Hoseok
rientrò in casa poco dopo che Jin era sparito in
camera sua -impedendo così a Namjoon di sentire una sola
parola della
conversazione col suo migliore amico, a parte qualche gridolino qua e
là.
Comunque, lui era rimasto sul divano e, dopo essersi impossessato del
telecomando per cercare qualcosa di più interessante da
guardare, il suo, di
migliore amico, fece il suo ingresso in scena. Quando vide che nella
stanza
c'era solo Namjoon ridusse gli occhi a due fessure e chiuse la porta
con forza,
sbattendola. Senza smettere di guardarlo torvo s'incamminò
verso il corridoio
-se lo stava immaginando mentre posava valigetta, cravatta e giacca al
loro
posto con estrema cura, quasi come se il mondo fosse cascato se non
l'avesse
fatto- e poi ritornò in soggiorno, il tutto senza mai aver
smesso di guardarlo
male. Si sedette sul divano, all'estremità, il
più lontano possibile da lui, e,
dopo aver messo su una faccia offesa, fece in modo di dargli le spalle.
In
tutto questo, riusciva ancora a sentire i gridolini di Jin.
Namjoon
alzò gli occhi al cielo, esasperato "Dio, mi
sembra di vivere nella casa di Holly
Hobbie"
Come a voler
confermare i suoi pensieri, anche Taehyung
rientrò in casa, praticamente correndo. Chiuse la porta,
sbattendola anche lui
-i signori dell'appartamento di fianco si sarebbero lamentati il giorno
dopo,
ne era sicuro- e gridò -o pianse, non era chiaro "Sono una persona orribile!"
Poi, di nuovo,
corse in camera sua chiudendocisi dentro e
sbattendo ancora la porta, ovviamente. Da lì in poi lo
sentirono emettere solo
un urlo disperato.
Namjoon, ancora,
sospirò "Appunto" e riportò la sua
attenzione allo schermo.
Dopo qualche
minuto di completo silenzio guardò con la coda
dell'occhio Hoseok, che, ostinato, continuava a dargli le spalle
"Dovremmo
andare a controllare?"
A quel punto
l'altro si girò e, con la faccia di uno che era
appena stato offeso a morte e, con tono sdegnato, disse "Quindi se
è lui
ad avere un problema tu corri in suo aiuto ma se io ce l'ho con te non
fai
assolutamente niente?"
Namjoon,
spazientito, praticamente grugnì "Hoseok, ma
che vuoi da me?"
Allargò
le braccia, come a voler dire che la sua domanda era
stupida e che la risposta era ovvia "Il tuo appoggio!"
Si
sforzò, cercò di ricordare quando aveva deciso di
sposarsi
con una donna perennemente mestruata, ma non ci riuscì.
Ovviamente. Non era mai
successo, quindi perché diavolo Hoseok aveva deciso di
comportarsi come se
quella fosse la loro situazione?!
"Sentimi bene,
stupido che non sei altro" fu lui a
ridurre gli occhi a due fessure e, iniziando ad arrabbiarsi,
continuò "Non
è colpa mia se questa mattina vi siete quasi fatti beccare,
ok? Ti ho coperto,
ho detto che non so niente di quello che stai combinando e ho coperto
anche
Yoongi. Non pretendere di più, non è colpa mia se
volete avere una relazione
segreta e non riuscite a farlo!"
Hoseok non gli
rispose, non subito. Conoscendolo bene,
Namjoon sapeva che in quel momento aveva capito di essere dalla parte
del
torto. Si prese internamente il suo attimo di gloria -non gli capitava
troppo
spesso, alla fine.
"Beh, non
è neanche colpa mia. Io non volevo neanche
fosse una cosa segreta"
Non
poté fare a meno di ridere appena a quella dichiarazione,
sapendo che ormai la questione si era già risolta, in parte
"Immagino.
Fosse per te adesso staresti affacciato alla finestra a gridarlo tanto
forte da
farti sentire da tutta la città"
Le sue parole
fecero ridere Hoseok, a sua volta "Ci puoi
giurare. Ho voglia di farlo dalla prima volta, in pratica" poi, ancora,
sospirò pesantemente "Non è solo questo, in
realtà"
Namjoon aveva
capito che era arrivato il momento per Hoseok
di fare la sua chiacchierata tra donne. Chiedendosi come diavolo fosse
possibile un cambio di umore così repentino -ah,
già. Era quel periodo del mese,
giusto- pensò di non potercela fare da solo. Si
alzò, mentre l'altro continuava
a confidarsi, e si prese una lattina di birra.
"Io... E'
carino, sai? Cioè, è acido quasi tutto il
tempo che passiamo insieme -riesce ad essere acido anche mentre
facciamo sesso -"
"I dettagli,
Hoseok. Non li voglio sapere, ti
prego"
"- ma lo
è in maniera carina. Dovresti vedere poi come
gli si illuminano gli occhi quando parla delle canzoni che sta
preparando! E'
davvero..."
"Carino?
Sì, l'hai già detto. Due volte" poi
cercò
di essere il più delicato possibile "Hoseok, ti sei preso
una cotta per
uno che non vuole nemmeno ammettere in pubblico di conoscerti?"
Probabilmente
aveva fallito in quanto a delicatezza. Cercò di
guardare attentamente il suo amico, sperando di non averlo ferito. La
sua autostima
dai tempi del college si era rafforzata ma, delle volte, bastava poco
per
buttarlo giù. Fu sorpreso, però, di non vederlo
affranto.
"Non lo so,
forse? Ma Nam, non mi sto facendo nessuna
illusione, davvero. Sono abbastanza grande ormai da capire certe cose,
so che
per lui non c'è niente di più e io me lo faccio
bastare. Insomma, non è che mi
stia andando male, il sesso è davvero grandioso e mi lascia-"
Si
coprì le orecchie con le mani e iniziò ad urlare
con voce
stridula "Non lo voglio sapere. Non lo voglio sapere. Non lo voglio
sapere"
Vide
Hoseok ghignare e
temette per il peggio. Purtroppo per lui, il suo migliore amico non
aveva tanti
freni inibitori, aveva smesso di vergognarsi per certe cose ormai anni
fa -più
che altro, aveva iniziato a vantarsi dopo essere diventato sessualmente
attivo,
come se lui fosse l'unico al mondo a fare sesso. Certo,
credici Hoseok- e
lui era la sua vittima preferita, quando era in vena di confidenze. Il
più
delle volte anche l'unica.
Jin hyung,
quell'angelo di ragazzo, però, lo salvò in tempo.
Rientrò nel soggiorno e trovandoli così, uno
ghignante e l'altro con le
orecchie chiuse dalle sue stesse mani, non poté fare a meno
di chiedersi
"Che cosa sta succedendo qui?"
Hoseok si
bloccò all'istante, ovviamente. Dalla faccia
sembrava stesse per avere una colica e
Namjoon ne approfittò subito "Niente hyung" lo prese per il
polso e
se lo portò vicino, facendo in modo che si sedesse accanto a
lui sul divano
"Hai risolto con Yoongi?"
Le guance e le
orecchie di Hoseok si tinsero di rosso, al
sentire quel nome. Si alzò e borbottando un qualcosa che
probabilmente doveva
suonare come un "Vado a vedere come sta Tae" si diede alla fuga.
Jin lo
seguì con lo sguardo, stranito dal suo comportamento
"Ma che ha?" -Namjoon scrollò semplicemente le spalle, in
risposta- e
poi riprese "E' tutto risolto, sì. Anzi... Vorrebbe uscire,
questa sera.
Tu al pub ci devi andare dopo cena, vero?"
Non aveva ancora
mollato la presa sul polso del più grande.
Non ne aveva più bisogno, Hoseok se ne era ormai andato e le
sue innocenti
orecchie erano al sicuro ma... Gli stava dando una bella sensazione.
Non era
sicuro di volerci rinunciare ancora. Tanto più che l'altro
non si stava
lamentando, quindi non vedeva perché doverci rinunciare.
Riprese la
lattina dal tavolino, dove l'aveva lasciata per
difendersi dalla linguaccia del suo amico, e, prima di berne un sorso,
disse
"Potete andare al pub anche se io non lavoro, sai?"
Jin gli tolse la
birra dalle mani prima ancora che le sue
labbra riuscissero a toccarla. Namjoon non riuscì a
distogliere lo sguardo. Lo
guardo bere, fissò quelle labbra carnose poggiarsi dove
prima si erano posate
le sue e Jin, in tutto questo, non aveva mai smesso di guardare lui.
Era
strano.
Interessante,
certo, ma comunque strano.
"Lo so, ma senza
di te non sarebbe la stessa cosa"
Dopo avergli
ridato la lattina, Jin si passò una mano tra i
capelli -Namjoon rimase ammaliato dal gesto- e poi si alzò,
sparendo con
estrema lentezza in camera sua. Continuò a fissare la
schiena del più grande
fino a che gli fu possibile. Poi sgranò gli occhi e
inarcò le sopracciglia
"Mi sfugge qualcosa"
Sbuffò
e poi si ributtò sul divano, facendo rimbalzare la
testa sul cuscino dello schienale. Prese quel sorso di birra che aveva
tentato
di bere prima che venisse fermato da Jin. Dopo aver ingerito si
ritrovò a
fissare la fessura della lattina. Si disse che era troppo vecchio per
pensare a
queste cose ma... Era un bacio indiretto quello, giusto?
"Dio, sta
venendo il ciclo anche a me"
---
Il suo turno era
iniziato da circa mezzora quando Jin,
assieme a Yoongi e Jimin, arrivò nel suo locale. Non che
fosse suo, ma più o
meno era come se lo fosse. La contabilità la gestiva lui,
gli ordini li faceva
lui e i turni dei dipendenti li decideva lui. Solo, non si prendeva
legalmente
la responsabilità di nulla. Hoseok lo prendeva sempre in
giro per questo, gli
diceva "Nella vita come nel lavoro", o altre cose del genere. Per lui
andava bene così. Le cose, quando diventavano troppo
complicate, perdevano il
loro interesse. Questo era quello che si diceva, almeno.
Gli stava
andando bene comunque, era convinto che tutto
stesse andando bene. Questo fino a quando non vide Seokjin per la prima
volta.
L'aveva inquadrato subito e ne aveva ogni giorno di più la
certezza: lui era
esattamente il tipo di bravo ragazzo che piaceva a lui. Il problema era
che i
bravi ragazzi, solitamente, sono proprio quelli che le cose, prima o
poi, te le
complicano, cercando stabilità, sicurezza, poche frivolezze
e basi per un
futuro concreto. Namjoon era da anni che aveva smesso di sognare in
queste cose
ed era da anni che aveva smesso di cercare un bravo ragazzo da far
entrare
nella sua vita. Aveva imparato a sue spese che questo tipo di pressione
non
faceva per lui, non la sapeva gestire. Ne ebbe la conferma ancora una
volta
quella sera, quando Jin varcò la soglia dell'ingresso del
pub e lo vide puntare
gli occhi verso il bancone e, dopo averlo individuato, su di lui. Il
più grande
gli sorrise e lui si lasciò sfuggire il bicchiere che teneva
tra le mani,
facendolo cadere a terra.
Appunto. Lui
certe cose non le sapeva gestire.
Quella sera,
comunque, c'era qualcosa che non andava. C'era
qualcosa di diverso, se n'era accorto già a casa ma in quel
momento ne stava
avendo le prove inconfutabili. I tre amici non sembravano essere usciti
per
stare insieme: Yoongi aveva il naso attaccato al telefono, non aveva
mai alzato
lo sguardo dallo schermo, nemmeno una volta, e Namjoon non faceva
fatica ad
immaginare con chi stesse messaggiando -la cosa non poté non
farlo rabbrividire
appena- mentre Jimin aveva un broncio talmente tanto lungo da poter
arrivare a
toccare il tavolo intorno al quale si erano accomodati. Jin hyung, in
tutto
ciò, non aveva mai smesso di bere del vino
rosé -sul serio, nemmeno Hoseok era mai arrivato a
tanto- e di parlare da
solo. Quando poi, arrivati quasi all'orario di chiusura, vide il
più grande
avvicinarsi a lui e gli altri due uscire dal pub, si disse che c'era
davvero
qualcosa di molto strano.
Si
fermò proprio davanti a lui, mise entrambi i gomiti sul
bancone e appoggiò il mento sulle sue mani "Jimin non si
sente bene e
Yoongi lo riporta a casa. Per fargli fare prima gli ho detto che sarei
tornato
a casa con te" si morse il labbro inferiore e Namjoon si
sforzò di non
fissare "Non ti dispiace, vero?"
Ingoiò
a vuoto "N-no" si schiarì la gola e con tono
più sicuro aggiunse "Se a te non dispiace fare un po'
più tardi del
solito"
"Se ci sei tu
per me va bene" gli sorrise ancora
"Me ne dai ancora?"
Cercò
di alleggerire l'atmosfera. O di distrarre la sua
povera mente confusa "Non vorrai ubriacarti con del vino
rosé, vero?"
Il sorriso non
sparì dal viso dell'altro. Ma gli vide
cambiare sfumatura, proprio come successe ai suoi occhi "Il
rosé mi rende
un po' sgualdrina"
Namjoon,
allibito, si ritrovò a fissarlo. Sbatté le
palpebre
più volte e cercò una qualche risposta da poter
dare all'altro ma non gli venne
in mente niente. Come accidenti doveva rispondere ad una frase del
genere?
"...ehm,
sì. No, non credo te ne darò più.
Aspettami qui
e tra poco più di un quarto d'ora ce ne andiamo"
Il sorriso del
suo hyung diventò un leggero broncio
"Ok"
Si
allontanò e, iniziando a preparare il tutto per la
chiusura, non riuscì a smettere di pensare a cosa cazzo
stesse succedendo.
La cosa certa,
in tutto quello, era che il vino, anche se non
lo aveva fatto diventare una sgualdrina, gli aveva fatto dimenticare il
concetto di spazio personale. Erano ormai all'interno dell'ascensore
del
condominio e stavano salendo all'ultimo piano, dove il loro loft si
trovava, e
Namjoon era convinto che, per quanto fossero vicini, poteva avere
addirittura
qualche capello dell'altro nelle narici. Jin non aveva mai smesso di
parlare e
di fare battutine. La situazione, strana di partenza, all'inizio poteva
sembrargli anche divertente ma ora era solo spiazzante.
Sospirò
mentalmente di sollievo quando sentì il ding
dell'ascensore, seguito dalle porte che si aprirono automaticamente.
Con una
sola, grande falcata ne uscì, superando l'altro, e, tirando
fuori le chiavi
dalla tasca della giacca, si fiondò sulla serratura e
aprì velocemente. Una
volta entrato non aspettò l'altro, lasciò la
chiave nella toppa e la porta
aperta "Mh. Bene. Hyung, io vado a letto"
"Aspetta"
Jin chiuse la
porta e ne bloccò la serratura. Poi, con calma,
si girò e, guardandolo negli occhi, gli si
avvicinò, lentamente. Namjoon incominciava
ad esserne spaventato.
"Hyung"
Non
riuscì a finire la frase. In realtà non sapeva
nemmeno
cosa avrebbe dovuto dire. Non riusciva a capacitarsi nemmeno di quello
che gli
stava accadendo, figurarsi il riuscire a formulare una frase di senso
compiuto
idonea alla situazione.
Jin,
semplicemente, continuava a guardarlo. E c'era qualcosa
di profondamente sbagliato nel suo sguardo. In quel momento, non
riusciva
proprio a riconoscere gli occhi di Jin hyung. Non riusciva
più a riconoscere
nemmeno lui, a dire il vero.
Soprattutto
quando, dopo essersi avvicinato troppo, lo prese
per la giacca e strinse con il pugno, fermandolo così anche
dai suoi tentativi
di indietreggiare. Si avvicinò ancora e Namjoon
sentì il fiato mancargli
"Hyung che cosa- "
Jin lo
zittì e, subito dopo, sollevò il mento, quanto
gli
serviva per portare le loro labbra alla stessa altezza e ad una misera
distanza. I loro nasi si sfiorarono e Namjoon pensò che, il
mattino dopo, si
sarebbe dovuto ricordare di dire ad Hoseok che quello
era lo sfiorarsi di nasi più eccitante mai avvenuto fino ad
ora -per poi darsi del completo imbecille per aver pensato ad Hoseok e
Yoongi
in un momento del genere.
Nell'esatto
istante in cui Jin chiuse gli occhi, però,
Namjoon riprese coscienza di sé. Prima che l'altro facesse
in modo che le loro
labbra si toccassero per davvero lo fermò, mettendogli
entrambe le mani sulle
spalle "Jin, fermati"
Il
più grande si bloccò immediatamente, sgranando
gli occhi
"Oddio. Tu non mi vuoi"
Sembrava che si
stesse davvero facendo prendere dal panico.
Si allontanò di scatto e si mise le mani tra i capelli "Dio,
che figura
del cazzo. Io glie l'avevo detto a Yoongi che non avrebbe funzionato.
Non ci
posso credere, no-"
"Hyung!"
cercò di nuovo di prenderlo per le spalle
per farsi ascoltare ma l'atro si divincolò.
Riuscì comunque a prenderlo per un
braccio e se lo fece bastare "Io non voglio che succeda
così!"
"Cosa?"
La sua bocca si
spalancò leggermente e sembrò calmarsi
all'improvviso. Namjoon riuscì anche a vedere il vero Jin
hyung in quegli
occhi. Non poté fare a meno di sorridergli "Non voglio
complicare le cose,
questo è vero, ma non puoi assolutamente dire che io non
voglia baciarti"
sbuffò una risata, rivolta più a se stesso che ad
altro "Credo di voler
baciarti dalla prima volta che ci siamo incontrati"
"E allora
perché non -"
Non aveva
bisogno di sapere il resto della domanda per sapere
che non voleva dargli quella risposta, che non poteva. Non poteva
dirgli che
non avrebbe funzionato, che sarebbero arrivati ad un punto in cui non
avrebbero
fatto altro che litigare perché le cose sarebbero
necessariamente cambiate
mentre Namjoon, di cambiare, non ne aveva intenzione. Non glie lo
poteva dire
anche perché, probabilmente, l'altro non stava cercando
quello. Non quella
sera. Non provandoci con lui.
"E tu
perché l'hai fatto?"
A quanto pareva,
quella sera, il destino non voleva che
Namjoon e Jin avessero delle risposte. Prima che il più
grande potesse anche
solo aprire bocca, la porta della stanza di Hoseok si aprì
all'improvviso e ne
uscì lui con solo una canottiera addosso -abbastanza lunga,
per loro fortuna.
Quando li vide si bloccò all'improvviso. Namjoon voleva
tanto dirgli di
chiudere quella cazzo di porta ma Yoongi lo batté sul tempo,
affacciandosi e
dicendo "Perché ci stai mettendo così tan-"
Quando poi vide
gli altri due evidentemente realizzò quanto
la sua domanda fosse inutile, concludendo con un "Oh"
Namjoon voleva
esplodere. O staccare a morsi la testa di
Yoongi dal suo collo. O uccidere Hoseok lentamente e dolorosamente.
Vide negli
occhi di Jin il passaggio dalla confusione alla realizzazione e ancora
dalla
realizzazione alla rabbia. Li ridusse a due fessure e poi
sibilò "Che cosa
sta succedendo qui?"
Yoongi
uscì dalla stanza -fortunatamente aveva ancora addosso
la maglietta e le mutande- e si avvicinò a suo migliore
amico "Hyung,
posso spiegar-"
"Spiegarmi che
la compagnia che ti sta col fiato sul
collo sarebbe lui? Quello che fino all'altro ieri definivi un idiota?"
"Credo sia il
suo modo affettuoso di chiamarmi"
La testa di Jin
si girò di scatto nella direzione di Hoseok
"Stai. Zitto. Tu"
Namjoon,
nella
speranza di calmarlo, si intromise, facendo così uno dei
più grandi errori
della sua vita. Gli si avvicinò e, dopo avergli preso il
polso, esattamente
come aveva fatto quello stesso pomeriggio, strinse con delicatezza
"Hyung,
non stanno facendo niente di male. Non devi prenderla co-"
"Tu
lo sapevi?"
si divincolò, facendo in modo che Namjoon lo liberasse "Non
ci posso
credere" e detto questo se ne andò, dirigendosi verso la sua
stanza e
lasciando gli altri tre lì. Yoongi provò ad
andargli dietro "Hyung,
aspetta, ti pre-" ma l'altro gli chiuse la porta in faccia.
Namjoon
sentì una
furia cieca prendere possesso del suo corpo. E la voglia di uccidere il
suo
migliore amico farsi più forte di quanto lo fosse
già un attimo prima "Ma
cosa cazzo vi dice il cervello, si può sapere?"
Yoongi, con uno
sguardo vagamente disperato, aprì la bocca
per balbettare un "I-io credevo tornaste più tardi..."
Sbuffò
una piccola risata isterica "Beh, credevi male. Complimenti"
Hoseok si mise
in mezzo, cercando di coprire Yoongi e
prendendo chiaramente le sue parti "Nam"
Namjoon
cercò di calmarsi. Aveva appena rovinato tutto con
Jin hyung, probabilmente non poteva permettersi di fare lo stesso con
il suo
migliore amico solo per insultare la sua scopata, per la quale aveva
una cotta.
Considerando che questa era anche il migliore amico di Jin no, non era
proprio
il caso. Scosse la testa e alzò gli occhi al cielo. Dopo di
che, per evitare di
rovinare ancor più lo schifo di conclusione che questa
serata aveva avuto, si
chiuse a sua volta in camera sua.
Bene. Le cose si erano complicate lo stesso e lui non aveva avuto neanche uno schifo di bacio. Se l'avesse saputo prima non l'avrebbe mai fermato.
Ok, questa volta
potevo effettivamente aspettare fino a domani per pubblicare ma non ce
l'ho
fatta. La scorsa settimana, dopo aver pubblicato il quinto capitolo,
sono
entrata talmente tanto in crisi che sentivo il bisogno di aggiungere
anche
questo. E' stata una vera tortura dover aspettare in questi giorni, sto
iniziando a dubitare di...tutto, più o meno...
T - T
Va beh, non
voglio annoiare
nessuno, non dopo avervi fatto leggere parte delle risposte alle
domande che in
più mi hanno posto nelle recensioni! Proprio per questo
spero che questo sesto
capitolo non abbia deluso nessuno di voi ^^
Come sempre,
voglio
ringraziare chiunque stia seguendo questa storia, in particolare chi
recensisce
perché siete riusciti a risollevarmi il morale -nonostante
la mia crisi
esistenziale xD
Grazie, davvero ♥
Alla prossima settimana (spero^^)
Buonanotte a tutti,
YoongiYah
♥