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Autore: vuotinfiniti    11/03/2016    0 recensioni
Come quando piove ed hai solo voglia di unirti a quelle piccole gocce di acqua. Come quando piove, ma non fuori, come quando piove dentro di te e rischi di affogare. Come quando piove e ti senti un po' morire.
"Chissā quante volte č piovuto dentro di me, chissā quante volte mi sono allagata fino a straripare. E' tutto grigio, lā fuori, č tutto grigio qui dentro. "
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Nonsense | Avvertimenti: Incompiuta
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Il ticchettio della pioggia che batte incessantemente sul vetro č l'unico rumore che si sente nella mia stanza. Sarā dovuto al fatto che ho gli auricolari nelle orecchie e che la musica che ascolto fa un poco di fracasso, ma mi sento inspiegabilmente tagliata fuori dal mondo.
Piove.
E questa č l'unica consapevolezza che ho nonostante io abbia compiuto diciassette anni.
Piove ed il mondo sembra infischiarsene, piove e nessuno capisce il perchč, piove e nessuno se ne interessa. Chissā quante volte č piovuto dentro di me, chissā quante volte mi sono allagata fino a straripare.
E' tutto grigio, lā fuori, č tutto grigio qui dentro.
Mi guardo intorno, cercando qualcosa che risvegli la parte di me che forse č ancora addormentata, anche lei con i capelli sistemati alla meno peggio e addosso la maglia del suo ex.
E poi eccolo, il diario di un'adolescente, eccolo sotto una pila infinita di libri e di quaderni. Lo prendo tra le mani tremanti, pallide anche loro, e lo apro nonostante io abbia paura di quello che ci possa essere dentro. Sono foto, le prime cose che mi capitano tra le mani, foto che ritraggono quelli che avrebbero dovuto essere gli amici che non se ne vanno mai. Sono foto che mi raffigurano in un'etā in cui ancora sapevo come fare per sorridere, foto che raffigurano un periodo della mia vita in cui ero ancora felice. Non che ora io sia triste, affatto, semplicemente mi sento vuota e apatica, sento qualcosa dentro che mi blocca. Non so se riuscirō ancora per molto a continuare cosė. Sento freddo, freddo nelle ossa, data la maglia che mi copre appena metā coscia e la giacca di qualche anno fa che lascia i polsi leggermente scoperti. Tuttavia ho voglia di respirare un poco, quindi spalanco la portafinestra che da sul balcone e guardo calma l'aria mattutina.
Il sole sta per sorgere, sento il vento fresco schiaffeggiarmi le guance, sento le guance imporporasi un po' e improvvisamente inizio ad avere pių freddo. Che sciocca che sono ,m'affeziono troppo alle persone e questo me lo diceva pure mamma prima di morire. Chissā se sta bene, ora, chissā se mi pensa.

Afferro il pacchetto di sigarette, nell'ultimo periodo sono l'unica cosa che riesce a calmarmi.

Piove ancora. Sento il freddo delle gocce che ricadono su di me entrarmi nelle ossa, scavarmi dentro. Come se fosse difficile, visto che le ossa mi si vedono praticamente.

-Spazio autrice-
Due parole soltanto.
Non mi interessa che recensiate o meno -ovviamente farebbe piacere- ma pių che altro scrivere questa prima fanfiction mi ha fatto bene.
Un bacio, Vuotinfiniti.

   
 
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