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Autore: Valerie Leyl Alekxandre    06/03/2016    5 recensioni
Come già qualcuno sa, questa Long-Fic è nata come NaLu Week, ma ho deciso di trasformarla in base alle mie esigenze e a quelle dei lettori in una Long.
Ringrazio gaia21 che senza di lei non avrei mai cominciato a scrivere questa long.
Spero possa piacervi quello che la mia mente ha dato origine.​
*§*§*§*
Lucy è una normale ragazza condannata a vivere una vita infelice sin dalla nascita.
Orfana di genitori e cagionevole di salute, si ritrova ad affrontare tante sventure nel corso della sua vita, finché è una delle sue stesse sventure a farle conoscere l'amore di una famiglia e l'amore della sua vita.
*§*§*§*
Un bacione a tutti e che la lettura sia di vostro gradimento!
[REVISIONE IN CORSO]
Genere: Angst, Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Lucy Heartphilia, Natsu
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Non ho un cuore per poterti amare
Capitolo XI. Promise is broken
**❤**

"Nonostante fossi consapevole del fatto che mi avrebbe seguita ovunque, non avrei mai immaginato che quegli occhi sempre fissi su di me da quando avevo varcato la soglia di casa, mi avrebbero portato ad accettare il dolore di una promessa rotta." 


Era lì da ben più di mezz'ora a fissare la porta di casa da dietro il muro della cucina con la lista della spesa tra le mani e la borsa appesa sulla spalla. 
Guardava con una certa diffidenza l'uscita come se da un momento all'altro qualcosa sarebbe potuto entrare da lì con lo scopo di spaventarla. 
Sospirò scivolando a terra, la schiena contro il muro chiudendo gli occhi sconfitta: se avesse continuato così non ce l'avrebbe mai fatta, ormai ne sembrava quasi sicura. 
Si alzò da terra andandosi a sedere su una sedia appoggiando malamente la borsa sul tavolo e guardandosi attorno; erano tutti usciti chi per lavoro o per una commissione ed altro, di conseguenza era rimasta sola in casa. Persino Juvia era uscita per portare Happy a fare un giretto con il passeggino al parco. 
Nessuno aveva più badato a lei. 
Un po' la cosa la fece sentire triste, ma del resto non poteva biasimarli.
"Il mondo continua anche senza di te" pensò e non ci fu pensiero più adatto a quella situazione. 
Eppure non era la prima volta che un pensiero simile le si insinuava per la testa, anzi, ci aveva vissuto per anni, tanto da portarla quasi ad arrendersi fino a quando non aveva incontrato Natsu. 
"Oh andiamo, ma chi se ne frega" 
Si alzò di scatto, afferrò la borsa e con passi decisi si diresse verso la porta poggiando la mano sul pomello, con decisione aprì per poi uscire e chiudersi la porta alle spalle con un sordo tonfo. 
-No!- 
Subito se ne pentì, si girò e si spiaccicò contro la porta nel tentativo di farsi aprire da qualcuno, perché giustamente le chiavi non le aveva, e dopo aver battuto ripetutamente i pugni contro la porta e aver suonato senza sosta il campanello, si ricordò che nessuno avrebbe potuto aprirle dato che non c'era anima viva. 
Batté un piede a terra con stizza, ma la verità era che stava morendo dalla paura ora che aveva rivisto la luce del pomeriggio mettendo piede fuori dalla soglia di casa. 
Si voltò e si rese conto che i passanti avevano preso a fissarla in modo strano: probabilmente era per il ridicolo spettacolo che aveva dato pochi secondi prima. 
Divenne rossa di imbarazzo al pensiero, si risistemò i capelli e la giacchetta per poi scendere i gradini con una finta noncuranza, cercando di ignorare gli sguardi divertiti e indescrivibili della gente lì vicino. 
Quella sarebbe stata una lunga giornata. 
Oh, eccome se lo sapeva. 

-Sempre la solita- Gray si passò una mano fra i capelli guardando dal basso la scala dell'A.P.S. Natsu e un anziana signora abbarbicata a lui, scendere pian piano. 
Sospirò sorridendo mentre si apprestava a scuotere lentamente la testa: era sempre la solita storia, quella donna e ormai lo sapevano tutti, trovava sempre un modo nuovo per poter chiamare i vigili del fuoco ( una volta chiusa in casa o l'altra chiusa fuori al balcone o l’altra ancora a fingere una fuga di gas), in qualche modo riusciva sempre a rivedere il suo adorato Natsu, e lui poverino ormai aveva capito che ogni volta che l'anziana li chiamava, lui doveva interpretare il ruolo dell'eroe sempre con il sorriso in viso, cosa che quel giorno gli riuscì molto difficilmente. 
-Signora, adesso è al sicuro- disse il ragazzo una volta scesi dalla scala, costretto a recitare quella parte con premura sorridendo alla donna in quella che sembrava una scena quotidiana ormai. 
-Oh grazie mille giovanotto- rispose lei spiaccicandosi contro di lui per poterlo abbracciare, gli afferrò il braccio e lo strinse a sé immergendolo nei suoi abbondanti e flosci seni mentre con la guancia rugosa si strusciava sulla spalla. 
Gray fece fatica a trattenersi dallo scoppiare a ridere mentre riceveva, al gesto della signora, da parte del suo amico uno sguardo pietoso che chiedeva aiuto. 
"Te la vedi da solo, amico" a quel punto si girò stringendo un pugno per trattenersi -Vado al volante, appena hai finito raggiungimi che dobbiamo tornare!- esclamò lasciandosi scappare alla fine una risata una volta aver chiuso la portiera. 
"Che stronzo di merda..." Natsu guardò in cagnesco il collega andarsene, digrignò i denti: certo che il suo migliore amico quando voleva era un vero bastardo. 
Scosse la testa sospirando per poi tornare a dare attenzione alla signora nel tentativo si scollarsela di dosso una volta per tutte. 

-No, ma è stato troppo forte!- Gray si aggrappò al volante stringendolo con le dita per poter sopprimere il dolore alla pancia causato dalla risata. 
-Ma la vuoi smettere?- Natsu si appoggiò al finestrino con la fronte chiudendo gli occhi stizzito tenendo le braccia incrociate al petto cercando di ignorare le risate derisorie del compagno, invano. 
-Impossibile!- continuò a ridere il pompiere asciugandosi una lacrima sfuggitagli da un occhio senza mai perdere di vista la strada. 
Il ragazzo sbuffò nuovamente infine sorridendo: non poteva biasimarlo, nonostante fosse stato lui la vittima di quel che era successo, anche a Natsu faceva ridere quella situazione in cui lo aveva lasciato l'amico prima di andare via. 
Il telefono squillò facendogli aprire gli occhi, lo prese da una delle tasche della tuta, guardò il numero: era la dottoressa Polyushka. 
Il sorriso gli morì ripensando a Lucy, dopo di che si voltò verso l'amico -Zitto, è la vecchia- gli disse, e Gray, capendo al volo, smise di ridere appena il compagno aprì la chiamata. 
-Salve dottoressa- il corvino quasi non scoppiò nuovamente a ridere: era strano sentire Natsu salutare in quel modo così formale. L'amico lo fulminò con gli occhi. 
-Niente convenevoli, vai dritta al sodo- gli disse seria senza neanche salutare; Natsu roteò gli occhi a quell'atteggiamento –Quest'oggi è arrivata la conferma di un potenziale donatore di cuore. Lucy rimane prima nella lista, devo sapere entro l'arrivo dell'organo all'ospedale se ha intenzione di sottoporsi all'operazione- 
Natsu rimase per qualche attimo in silenzio –La ringrazio per averci chiamato, ne parleremo con Lucy- rispose poi stringendo il cellulare indurendo intanto lo sguardo: la preoccupazione era ciò che più traspariva dal suo volto. 
-Avete tre giorni- e la dottoressa chiuse la chiamata. 
Natsu guardò il telefono per poi rimetterlo nella tasca. 
-Che succede?- gli chiese il collega. 
-Hanno trovato un cuore per Lucy- 

Le porte automatiche si aprirono appena Lucy si avvicinò all’entrata del negozio, le vide ritirarsi e subito l’aria fresca dei frigoriferi le schiaffeggiò il viso facendole venire la pelle d’oca. 
“Avanti Lucy, una cosa indolore dai” si disse prendendo la lista della spesa cominciando ad inoltrarsi nel labirinto di scaffali.
-Mm… vediamo- si diresse verso la piramide di barattoli di miele, la guardò per qualche attimo affascinata: le sembrava un gigantesco alveare d'oro. 
Guardò la lista per vedere se in essa vi era scritta la parola "Miele" e trovandola prese un barattolo a caso riprendendo a girovagare per il negozio canticchiando. 
La piramide vacillò prima di lasciarsi cadere tutta su un lato rovesciandosi sul pavimento: un fiume di miele inondò le mattonelle grigie rivestendole di giallo, qualcuno cadde scivolando e il destino volle che un povero malcapitato passante per caso in quel corridoio fosse incolpato del disastroso incidente. 
Lucy intanto continuava ad avanzare tranquilla, ignara del disastro che aveva causato e soprattutto ignara di quelli che avrebbe fatto da quel momento in poi. 
Si inoltrò in un altro corridoio e poi in un altro ancora, osservando più volte prima la lista e poi le mensole alla ricerca di ciò che era segnato sulla lista, riempì il carrello di diverse cibarie oltre che di qualche gioco per il piccolo Happy e diede un ultima lettura alla lista per esser sicura di aver preso tutto. 
-Non riesco a trovarti i panettoni- una signora passò con il proprio carrello mentre parlava al telefono, Lucy disgraziatamente la sentì. Perché disgraziatamente? Perché sentendosi in dovere di aiutare quell'anziana signora cominciò a guardarsi attorno furtiva sicura di averli visti da qualche parte, appena trovò i panettoni ne prese una confezione e dopo aver urlato un –Signora! Panettone!- la lanciò in direzione della povera malcapitata, la quale si girò e non facendo in tempo a schivarla la prese in pieno viso lasciandosi scappare un urlo spaventato, mentre il dolce cadde nel carrello. 
-Non mi ringrazi!- si apprestò a dire Lucy prima di dirigersi verso il reparto degli abiti, non essendosi accorta di aver colpito la poveretta. 

Il veicolo si fermò dopo una ventina di minuti, Gray aprì il garage con il telecomando dopo di che ripartì per poter parcheggiare. 
La squadra scese ridacchiando sul rinvangare un’ultima volta la scenata della vecchietta mentre si apprestava a salire per poter mettere qualcosa sotto i denti e farsi possibilmente un bel riposino. 
-Non scendi?- Gray si stiracchiò sul sedile incrociando le braccia dietro la nuca.
-Tra un po'- rispose Natsu portando indietro il capo chiudendo nel frattempo gli occhi. 
L'amico di infanzia sospirò: conosceva a grandi linee il perché di quell'esitazione nel suo compagno, ormai era già nota quasi a tutti la tensione che c'era tra loro due, soprattutto Gray che lo aveva visto uscire battendo la porta dalla camera di Lucy. 
-Cos'è successo?- chiese infine poggiando il gomito sul finestrino aperto puntando lo sguardo oltre il parabrezza. 
Inizialmente l'altro non rispose, dovette aspettare qualche minuto prima che si decidesse a spiccicar parola. 
-Non si fida più di me- sospirò massaggiandosi le tempie chiudendo gli occhi, subito l'immagine di Lucy che piangeva sotto di lui lo riscosse fortemente. 
-Perché?- 
-L'ho ferita- 
-Hai cercato di avvelenarla con la colazione?- scherzò ricevendo un leggero sorriso dall'amico –Senti, qualsiasi cosa sia successo cerca di parlarne con lei- disse tornando serio dopo lunghi istanti di silenzio –Cerca di capire dove hai sbagliato e rimedia, può anche darsi che il problema non sei tu e invece qualcosa che ha a che fare con il suo passato- 
Natsu guardò negli occhi il collega: quel pensiero non gli aveva minimamente sfiorato la mente. Ma se la cosa non riguardava lui ma quello che era successo a Lucy in passato, cosa avrebbe dovuto fare? 
-Grazie- soffiò masticando la parola sentendosi in debito, e senza nemmeno aspettare una qualche reazione a quell'improvviso e insolito ringraziamento, aprì la portiera e scese salendo a due a due i gradini della scala: doveva parlare con Lucy il prima possibile. 
Gray lo guardò ridendo, per poi uscire anche lui e chiudere il veicolo, dopo di che salì tranquillamente le scale per poter andare a salutare la moglie e il loro amato figlio. 

-Dov'è Lucy?- Natsu si guardò attorno aprendo una porta dietro l'altra dei dormitori, senza risultato; guardò in sala, in cucina anche in cortile, ma niente, di Lucy non ve n'era la benché minima traccia. 
-Ha lasciato un biglietto in cucina in cui diceva che andava a fare la spesa- rispose Juvia, rincasata prima di loro, dopo aver baciato il marito riprendendo a cullare Happy. 
-Cosa? È uscita?- 
-Sì, ormai dovrebbe essere sulla strada del ritorno- rispose la donna con un leggero filo di preoccupazione nella sua voce. 
-È andata da sola... senza dire niente! Dannazione, che testa calda!- 
-Ma senti da che pulpito- Gray incrociò le braccia sarcastico. 
Il ragazzo lo fulminò con lo sguardo, talmente teso da non riuscir nemmeno a stare fermo: non riusciva a capire il perché di quell'uscita così improvvisa e soprattutto solitaria, dopotutto Lucy era quella più consapevole del pericolo che avrebbe potuto ricorrere se fosse uscita da sola. Aveva il terrore di solo sentire la voce di quel dannato, figuriamoci se lo avesse incontrato! 
Si sentì formicolare e surriscaldare le mani consapevole che se quel tipo avesse osato mettere le mani su di lei ancora una volta, non avrebbe potuto fare niente per impedirlo non essendo al suo fianco. 
-Abbiate più fiducia, è solamente andata a fare la spesa- Juvia cercò di tranquillizzarli nonostante anche lei fosse preoccupata, baciò la fronte di Happy che con un sonno abbastanza agitato cominciava a scalpitare un po', segno che fosse prossimo al pianto. 
Natsu guardò il piccolo, Juvia sorridendo glielo fece prendere in braccio e dopo avergli pizzicato teneramente la guancia, il ragazzo gli parlò -Tranquillo, la zia tornerà a casa presto- 

Strinse i denti in preda alla fatica, le mani le dolevano e le gambe quasi non riuscivano più a sostenerla: quelle due dannate e grossissime borse della spesa pesavano quintali se non di più. 
Si fermò per qualche attimo sul marciapiede, posò le borse e si massaggiò le mani rosse guardando le macchine passarle accanto, si prese la libertà di assaporare per l'ennesima volta in quell'uscita l'aria di città: era da davvero tanto tempo che non metteva più piede fuori di casa e la cosa la percepiva fin troppo bene. 
Quando si fu nuovamente ristabilita, il dolore e la stanchezza affievolita, riprese per i manici le due grandi borse riprendendo a camminare sul marciapiede, sorridendo. Quanto era fiera di lei. 
Quasi Lucy non scoppiò a ridere in mezzo alla strada: ora che tranquillamente se ne stava a passeggiare tra le vie trovava buffa tutta quella paura che l'aveva logorata da dentro fino a qualche ora prima. 
Sicuramente gli altri sarebbero rimasti sorpresi da un iniziativa così improvvisa, soprattutto dopo tutte quelle volte che lei stessa aveva rifiutato di uscire più volte con Juvia e il piccolo Happy, oppure per una semplice passeggiata a prendere un gelato o andare al parco con Natsu o una normale uscita in compagnia, niente, fino al giorno prima aveva categoricamente rifiutato ogni sorta di invito fuori dalla caserma. 
Si fermò ancora una volta appoggiando una borsa per potersi asciugare la fronte madida di sudore: doveva aspettarselo, non era più abituata a fare sforzi di quel genere... si era proprio rammollita in quel periodo. 
Si guardò attorno prima di prendere nuovamente in mano il suo carico e dirigersi verso le strisce pedonali, si fermò ancora una volta per colpa del semaforo rosso cominciando a guardare i veicoli sfrecciare sotto il verde mentre la gente si apprestava ad accalcarsi ai margini del marciapiedi. 
-Lucy- 
Il cuore le si fermò per un lunghissimo e doloroso momento, non osò muoversi, né fiatare, poté solo riconoscere la voce di chi l’aveva chiamata. Ne ebbe terrore. 
-Ti avevo avvertita che mi sarei vendicato per quella volta- le sussurrò all’orecchio in modo che nonostante il chiasso generato dalla gente che attendevano di attraversare la strada, lei lo avrebbe comunque sentito. 
Lucy rimase in silenzio con l’aria che non riusciva ad entrarle in petto, cominciò a sudare sentendosi accaldata mentre il cuore prese a correrle all’impazzata mano a mano sempre più veloce, corsa alimentata da quella paura che più passava il tempo e più diveniva devastante. 
-Mi hai tradito- le disse lui sfiorandole un fianco con la mano mentre con il mento si appoggiò alla spalla della ragazza con una naturalezza senza pari: chiunque li avrebbe scambiati per una coppia. 
Lucy prese un respiro profondo udendo quelle parole, e sentendo quella viscida mano afferrarle il fianco con forza. No, era lui quello che l’aveva tradita anni prima per molteplici volte. 
“Natsu” strinse gli occhi chiamandolo mentalmente, come se in quel modo lui sarebbe comparso in suo aiuto cacciando via il suo incubo peggiore per poterla salvare. 
Ma Lucy era uscita di casa con la consapevolezza che Sting avrebbe potuto seguirla. 
“Io non ho paura di te” 
-Io non ho mai tradito nessuno- gli rispose infine stringendo i manici delle borse in uno spasmo riaprendo in seguito gli occhi –Io non sono mai stata tua e non lo sarò mai- 
Gemette sentendolo afferrarle entrambi i fianchi, stavolta facendole davvero male: quel gesto le avrebbe sicuramente lasciato due grandi e violacei lividi. 
-Hai ragione, sei solo una puttana- sibilò iracondo –Soprattutto da quando ti fai quel bastardo dai capelli rosa- 
-Qui il bastardo sei tu!- gli rispose quasi urlando mollando le borse per potergli dare uno schiaffo attirando l'attenzione di coloro che erano nelle vicinanze, ma entrambi non ci fecero caso –Per te sarò pure una puttana, ma lui non c’entra niente con tutto questo- sibilò iraconda. 
La questione riguardava solo lei e Sting, Natsu non faceva parte di quella vita che Lucy aveva affrontato prima di incontrarlo. E Sting ormai rimaneva solo un passato lontano e oscuro che avrebbe dovuto dimenticare, ma che mai vi avrebbe rinunciato: dopotutto era grazie a tutto quello che aveva passato che era riuscita a trovare la forza di andare avanti e superare gli ostacoli che le erano apparsi davanti. 
Lucy aveva accettato di vivere e lo avrebbe fatto anche combattendo il suo passato. 
Puntò lo sguardo nelle iridi cristalline del ragazzo cercando di trattenere le lacrime: l’aveva offesa, però non era la prima volta che accadeva ormai ci era abituata, ma lui aveva osato parlar male di Natsu. Ma la cosa che più la spaventava era che si era permessa di dargli uno schiaffo in pieno viso, cosa che mai aveva fatto fin da quando conosceva Sting: sapeva che anche una minima occhiata o mossa strana, oppure con una parola detta male, Sting avrebbe perso la calma, figuriamoci con un affronto simile completo anche di schiaffo! 
Tremò scorgendo in quelle iridi un’ira oscura e subito ne ebbe ancor più paura, ma non sarebbe più fuggita, lo avrebbe affrontato per porre la parola fine a quella storia. 
Lo vide irrigidirsi come a volersi trattenere dal fare qualcosa ma durò un breve istante, il tempo di rivolgere lo sguardo alla strada, un lieve e sinistro sorriso gli sorse spontaneo in viso facendola tremare.
Lucy non fece in tempo a voltarsi sentendo una strana angoscia insinuarsi in lei. Accadde in attimo, la pancia le fece terribilmente male, l’aria le sferzò il viso, l’asfalto non sorreggeva più i suoi piedi, vide il viso del ragazzo allontanarsi velocemente e il suono di un clacson risvegliarla da quel momento che l'aveva resa sorda al mondo. 
“Mi dispiace, Natsu” singhiozzò prima che tutto divenisse nero e il dolore la sovrastasse per l'ultima volta.

**❤**
Angolo dell'autrice
Non so proprio come scusarmi... più di due mesi dall'ultimo aggiornamento... davvero, mi spiace tantissimo.
Purtroppo i miei mi avevano messo in castigo per un mese ritirandomi il pc e per quel mese non ho potuto fare nulla, tranne che portarmi avanti con un Contest (su carta però). Dopo di che la scuola si è fatta sentire più che mai, non ho avuto quasi mai tempo per scrivere i.i solo da poco, scrivendo un po' tutti i giorni ci sono riuscita.
Ma da come ho finito il cap (che è stato un vero parto, devo ammetterlo) penso non mi perdonerete più ahah
Eh la nostra Lucy ha voluto crescere e combattere contro le sue paure, purtroppo però ha scelto proprio il 'luogo' meno adatto e sicuramente il 'modo' (ha voluto lei andare da sola... o io? xD) meno opportuno.
Beh, io vi lascio, non ho molto tempo e Matreh mi sta facendo tribulare per andare a dormire.
Perciò passo subito ai ringraziamenti: grazie di cuore a gaia21 che mi ha aiutata a sistemare una scena comica (non so proprio come avrei potuto farcela senza di te ahaha ero proprio a corto di idee xD) e il Mio Gabibbo per aver dato un'occhiata vigile e veloce veloce al mio cap, se non fosse stato per lei non avreste mai avuto questo capitolo scritto bene xD (grazie infinitamenteeeeee i.i)
Ringrazio tantissimo i lettori che ho notato solo oggi mi hanno fatto raggiungere le 2000 visualizzazioni T^T sono così commossa i.i
Ringrazio anche coloro che mettono tra i preferiti, ricordate e seguite questa long!
Infine un grazie gigantesco a quelli che sono passati a lasciare qualche recensione nel cap precedente e negli altri (prometto che appena ne avrò il tempo risponderò a tutte!!!)
Tanto che ci sono comunico che la raccolta non si sa quando verrà aggiornata, purtroppo questo è il periodo per me e il Mio Gabibbo in cui la scuola si fa più pesante, perciò abbiamo concordato che quando saremo con meno fiato sul collo torneremo a finirla (tranquilla daimler non dovrebbe mancare molto alla fine della stesura delle ultime os! c: ah e anche lì appena avremo il tempo risponderemo alle recensioni xD)
Un bacione enorme a tutti

Mary la pessima e imperdonabile ritardataria
P.s. dimentico di dirvi che il prossimo aggiornamento sarà il penultimo di questa long! Ormai siamo davvero agli sgoccioli! La mia prima long finita a livello di trama ** waaaa sono contentissima! Ho già cominciato gli ultimi due cap, spero di non metterci molto! 
   
 
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