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Autore: namedemme    07/03/2016    5 recensioni
[Yandere Simulator]
Ayano Aishi all'apparenza è una normale studentessa diciassettenne, carina e gentile con tutti, che frequenta l'Akademi High School di Sisuta Town, anonima cittadina giapponese.
In realtà è una Yandere, una persona capace di fare qualsiasi cosa, anche la peggiore, per l'oggetto del suo "amore".
Il primo giorno del suo quarto anno di liceo incontra casualmente Taro Yamada, uno studente più grande della sua scuola di cui s'innamora perdutamente e che diventa il suo "Senpai".
Taro però attira anche le attenzioni di altre fanciulle dell'istituto, e Ayano questo non può accettarlo...
Genere: Introspettivo, Suspence, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
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The beginning

«Tesoro, noi andiamo, ci faremo sentire!»
«Mpf, sì, okay... ciao mamma. Ciao papà».
La ragazza guardò svogliatamente i genitori sulla soglia di casa, in procinto di partire per l'America. Dovevano rimanerci per dieci settimane, eppure avevano solo un modesto trolley ciascuno. 
«Mi raccomando, comportati bene, non fare entrare nessuno e...»
«Non parlare con gli sconosciuti. Lo so», sbuffò la ragazza, alzando gli occhi al cielo.
Tetsuya Aishi aveva uno sguardo sofferente. In realtà era sempre stato così, almeno da quanto riusciva a ricordare, ma non aveva mai fatto domande. 
In quel momento, però, aveva davvero l'aria di un animale imprigionato, desideroso solamente di fuggire. 
«Ciao ciao! Vieni amooore, hihihi», sua moglie Ryoba uscì e lui la seguì. 
Sua madre era sempre stata... strana. Trattava suo padre come se fosse una sua proprietà esclusiva e spesso, specialmente quando lei era bambina, aveva avuto attacchi di gelosia nei suoi confronti, nonostante la considerasse il simbolo del loro amore.
Ayano si era accorta ormai da tempo che sua madre era diversa dalle altre madri e, in generale, dalle altre donne della città, e nel profondo le sembrava di essere vagamente come lei. Non riusciva a capire in che senso, ma ne era piuttosto certa.

Pensò a cosa avrebbe potuto fare in quelle dieci settimane di solitudine. 
I suoi parenti vivevano in un'altra città e non aveva amici. Era sempre stata additata come "quella strana" o "la figlia della svitata". 
In ogni caso avrebbe dovuto andare a scuola, quello lo sapeva. 
Non amava andare in quel posto tutto rose, fiori e perbenismo, ma doveva. L'indomani sarebbe stato il primo giorno del nuovo anno scolastico e sapeva già come sarebbe stato: lei seduta al suo banco in solitudine, prendendo appunti (per quanto le potesse interessare) e osservando le ragazze della scuola pensando che più oche di così non potevano essere.
Entrò nella sua stanza. 
Sul letto c'era la sua uniforme scolastica, pulita e stirata per il gran giorno; nelle vicinanze un armadio, una televisione con una console per videogiochi (sotto cui riponeva manga erotici che aveva trovato per puro caso l'anno precedente nel giardino della scuola) e il suo computer.
Annoiata, si sedette davanti a quest'ultimo e si connetté a Facebook. Andò nella pagina della scuola ma non trovò nulla che destasse il suo interesse: c'erano perlopiù post di Midori Gurin, una ragazza dalla lunga chioma verde di cui faticava capire l'utilità della sua esistenza, che faceva domande stupide. Inutile dire che il gestore della pagina rispondeva quasi sempre "guarda le FAQ prima di fare una domanda!". Tornò sulla home e fece scorrere i post. Anche qui, nulla di interessante: selfie di Saki Miyu e Kokona Haruka che andavano a fare shopping insieme, le sorelle Basu che indossavano lo stesso outfit, Budo Masuta, maestro di arti marziali, che mostrava il suo nuovo kimono; tutti ragazzi della sua scuola di cui non le importava niente di niente.

Ayano non provava emozioni, era fredda e apatica. Aveva grandi capacità recitative e di conseguenza riusciva molte volte a passare per una ragazza "normale". La sua vita era vuota.
Suo padre le voleva bene, anche se era preoccupato per lei, temeva diventasse come sua madre; lo sapeva perché aveva origliato una conversazione tra i genitori poco tempo prima. 
Non permetterò che diventa come te, Ryoba. 
Quella frase le rimbombava nella testa da allora. 
A volte cercava su internet informazioni, video e quant'altro su omicidi, metodi di tortura, e altre cose di cui normalmente una ragazza di diciassette anni non s'interessa. 
Vedere quelle cose le provocava brividi di eccitazione, la facevano sentire viva. 
Trucco, bei vestiti e quant'altro non la toccavano minimamente; il suo tempo libero lo passava perlopiù giocando ai videogiochi, leggendo manga e guardando anime. 
E fu esattamente ciò che fece le ore successive. 
Giunta la sera, cenò e preparò di malavoglia l'occorrente per il giorno successivo. 
Una volta coricata a letto iniziò a pensare, come faceva sempre prima di addormentarsi.
Si chiese perché i suoi genitori non le avessero voluto dire il motivo della loro improvvisa partenza, come doveva essere provare emozioni e ripassò mentalmente il "copione" che aveva messo a punto per celare la sua vera personalità e sembrare una ragazza qualsiasi.
I suoi occhi grigi fissarono il soffitto un'ultima volta, spenti, prima di chiudersi a causa della stanchezza.

Author's corner

Ditemi che c'è qualcuno che conosce Yandere Simulator perché io lo amo e non vedo l'ora che venga messo in commercio. 
Comunque, questo capitoletto è una sorta di introduzione ad Ayano (conosciuta anche come Yandere-Chan) e alla sua personalità. 
Non sono un'otaku, perciò del mondo di anime e manga so ben poco e potrebbe capitare che mi sbagli su qualcosa, quindi segnalatemelo con un commento se succede. 
Come sempre, mi farebbe piacere sapere cosa ne pensate. 
Au revoir

-M

   
 
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