto e depresso fantasma.

-Voglio farti vedere una cosa, spero che riesca- disse il fantasma, e poi attaccò, ma questa volta le lacrime andarono verso l’alto, e formarono sulla testa del fantasma un cappello fantasmoso.

Dipper sorrise, e alla fine del trucchetto, il fantasma chiese:

-Allora?- con tono speranzoso.

Dipper premette nuovamente il tasto “conforta”.

-Incredibile Napstablook! Ora siamo compagni di cappello- gli disse, indicando il suo berretto con un grande sorriso.

Napstablook ridacchiò, e il combattimento finì, senza bisogno di risparmiare nessuno.

-Allora, Dipper? E’ andata bene? Il fantasma è tenero e carino come pensa… ma il fantasma è rimasto qui! Ciao, fantasma!- lo salutò Mabel, non appena riuscì nuovamente a vedere il fratello e il suo nuovo amico.

-Si… io… di solito vengo alle rovine per stare solo, ma sono felice di aver incontrato una persona gentile. Vi farò passare- disse il fantasma, rivolgendosi a Dipper, che gli sorrise rassicurante.

-Grazie, Napstablook! E’ stato un piacere- gli disse.

-Ciao Napstablook!- lo salutò Mabel, prima che il fantasma scomparisse, poi si rivolse al fratello.

-Ma è dolcissimo! Forse avrei dovuto seguirti, ma vabbè, visto che riesci anche da solo a farti degli amici tra i mostri?- lo incoraggiò, con una pacca sulla spalla.

Dipper sorrise.

-Già, e mi da molta determinazione- affermò, soddisfatto.

-Vuoi che torniamo un attimo indietro per curarti?- chiese Mabel, indicando la stanza precedente.

Dipper si toccò il pino sul cappello, e risultò che i suoi Hp erano completi, il ché era strano, visto che era abbastanza sicuro di averne persi almeno due.

Decise però di non badarci molto, e scosse la testa.

-Non serve, su procediamo. Abbiamo una casa da raggiungere, e una grande avventura da affrontare- fece cenno a Mabel di seguirlo, ed entrambi si diressero, determinati ed entusiasti, verso la fine delle rovine, dove si sarebbero ricongiunti con Toriel e avrebbero continuato la loro fantastica e pacifica avventura.

 

Alle loro spalle, però, senza che loro lo vedessero, un piccolo fiore giallo li stava osservando, accigliato.

-Ma cosa stanno aspettando ad uccidere. Pensano davvero di riuscire a vincere in questo modo?- scosse la testa.

-Bah, che idioti! In questo mondo è uccidi o sei ucciso, e se ne accorgeranno molto presto- disse con voce cupa e minacciosa, prima di scomparire nella terra.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

(A.A.)

Canzone di sottofondo: [https://www.youtube.com/watch?v=VT9BfLVbnI8&list=PLDBPTCD-BKrIh-SDNMZV8bayKLhhN4Xyz&index=3]

 

Canzone con il pupazzo: [https://www.youtube.com/watch?v=OhR_PkG332c&list=PLDBPTCD-BKrIh-SDNMZV8bayKLhhN4Xyz&index=4]

 

Canzone di tensione: [https://www.youtube.com/watch?v=J9Du2HDFaFE&list=PLDBPTCD-BKrIh-SDNMZV8bayKLhhN4Xyz&index=5]

 

Canzone di combattimenti: [https://www.youtube.com/watch?v=NF4mWRA3CTA&index=6&list=PLDBPTCD-BKrIh-SDNMZV8bayKLhhN4Xyz]

 

Canzone Napstablook: [https://www.youtube.com/watch?v=gvZV_rJQFeI&index=7&list=PLDBPTCD-BKrIh-SDNMZV8bayKLhhN4Xyz]

 

Ed ecco il primo capitolo. 

Il titolo è un po’ un riferimento al Fantas-market, visto l’incontro con il primo fantasma del gioco. 

La frase di Mabel “Come quando Rumble voleva la sua vendetta” è un riferimento al videogioco di Grvity Falls Rumble’s revenge che si può trovare sul sito Disney XD e dove Dipper e Mabel vengono catapultati in un videogioco da Rumble.

Naturalmente per ora è ancora molto fedele al videogioco, ma tra alcuni capitoli tutto cambierà parecchio.

Spero di aver reso bene i personaggi, soprattutto Dipper e Mabel.

Naturalmente non sono completamente gli stessi della serie, perché come è giusto che sia gli eventi li hanno un po’ cambiati, e come si può un po’ vedere entrambi stanno reagendo in modi diversi.

Comunque, nel prossimo capitolo, che pubblicherò Domenica prossima, ci sarà l’attesa rimpatriata con Toriel, e i due ragazzi dovranno trovare un modo di uscire dalle rovine senza ferirla più di tanto, perché dopotutto devono tornare a casa.

Scusate se lo stile è poco descrittivo ma voglio più concentrarmi sui dialoghi, sui personaggi e soprattutto sulle reazioni, almeno per ora, dato che è tutto come nel videogioco.

Spero che il capitolo vi piaccia, e sappiate che per qualsiasi consiglio, critica o anche complimento, perché no, non esitate a scrivere una recensione, vi risponderò appena posso ;)

Un bacione e alla prossima :-*

   
 
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