Fanfic su artisti musicali > Michael Jackson
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Autore: DianaSpensierata    09/03/2016    2 recensioni
"Mi mancava non sapere che cosa dire, mi mancava essere spiazzata dal suo irresistibile modo di fare, mi mancava il suo sguardo che sapeva e il suo sorriso che non necessitava parole, mi mancava avere qualcuno con cui poter parlare a quel modo. Mi mancava lui, in tutto il suo complicato e affascinante essere, a volte così forte che non riuscivo nemmeno a darmi della stupida."
Genere: Commedia, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jackson Family, Martin Bashir, Michael Jackson, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Capitolo 3. Have you seen my childhood


 
– Sai, ai bambini piace molto qui, e anche a me piace, c’è davvero una bella atmosfera, però non sono mai tranquillo a lasciarli giocare da soli…– mentre parlava, mi fece cenno di seguirlo e ci accomodammo ai piedi di un albero, o meglio, lui si mise comodo, io ero lì, accanto a lui, rigida come un bastone, tesissima.  – Mi piacerebbe che giocassero a casa, c’è tanto posto, ma gli piace sentirsi liberi e io per primo lo capisco e li porto qui… c’è da dire che da quando Paris ha conosciuto Ronan sarebbe impossibile tenerla lontana…–
Scoppiai a ridere. – L’ho notato, avresti dovuto vedere come mi ha trascinato lui fuori di casa stamattina…–
Anche lui rise. – Posso immaginare… quanti anni ha? –
– Cinque compiuti a settembre. E Paris? –
– Quasi cinque… sono contento che abbia trovato un nuovo amico, è bello vederli felici…–
– Sono d’accordo…– mi morsi la lingua, tormentata, eppure dovevo chiederglielo, lo avevo promesso a Ronan. – Prima era così emozionato all’idea di vederla che gli ho detto che avremmo potuto pranzare tutti insieme più tardi… però mi mancavano ancora un po’ di informazioni – ammisi divertita – quindi se per voi è un problema mangiare fuori, lo capisco…–
Mi mise una mano sulla spalla sorridendo dispiaciuto, evidentemente avevo indovinato. – Sarebbe bellissimo, Claire, però in effetti è un po’ rischioso per me farmi vedere in pubblico… infatti tra poco andremo…– disse pensieroso guardando le famiglie che iniziavano ad affollare il parco. Sbuffò. – A volte mi sento terribilmente in colpa a togliere questo genere di cose ai miei figli, vivo per non fargli mancare nulla ma è la mia vita per prima a limitarli… e io ci soffro molto perché per primo so cosa significhi non poter avere un’infanzia normale…–
Annuii, lo capivo come mamma, non solo come fan. C’è anche da dire che nonostante conoscessi già la sua storia, mi stupiva un po’ che parlasse così a ruota libera con me di cose simili… mi stupiva ma in senso positivo, mi piacevano le persone aperte e spontanee, anche a me piaceva parlare a quel modo con chiunque, con lui non poteva che farmi ancora più piacere, era così speciale… – Credo di capire, sai? Non la situazione in sé ma quel senso di colpa… anch’io a volte mi pento di non aver potuto dare a Ronan una casa migliore, una vita più facile, un padre…– alzai le spalle. – Lo so che loro hanno bisogno d’amore prima di tutto e dio solo sa quanto sarei disposta a dargliene fino alla fine dei miei giorni, ma ci sono altre cose di cui temo potrebbe sentire la mancanza…– confessai anche che avevo lasciato il lavoro per stare con lui e vederlo crescere.
– Se sentivi che era la scelta giusta, e ora siete felici, credo che tu non abbia nulla da rimpiangere…– mi guardò attentamente come se mi stesse studiando, fin dall’inizio in realtà mi ero sentita un po’ sotto esame, non posso negare che quegli occhi quando ero una teenager mi avevano fatto impazzire ma sembrava ci fosse dell’altro sotto… – Posso farti una domanda? Spero non ti offenderai…– immaginai che mi avrebbe chiesto del padre di Ronan, comunque acconsentii, non avevo problemi a parlarne. – Quanti anni hai? –
Mi prese in contropiede. – Ne ho ventiquattro…–
Le sue sopracciglia che quasi sfioravano l’attaccatura dei capelli furono l’unica risposta alla mia “confessione” perché fummo interrotti da una delle sue guardie del corpo. – Michael, mi dispiace, ma inizia ad arrivare gente, credo che dovremmo andarcene…–
– Ancora cinque minuti! – protestò, imitando il tono di un bambino. Lo osservai divertita.
L’altro uomo sorrise. – Mi dispiace –.
Allora Michael si alzò con un sospiro aiutandomi a fare altrettanto, mentre il terzo uomo tornava con i suoi figli e Ronan. Quest’ultimo mi corse incontro, lo accolsi a braccia aperte e me lo allacciai al collo, baciandolo.
– Bambini, salutate Claire – disse loro Michael.
Mi chinai con Ronan ancora abbracciato e diedi un piccolo bacio a Paris. – Ciao Claire – mi sorrise lei, con aria fin troppo sveglia…
– E loro sono Prince…– diedi un bacio anche al bambino, che mi guardava piuttosto intimorito, e che doveva essere di poco più grande della sorella – e il piccolo Blanket…– guardai quel minuscolo scricciolo che ancora non si reggeva sui propri piedi e lo baciai piano, quasi temessi di romperlo. Era una creatura stupenda.
– Ciao piccolo – gli sussurrai, perdendomi nei suoi occhioni che non avevano nulla a che invidiare a quelli del padre. Davvero una creatura stupenda…
– Ora temo che dovremmo andare…– fece Michael con tono stanco, deluso. Lo capivo, erano rimasti appena una mezz’oretta.
– Non mangiamo insieme? – domandò Ronan con lo stesso suo tono.
Gli accarezzai la schiena. – Oggi no, tesoro, Michael ha delle cose da fare…– mio figlio mise su il broncio, deluso. Anch’io tutto sommato ero dispiaciuta, nonostante in quella situazione avrei fatto fatica a mandare giù anche solo mezzo boccone di qualsiasi cosa, pensai che sarebbe stato comunque piacevole, certamente una di quelle cose che non capitano tutti i giorni…
Michael mi si avvicinò e accarezzò mio figlio con dolcezza. Lo osservai attentamente, mentre per la prima volta mi tornavano alla memoria le immagini dei notiziari di quegli ultimi anni, tutte quelle vicende legali, quelle accuse… ma non provai nessuna tensione nel vederlo così vicino a mio figlio, certamente mi imposi di fare un po’ di attenzione, tuttavia mi fidavo del mio istinto tanto quanto di quello di Ronan. E quando lo vidi sorridere a Michael, qualcosa mi disse che andava tutto bene. – Mi dispiace, piccolo… però domani tu e Paris potrete giocare ancora qui…– mi scoccò uno sguardo complice, che ricambiai con un sorriso incoraggiante. Di certo impreparata, tuttavia, a quello che disse dopo… – E se poi tua mamma è d’accordo, potrete anche venire a trovarci…–
Gli occhi di Paris si illuminarono, mentre sentii il corpo di mio figlio tendersi per l’emozione. – Mamma, possiamo? –
Okay, forse avevo sopravvalutato quella situazione, pensando che sarebbe stato piacevole… in quel momento somigliava di più all’annuncio di un’esecuzione. Come diavolo potevo gestire un evento del genere?! Un invito a casa di Michael Jackson… dannazione, finchè l’incontro avveniva in uno spazio “neutrale” riuscivo anche più o meno forse quasi a sentirmi a mio agio… ma lì, in mezzo a tutto quel… tutto, quanti disastri avrei combinato guidata da un imbarazzo neanche lontanamente paragonabile a quella volta che quando ero incinta di Ronan me l’ero fatta addosso dal ginecologo?… no, sarebbe stato terribile.
Però… però l’avevo promesso a mio figlio. E l’avrei reso felice…   – Credo che se va bene per Michael, non c’è nessun problema…–
Strizzai gli occhi con una smorfia nel sentire le urla di gioia di quei due angioletti, delle cui espressioni innocenti però non mi fidavo molto… già Paris aveva l’aria fin troppo furba, Ronan in genere era un bambino tranquillo ma avevo potuto osservare un paio di volte di cos’era capace con il giusto stimolo … sarebbe stato interessante, non trovavo aggettivi migliori per definirlo.
Michael prese in braccio Blanket, l’altro bambino per mano e invitò gentilmente Paris a camminargli davanti. Ci lanciò un ultimo sguardo, e prima di voltarsi, mi sorrise e sillabò: – Grazie…–
Ricambiai il sorriso un po’ impacciata e scossi la testa, come a dirgli che non c’era nulla per cui ringraziarmi. Guardai quel quadretto bizzarro allontanarsi, mentre nel petto il cuore mi faceva strani scherzi…
Sarebbe stato davvero interessante.



  Angolo autrice
Sono tornata!
Capitolo numero 3 pronto. E anche i prossimi, con calma, prometto che saranno più lunghi e spero anche piacevoli, divertenti, emozionanti! Sono sempre pronta per i vostri commenti (un po' meno per le critiche... XD), mi auguro che questa storia possa coinvolgervi e chissà, anche ispirarvi.
Alla prossima, un abbraccio a chiunque stia leggendo queste parole,
DS



 
   
 
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