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Autore: Free_Writer_18    06/03/2016    0 recensioni
"Vedi,io e te non possiamo stare insieme." gli accarezzò la gamba. Lui sembrava assente, rimase a fissare il vuoto per alcuni minuti per poi girarsi di scatto. Una lacrima gli rigava il viso, aprì la bocca due o tre volte prima di dire con voce tremante "Perchè permetti agli altri di influenzarti? Pensi davvero di essere più forte dei tuoi sentimenti?". "Fred, ti amo." rispose senza pensarci Evelyn. In un attimo i due si ritrovarono con le labbra unite in un bacio appassionante.
Genere: Fantasy, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Fred Weasley, Nuovo personaggio
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Era il 7 aprile 1977, un giorno primaverile ma non sembrava tale. Londra era immersa in un'oscurità intensa, la gente continuava a sparire e gli omicidi erano tanti e irrisolti. I babbani, la gente comune, non conoscevano l'artefice di questi crimini ma il mondo magico lo sapeva e lo temeva a tal punto da evitare di pronunciare il suo nome, così fu conosciuto come Colui-Che-Non-Deve-Essere-Nominato; solo i maghi più coraggiosi osavano pronunciare il nome di Lord Voldemort. Tuttavia a Grimmauld Place numero 12 era un giorno di festa. La casa dei Black, una stirpe di purosangue e molti dei quali seguaci del signore oscuro, stavano festeggiando l'unione di Bellatrix Black e Rodolphus Lestrange. Lei aveva appena ventisei anni, aveva dei capelli ricci neri lucenti raccolti in uno chignon, indossava un vestito bianco con un piccolo strascico. Era un vestito piuttosto semplice ma lei sembrava davvero molto bella sotto quel velo. Rodolphus era un po’ più grande di lei, indossava un abito nero molto elegante che lo rendeva un po’ più affascinante del solito. Erano seduti al centro di un tavolo rettangolare molto grande. Mentre mangiavano e parlavano allegramente si sente bussare alla porta e improvvisamente cala il silenzio in tutta la casa. Kreacher, un elfo domestico molto devoto ai suoi padroni, corre subito verso la porta. Entrò un uomo più bianco di un teschio con grandi, lividi, occhi rossi, il naso piatto come quello di un serpente, due fessure per narici… Il Signore Oscuro. Camminò lungo il corridoio fino alla porta della stanza e piegò le labbra in quello che pareva essere un sorriso. I suoi denti erano piccoli e gialli. Fece un passo avanti e disse con la sua voce gelida e acuta “Sono lieto del vostro matrimonio, so di aver detto che non sarei venuto ma….”
“Oh mio signore, non c’è problema.. aggiungeremo un posto a tavola!”  lo interruppe Bellatrix. Nei suoi occhi si accese una fiamma di passione tanto che nemmeno suo marito aveva mai ricevuto uno sguardo simile.
“No Bellatrix, non resterò qui a lungo. Sono venuto solo a farvi visita e porgervi i miei auguri.” Spiegò lui e poi girò su se stesso e scomparve. Dopo qualche minuto ricominciano i festeggiamenti, che si concludono solo a tarda notte. I due sposini si ritrovano nella camera preparata appositamente per loro e, dopo essersi concessi l’un l’atra, si addormentano in un freddo abbraccio.
Per alcuni mesi i signori Lestrange cercarono di nascondere che Bellatrix  aspettava una figlia, ma con il passare dei giorni e dei mesi nasconderlo diventava impossibile. La famiglia Black fu felice quando Bellatrix lo annunciò, anche se quell’annuncio fece arrivare un parente indesiderato.
“E tu vorresti crescere una figlia?” ridacchiò un giovane ragazzo di bell’aspetto dai capelli neri e lucenti lunghi fino alle spalle. Aveva l’eleganza caratteristica dei Black, tuttavia Sirius non si considerava uno di loro e questo fu uno dei motivi per cui due anni prima scappò da quella famiglia.
“Sirius smettila, non sei più il benvenuto qui!” disse una signora anziana con voce acuta e decisa. Era una donna dall’aria elegante, severa con chiunque non rispettasse le sue regole e le sue convinzioni, a cui era talmente legata da ripudiare suo figlio solo perché non le accettava.
Sirius rise e poi parlò di nuovo “Non credevo mica di esserlo, sono venuto qui solo per sentire l’importante notizia. Anzi, riguardo il nascituro non credo debba vivere con voi…”
“E’ mia figlia, decido io per lei! E poi tu ti ritieni così maturo da crescere una bambina? Vai in giro con quei tuoi amici, luridi…” lo interruppe Bellatrix ma non fece in tempo a finire che Sirius si alzò di scatto, battendo un pugno sul tavolo.
“Non dicevo che sarei stato io a crescerla, ma che la potrebbero crescere tua sorella Andromeda e Ted che hanno una figlia fantastica o Molly e Arthur che sono degli straordinari genitori.” Si portò la mano alla testa e continuò con fare ironico “Ah, no scusa sono tutti degli ingrati perché la pensano diversamente da voi! Qui siete tutti pazzi! Spero che la bambina venga a conoscenza di ciò che fate, di ciò che siete e sperò che cercherà persone disposte a volerla bene, ad amarla e lì troverà tutti i discendenti dei Black , quelli che voi avete rinnegato per sciocchezze e che odiate tanto, ad aspettarla a braccia aperte!”  il suo viso diventò paonazzo e si affrettò a correre lungo il corridoio per uscire da quella casa, pentendosi di essere ritornato lì. Intanto i Black rimasti in cucina lo schernivano per quel che aveva appena detto.
I mesi passavano e Bellatrix era sempre più triste per non poter adempiere agli ordini del signore oscuro ma al tempo stesso era più felice, ma non per la nascita della sua bambina bensì perché sarebbe potuta ritornare presto ad essere la Mangiamorte più fedele del suo padrone. Gennaio arrivò presto e nella notte tra il 17 e il 18 Bellatrix fu sopraffatta dal dolore. La sentiva, stava nascendo! Svegliò Rodolphus che corse a chiamare aiuto. Era una notte gelida e buia, le luci della città erano piccole e deboli. Dopo due ore di lungo travaglio nacque la bambina e Bellatrix diede a sua sorella Narcissa, una donna altezzosa dai lunghi capelli biondi, l’onore di scegliere il nome della neonata.
“Evelyn, Evelyn Lestrange.” Annunciò Cissy con una voce dolce e con gli occhi pieni di gioia.
“Bene, e che Evelyn sia.” Rispose gelidamente Bellatrix. Il primo giorno della nascitura fu molto agitato, tutti passavano da casa Lastrenge per lasciare dei doni ad Evelyn e i festeggiamenti durarono dal mattino fino a tarda sera. I coniugi, ormai stanchi, si addormentarono. Ma durante quella notte, apparentemente tranquilla, un rumore improvviso svegliò Bellatrix. Era agitata e quando si girò per chiamare suo marito una mano bianca le premette sulla bocca.
“Non svegliarlo, sono venuto qui per lasciare il mio dono alla vostra piccola bambina.” Disse una voce acuta e gelida. Il viso dell’uomo era nascosto nell’oscurità.
“Mio signore, sono davvero onorata… io..” balbettò Bellatrix ma, prima che potesse finire, Voldemort continuò a parlare come se non fosse stato interrotto. “Ho saputo di quel che tuo cugino, Sirius, ha detto appena ha saputo della bambina. Sono sorpreso dal coraggio che ha avuto a presentarsi. Sono sicuro che tua figlia non prenderà mai una decisione tanto sbagliata, ma devo prendere provvedimenti in caso contrario. Dunque io, Lord Voldemort in persona, giuro che se tua figlia dovesse mai andare contro di me non tenterò di ucciderla tuttavia ucciderò chiunque le stia intorno. Dovresti sapere che non faccio doni a tutti e dovresti essere onorata del mio dono; ovviamene spero che tua figlia non sia così sciocca da schierarsi con i deboli.”
Prima che Bellatrix ebbe il tempo anche solo di respirare, lui sparì e lei si accasciò sul letto; restò sveglia tutta la notte per quella strana conversazione con il Signore Oscuro, ma dopotutto non poteva che essere onorata del dono che egli aveva dato a sua figlia, anche se non pensava sarebbe mai servito.

  
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