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Autore: pentolina    11/03/2016    2 recensioni
Continuazione di: “276 giorni per…”
La storia parte circa tre mesi dopo Natale.
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nathan Fillion, Stana Katic, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Family'
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“Finalmente è arrivato il caldo!” Dice Nathan togliendosi la maglietta.
“Papà… veloce!” Urla Dylan correndo verso la piscina tutto nudo.
“Siamo nei campi nudisti?” Domanda ironicamente Jeff guardando il nipotino.
“Ma è tutto nudo!!!” Esclama Sophia portandosi le mani sulla bocca e cominciando a ridere.
“Non scherza nemmeno tua figlia.” Commenta Nathan vedendo Allison uscire di casa al naturale come il figlio seguita da Stana che, per fortuna, è in bikini.
“Cosa ridete voi due?” Chiede raggiungendo i due uomini.
“Speravamo di vederti nuda…” Scherza Jeff ricevendo un pugno sul braccio dal fratello.
“È una nuova moda girar nudi?” Domanda rivolgendosi alla moglie.
“Quei due hanno deciso di denudarsi e io non ho la forza di corrergli dietro.” Spiega Stana sedendosi.
“Nat, posso prendere in prestito la bicicletta di Dylan?” Chiede Kevin interrompendo gli adulti.
“Certo. Sai dov’è?” Domanda Nathan.
Kevin annuisce correndo verso il garage.
“Zia, me lo metti?” Chiede Sophia porgendole lo smalto.
“Si, siediti.” Risponde.
Due minuti dopo il cellulare di Stana inizia a vibrare sul tavolo segnalando l’arrivo di un MMS.
Dopo averlo sbloccato apre il messaggio e sul display appare l’immagine di un test di gravidanza con sotto la scritta: DIMMI CHE è NEGATIVO???
“Attenta!” Grida Sophia quando la zia accidentalmente appoggia il pennellino sul dito della bambina sporcandola.
“Perdonami!” Si scusa prendendo l’acetone per pulirla.
Un altro suono arriva dal cellulare della donna, questa volta un sms: APRIMI!
Stana si alza e con passo spedito si precipita in casa per aprire il cancello.
“Dove vai di fretta?” Domanda Jeff mentre Black corre dietro alla donna.
Stana non risponde superandolo, arrivando in soggiorno, davanti al citofono.
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Tamala scende dall’auto precipitandosi ad abbracciare l’amata amica per poi iniziare a sparare parole a più non posso:
“Oddio! Hai visto l’immagine? Cosa diceva? Si vedeva il risultato? Dimmi che è negativo? Dimmi che ho solo un ritardo per colpa del cambio di stagione? Ti prego!”
“Tam, tesoro… respira. Vieni!” Dice Stana prendendo l’amica sottobraccio e portandolo verso la veranda.
“Come faccio? Dimmi? Come può essere successo una cosa così? Io non posso essere mamma… io sono una donna che si diverte, che non si impegna con nessun uomo, giusto?” Chiede incominciando a camminare qua e là spostando nervosamente le cose sul tavolo.
“Ciao Tamala, come stai?” La saluta Nathan cercando di capire quale bicchiere è il suo.
“Perché non dici niente? Dimmi il risultato? Sto per impazzire? Cos’ho fatto di male?!!!” Afferma Tamala continuando a muoversi.
“Scusa, ma chi ha spostato i bicchieri? Ora non so più qual è il mio…” Si lamenta Nathan.
“Prendine uno a caso…” Dice Stana passandogli il bicchiere più vicino.
“Ma io volevo il mio!” Dice sbuffando posandolo sul tavolo.
“Prendi questo dannato bicchiere e sparisci!” Esclama Tamala stufa di sentire l’uomo brontolare mettendogli in mano un bicchiere e spingendolo via.
“Cosa ho fatto? Perché ce l’hai con me?” Domanda facendo un paio di passi il là.
“Nate, vai…” Gli suggerisce Stana prima che l’amica gli tiri addosso qualcosa.
“Proprio non capisco… sono a casa mia. Mi mandano via e mi fanno bere da un bicchiere che non è mio…” Borbotta allontanandosi.
“Tam, ti vuoi sedere, per favore. Mi stai facendo venire il mal di mare.” La invita Stana battendo la mano sul divanetto accanto a lei.
“Dimmi il risultato? Voglio sapere… anzi no aspetta!” La blocca immediatamente Tamala continuando ad gironzolare.
“Tam, è la cosa più bella di questo mondo diventare mamme… non dovresti prenderla così male.” Afferma Stana.
“È positivo?” Domanda allarmata piazzandosi davanti all’amica.
“Vuoi saperlo o no?” Chiede Stana cercando il suo cellulare.
“Si!”
“No!”
“Forse!”
Risponde incerta.
“Dammi un minuto!” Dice Tamala coprendosi il viso con le mani e accomodandosi sulla sedia.
“Zia, guarda!” Esclama Allison andando verso di lei.
“Cos’è?” Chiede Stana piegandosi leggermente in avanti.
Allison apre la manina rivelando una piccola coccinella rossa che le cammina sul palmo della mano.
“Wow… è bellissima.” Commenta Stana accarezzando il viso della bambina.
“L’ho trovata là sul tavolo.” Spiega indicando verso la piscina.
“Adesso la lasciamo andare, che dici?” Propone Stana.
“Ma è così carina…” Afferma la bambina.
“Lo so ma deve tornare dalla sua famiglia.”
Allison mette l’insetto sulla pancia tonda della zia dicendo: “Così anche lei la vede!”
“Nate, mi porti il mio cellulare, per favore?” Urla Stana al marito attenta a non schiacciare la coccinella.
“Mamma, ho fame.” Dichiara Dylan avvicinandosi mentre Allison segue con il dito il percorso dell’insetto.
“Che ore sono?” Chiede a Nathan che si sta avvicinando.
“Le tre… ma sta male?” Domanda indicando Tamala che ha appoggiato la testa al tavolo.
“Sta meditando.” Risponde Stana.
Allison blocca la strada alla coccinella mettendo la manina di traverso sull’ombelico della zia obbligando l’insetto a tornare indietro.
“Fame! Fame! Fame!” Continua a ripetere impaziente Dylan.
“Cerca di resistere ancora un’oretta.” Afferma Nathan continuando a fissare l’amica che ora con gli occhi chiusi scuote la testa.
Dylan spinge leggermente in là Allison che subito protesta, dicendo: “Fermo!”
“Non cominciate a litigare.” Gli avverte Stana cercando sul cellulare la foto ricevuta pochi minuti prima.
Dylan si sposta a destra e a sinistra nel tentativo di riuscire a prendere l’insetto mentre Allison fa di tutto per impedirglielo.
Stana mostra al marito l’immagine del test di gravidanza indicando con un cenno del capo Tamala che ora sta borbottando qualcosa fra se e se.
Dylan allungandosi riesce a dare una sberla sulla pancia della mamma schiacciando la povera coccinella.
“AHI!” Grida Stana portandosi la mano sul ventre mentre Allison arrabbiata spinge il cuginetto facendolo quasi cadere a terra.
“Stupido!” Urla Allison iniziando a piangere.
“ALLISON! Cosa sono queste parole!” Esclama Jeff da lontano.
“Tu sei stupida!” Controbatte Dylan.
Nathan non ci pensa due volte a dare uno sculaccione al figlio che scoppia subito a piangere portandosi le mani sul culetto nudo.
“Chiedi subito scusa a mamma e a tua cugina!” Gli ordina Nathan seriamente.
“Aaaaahhhh…” Si lamenta Dylan con le lacrime che scendono copiose dai suoi occhi.
Allison mortificata per la morte della povera coccinella che ora non può più tornare dalla sua famiglia si accascia a terra singhiozzando.
“Non era la cosa più bella di questo mondo?” Domanda Tamala risvegliandosi dal suo stato di trans.
“Si… non senti che musica per le orecchie…” Risponde sorridendo Stana allungando una mano per afferrare il braccio della nipotina.
“È…è… mooorttaaaa!” Singhiozza alzandosi in piedi e lasciandosi tirare in braccio dalla zia.
“Dylan, cosa ti ho detto? Chiedi scusa!” Ripete Nathan avvicinandosi al figlio.
“NO!” Controbatte scappando lontano dal padre.
“Vuoi andare in castigo?” Domanda facendo un passo verso di lui.
“NO!” Risponde allontanandosi ulteriormente.
“Allora chiedi scusa?”
“NO!”
“E allora vai a sederti sulle sdraio e ci resti fino a quando non ti chiamo!” Ordina indicandogli la direzione da prendere.
“Nnoonn vogliooo!” Singhiozza battendo i piedini a terra.
Nathan lo raggiunge, prendendolo in braccio e portandolo a sedere lontano da tutti.
“E guai se ti muovi!” Lo avverte con tono autoritario puntandogli il dito contro.
“Ssshhh…” Sussurra Stana all’orecchio della nipotina accoccolata contro di lei, accarezzandole la schiena nuda.
“Dimmi il risultato!” Ordina Tamala all’amica sedendosi nella sedia accanto alla sua.
“Positivo.” Rivela Stana mostrandole la foto.
Tamala resta un minuto in silenzio a fissare l’immagine.
“Tam, ti stai per sentire male?” Domanda preoccupata.
“No… ma potrei star male tra poco.” Afferma alzandosi di scatto, facendo cadere la sedia a terra e correndo dentro casa sotto lo sguardo scioccato di Jeff e Nathan.
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“Tam, posso entrare?” Chiede Stana aprendo leggermente la porta del bagno in attesa di una risposta.
“Vieni!” Acconsente lei.
Tamala è sudata a terra con la tesata appoggiata alle mattonelle della parete. Stana richiude la porta sedendosi sul bordo della vasca.
“Non ti raggiungo a terra… potrei non essere più in grado di alzarmi!” Scherza riuscendo a strapparle un sorriso.
“Ma smettila… sei un grissino tranne per il panettone che ti porti davanti.” Risponde ridendo per poi scoppiare in lacrime.
“Ehi!” Esclama Stana aggrappandosi alla vasca e inginocchiandosi davanti all’amica.
“Sono sola!” Confessa Tamala.
“Cosa stai dicendo… tu non sarai mai sola.” La rassicura Stana accarezzandole il viso.
“Lucas mi ha lasciata…” Ammette singhiozzando.
“Quando?”
“Abbiamo litigato… è da due giorni che non ci sentiamo.” Racconta Tamala.
“Non c’è niente che non si possa risolvere… basta parlare.” Afferma guadagnandosi un’occhiataccia dall’amica.
“Si certo… io non sono sicuramente il miglior esempio di questo mondo ma proprio perché hai vissuto assieme a me la mia esperienza sai che ogni tanto l’orgoglio va buttato nel cesso.” Aggiunge Stana spostandole una ciocca di capelli dal viso.
“E se non vuole avere niente a che fare con il bambino?” Domanda preoccupata.
“Ehi, cerchiamo di non pensare subito al peggio.”
“Ma se…”
“Se succederà ci sarò io con te!” Afferma convinta prendendole le mani fra le sue.
“Ricordi?! Io e te… assieme siamo invincibile. Niente può distruggerci.” Aggiunge Stana dopo un attimo di silenzio.
“Non sono portata per fare la mamma…” Ammette Tamala asciugandosi gli occhi con il fazzoletto.
“Perché io lo ero? Nathan ti sembrava un bravo padre all’inizio? Nessuno nasce genitore… lo si diventa con il tempo e ti assicuro che non si smette mai d’imparare. Dopo quattro anni continuiamo a sbagliare e continueremo a farlo. Ora sei terrorizzata ma ti assicuro che quando avrai questo piccolino o questa piccolina fra le braccia ti sentirai la persona più felice di questo mondo… anche se sarai comunque terrorizzata.” Spiega Stana emozionata ripensando alla prima volta che ha preso in braccio Dylan.
“Ti ricordi quella volta che Dylan è caduto dal letto?” Domanda Stana all’amica.
“Si eri fuori di testa… da come mi hai descritto la situazione sembrava che gli si fosse aperto il cranio a metà e invece aveva solo un piccolissimo bernoccolo sulla fronte.” Racconta ridendo Tamala.
“In quel momento mi sentivo la peggior madre di questo mondo… ma tu razionale e lucida mi hai fatto capire che era un semplice bernoccolo. Quando si diventa genitori ti sembra che qualsiasi cosa accada, soprattutto nei primi mesi, sia colpa tua. Ti sentirai inadeguata tante di quelle volte che dopo un po’ perderai il conto ma io sarò lì e ti sosterrò. Ti dirò esattamente le stesse cose che mi hai detto tu in passato e ti prenderò in girò quando andrai nel pallone per un semplice taglietto o per un piccolo bernoccolo sulla testa.” Ammette sorridendo.
“Grazie!” Esclama Tamala stringendola forte a se.
“Ti voglio bene…” Sussurra Stana all’orecchio dell’amica.
“Anch’io!” Risponde sorridendo.
“Ora alza questo bel culetto e corri a cercare Lucas!” Le ordina Stana sciogliendo l’abbraccio.
“Possiamo fare merenda prima?” Domanda Tamala sorridendo.
“Ok!”
Tamala scatta in piedi dirigendosi verso l’uscita.
“Non è che potresti dare una mano alla tua amica balena!” Scherza Stana allungando una mano verso di lei.
“Oddio… scusa!” Dice Tamala precipitandosi ad aiutarla.
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“Maritino mio!” Chiama Stana uscendo in giardino seguita dall’amica.
“Mi dica mia signora!” Risponde sorridendo Nathan andandole incontro.
“Tua figlia ha voglia di fare merenda…” Ammette abbracciandolo.
“E di cosa ha voglia la mia principessina?” Domanda baciandola sulla tempia e facendo l’occhiolino a Tamala.
“Di cosa abbiamo voglia?” Chiede sottovoce Stana all’amica.
“Pancake.” Sussurra Tamala.
“Gelato alla vaniglia…” Aggiunge Sophia.
“e fragole…” Dice Allison.
“Tua figlia vuole pancake al cioccolato, con una pallina di gelato alla vaniglia e fragole.” Afferma Stana accarezzandogli il petto nudo facendogli gli occhi dolci.
“È molto esigente per essere così piccola…” Commenta baciandole il naso e accarezzandole la pancia.
“E deve ancora nascere… poi oltre a gelato e fragole dovrai aggiungere altri ingredienti.” Dice Jeff ridendo.
“Signore accomodatevi a tavola… chef Fillion vi preparerà un’eccellente merenda.” Dichiara Nathan baciando la moglie sulle labbra per poi sparire dentro casa.
“Che bravo marito che hai.” Commenta Jeff sedendosi.
“JEFF! AIUTAMI!” Grida Nathan.
“… e che bravo cognato che ho!” Aggiunge sorridendo Stana facendogli cenno di alzarsi.
“Stana, guarda.” Suggerisce Tamala indicando verso la piscina.
Dylan è beatamente addormentato sulla sdraio dove il padre l’ha messo in castigo.
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“La merenda è servita!” Annuncia Nathan posando sul tavolo un piatto con una pila di pancakes, la vaschetta di gelato e le fragole mentre Jeff distribuisce piattini, posate e tovaglioli.
“Grazie, chef!” Ringrazia Tamala.
“Grazie, zio!” Dicono all’unisono Allison e Sophia.
“Grazie, amore mio…” Dice Stana invitandolo ad avvicinarsi per un bacio.
“Scusate e io? Nessuno ringrazia il povero Jeff!?!” Afferma deluso.
Allison e Sophia corrono ad abbracciare il padre, dicendo: “Grazie papino!”
“Dylan?” Domanda Nathan sedendosi alla sinistra della moglie.
Tamala indica alle loro spalle facendoli girare.
“Kevin, vieni qui vicino alla zia.” Lo invita Tamala facendogli posto.
Dylan titubante si avvicina arrivando sul lato destro della madre guardando però verso il padre.
“Scusa…” Sussurra appoggiando la testa sul braccio della mamma e accarezzandole con la manina la pancia.
“Chiedi scusa anche a Allison…” Bisbiglia Stana all’orecchio del figlio dopo averlo baciato sulla tempia. 
Dylan si avvicina alla cuginetta, dicendo: “Scusa.”
Allison sorridendo si allunga stampandogli un bacino sulla guancia.
“Finalmente!” Dice Jeff applaudendo.
Dylan torna vicino dalla mamma tenendosi sempre a distanza dal padre nel timore di venir sgridato di nuovo.
Stana da un colpetto al braccio del marito facendogli cenno con la testa.
“Dylan, vieni qua.” Lo chiama Nathan.
Il piccolo si avvicina mettendo una manina sul braccio della madre in cerca di sicurezza.
“Scusa…” Sussurra tenendo gli occhietti bassi.
Nathan sposta indietro la sedia, prende in braccio il figlio sistemandolo sulle sue ginocchia per poi iniziare a fargli il solletico.
“Sei la mia peste preferita!” Esclama Nathan mentre Dylan si dimena ridendo con un matto.
“Ho fame!” Dice una volta ripreso fiato.
“Possiamo iniziare a mangiare, allora.” Afferma Tamala prendendo il piatto di Kevin e servendolo per primo.
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“Ciao Dylan.” Esclama la dottoressa entrando nella stanza.
“Ciao.” Risponde timidamente giocando con il bottone della camicia del padre.
“Buon pomeriggio, dottoressa Wilson.” La saluta calorosamente Nathan.
“Buon pomeriggio, a voi. Vedo che il papà è elettrizzato come sempre.” Commenta sorridendo facendo l’occhiolino a Stana.
“Dottoressa, penso lei sia diventata la sua divinità… Basta senta nominare il suo nome che si illumina.” Ammette Stana stringendo la mano del marito.
“Sono molto onorata… ma la divinità è questa creatura.” Risponde toccando l’addome della donna.
La dottoressa mentre prepara il necessario per l’ecografia, domanda curiosa:
“Dylan… hai scelto il nome per la tua sorellina?”
“SI!” Risponde immediatamente.
“Si può sapere o è un segreto? Questo sarà freddo… come sempre.” Chiede per poi rivolgersi a Stana prima di versarle il gel sulla pancia.
“Inizia con la E…” Dichiara Dylan sorridendo.
“E… e come?” Prova a chiedere Stana.
“Non posso dirlo…” Afferma coprendosi la bocca con le manine.
“Eccola qui!” Dice la dottoressa spostandosi con l’ecografo per mostrare ai genitori tutto il corpicino.
“Che meraviglia!!!” Esclama Nathan sorridendo come un ebete.
“Si è girata?” Domanda Stana.
“Si… è cefalica. Ora vediamo quanto è lunga.” Risponde la dottoressa cliccando con il pad su diversi punti sul monitor.
“Quando arriva?” Chiede Dylan impaziente di conoscere la sorellina.
“Presto… molto presto. Ormai manca poco.” Risponde Stana distogliendo lo sguardo dal display per guardare il figlio.
“La vostra signorina è lunga 43 cm e pesa all’incirca 2 chili e mezzo.” Annuncia la dottoressa.
“E va bene?” Domanda Nathan.
“Perfetta.” Risponde la dottoressa.
“Ma siamo sicuri che sia grande abbastanza? 2,5 kg non sono tanti… è minuscola.” Chiede preoccupato.
“Lascia che resti piccola… che poi sono io quella che deve spingerla fuori.” Afferma Stana.
“Tranquillo, Nathan… è perfetta così.” Lo rassicura la dottoressa passando della carta all’attrice per pulirsi.
“Allora, tra un paio di settimane entrai nell’ultimo mese di gravidanza e sarai spesso stanca e affaticata quindi riposati e cerca di non strafare.” Le raccomanda la dottoressa mentre compila il libretto.
“Ecco… ascolta la dottoressa.” Dice Nathan aiutando la moglie a scendere dal lettino.
“Dylan, ho una raccomandazione anche per te.” Annuncia la dottoressa.
“Cosa?” Chiede curioso.
“Tra poco la sorellina uscirà dalla pancia della mamma e devi promettermi che sarai bravo… non farai capricci e soprattutto non farai arrabbiare mamma che ha bisogno di riposare.” Dice piegandosi davanti al bambino e estraendo un sacchettino di caramelle gommose.
Dylan alla vista dei dolciumi non capisce più niente e saltellando, grida: “OK!!!”
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“Accomodati.” Lo invita Stana facendogli segno di sedersi accanto a lei sul divano.
“Stana, se mi hai fatto venire qui per convincervi a perdonare la tua amica meglio che me lo dici subito che me ne vado.” Afferma restando in piedi.
“Siediti.” Ripete picchiettando la mano sul divano.
Lucas non molto convinta si accomoda accanto alla donna.
“Mettiamo subito in chiaro le cose… sapevi benissimo che ti avrei parlato di Tamala quindi non fare il sorpreso e l’infastidito.” Aggiunge vedendo l’uomo sbuffare.
“Sentiamo che storia hai da rifilarmi…” Borbotta Lucas sottovoce.
“Lucas, non so se hai notato ma sono una donna incinta. Ho degli sbalzi d’umore allucinanti… potrei scoppiare a piangere oppure potrei accidentalmente scaraventarti addosso qualcosa quindi vedi di non farmi arrabbiare.” Afferma Stana irritata dall’atteggiamento dell’uomo.
“Ok… scusa. Parla.” Risponde appoggiandosi allo schienale con le braccia incrociate.
“Partiamo dal fatto che Tamala ha sbagliato su questo non ci piove. Non doveva accettare l’invito di Jesse, non doveva incontrarsi con lui e soprattutto non doveva esagerare con l’alcool a tal punto di…”
“NO! Non mi rifilerai la scusa dell’alcool! Lei ha voluto baciarlo… lei gli ha cazzato la lingua in bocca davanti a tutti e lei voleva andarci a letto!” Grida Lucas zittendola e scattando in piedi come una molla.
“Non è una scusa! Conosco Tamala da anni… la conosco talmente bene che saprei dirti con certezza come si comporterebbe in qualsiasi situazione. Ti garantisco che non era Tamala a volerlo ma era l’alcool…” Controbatte alzandosi a sua volta.
“Cazzate! Se tu non le avessi telefonato ci sarebbe finita a letto! Tamala è così!” La blocca di nuovo Lucas.
“Cosa vorresti dire? Le stai per caso dando della puttana?” Domanda scioccata Stana.
“Ci siamo conosciuti così io e lei… un bicchiere tira l’altro e siamo finiti a letto assieme. Ti sembra…”
“E allora?! Tante persone si incontrano così ma questo non significa che siano delle troie o dei puttanieri. Siete stati assieme due anni poi vi siete lasciati per la distanza che vi separava ma appena avete avuto l’occasione vi siete rimessi assieme. Non venirmi a dire che stavate assieme così tanto per… Tamala non è mai stata innamorata prima d’incontrare te. Se ne fregava, si divertiva e non le importava di avere un rapporto stabile con qualcuno. Poi vi siete incontrati e io ho visto subito il cambiamento in lei! Le è scattato qualcosa dentro e lo si vede ogni volta che parla di te… le si illuminano gli occhi e…”
“Se è così innamorata come dici perché è uscita con un altro? Perché si è ubriacata sapendo che rischiava di cadere in tentazione? Perché?” Domanda Lucas.
“Perché aveva un ritardo! Era spaventata! Terrorizzata… non sapeva cosa fare.” Risponde Stana.
“È incinta?” Chiede scioccato.
“Ci ha messo due settimane prima di decidersi a fare un test… e quando l’ha fatto non aveva il coraggio di leggere il risultato… è incinta di vostro figlio.” Confessa lei.
Lucas si lascia cadere sul divano coprendosi il viso con le mani.
“So che questo non giustifica quello che ha fatto ma credo che dovresti permetterle di parlare… di spiegarsi. So come ci si sente a scoprire inaspettatamente di essere incinta e soprattutto so cosa significa crescere un figlio da sola e non è affatto facile. Non fate i miei stessi errori.” Aggiunge sedendosi accanto a lui e appoggiando la mano sul ginocchio dell’uomo.
Lucas toglie le mani dal viso guardando la donna negli occhi, sussurrando: “Cosa devo fare?”
“Perdonala!” Risponde immediatamente Stana.
“Perdonala… ora non ve ne rendete conto ma quando sentirete questo…” Dice Stana prendendogli la mano e appoggiandola sul suo pancione, per poi proseguire dicendo: “… quando sentirete questa magia vi si riempirà il cuore di gioia immensa, in pochi mesi ve lo ritroverete davanti e vi stregherà… vi innamorerete di lui o di lei per sempre e allora questo battibecco vi sembrerà talmente stupido che probabilmente non vi ricorderete nemmeno come è iniziato.”
“Per voi è stato così?” Chiede Lucas.
“Noi…” Inizia Stana ma viene interrotta da Nathan.
“Per noi è stato diverso… per noi è stato più difficile ma non per questo meno spettacolare. Diventare genitori che sia di un bambino appena nato o di un bambino di tre anni è la cosa più incredibile di questo mondo. Ti sconvolge… ti terrorizza… ma allo stesso ti senti una persona completa... realizzata. È una sensazione indescrivibile… fino a quando non la provi non credi possa esistere una cosa così. Noi abbiamo litigato per mesi prima di renderci conto che stavamo danneggiando noi stessi ma soprattutto nostro figlio. Non sprecate tempo a discutere per uno stupido bacio. Lasciatevi tutto alle spalle e godetevi ogni attimo della crescita di vostro figlio.” Afferma Nathan sedendosi accanto alla moglie.
Stana non riesce più a trattenersi e scambiandosi un’occhiata con Lucas scoppiano entrambi a ridere.
“Era così pessimo il mio discorso?” Domanda sbigottito, mentre i due hanno le lacrime agli occhi a forza di ridere.
“No, amore… ma… sei buffissimo… ahahahahaha…” Afferma Stana fra una risata e l’altra.
“Pensavo di andare a fare la spesa vestito così…” Commenta sistemandosi il mantello nero.
“Devo assolutamente farti una foto…” Dice Lucas estraendo il cellulare dalla tasca.
“Senti i miei muscoli d’acciaio!” Esclama Nathan pavoneggiandosi un po’ portando la mano della moglie sui suoi pettorali mentre Lucas ne approfitta per scattare una foto.
“TI ARRENDI?” Domanda Dylan entrando di corsa vestito da Capitan America con lo scudo a braccio.
“MAI!” Risponde Nathan mettendosi in ginocchio per essere all’altezza del figlio.
Dylan si lancia contro il padre colpendolo con lo scudo sugli addominali.
Nathan da ottimo attore si piega in avanti emettendo lamenti e rantoli di dolore accasciandosi lentamente a terra a pancia in giù morendo poco degnamente.
“Capitan America vince ancora!” Grida Dylan appoggiando un piede sulla schiena del papà e portando le braccia verso il cielo sotto lo sguardo divertito dei due spettatori.
“Grande, Dylan!” Si complimenta Lucas scambiandosi il cinque con il bambino.
Nathan approfitta del momento di distrazione del figlio per sorprenderlo.
Si alza di scatto e prendendolo in braccio lo solleva in aria portandolo sopra alla testa urlando: “Mai voltare le spalle al nemico!”
“AAAAAAAAAAAAAHHHHH!” Grida Dylan ritrovandosi a più di due metri di altezza mentre Nathan gira su se stesso.
“MAMMA! AIUTO!” Esclama il piccolo.
“Sono sempre così?” Domanda Lucas sorridendo.
“A volte anche peggio…” Commenta alzandosi per andare a salvare il figlio.
“Non riuscirai a corrompermi questa volta… la vittoria sarà mia.” L’avverte Nathan vedendola avvicinarsi e sistemando il figlio su una spalla come un sacco di patate.
“Sicuro? Non vuoi mostrarmi come lavorano questi bicipiti, questi pettorali e questi addominali sotto un altro tipo di sforzo?” Domanda Stana con voce sensuale accarezzandogli il petto nudo e mordendosi il labbro inferiore.
“Questa volta non cadrò in tentazione…” Risponde Nathan.
“Ok… l’hai voluto tu!” Esclama Stana afferrandogli l’orecchio e stringendo con forza.
“AAAAAAHHH… MELE… MELE… MELE!” Strilla Nathan lasciando cadere il figlio sul divano e portandosi la mano sull’orecchio. 
“Assassina…” Si lamenta massaggiandosi la parte dolente.
“Abbiamo vinto!” Esulta Dylan in piedi sul divano abbracciando e baciando la pancia della mamma.
“Non vorrai mica perderti tutto questo divertimento!” Afferma Stana rivolgendosi a Lucas.
“Assolutamente no!” Risponde lui sorridendo.
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“Cosa state confabulando voi due?” Domanda Nathan avvicinandosi.
“Niente che possa interessarti…” Risponde Jeff.
“Se mia moglie e mio fratello si sussurrano cose all’orecchio per tutta la sera mi interessa eccome.” Controbatte sedendosi sul divano di fronte ai due.
“Hai scoperto cosa stanno combinando?” Chiede curioso Bob sedendosi accanto a Nathan.
“Non ancora.” Risponde guardando male i due che stanno osservando qualcosa sul cellulare di Jeff bisbigliando.
“Papà, posso fare le foto?” Domanda Dylan prendendo il cellulare dal tavolino.
Nathan annuisce tornando immediatamente a fissare i due.
“Nat, puoi aiutarmi un attimo?” Lo chiama Cookie dalla cucina.
Sbuffando Nathan si alza uscendo dal soggiorno.
“Nonno, riesci ad aggiustarlo?” Domanda Sophia consegnandogli il gioco.
“Basta metterci un po’ di colla… vieni lo sistemiamo subito.” Dice alzandosi e andando verso la sala da pranzo assieme alla nipotina.
Dylan prosegue il suo momento da fotografo scattando a tutto e a tutti, correndo da una stanza all’altra.
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Stanno tranquillamente cenando quando il cellulare di Stana gli interrompe.
“Nate, puoi rispondere tu?!” Chiede Stana impegnata a tagliare la carne al figlio.
“Ehi… vecchio, come va?” Risponde Nathan leggendo il nome dell’amico sul display.
“Bro… dove cavolo hai il telefono? Ti ho chiamato cento volte!” Lo rimprovera Jon.
“Non so… l’avrò lasciato di là.” Risponde guardandosi attorno.
“Meglio che guardi Twitter!” Lo invita Jon.
“Stana, hai visto il mio cellulare?” Domanda Nathan alla moglie.
“L’hai lasciato a casa stamattina quando siamo usciti.” Risponde lei.
“Ora si spiegano molte cose…” Commenta Jon sentendo a risposta dell’amica.
“Jeff, passami il tuo telefono.” Ordina al fratello.
“Ma cosa sta succedendo?” Chiede curiosa Cookie bevendo un sorso di vino.
Nathan apre l’applicazione: 357 notifiche ad un tweet pubblicato da Jeff.
“Sei ancora vivo?” Domanda Jon sentendo silenzio assoluto.
“Nonna, vorrei ancora patate.” Dice Allison indicando il piatto vuoto.
“Lascia… ci penso io.” Si offre l’attrice prendendo il piatto della nipotina.
“Anch’io!” Esclama Dylan.
“Finisci prima quelle che hai nel piatto.” Risponde Stana.
“Cos’è questa foto?” Sbotta Nathan girando il cellulare verso il fratello.
“Che foto?” Chiede confuso.
“Oddio! Ti giuro che io non l’ho pubblicata!” Si affretta a dire Jeff una volta vista l’immagine.
“Fammi vedere…” Dice Bob seduto vicino al figlio.
“Jon, ci sentiamo più tardi!” Dice Nathan riattaccando.
“Che sta succedendo?” Domanda Cookie.
“Cancella immediatamente il tweet!” Ordina Nathan seccato.
“Ok, tranquillo… non serve che te la prendi così.” Risponde Jeff infastidito dal tono del fratello.
“Da sola non si è caricata su Twitter.” Controbatte.
“Nate!” Lo chiama all’ordine Stana.
“Cambia atteggiamento, bro!” Ribatte Jeff alzandosi.
“Ragazzi, adesso basta!” Interviene Cookie.
“Invece che litigare tra di voi potreste spiegarci cosa sta succedendo?” Domanda Stana.
“Non so come ma…” Inizia a spiegare Jeff.
“Non sa come…” Lo interrompe Nathan.
“Nate, basta! Jeff, parla con me.” Ordina Stana obbligando il marito a sedersi.
“Stavo dicendo che non so come ma un’ora fa è apparsa questa foto su Twitter.” Spiega mostrando l’immagine alla cognata.
La foto ritrae lei in bikini circondata da Dylan, Allison e Sophia.
Stana capisce essere un’immagine scattata un paio di giorni prima quando Tamala aveva scoperto d’essere incinta.
“E allora? State litigando per una foto?” Domanda guardando male il marito.
“Non vuoi che pubblichino foto tue e di Dylan… so quanto tieni alla privacy della nostra famiglia.” Si giustifica Nathan.
“Vero… ma non per questo devi litigare con tuo fratello per una foto che tra l’altro non ha pubblicato lui.” Risponde lei.
“L’ha pubblicata lui!” Controbatte lui.
“Non è stato lui… e se avessi guardato meglio te ne saresti reso conto. È stato tuo figlio. L’ora di pubblicazione corrisponde con l’ora in cui Dylan girava per casa a scattare foto.” Spiega Stana lasciando Nathan senza parole.
“Mi dispiace, Jeff.” Si scusa Stana per il comportamento del marito.
“Tranquilla… foto cancellata. Contento?” Domanda Jeff.
“Scusa, Jeff!” Dice mortificato Nathan.
“Scuse accettate… ma fatti un camomilla. Sei sempre nervoso pronto a scattare per ogni sciocchezza.” Afferma.
“Inizia a sentire l’ansia dell’ultimo mese… vero?” Dichiara Stana raggiungendo la mano dell’uomo.
“Un po’… dovete scusarmi sono un po’ ansioso ultimamente.” Ammette Nathan tamburellando le dita sulla gamba.
“Tesoro, rilassati. Manca ancora un mese all’arrivo della piccolina.” Dice Cookie guardando il figlio con tenerezza.
“Continuo a ripeterglielo… ma stenta ad entrargli in testa.” Afferma Stana sorridendo.
“Se continui così ti verrà un infarto prima della nascita.” Aggiunge Jeff tornando al suo posto.
“Ma avete scelto il nome? O dobbiamo continuare a chiamarla piccola?” Chiede curioso Bob.
“Chiedi a Dylan è lui l’addetto al nome.” Risponde Nathan indicando il figlio.
“Dylan, hai scelto il nome della sorellina?” Domanda Cookie al nipotino.
“Si!” Risponde riuscendo a rubare alla cuginetta l’ultima patatina.
“Come si chiamerà?” Chiede Bob.
“E…”
  
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