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Autore: kbonny    06/03/2016    1 recensioni
A volte nella tua vita accadono cose che non puoi minimamente immaginare o prevedere. Cose che la vita può sconvolgertela, ma anche cambiartela, migliorarla, renderla unica e meravigliosa.
Genere: Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kate Beckett, Nuovo personaggio, Quasi tutti, Richard Castle | Coppie: Kate Beckett/Richard Castel
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più stagioni
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Quello che Emily si trovò davanti, le spezzò il respiro: le ante di legno erano cariche di foto, appunti, post-it.
Lentamente si avvicinò scrutando tutti quegli elementi, allungando di tanto in tanto una mano per raddrizzare alcuni appunti appesi con uno spillo. La reazione di Kate fu altrettanto silenziosa. Con sguardo indagatore osservava la sorella tentando invano di capire quali emozioni la stessero attraversando.
L’immagine più raccapricciante, sebbene piccola e scolorita, era senza dubbio quella in basso a destra: rappresentava il muro di un vicolo sporco e disseminato di rifiuti e sporcizia, coperto di macchie rosse, indubbiamente sangue.
-E’ quello che penso?- chiese con un filo di voce allungando impercettibilmente il dito nella direzione dell’immagine.
Kate annuì tristemente.
Ma il peggio doveva ancora arrivare. La detective si avvicinò alla scrivania e dopo aver preso un foglio ripiegato da un cassetto, lo allungò ad Emily: era la lettera di Johanna. In un impeto improvviso, Kate aveva deciso che una volta iniziato era giusto che Emily conoscesse tutto, niente più segreti. La ragazza prese la lettera con mani tremanti tornando a sedersi sul divano, seguita da Kate. Lesse quelle righe con lentezza e attenzione, facendo scorrere gli occhi in maniera decisa. Ebbe il coraggio di alzare lo sguardo dopo molti minuti. Quando Kate le vide gli occhi si sentì morire: erano gonfi di lacrime, che stava tentando in tutti i modi di trattenere, e un’espressione carica di dolore.
-C’è altro che devi dirmi, vero?- riuscì a sussurrare Emily in un mezzo sussurro. La detective fece un triste sorriso, doveva ammettere che la sorella aveva fiuto.
Con molta calma Kate aggiunse a parole quello che non era presente sulla sua “lavagna personale”.
-Quindi quando ti sei presa quella pallottola,era perché ti eri avvicinata troppo alla verità?- Cercò di capire Emily, dopo aver ascoltato l’episodio del funerale di Montgomery.
-Probabilmente- confermò la detective integrando il racconto fino ad arrivare allo scontro avuto con Castle tempo prima, dovuto a quel signor Smith.
-Kate….cosa voleva dire la mamma con questa?- le chiese Emily indicando la lettera e ricacciando indietro le lacrime.
-Non lo so, Emy, questo davvero non lo so. Stava seguendo un caso quando l’hanno uccisa, ma cosa tu possa centrale, non l’ho capito.- ammise la detective.
Emily sospirò pesantemente poggiandosi allo schienale del divano. – Papà è a conoscenza di questo?- domandò indicando la bacheca con un cenno di capo.
-Emmm….non esattamente- confessò Kate – Diciamo che non credo ne sarebbe molto contento-
-Beh, lo credo bene! Ricordami un attimo…quante volte hai rischiato di lasciarci le penne? Quattro, cinque?- domandò Emily con tono stranamente ironico, quasi a voler stemperare la tensione.
Kate sorrise appena annuendo col capo –Si…più o meno-
-Ok…quindi, come posso aiutarti?- esordì Emily in un modo talmente carico di determinazione che per un attimo turbò Kate.
- Tutto quello che volevi sapere è davanti a te. Quando vuoi puoi venire a “studiarti” il tutto- la informò suscitando nella sorella in un certo senso entusiasmo –Però Emily…non fare il mio stesso errore….non fossilizzarti tu questa cosa. Continua a vivere la tua vita, se e quando ci saranno sviluppi o novità ci strizzeremo il cervello. E ti prego, non fare nulla da sola.-rimarcò nuovamente Kate.
Emily annuì seria e protendendosi verso di lei la abbracciò, e stringendola la forte le bisbigliò un grazie all’orecchio. Kate ricambiò il gesto con calore, massaggiandole la schiena con dolcezza materna. 
  
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