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Autore: Fede Seminara    06/03/2016    2 recensioni
Dean Winchester, un uomo forte, coraggioso, disposto a tutto per colui che amava più di qualsiasi altra cosa. lui, quell'uomo che non avrebbe mai abbandonato a costo di perdere tutto. Lui, il compagno di una vita ha deciso di andar via, di scappare dalla sua vita per averne un'altra. Sam non c'è più e Dean si sente a pezzi. dentro si sé porta un vuoto che non riesce più a riempire, nonostante l'amore di qualcuno pronto a salvarlo dal precipizio in cui stava cadendo. Sam era tutto ciò che contava, era suo fratello e il suo compito era quello di proteggerlo.
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna stagione
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- CAPITOLO 17 –




Guardai la neve cadere lieve, soffice e fredda nell’erba inumidita dalla notte. In silenzio osservai il paesaggio dalla finestra, del resto come facevo da giorni ormai. Uscire di casa era praticamente impossibile a causa del mal tempo e decisi di restare chiuso al caldo in attesa del giorno del “Giudizio”.
Ripensai con amarezza alle parole di Balthazar, al comportamento di Gabriele e alla storia di Lucifero. È buffo pensare a come tutto abbia avuto inizio, che Dio sia stato la causa di tutto il male accaduto agli uomini. La cosa che mi stupì particolarmente fu che nonostante fosse consapevole del proprio errore, non aveva fatto nulla per rimediare. Ripensai alla frase di Balthazar, “quando si ama troppo qualcosa, si finisce col distruggerla”. Aveva ragione, ma era tutto così complicato. Spiegare a parole quello che provavo dentro era troppo difficile, a volte non riuscivo a comprendermi neppure da solo. Ero spaventato a morte e anche se provavo a nasconderlo, il terrore era lì, nascosto in ogni angolo della mia mente pronto ad assalirmi. Ero confuso, non riuscivo più a capire cosa fosse realmente giusto o sbagliato, tutto quello che desideravo era sentirmi nuovamente a casa.
Le braccia di Castiel erano state la mia casa e lì mi sentivo proprio come un bambino quando stringe la propria mamma dopo un brutto sogno la notte. Le sue mani grandi e delicate curavano ogni ferita della mia pelle e l’accarezzavano piano portandomi brividi infiniti. Quando mi sorrideva poi, il mio mondo iniziava a splendere.
Chiusi gli occhi sospirando e mi lasciai sfuggire una lacrima. Ormai non ero più in grado di trattenere le mie emozioni. Appoggiai la fronte al vetro gelido e lasciai che una parte si appannasse con il mio respiro. Sorrisi e come un bambino iniziai a scriverci su. Incisi il nome del mio angelo, Castiel e mi misi ad osservarlo incantato, ricordando con tristezza le notti in cui le nostre anime si erano congiunte. Ripensai alle sue labbra, avide che assaggiavano ogni singola parte del mio corpo. Ricordai i suoi occhi grandi e dolci che mi guardavano pieni di amore. Dio quanto mi mancava …
- È bellissima, non è vero?- disse una voce all’improvviso. Riconobbi il timbro ed ebbi un colpo al cuore, era il mio amato Cas.
Mi voltai per sorridergli un istante, poi tornai a guardare fuori.
- Cosa Castiel?- domandai.
- La neve!- sorrise avvicinandosi. Feci finta di non aver ascoltato e mi voltai per guardarlo dritto negli occhi.
- Non dovresti essere qui!- dissi preoccupato.
- Perché no!?! Credevo che volessi vedermi, hai perfino scritto il mio nome sul vetro, questo vuol dire che ti manco Dean!- rispose.
Pieno di dolore e rammarico allungai delicatamente la mia mano verso il suo petto e strinsi con forza improvvisa un pezzo del suo trench. Castiel notò che qualcosa non andava in me ed iniziò a preoccuparsi. Mi fissò tristemente ed io mi sentii a pezzi.
- Non sai quanto Castiel!- dissi scuotendolo lievemente.
- Eccomi, sono qui ora!- mi sorrise. Lasciai andare la presa e lo spinsi leggermente indietro. Mi voltai nuovamente e ripresi a guardare fuori, cercando a stento di trattenere le lacrime.
- Ti prego Dean, che ti è successo!?!- mi domandò.
Non risposi alla sua domanda e cercai di posare lo sguardo altrove. - Io non ti capisco … - disse tristemente. I suoi occhi splendenti erano fermi sui miei, ma il suo sguardo divenne troppo pesante da sopportare, così decisi di voltarmi.
- C’è una guerra di mezzo! Dovresti stare lassù ad addestrare il tuo esercito invece di stare qui a perdere tempo!- lo rimproverai.
- Come fai a sapere della mia fazione!?!- mi domandò sorpreso.
- Non ha importanza Cas … -
- Si che ce l’ha Dean!- urlò improvvisamente . Mi voltai di scatto stupito dal suo improvviso cambio d’umore.
- È stato Balthazar vero!?!- domandò infuriato.
- Cas … -
- Rispondimi!!!- urlò nero di rabbia. Ad un tratto fuori dalla finestra, a pochi metri dalla mia macchina cadde un fulmine. Spaventato dal forte boato sobbalzai.
- So che è stato lui Dean! Cosa ti ha detto eh? Che devi lasciarmi stare? Che devo concentrarmi ad eseguire gli ordini e che a causa tua potrei correre grossi pericoli!?!-urlò.
Lo guardai tristemente e carico di dolore fui costretto ad annuire. Castiel sorrise cercando di restare calmo, ma era evidente che stava per perdere il controllo di se stesso ed io non sapevo minimamente cosa fare per tranquillizzarlo.
- Sai cosa ti dico Dean? Che a me non frega un cazzo degli ordini di Dio! Sono pronto a mollare tutto per te, non ho paura delle conseguenze!- continuò furioso.
- Non puoi mollare un bel niente Castiel, non dire stronzate!- lo rimproverai.
- Credi che non ne sia capace? Al Diavolo tutto quanto Dean!! Di cosa hai paura? Scappiamo insieme, io e te!- disse d’un tratto carico d’euforia.
- Ci daranno la caccia Castiel!!-
- Andrà tutto bene, nessuno ti farà del male!- cercò di rassicurarmi.
- Proprio non capisci eh? Ho paura di perdere te stupido idiota!- urlai. L’angelo si zittì di colpo.
- Si , Balthazar mi ha raccontato molte cose Castiel … su Dio, su Lucifero e … e su di te … - dissi lentamente. – Per quanto grande possa essere il mio amore per te, sono pronto a lasciarti andare se questo significherà averti vivo!-
- Io non ho intenzione di allontanarmi da te Dean, non più! sono pronto a tutto!!- disse disperato.
- Beh io no!!- urlai. – Non sono pronto a vederti morire! Cazzo Castiel, dopo tutto quello che ho passato tu sei stato l’unico in grado di farmi sentire ancora una volta vivo! Mi hai fatto sentire protetto e te ne sarò grato per sempre. Mi hai salvato la vita Cas e questo non lo dimenticherò mai … -
- Combatterò per te Dean, come ho sempre fatto! Dio non saprà nulla e noi potremo continuare a stare insieme!-
- No Castiel!- dissi in procinto di cedere alle lacrime. – Devi andartene via e continuare a fare quello per cui sei nato. Sei un guerriero Cas e ora devi guidare un’intera fazione in battaglia. Sei diventato un Leader e uno come te non può perdere tempo con uno come me … - mormorai.
- Io non voglio essere un leader Dean, non sono fatto per queste cose!- urlò. – Io sono un casino … non riesco a condurre neppure me stesso alle mie decisioni, come potrei scegliere per qualcun altro?-
- Tu non sei un casino … - risposi avvicinandomi a lui.
- Io non voglio lasciarti andare, ti prego … - mi supplicò.
- Un tempo eri tu che dicevi che tra noi non poteva esserci altro di quel che è successo. Ora sei qui ad implorarmi, perché? Io continuo a non capire!-
- Avevo paura Dean! Paura di quello che stavo provando!- rispose irritato.
- Avevo paura anch’io! Trovarmi per la prima volta ad amare qualcuno del mio stesso sesso! l’amore che provo nei tuoi confronti è un qualcosa che mai in vita mia ero riuscito a provare! Avevo paura, ma mi sono lasciato andare. Ho osato Castiel e ti ho regalato tutto me stesso! Come credi che possa sentirmi ora eh!?!- ringhiai.
- Apparivi e sparivi a tuo piacimento, confondendomi e lasciandomi sempre più ferito! Mentre io sentivo di amarti tu te ne andavi!!- continuai.
- Ero costretto ad andarmene!- rispose.
- Il Paradiso è la tua casa ed è lì che devi restare! Lontano da me … -
Castiel alzò lo sguardo su di me e vidi che i suoi occhi erano bagnati dalle lacrime. Li fissai sentendomi nuovamente un mostro, colpevole del dolore di quell’angelo, ma stavo soffrendo anch’io e lui non poteva immaginare minimamente quanto. Non sarei stato egoista, non quella volta.
- Mi è stata detta una frase Castiel … “ quando si ama troppo qualcosa, si finisce col distruggerla”. Nella mia vita non ho fatto altro che aggrapparmi alle cose o … o alle persone. Mi sono ritrovato dentro a questa vita e non ho avuto il coraggio di affrontarla. Ho capito che in fondo gli altri hanno ragione, sono un egoista del cazzo che non fa altro che trascinare le persone che ama nella merda solamente perché ho paura di finirci da solo.
Sam si è allontanato da me, Bobby è morto insieme a tutte le persone che hanno osato seguirmi. Ora ci sei tu … un angelo speciale che mi ha ridato la vita!- dissi sorridendo lievemente. Mentre sorrisi una lacrima mi scivolò lungo il viso. – Io vorrei averti qui, ma non è possibile. Dimenticami, ti prego … -
- Dimenticarti!?!- esclamò spaventato.
Mi voltai di scatto mostrandogli la schiena intenzionato a non rispondergli. Castiel mi afferrò all’improvviso per un braccio e mi costrinse a voltarmi.
- Guardami dritto negli occhi e dimmi cosa provi realmente per me!- disse alterato.
Ci guardammo un istante e non seppi più resistere. Lo baciai stringendolo a me con forza. L’angelo ricambiò il bacio, ma lo sentii più freddo.
Improvvisamente lo vidi crollare e mi abbracciò tenendomi stretto a sé. La sua morsa era talmente forte da lasciarmi quasi senza respiro. Restammo in silenzio per qualche minuto, aspirando l’uno l’odore dell’altro. Quel suo dolce profumo non l’avrei dimenticato per nulla al mondo.
- Perché dici di non volermi quando poi non riesci a starmi lontano?- mi domandò con voce tremante.
- Vorrei saperti dire addio, ma non ci riesco … - dissi pronunciando a fatica le parole.
Castiel mi respinse e mi guardò come se lo stesse facendo per l’ultima volta.
- Qualsiasi cosa accada Dean voglio che tu sappia che sarei disposto a morire, a soffrire e a farmi strappare le ali da Dio, non me ne vergognerei. So di non averti dato tutte le sicurezze che cercavi, ma tutto quello che potevo offrirti, tu l’hai ricevuto..- disse allontanandosi.
Sapevo esattamente quello che stava per fare, se ne sarebbe andato, di nuovo, questa volta non sarebbe servito a nulla ricorrerlo o dirgli parole dolci. Avevo ferito Castiel in un modo in cui non mi sarei mai immaginato. Mi sentivo in colpa e sapevo che quello che provavo dentro di me era tutto il contrario di quello che gli avevo urlato. Io lo amavo, ma il mio non era semplice amore. Quell’angelo per me significava tutto e proprio come lui lo era per me, anch’io avrei tanto voluto essere il suo tutto.
Prima che potesse fuggire via da me mi precipitai nuovamente ad abbracciarlo. Mi strinsi forte alla sua schiena intenzionato a non lasciarlo andare. Sentii Castiel irrigidirsi sotto alle mie braccia e per la prima volta notai quanto fosse distante da me, nonostante la mia pelle stesse toccando la sua.
Ad un tratto sentii le mie mani cedere al nulla e persi l’equilibrio. Caddi a terra abbracciando il vuoto. Castiel era sparito.
Rimasi a terra ed iniziai a piangere come un bambino, maledicendo la vita, me stesso e il mondo intero.
Ero abituato a lasciare andare le persone, ma lasciare andare Castiel significava perdere una parte di me stesso. Persino Sam stava perdendo importanza per me, mentre lui aveva scelto la via più facile, io stavo smarrendo la mia.
Dentro di me iniziai a sentire uno strano bruciore nello stomaco e desiderai ardentemente di liberarmi da quell’enorme macigno. Mi alzai tremante di rabbia e uscii fuori in cortile, inciampando come un bambino nella neve gelida e spietata.
Il cielo divenne di colpo nero e i soffici fiocchi di neve smisero di cadere, lasciando il posto a inquietanti lampi accompagnati da rumorosissimi tuoni. La pioggia iniziò a cadere fredda, prima leggera, poi sempre più battente. Rimasi immobile, infreddolito e sempre più agitato. L’acqua piovana si mischiò alle mie lacrime, confondendo il dolore straziante che avevo sul viso. Quei tuoni erano opera di Castiel e della sua rabbia ed io mi sentivo una merda per quello che avevo appena fatto. Quale uomo rinuncerebbe mai alla sua felicità? Beh … io lo avevo appena fatto. Avevo mandato a puttane tutto quanto ed ora non avevo più nulla.
Preso dal dolore e da una rabbia incontenibile iniziai ad urlare con tutta l’energia che avevo in corpo. Urlai fino a sentire le mie corde vocali bruciare e la mia testa pulsare per lo sforzo. Liberai tutto il mio dolore al vento, lasciando che esso trasportasse la mia voce lontano e chissà se non l’avrebbe portata proprio da lui.
- Non ce la faccio più!- dissi d’un tratto esausto di tutto quel dolore. Mi accasciai di più a terra ormai zuppo fin dentro alle ossa. Poggiai una mano nella neve e nel tentativo di rialzarmi sprofondai giù cadendo a faccia in avanti. Iniziai a tremare e a sentire le mie mani perdere la sensibilità a causa del gelo.
Il mio mondo, quello fatto di sogni deboli e quasi del tutto rassegnato, sembrò bloccarsi all’istante. Vidi passare davanti ai miei deboli occhi tutti i momenti meravigliosi che avevo passato nel corso della mia vita, sognando di rincorrerli e di riviverli ancora una volta.
Non avevo più nulla ormai, né sogni da inseguire, né tantomeno persone da proteggere. Si, c’era ancora Sam, ma non sapevo esattamente se sarei stato in grado di salvarlo.
Tutto iniziò ad essere complicato nella mia mente e cominciai pian piano ad avere paura della guerra che avrei dovuto combattere. Castiel avrebbe continuato a difendermi? Questa era la mia paura più grande. Cosa sarebbe successo in battaglia? Cas sarebbe stato abbastanza forte da restare in vita? Lo speravo con tutto il cuore …
   
 
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