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Autore: aoimotion    08/03/2016    13 recensioni
1 - Più la guardava, più Nick si stupiva di quanto Judy Hopps fosse piccola.
5 - Nick tirò indietro le orecchie, leggermente offeso. «Le tue insinuazioni mi feriscono, Judy. Quale agente di polizia darebbe la colpa agli altri per la propria malasorte?»
11 - Nel buio, una voce a lei terribilmente nota sussurrò parole divertite ad un soffio dal suo orecchio. Judy si voltò di scatto e tentò di acciuffare le tenebre, ma ottenne solo di sbilanciarsi e finire col muso per terra.
«Nick!» gridò, al colmo della misura. «Vuoi darci un taglio, sì o no?»

13 - «Tu mi farai morire» le disse, sorridendo appena. «Sei una minaccia per la mia sanità mentale, Carotina.»
16 - Ma intanto le sue zampe erano già corse al telefono con l’urgenza di chi, annegando nell’oscurità, cerca disperatamente l’interruttore della luce.
20 - «È proprio questo il punto» le disse. «Che tu non capisci. Fino all’ultimo secondo, fino all’ultimo istante, tu non capisci.»
[Post-film] [I'm nothing but furry trash]
Genere: Fluff, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Judy Hopps, Nick Wilde
Note: Raccolta | Avvertimenti: Furry
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~Coniglio~
10 - Bisogno


 

 

 
 


Judy Hopps proruppe in una tosse estremamente dolorosa, che fu come una pugnalata al suo già compromesso diaframma.
«Sei stata grande, Hopps.»
Judy provò a sorridere, ma non le riuscì molto bene. «La ringrazio, capitan Bogo. È stata… ordinaria amministrazione.»
«Oh, non direi. Fermare un gorilla inferocito non la definirei esattamente come “ordinaria amministrazione”.»
«Non è stato solo merito mio» sospirò Judy, tra uno spasmo e l’altro. «L’agente Wilde si è dimostrato pronto… come e più di me.»
«Ho già ringraziato il tuo partner per l’ottimo lavoro, Hopps. Ma ammetterai che la tua presa di iniziativa è stata fondamentale per acciuffare il malvivente.»
Judy rilassò il busto e si lasciò scivolare contro il muro del vicolo in cui aveva catturato Monk Heim, il pericoloso ricercato evaso dal carcere di Zootropolis due settimane prima.
«Certo… signore.»
Era stanca, davvero tanto stanca.
«Sta arrivando l’ambulanza, Hopps. Ora rilassati, tra pochi minuti sarai in ospedale.»
Judy fece un cenno d’assenso e chiuse gli occhi, cercando di respirare molto lentamente e senza sforzare troppo il diaframma. Rimase in quello stato per un tempo che le parve lunghissimo, finché…
«Ehi.»
La coniglietta sollevò appena le palpebre e scorse un bagliore verde che le era estremamente familiare. Gli angoli della sua bocca si piegarono lentamente all’insù. «Ehi» sussurrò alla volpe che si era chinata alla sua altezza – una cortesia che Judy non mancava di trovare assolutamente adorabile. «Agente Wilde… congratulazioni.»
«Oh, no.» Nick scosse il capo e le regalò un sorriso dolce come il pan di zenzero. «Sei tu la vera eroina, qui.»
«50 e 50» propose lei. La volpe rise e le sfiorò la guancia, scendendo poi lentamente sul collo martoriato e dolorante. Fu un gesto così improvviso, eppure così delicato, che Judy non ebbe neppure il tempo di pensare a una reazione opportuna.
«Sei messa male.» La voce di Nick, solitamente calma e sicura di sé, aveva improvvisamente assunto un tono basso e sommesso. Anche la cura con cui le stava accarezzando il pelo aveva un qualcosa di diverso dal solito che la fece rabbrividire, e non in senso negativo.
«Sei preoccupato per me?» chiese Judy, ghignando appena. «Questo non è da te, Nicholas Wilde. Dov’è finito il tuo proverbiale cinismo?»
Judy voleva risultare divertente ma, contrariamente alle sue aspettative, la volpe non rise. Nick scosse stancamente il capo e ricambiò la sua frecciatina con un’occhiata così seria da farle male al cuore.
«Mi chiedi se sono preoccupato per te?» Nick allontanò la zampa da lei con un sospiro. «No, non sono preoccupato. Sono mortalmente preoccupato, razza di idiota.»
Judy guardò in quegli occhi verdi come due smeraldi e vi scorse qualcosa di molto simile alla paura. «Oh, Nick…»
«“Oh, Nick” un corno, Judy!»
Un istante dopo, Nick l’aveva stretta a sé con tutte le sue forze. «Potevi morire, dannazione. Morire! Perché non mi hai aspettato? Perché devi sempre fare di testa tua? Non sono diventato il tuo partner per andare in giro a raccattare i resti del tuo cadavere!»
Mi ha chiamato “Judy”, fu il primo pensiero che venne a galla dalla confusione in cui versava la sua testa. E questo la diceva lunga su quanto il suo partner fosse preoccupato per lei.
«Stai…» Judy deglutì a fatica, lottando contro il dolore al costato che la stava uccidendo. «Stai tremando.»
Nick ignorò la sua affermazione. «Hai una vaga di come sarebbe andata a finire se io non avessi avuto con me la pistola spara-anestetici? A quest’ora non esisterebbe più nessuna Judy Hopps, solo carne da macello!»
La volpe stava tremando sempre di più, si accorse Judy. Ricorrendo a tutte le sue forze, la coniglietta sollevò le zampe e circondò Nick in un debole e goffo abbraccio.
Tra le sue braccia, lo sentì trasalire.
«Perdonami» gli sussurrò all’orecchio. «Sono… stata un’idiota.»
«Qui non si tratta solo di te» continuò Nick, stringendola ancora più forte – era a tanto così dal farle male, ma lei non glielo avrebbe mai detto per nessuna ragione al mondo. «Cosa… cosa dovrei fare, secondo te? Come pensi che mi sentirei, eh, se la mia partner un bel giorno mi facesse ciao ciao con la zampina e comprasse un biglietto di sola andata per l’altro mondo?»
«Nick…»
Era debole, e stanca, e respirare le costava una fatica immensa. Eppure, nulla era tanto terribile quanto il dolore che le stava martoriando il petto.
Grossi lacrimoni si accumularono agli angoli dei suoi occhi, mentre gli accarezzava piano la schiena rigida e tremante. «Mi dispiace, Nick. Mi dispiace così tanto…»
«Sei un’egoista» continuò Nick, a voce più bassa e sommessa. «Smetti di pensare solo al bene di questa di questa città… pensa anche a te, una volta ogni tanto. Pensa a me, che senza di te… non c’è bisogno che te lo dica, vero?»
«Non so» tossì Judy, le guance rigate da un pianto silenzioso. «Sono… pur sempre una coniglietta ottusa, no?»
Nicholas Wilde rise – ed era un mistero come una semplice risata potesse trasmettere così tanto amore da farle esplodere il cuore nel petto.
«Ho bisogno di te, Carotina. Oggi, domani e per tutti i giorni a seguire fino alla fine dei tempi. Perciò, per favore, guardati bene dal morire la prossima volta, perché quando rischi la vita tu… beh, la rischio anche io.»
Judy Hopps si aggrappò a lui con ogni brandello di energia rimastole e affondò il viso nella sua camicia, mentre scivolava lentamente in un cupo oblio privo di sogni.
«Attento a quello che dici, agente Wilde… potresti quasi farmi innamorare di te.»










__________________
Angolino dell'autrice:
Sì, lo so che vi aspettavate tutti il sequel del capitolo precedente, ma... nessuno mi obbliga a rispettare un ordine cronologico, no? Perciò beccatevi questa one-shot simildeprimente mentre io macino e rimacino e scrivo a più non posso.
PS: oggi sono andata a vedere Zootropolis al cinema per la terza volta e... ci credete che andrei già a rivedermelo domani?


 
   
 
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