All we do is sit in silence waiting for a sign (Tutto ciò che facciamo è stare in silenzio, aspettando un segno) (Klaus e Caroline)

 
 
 
 Sei bella, forte, luminosa, mi piaci molto.
 
Quando Klaus decise di amare quella ragazza, costruì un esatto duplicato della Terra –per farle piacere, mormorarono in molti, perché sapeva benissimo che lei, altrimenti, non l’avrebbe mai seguito, dissero tanti altri- in tutto uguale a essa, ma aggiunse un letto, per quando sarebbe stata pronta per raggiungerlo definitivamente.
 
Forse un giorno, tra un anno o un secolo…
 
Lui è il tuo primo amore, io voglio essere l’ultimo. Qualunque sia l’attesa.
 
In tutto uguale al posto dove lei precedentemente risiedeva, inclusa la luce del sole, perché era impensabile che una figlia della luce come lei potesse risiedere nella perenne tenebra.
 
Ti ci porto io, ovunque tu voglia. Roma, Parigi, Tokyo?
 
Così, quando lei arrivò, introdusse gradualmente il buio.
Prima era solo una leggera ombra sul prato, poi aggiunse la luna e le stelle.
Poi niente più luna, niente più stelle.
 
Non hai mai sentito, quindi, attrazione per qualcuno che è capace di fare azioni mostruose, e che, per qualche motivo, sembra tenere solo a te?
 
Lasciò che Caroline si abituasse alle sue tenebre lentamente.
Alla fine ritenne che lei fosse riuscita a trovarle confortanti.
 
Una copia esatta della Terra, con l’eccezione che c’era amore in quel posto.
 
D’altronde non vogliamo tutti essere amati?
 
Solo per te, Caroline. L’ho fatto solo per te.
 
Klaus aspettò molti anni, costruendo quel mondo dalle sue ceneri, guardando Caroline crescere, leggere, ridere ed imparare ad apprezzare la vera bellezza.
 
Gli sarebbe bastato anche solo un assaggio delle sue morbide labbra, anche solo che lei pensasse mai a lui –non che avesse intenzione di rivelarlo mai a qualcuno-…  
 
Per chi aveva appetito, pensò, ce ne era abbastanza.
 
Non vogliamo tutti sentire, nelle nostre lunghe notti, il corpo dell’amato vicino a noi?
Sentire il suo respiro, quasi un promemoria che siamo vivi e che lui lo è altrettanto, perché puoi sentirmi e perché siamo insieme e perché… Prima che l’altro si giri e lo faccia anche tu?
 
Ecco cosa provava il Signore dell’Oscurità, guardando il mondo che aveva costruito per Caroline.
 
Non gli passò nemmeno per la mente che lei potesse volere altro dalla vita (piani, futuro, cose che lei voleva e siamo uguali Caroline, davanti a noi si stende lo stesso infinito e sei forte, senza paure e…), che non avevano entrambi più bisogno di respirare, né di mangiare...  
 
Vuoi uccidermi?
Nel giorno del tuo compleanno? Pensi davvero così male di me?
Si
 
Senso di colpa? Terrore? Paura dell’amore? Lui aveva smesso di preoccuparsene.
Ma, d’altronde, quale amante si preoccupa di queste cose?
 
Nel sonno si domandò come chiamare quel mondo.
Il suo primo pensiero fu: Il Nuovo Inferno, poi: Il Giardino, ma alla fine decise per New Orleans.
 
Prima che il sole sorgesse e l’incantesimo che lo bloccava nel salotto di casa Gilbert svanisse, Klaus la prese tra le sue braccia.
Voleva davvero dirle Ti amo, niente può più farti del male, ma pensò che fosse una bugia, così decise per sussurrarle:
-Sei morta, niente può più ferirti-, che gli sembrò un inizio più promettente, più sincero, più vero...
 
 
 
N/A
 
Okay, non so bene come sia uscita questa schifezza (sarà l’aria del crossover che mi ha riportato l’ispirazione? Bah!), ma questo è uscito e questo ci teniamo…
 
Ringraziamenti dovuti e necessari: Fisio, per il continuo sostegno (e per le ramanzine XD) e il mio beta-per-un-giorno Simone, che non ha EFP (povero scemo) e che non segue TVD, quindi il suo era un continuo –Ma perché lui dice questo?- e –Che senso ha?-, ma vabbè...
 
Next… Katherine e Elijah (lo so, lo so, sono sei mesi che ripeto che saranno loro i prossimi e che non la rimanderò più XD) o Stebekah o Klaroline, a voi la scelta XD.