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Autore: the_phoenix34    09/03/2016    0 recensioni
Il nostro caro Ben è partito con l'intento di ucciderla ma poi se ne invaghisce. il problema sta nel giovane Alex, anche lui stregato dalla bellezza di Megan. lei è molto misteriosa nei suoi confronti perchè porta una maledizione alle spalle.
Genere: Horror | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La mattina, io odio la mattina : a tutti piace guardare il sole splendente e i colori vivaci, stranamente se io mi affaccio vedo soltanto una prigione, un misto di colori opachi e soffocanti. Il mio nome è Alex, o così dicono mia madre, mio padre e le mie mutande. Sono un alunno liceale, frequento la quarta dello scientifico. Detesto la vita sociale all’interno di quell’edificio, ma se devo alzarmi la mattina per entrare in quella prigione, lo faccio per lei. Ho notato da qualche tempo , fra le tante persone di fasce di età diverse, fra la fretta e l’indecisione, una bellissima ragazza, angelica, dai capelli biondi, occhi azzurri e profondi. Cammina sempre con la sua cartella a tracolla scura di jeans che trabocca di fogli e libri, indossa abitualmente all-stars nere, jeans scuri e camicetta bianca. È perfetta in tutto e per tutto. Così come tutte le mattine mi alzo e dopo colazione esco, cammino per il viale da solo con le cuffie,io e il mio mondo fatto di parole che per quanto possano non avere un senso per gli altri ce l’hanno per me. Però sono consapevole che quel momento avrà una fine, e che dovrò strappare le cuffie dalle mie orecchie, ogni volta che succede mi sento come se qualcuno opprimesse la flebo che mi tiene in vita e che quel qualcuno chiamato “vita reale” amasse vedermi morire lentamente. Quindi ci siamo, davanti al portone della scuola sono costretto a strappare le cuffie dal lobo ,rassegnato. È brutto, ora però sento come se fosse stato un gesto di suicidio. Poco dopo sento un braccio attorno al mio collo che mi stringe e mi sballotta all’ingresso. -Al! Pronto per iniziare una nuova giornata? -non ti piacerebbe un no come risposta vero? Una risposta spontanea e secca, più sarcasticamente possibile mi scappa dalle labbra. -esatto, no! Lui è Jack, il mio migliore amico se si può definire amico. È stato solo un individuo ad avermi notato. E poi passa lei, con i suoi capelli e i suoi occhi, non stavo più ascoltando jack da un po’. Sento uno schiocco davanti ai miei occhi e la voce pessimista di jack interrompere i miei vaghi pensieri ed il mio matrimonio con lei. - amico?ci sei? Si piazza davanti a me incrociando il mio sguardo che stava mirando lei in incognito. Si avvicinò al mio orecchio e mi sussurrò con molta provocazione -quella ragazza non è alla tua portata: è secchiona e attira troppi principi a se. Però è single. Il mio cuore non l’ho sentito per tre secondi. Tre lunghi secondi. Ho un po’ più di chance, ma la voce pessimista di Jack non mi lascia sperare -da parte sua, non è minimamente interessata ad avere una relazione. I cuori negli occhi si frantumano, mi sento come se qualcuno avesse scritto sul death note il mio nome. La mia testa si fa statica. La ragazza non c’è più. Non mi resta che salire al 3°piano e seguire una noiosissima lezione di antologia . -così Renzo riesce a raggiungere Lucia … La prof parla di cose noiose , cose che già so e non mi resta che cadere in quel sonno incosciente di chi ha ricevuto quel colpo di fulmine da Zeus … o da Cupido … o … o non lo so. La vedo così vicina : i suoi capelli biondi che danzano nell’aria lasciando un profumo inebriante ed il suo sorriso così dolce, il vestito simile a quello della descrizione di Lucia e lei ride felice. Io sarei vestito tipo un tizio del 500. Vedo che lei si avvicina sempre più finché non prende il mio volto e inizia a chiamare il mio nome aumentando sempre di più il tono -JACK ! DI NUOVO A DORMIRE STAI Dovevo aspettarmelo, era troppo bello per essere vero. La prof continua a gridare ma non la ascolto, ci sono abituato ormai. (una breve ellissi di due ore) Inaspettatamente la campanella squilla, l’unico quarto d’ora della giornata scolastica che preferisco. Scendo in cortile mentre giocherello con una moneta : non ho alcuna intenzione di mangiare ma di sfidare la sorte. Testa se la giornata si aggiusterà o croce se andrà a peggiorare. Lancio la moneta che gira su se stessa in aria mostrando in alternanza le due facce. La moneta attera nel mio palmo, osservo meglio … TESTA! La infilo nella tasca dei jeans. Però si tratta solo di una moneta mica si avvererà. Sento delle voci di ragazze squittire ad un volume eccessivamente alto. Mi giro e dopo una schiera di oche passa lei. Ero deciso che la giornata dovesse prendere una svolta positiva. Mi avvicino di soppiatto e la ascolto cantare. La sua voce è molto soave, così bella e limpida. Ascoltando quelle note mi metto a sognare. Però dopo averle esaminate nella mia testa capisco di averla sentita da qualche parte, ma dove? La melodia continua, il ricordo sfiora la mia testa. MA SI CERTO! È la canzone di Termina di majora’s mask! È una cosa in comune quindi tanto vale provare. Mi affianco a lei ed appena lei resta sola -scusa raggio di sole, non ho potuto fare a meno di ascoltare le dolci melodie uscite dalla tua bocca. Che canzone è? Lei sussulta e mi fissa. Poi scoppia a ridere come per scaricare la tensione. -scusa scusa, pensavo fossi … no nulla, comunque la canzone è la clocktown 1st day di majora’s mask. L’ho sentita da poco ed è così orecchiabile. Piacere io sono Megan! E sorride a 32 denti porgendomi la mano. E io ovviamente le faccio il baciamano. -io sono Alex madame! C’è troppo silenzio fra noi due, ci vuole qualcosa per rompere il ghiaccio. -senti ti andrebbe di … No ma che mi salta in testa? È troppo scontato chiederle di uscire dopo la scuola, farei già capire che mi piace -certo! Ci vediamo oggi in biblioteca. Non mancare eh Si incammina rientrando nell’edificio e lasciandomi di sasso li. Ma quanto diavolo è bella? La campana suona, è ora di tornare in classe! (altra ellissi di 3 ore) Finalmente l’ultima ora! Mancano 5 minuti alla fine e poi avrò la mia vittoria. Il mio sguardo è fisso sul quadrante ma niente! Sembra che questi cinque minuti vogliano restare intrappolati nelle lancette. Picchietto il vetro dell’orologio ma non decide a muoversi. Leggo gli ultimi tre paragrafi poi alzo la testa dal libro. È passato SOLO UN MINUTO? No ! Volevo sbattere la testa sul banco. Guardo la moneta al lato del tavolo, la faccio girare e rigirare e alla fine la campanella mi sveglia dallo stato di trance. Infilo i libri alla come mi capita e di fretta raggiungo la porta. Qualcuno mi tira per un braccio. Mi giro lentamente e fingo di sorridere: -domani interrogato. Chiaro Alex? -chiaro prof. Mollata la presa di quella arpia riccia con gli occhiali rossi, affronto il corridoio affollato di ragazzi di tutte le età che cercano una valvola di sfogo a tutte le materie che hanno assorbito in 5 ore. La porta era così vicina, quasi mi stregava : l’aria fresca che invoglia ad uscire ed assaporarla, il panorama visibile, anche se solo composto da una strada grigia era comunque una tentazione a percorrerla correndo. Il mio palmo così vicino alla libertà! Qualcosa mi tira da dietro allontanandomi dalla porta. Avrei voluto gridare contro il mondo un sacco di parolacce, ma il mio carattere me lo impedisce e sono costretto a girarmi. Non so perché ma d’impulso afferro violentemente il braccio di chi mi sta dietro e lo sposto violentemente. -cosa vuoi da me? Jack sorride, affamato di gossip. Il suo sorriso perverso si fa strada: si allarga da punta a punta , neanche jeff the killer, inizia a splendere quel bianco inciso, i suoi occhi marroni brillano. Conoscendolo sta per sputarmi in faccia qualche violazione sulla mia privacy e di fatto. Attorciglia il suo braccio attorno al mio collo e inizia a camminare portandomi fuori. -allora! Stamattina … chi era quella? Perché mi sembra che la tua tattica abbia funzionato. Ovviamente ti ho insegnato tutto io. Finisce la frase dandomi un pugno nella spalla. Adesso avevo sia il nervo girato, sia la fretta che premeva. Tolgo il braccio di jack e con un mezzo sorrisetto gli rispondo, iniziando a correre come un gambero -magari la prossima volta okay? E mi giro. Mi alzo il cappuccio nero e inizio a correre verso la libreria. Nella strada penso a tutto. Sarà l’inizio di qualcosa? Magari del mio matrimonio. E se non mi volesse? Alla libreria non devo fallire! Oppure addio al mio sogno d’amore. Nel pormi tutti questi pensieri mi ritrovo davanti la biblioteca. Guardo l’orologio. 12:15. Non sono molto in ritardo , no.. solo di 5 minuti niente di che. Noto la mia immagine riflessa davanti la vetrina. La sfrutto per sistemarmi i capelli e giocherellare un po’. Passa una donna anziana che mi fissa abbastanza male. Forse è meglio finircela ed entrare. Spingo la maniglia col cuore che pompa. Mi trovo davanti scaffali pieni di libri, ogni forma, colore, tipo, volume, ognuno che aveva da raccontare qualcosa ed era impaziente di farlo. Gente seduta attorno a grossi tavoli nel più profondo del silenzio immersa nella lettura. Chissà , magari le righe stanno rispondendo alle loro domande più segrete. Una bambina,ad esempio, è intenta a leggere pinocchio: i suoi occhi azzurri si muovono con l’agilità di un gatto e divorano parola per parola. Magari si rispecchia nel burattino birbante. -alex! A che pensi? Due mani mi prendono le spalle e una voce delicata entra nelle mie orecchie. Ruoto poco poco la testa indietro -megan! Allora , in che sezione mi porti? Un bel fantasy? Lei sorride e mi prende la mano trascinandomi fra i tavoli. Ce n’è uno in fondo, non lo calcola nessuno, forse perché è troppo isolato. Lei mi tira proprio verso quello: resto esterrefatto, il legno è di ottima marca e gli intagli sono perfetti. Lei si siede e mi fa segno di accomodarmi. Silenziosamente esce dallo zaino tre libri, un giallo , un classico ed un romanzo. Prende il giallo ed evidenzia con un evidenziatore una frase << Mr. Holmes, non è sicuro parlare qui>> la guardo stranito e lei fa segno di silenzio, poi indica la bibliotecaria. Non possiamo usare la voce allora comunichiamo fra le righe. Troppo bello. Stavolta prende il romanzo e sottolinea le singole parole divise dalle frasi. Sommandole diventa <>. Io non avendo libri a portata di mano prendo il giallo e sottolineo <> non so perché. Lei prende la matita e scrive sulla pagina <>. Prendo il romanzo e sottolineo <> lei allora sottolinea il <> scritto li accanto. Io guardo la pagina imbarazzato. Lei ha già fatto lo zaino. Appena alzo lo sguardo lei è scomparsa. Avevo in mano il suo libro dalla quale uscì un bigliettino : ci vediamo domani qui stessa ora. E leggitelo il libro, può aiutarti.
   
 
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