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Autore: YoongiYah    10/03/2016    8 recensioni
"Quando Jin varcò la soglia di quel loft, ritrovandosi davanti tre ragazzi, capì subito di aver interpretato male l'annuncio trovato su internet"
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[NamJin] [YoonSeok] [TaeJiKook]
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU, Cross-over, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Hoseok rientrò in casa poco dopo che Jin era sparito in camera sua -impedendo così a Namjoon di sentire una sola parola della conversazione col suo migliore amico, a parte qualche gridolino qua e là. Comunque, lui era rimasto sul divano e, dopo essersi impossessato del telecomando per cercare qualcosa di più interessante da guardare, il suo, di migliore amico, fece il suo ingresso in scena. Quando vide che nella stanza c'era solo Namjoon ridusse gli occhi a due fessure e chiuse la porta con forza, sbattendola. Senza smettere di guardarlo torvo s'incamminò verso il corridoio -se lo stava immaginando mentre posava valigetta, cravatta e giacca al loro posto con estrema cura, quasi come se il mondo fosse cascato se non l'avesse fatto- e poi ritornò in soggiorno, il tutto senza mai aver smesso di guardarlo male. Si sedette sul divano, all'estremità, il più lontano possibile da lui, e, dopo aver messo su una faccia offesa, fece in modo di dargli le spalle. In tutto questo, riusciva ancora a sentire i gridolini di Jin.

Namjoon alzò gli occhi al cielo, esasperato "Dio, mi sembra di vivere nella casa di Holly Hobbie"

Come a voler confermare i suoi pensieri, anche Taehyung rientrò in casa, praticamente correndo. Chiuse la porta, sbattendola anche lui -i signori dell'appartamento di fianco si sarebbero lamentati il giorno dopo, ne era sicuro- e gridò -o pianse, non era chiaro "Sono una persona orribile!"

Poi, di nuovo, corse in camera sua chiudendocisi dentro e sbattendo ancora la porta, ovviamente. Da lì in poi lo sentirono emettere solo un urlo disperato.

Namjoon, ancora, sospirò "Appunto" e riportò la sua attenzione allo schermo.

Dopo qualche minuto di completo silenzio guardò con la coda dell'occhio Hoseok, che, ostinato, continuava a dargli le spalle "Dovremmo andare a controllare?"

A quel punto l'altro si girò e, con la faccia di uno che era appena stato offeso a morte e, con tono sdegnato, disse "Quindi se è lui ad avere un problema tu corri in suo aiuto ma se io ce l'ho con te non fai assolutamente niente?"

Namjoon, spazientito, praticamente grugnì "Hoseok, ma che vuoi da me?"

Allargò le braccia, come a voler dire che la sua domanda era stupida e che la risposta era ovvia "Il tuo appoggio!"

Si sforzò, cercò di ricordare quando aveva deciso di sposarsi con una donna perennemente mestruata, ma non ci riuscì. Ovviamente. Non era mai successo, quindi perché diavolo Hoseok aveva deciso di comportarsi come se quella fosse la loro situazione?!

"Sentimi bene, stupido che non sei altro" fu lui a ridurre gli occhi a due fessure e, iniziando ad arrabbiarsi, continuò "Non è colpa mia se questa mattina vi siete quasi fatti beccare, ok? Ti ho coperto, ho detto che non so niente di quello che stai combinando e ho coperto anche Yoongi. Non pretendere di più, non è colpa mia se volete avere una relazione segreta e non riuscite a farlo!"

Hoseok non gli rispose, non subito. Conoscendolo bene, Namjoon sapeva che in quel momento aveva capito di essere dalla parte del torto. Si prese internamente il suo attimo di gloria -non gli capitava troppo spesso, alla fine.

"Beh, non è neanche colpa mia. Io non volevo neanche fosse una cosa segreta"

Non poté fare a meno di ridere appena a quella dichiarazione, sapendo che ormai la questione si era già risolta, in parte "Immagino. Fosse per te adesso staresti affacciato alla finestra a gridarlo tanto forte da farti sentire da tutta la città"

Le sue parole fecero ridere Hoseok, a sua volta "Ci puoi giurare. Ho voglia di farlo dalla prima volta, in pratica" poi, ancora, sospirò pesantemente "Non è solo questo, in realtà"

Namjoon aveva capito che era arrivato il momento per Hoseok di fare la sua chiacchierata tra donne. Chiedendosi come diavolo fosse possibile un cambio di umore così repentino -ah, già. Era quel periodo del mese, giusto- pensò di non potercela fare da solo. Si alzò, mentre l'altro continuava a confidarsi, e si prese una lattina di birra.

"Io... E' carino, sai? Cioè, è acido quasi tutto il tempo che passiamo insieme -riesce ad essere acido anche mentre facciamo sesso -"

"I dettagli, Hoseok. Non li voglio sapere, ti prego"

"- ma lo è in maniera carina. Dovresti vedere poi come gli si illuminano gli occhi quando parla delle canzoni che sta preparando! E' davvero..."

"Carino? Sì, l'hai già detto. Due volte" poi cercò di essere il più delicato possibile "Hoseok, ti sei preso una cotta per uno che non vuole nemmeno ammettere in pubblico di conoscerti?"

Probabilmente aveva fallito in quanto a delicatezza. Cercò di guardare attentamente il suo amico, sperando di non averlo ferito. La sua autostima dai tempi del college si era rafforzata ma, delle volte, bastava poco per buttarlo giù. Fu sorpreso, però, di non vederlo affranto.

"Non lo so, forse? Ma Nam, non mi sto facendo nessuna illusione, davvero. Sono abbastanza grande ormai da capire certe cose, so che per lui non c'è niente di più e io me lo faccio bastare. Insomma, non è che mi stia andando male, il sesso è davvero grandioso e mi lascia-"

Si coprì le orecchie con le mani e iniziò ad urlare con voce stridula "Non lo voglio sapere. Non lo voglio sapere. Non lo voglio sapere"

 Vide Hoseok ghignare e temette per il peggio. Purtroppo per lui, il suo migliore amico non aveva tanti freni inibitori, aveva smesso di vergognarsi per certe cose ormai anni fa -più che altro, aveva iniziato a vantarsi dopo essere diventato sessualmente attivo, come se lui fosse l'unico al mondo a fare sesso. Certo, credici Hoseok- e lui era la sua vittima preferita, quando era in vena di confidenze. Il più delle volte anche l'unica.

Jin hyung, quell'angelo di ragazzo, però, lo salvò in tempo. Rientrò nel soggiorno e trovandoli così, uno ghignante e l'altro con le orecchie chiuse dalle sue stesse mani, non poté fare a meno di chiedersi "Che cosa sta succedendo qui?"

Hoseok si bloccò all'istante, ovviamente. Dalla faccia sembrava stesse per avere una colica  e Namjoon ne approfittò subito "Niente hyung" lo prese per il polso e se lo portò vicino, facendo in modo che si sedesse accanto a lui sul divano "Hai risolto con Yoongi?"

Le guance e le orecchie di Hoseok si tinsero di rosso, al sentire quel nome. Si alzò e borbottando un qualcosa che probabilmente doveva suonare come un "Vado a vedere come sta Tae" si diede alla fuga.

Jin lo seguì con lo sguardo, stranito dal suo comportamento "Ma che ha?" -Namjoon scrollò semplicemente le spalle, in risposta- e poi riprese "E' tutto risolto, sì. Anzi... Vorrebbe uscire, questa sera. Tu al pub ci devi andare dopo cena, vero?"

Non aveva ancora mollato la presa sul polso del più grande. Non ne aveva più bisogno, Hoseok se ne era ormai andato e le sue innocenti orecchie erano al sicuro ma... Gli stava dando una bella sensazione. Non era sicuro di volerci rinunciare ancora. Tanto più che l'altro non si stava lamentando, quindi non vedeva perché doverci rinunciare.

Riprese la lattina dal tavolino, dove l'aveva lasciata per difendersi dalla linguaccia del suo amico, e, prima di berne un sorso, disse "Potete andare al pub anche se io non lavoro, sai?"

Jin gli tolse la birra dalle mani prima ancora che le sue labbra riuscissero a toccarla. Namjoon non riuscì a distogliere lo sguardo. Lo guardo bere, fissò quelle labbra carnose poggiarsi dove prima si erano posate le sue e Jin, in tutto questo, non aveva mai smesso di guardare lui.

Era strano.

Interessante, certo, ma comunque strano.

"Lo so, ma senza di te non sarebbe la stessa cosa"

Dopo avergli ridato la lattina, Jin si passò una mano tra i capelli -Namjoon rimase ammaliato dal gesto- e poi si alzò, sparendo con estrema lentezza in camera sua. Continuò a fissare la schiena del più grande fino a che gli fu possibile. Poi sgranò gli occhi e inarcò le sopracciglia "Mi sfugge qualcosa"

Sbuffò e poi si ributtò sul divano, facendo rimbalzare la testa sul cuscino dello schienale. Prese quel sorso di birra che aveva tentato di bere prima che venisse fermato da Jin. Dopo aver ingerito si ritrovò a fissare la fessura della lattina. Si disse che era troppo vecchio per pensare a queste cose ma... Era un bacio indiretto quello, giusto?

 

"Dio, sta venendo il ciclo anche a me"

 

 

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Il suo turno era iniziato da circa mezzora quando Jin, assieme a Yoongi e Jimin, arrivò nel suo locale. Non che fosse suo, ma più o meno era come se lo fosse. La contabilità la gestiva lui, gli ordini li faceva lui e i turni dei dipendenti li decideva lui. Solo, non si prendeva legalmente la responsabilità di nulla. Hoseok lo prendeva sempre in giro per questo, gli diceva "Nella vita come nel lavoro", o altre cose del genere. Per lui andava bene così. Le cose, quando diventavano troppo complicate, perdevano il loro interesse. Questo era quello che si diceva, almeno.

Gli stava andando bene comunque, era convinto che tutto stesse andando bene. Questo fino a quando non vide Seokjin per la prima volta. L'aveva inquadrato subito e ne aveva ogni giorno di più la certezza: lui era esattamente il tipo di bravo ragazzo che piaceva a lui. Il problema era che i bravi ragazzi, solitamente, sono proprio quelli che le cose, prima o poi, te le complicano, cercando stabilità, sicurezza, poche frivolezze e basi per un futuro concreto. Namjoon era da anni che aveva smesso di sognare in queste cose ed era da anni che aveva smesso di cercare un bravo ragazzo da far entrare nella sua vita. Aveva imparato a sue spese che questo tipo di pressione non faceva per lui, non la sapeva gestire. Ne ebbe la conferma ancora una volta quella sera, quando Jin varcò la soglia dell'ingresso del pub e lo vide puntare gli occhi verso il bancone e, dopo averlo individuato, su di lui. Il più grande gli sorrise e lui si lasciò sfuggire il bicchiere che teneva tra le mani, facendolo cadere a terra.

Appunto. Lui certe cose non le sapeva gestire.

 

Quella sera, comunque, c'era qualcosa che non andava. C'era qualcosa di diverso, se n'era accorto già a casa ma in quel momento ne stava avendo le prove inconfutabili. I tre amici non sembravano essere usciti per stare insieme: Yoongi aveva il naso attaccato al telefono, non aveva mai alzato lo sguardo dallo schermo, nemmeno una volta, e Namjoon non faceva fatica ad immaginare con chi stesse messaggiando -la cosa non poté non farlo rabbrividire appena- mentre Jimin aveva un broncio talmente tanto lungo da poter arrivare a toccare il tavolo intorno al quale si erano accomodati. Jin hyung, in tutto ciò, non aveva mai smesso di bere del vino rosé -sul serio, nemmeno Hoseok era mai arrivato a tanto- e di parlare da solo. Quando poi, arrivati quasi all'orario di chiusura, vide il più grande avvicinarsi a lui e gli altri due uscire dal pub, si disse che c'era davvero qualcosa di molto strano.

Si fermò proprio davanti a lui, mise entrambi i gomiti sul bancone e appoggiò il mento sulle sue mani "Jimin non si sente bene e Yoongi lo riporta a casa. Per fargli fare prima gli ho detto che sarei tornato a casa con te" si morse il labbro inferiore e Namjoon si sforzò di non fissare "Non ti dispiace, vero?"

Ingoiò a vuoto "N-no" si schiarì la gola e con tono più sicuro aggiunse "Se a te non dispiace fare un po' più tardi del solito"

"Se ci sei tu per me va bene" gli sorrise ancora "Me ne dai ancora?"

Cercò di alleggerire l'atmosfera. O di distrarre la sua povera mente confusa "Non vorrai ubriacarti con del vino rosé, vero?"

Il sorriso non sparì dal viso dell'altro. Ma gli vide cambiare sfumatura, proprio come successe ai suoi occhi "Il rosé mi rende un po' sgualdrina"

Namjoon, allibito, si ritrovò a fissarlo. Sbatté le palpebre più volte e cercò una qualche risposta da poter dare all'altro ma non gli venne in mente niente. Come accidenti doveva rispondere ad una frase del genere?

"...ehm, sì. No, non credo te ne darò più. Aspettami qui e tra poco più di un quarto d'ora ce ne andiamo"

Il sorriso del suo hyung diventò un leggero broncio "Ok"

Si allontanò e, iniziando a preparare il tutto per la chiusura, non riuscì a smettere di pensare a cosa cazzo stesse succedendo.

 

La cosa certa, in tutto quello, era che il vino, anche se non lo aveva fatto diventare una sgualdrina, gli aveva fatto dimenticare il concetto di spazio personale. Erano ormai all'interno dell'ascensore del condominio e stavano salendo all'ultimo piano, dove il loro loft si trovava, e Namjoon era convinto che, per quanto fossero vicini, poteva avere addirittura qualche capello dell'altro nelle narici. Jin non aveva mai smesso di parlare e di fare battutine. La situazione, strana di partenza, all'inizio poteva sembrargli anche divertente ma ora era solo spiazzante.

Sospirò mentalmente di sollievo quando sentì il ding dell'ascensore, seguito dalle porte che si aprirono automaticamente. Con una sola, grande falcata ne uscì, superando l'altro, e, tirando fuori le chiavi dalla tasca della giacca, si fiondò sulla serratura e aprì velocemente. Una volta entrato non aspettò l'altro, lasciò la chiave nella toppa e la porta aperta "Mh. Bene. Hyung, io vado a letto"

"Aspetta"

Jin chiuse la porta e ne bloccò la serratura. Poi, con calma, si girò e, guardandolo negli occhi, gli si avvicinò, lentamente. Namjoon incominciava ad esserne spaventato.

"Hyung"

Non riuscì a finire la frase. In realtà non sapeva nemmeno cosa avrebbe dovuto dire. Non riusciva a capacitarsi nemmeno di quello che gli stava accadendo, figurarsi il riuscire a formulare una frase di senso compiuto idonea alla situazione.

Jin, semplicemente, continuava a guardarlo. E c'era qualcosa di profondamente sbagliato nel suo sguardo. In quel momento, non riusciva proprio a riconoscere gli occhi di Jin hyung. Non riusciva più a riconoscere nemmeno lui, a dire il vero.

Soprattutto quando, dopo essersi avvicinato troppo, lo prese per la giacca e strinse con il pugno, fermandolo così anche dai suoi tentativi di indietreggiare. Si avvicinò ancora e Namjoon sentì il fiato mancargli "Hyung che cosa- "

Jin lo zittì e, subito dopo, sollevò il mento, quanto gli serviva per portare le loro labbra alla stessa altezza e ad una misera distanza. I loro nasi si sfiorarono e Namjoon pensò che, il mattino dopo, si sarebbe dovuto ricordare di dire ad Hoseok che quello era lo sfiorarsi di nasi più eccitante mai avvenuto fino ad ora -per poi darsi del completo imbecille per aver pensato ad Hoseok e Yoongi in un momento del genere.

Nell'esatto istante in cui Jin chiuse gli occhi, però, Namjoon riprese coscienza di sé. Prima che l'altro facesse in modo che le loro labbra si toccassero per davvero lo fermò, mettendogli entrambe le mani sulle spalle "Jin, fermati"

Il più grande si bloccò immediatamente, sgranando gli occhi "Oddio. Tu non mi vuoi"

Sembrava che si stesse davvero facendo prendere dal panico. Si allontanò di scatto e si mise le mani tra i capelli "Dio, che figura del cazzo. Io glie l'avevo detto a Yoongi che non avrebbe funzionato. Non ci posso credere, no-"

"Hyung!" cercò di nuovo di prenderlo per le spalle per farsi ascoltare ma l'atro si divincolò. Riuscì comunque a prenderlo per un braccio e se lo fece bastare "Io non voglio che succeda così!"

"Cosa?"

La sua bocca si spalancò leggermente e sembrò calmarsi all'improvviso. Namjoon riuscì anche a vedere il vero Jin hyung in quegli occhi. Non poté fare a meno di sorridergli "Non voglio complicare le cose, questo è vero, ma non puoi assolutamente dire che io non voglia baciarti" sbuffò una risata, rivolta più a se stesso che ad altro "Credo di voler baciarti dalla prima volta che ci siamo incontrati"

"E allora perché non -"

Non aveva bisogno di sapere il resto della domanda per sapere che non voleva dargli quella risposta, che non poteva. Non poteva dirgli che non avrebbe funzionato, che sarebbero arrivati ad un punto in cui non avrebbero fatto altro che litigare perché le cose sarebbero necessariamente cambiate mentre Namjoon, di cambiare, non ne aveva intenzione. Non glie lo poteva dire anche perché, probabilmente, l'altro non stava cercando quello. Non quella sera. Non provandoci con lui.

"E tu perché l'hai fatto?"

A quanto pareva, quella sera, il destino non voleva che Namjoon e Jin avessero delle risposte. Prima che il più grande potesse anche solo aprire bocca, la porta della stanza di Hoseok si aprì all'improvviso e ne uscì lui con solo una canottiera addosso -abbastanza lunga, per loro fortuna. Quando li vide si bloccò all'improvviso. Namjoon voleva tanto dirgli di chiudere quella cazzo di porta ma Yoongi lo batté sul tempo, affacciandosi e dicendo "Perché ci stai mettendo così tan-"

Quando poi vide gli altri due evidentemente realizzò quanto la sua domanda fosse inutile, concludendo con un "Oh"

Namjoon voleva esplodere. O staccare a morsi la testa di Yoongi dal suo collo. O uccidere Hoseok lentamente e dolorosamente. Vide negli occhi di Jin il passaggio dalla confusione alla realizzazione e ancora dalla realizzazione alla rabbia. Li ridusse a due fessure e poi sibilò "Che cosa sta succedendo qui?"

Yoongi uscì dalla stanza -fortunatamente aveva ancora addosso la maglietta e le mutande- e si avvicinò a suo migliore amico "Hyung, posso spiegar-"

"Spiegarmi che la compagnia che ti sta col fiato sul collo sarebbe lui? Quello che fino all'altro ieri definivi un idiota?"

"Credo sia il suo modo affettuoso di chiamarmi"

La testa di Jin si girò di scatto nella direzione di Hoseok "Stai. Zitto. Tu"

 Namjoon, nella speranza di calmarlo, si intromise, facendo così uno dei più grandi errori della sua vita. Gli si avvicinò e, dopo avergli preso il polso, esattamente come aveva fatto quello stesso pomeriggio, strinse con delicatezza "Hyung, non stanno facendo niente di male. Non devi prenderla co-"

"Tu lo sapevi?" si divincolò, facendo in modo che Namjoon lo liberasse "Non ci posso credere" e detto questo se ne andò, dirigendosi verso la sua stanza e lasciando gli altri tre lì. Yoongi provò ad andargli dietro "Hyung, aspetta, ti pre-" ma l'altro gli chiuse la porta in faccia.

 Namjoon sentì una furia cieca prendere possesso del suo corpo. E la voglia di uccidere il suo migliore amico farsi più forte di quanto lo fosse già un attimo prima "Ma cosa cazzo vi dice il cervello, si può sapere?"

Yoongi, con uno sguardo vagamente disperato, aprì la bocca per balbettare un "I-io credevo tornaste più tardi..."

Sbuffò una piccola risata isterica "Beh, credevi male. Complimenti"

Hoseok si mise in mezzo, cercando di coprire Yoongi e prendendo chiaramente le sue parti "Nam"

Namjoon cercò di calmarsi. Aveva appena rovinato tutto con Jin hyung, probabilmente non poteva permettersi di fare lo stesso con il suo migliore amico solo per insultare la sua scopata, per la quale aveva una cotta. Considerando che questa era anche il migliore amico di Jin no, non era proprio il caso. Scosse la testa e alzò gli occhi al cielo. Dopo di che, per evitare di rovinare ancor più lo schifo di conclusione che questa serata aveva avuto, si chiuse a sua volta in camera sua.

Bene. Le cose si erano complicate lo stesso e lui non aveva avuto neanche uno schifo di bacio. Se l'avesse saputo prima non l'avrebbe mai fermato.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ok, questa volta potevo effettivamente aspettare fino a domani per pubblicare ma non ce l'ho fatta. La scorsa settimana, dopo aver pubblicato il quinto capitolo, sono entrata talmente tanto in crisi che sentivo il bisogno di aggiungere anche questo. E' stata una vera tortura dover aspettare in questi giorni, sto iniziando a dubitare di...tutto, più o meno...

T - T

Va beh, non voglio annoiare nessuno, non dopo avervi fatto leggere parte delle risposte alle domande che in più mi hanno posto nelle recensioni! Proprio per questo spero che questo sesto capitolo non abbia deluso nessuno di voi ^^

Come sempre, voglio ringraziare chiunque stia seguendo questa storia, in particolare chi recensisce perché siete riusciti a risollevarmi il morale -nonostante la mia crisi esistenziale xD
Grazie, davvero

 
Alla prossima settimana (spero^^)
Buonanotte a tutti,

YoongiYah ♥

 

 

 

 

   
 
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