Nel suo ufficio il Comandante era tormentato dal suo
problema, aveva rinunciato al Lyrium la cui astinenza
lo stava deteriorando.
La notte dormiva poco, ed era tormentato sempre dallo
stesso incubo.
Una chiamata dall’Oblio dove i demoni lo tormentavano
con molta ferocia, volevano raggiungere la sua anima
per impadronirsene.
Ma
una notte qualcosa sarebbe cambiato un inatteso ritorno dal suo passato, giunta
per curare i suoi tormenti.
Durante una notte stellata il comandante disteso sul
suo letto, stava cercando di dormire ma la paura lo tormentava.
La stanchezza era troppa e lo fece cedere crollando in
un sonno di tormenti.
L’Oblio lo stava chiamando e lui era allo stremo ma una
luce intensa scacciò i demoni che lo perseguitavano.
Lui colto alla sprovvista si guardò intorno ma l’Oblio
era tutto uguale.
All’improvviso una voce a lui familiare parlò:
“E passato molto tempo dal nostro ultimo incontro vero,
ti trovo assai provato”.
Cullen
si voltò e la vide, la maga che aveva amato e colei che aveva sconfitto il
flagello.
L’Eroe del Ferelden era
tornata anche se tramite i suoi incubi.
Lui ancora preso dallo stupore e dai ricordi disse:
“Cosa ci fai qui, dalla sconfitta del flagello nessuno sapeva dove fossi finita”.
Lei si avvicinò a Cullen
abbracciandolo dopo averlo baciato; rispose:
“Non ti ho mai dimenticato ma la guerra, le decisioni e
i miei poteri mi hanno portato a dover seguire un cammino particolare”.
Colpì il suolo con il suo bastone e si ritrovarono in
un luogo molto diverso, ma non poteva crederci il Comandante sapeva di stare
dormendo.
Si era passati da un incubo a un sogno meraviglioso,
dopo essersi ripreso Cullen domandò:
“Dove siamo ora, so che sto ancora sognando ma questo e
un luogo meraviglioso”.
Lei rispose:
“Hai ragione ma ora superiamo i convenevoli, sono
tornata per te perché avevo percepito i tuoi problemi”.
Lui la guardò stupito, poi lei riprese:
“Dopo gli accadimenti di Kirkwall
hai ancora remore verso la magia e capisco perché tu voglia rinunciare al Lyrium ma ciò può costarti caro”.
Cullen
rispose:
“La magia è un pericolo, la chiesa usa i templari
controllandoli tramite l’assunzione del Lyrium solo
questa nuova esperienza con l’Inquisizione mi ha ridato un po’ di fiducia per
quello non intendo piegarmi; preferirei morire”.
Allora lei guardandolo notò che nel suo discorso c’era
qualcosa di più.
Rispose al Comandante:
“Forse è qualcuno che ti da la
forza di andare avanti, so che provi qualcosa per lei e forse dovresti
dirglielo”.
Lui allora:
“Come fai a sapere cosa prova…”,
si ritrovò colto da un leggero imbarazzo.
Lei:
“Lo so perché ti conosco bene, l’Inquisitore e una
donna assai fortunata al suo posto non mi lascerei scappare un uomo come te”.
Lui ancora preso dall’imbarazzo:
“Credi davvero che possa …”
Non riuscì a finire perché lei lo interruppe:
“Si puoi e devi lei è la persona giusta”.
Estrasse dal suo mantello un ciondolo e disse:
“Ora questo può averlo lei, lo merita più di me”.
Pose il ciondolo nelle mani di Cullen
poi disse:
“Quando ti sveglierai troverai
qualcosa di particolare, usala e i tuoi problemi finiranno per sempre…dimenticavo salutami Leliana
e dille che mi manca”.
Sbatté
il bastone e un esplosione di luce colpi il Comandante che si svegliò di
soprassalto esattamente nel suo letto.
Scese al piano di sotto e sul tavolo trovò il ciondolo
e una fiala con una sostanza simile al Lyrium ma di
un colore d’orato.
Ancora incredulo per l’accaduto ma felice per averla
rivista si fidò.
Assunse il contenuto della fiala, una luce lo avvolse
dopo Cullen senti dentro di se una forza e un vigore
nuovi, insieme a un senso di serenità che da molto non provava.
Prese il ciondolo, era da quando lo diede a Relyana che non lo vedeva.
Uscì da una delle porte che dava sui camminamenti, era
ancora buio ma il cielo era pieno di stelle.
Era una notte magica, guardando più avanti vide che non
era solo.
A passeggiare lungo le mura c’era qualcun altro,
l’Inquisitore era li come se una mano misteriosa
avesse guidato tutto ciò.
Con passo sicuro ma tranquillo il Comandante si
avvicinò all’Inquisitore, appena le fu vicino disse:
“Anche voi non riuscite a dormire”.
Lei si voltò verso il Comandante e disse:
“Qui siamo soli lascia stare le formalità, puoi
chiamarmi per nome” sorridendogli.
In Cullen le parole morivano
in bocca, quel viso cosi dolce i suoi occhi chiari e il sorriso che rasserenava
erano meravigliosi; sotto la luce di quel cielo stellato era bellissima.
Lei vedendolo un attimo impacciato ruppe quello stallo
riprendendo a parlare:
“E come se una voce mi avesse spinto a uscire, dicendo
che alla luce delle stelle avrei trovato qualcosa d’importante per il mio
futuro”.
Il Comandante a quelle parole si sentì come spinto da
una forza interiore le si avvicinò, abbracciandola
dolcemente e baciandola con grande passione.
Il bacio sembrò eterno ma dopo staccandosi da lei Cullen disse:
“Ti amo Lorena come mai ho amato nessuna in vita mia,
sei tu a darmi la forza dal primo giorno in cui ti ho conosciuta
e senza di te avrei già ceduto al richiamo del Liryum;
grazie a te posso andare avanti”.
Lei pianse di gioia e poi disse:
“Anch’io ti amo,dal primo
giorno in cui ti ho visto in te trovai qualcosa che mi piacque molto, sei forte
ma dolce tenace e coraggioso con te andrei dovunque”.
I due si abbracciarono baciandosi con passione sotto la
luce delle stelle, nel frattempo sulla cima della torre dei maghi una donna
stava sorridendo felice per ciò cui aveva assistito.
Contemporaneamente un’altra figura femminile si
avvicinò alle sue spalle cingendola per la vita posandole la testa sulla
schiena, poi disse:
“Mi sei mancata molto, avevo paura di non vederti più”.
La donna misteriosa rispose:
“Anche tu mi sei mancata ma sapevi che il mio cammino
mi avrebbe portata lontano, ma ora sono qui per
salvare un anima in pericolo e indicarle la giusta via; ora andrà tutto bene”.
La prima:
“Ora sparirai di nuovo, sai che non ti ho mai dimenticata”.
La donna misteriosa si voltò e guardando la sua Leliana negli occhi disse:
“I miei sentimenti per te non sono mutati ma deciderà il
destino, forse il tuo futuro ti porterà a un grande compito che cambierà le
sorti di molte persone; ma qualsiasi cosa deciderà il destino ci sarò sempre
per te ricordalo”.
Accarezzo il volto di Leliana
e la salutò baciandola, poi aprì un varco in cui scomparve.
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L’Eroina del Ferelden era
tornata per portare aiuto al Comandante per poi scomparire di nuovo.
Forse un giorno sarebbe ritornata.
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Ringrazio molto “NihalDellaTerraDelVento”
la cui storia mi ha dato il coraggio di ripescare nella mia cartella degli
orrori questa storia abbozzata e finirla.
Non sarà mai all’altezza di quella ma coraggio alla
mano l’ho finita e la pubblico.
Ringrazio in anticipo chi con coraggio leggerà questa
storia grazie J